[ 12 settembre ]
Il 17 e 18 ottobre si svolgerà ad Imola il cosiddetto "grande raduno" del Movimento 5 Stelle.
"Cresce l'attesa" titolano i media di regime. Attesa per cosa? Per sapere se Di Maio verrà ufficialmente incoronato "il leader" dei pentastellati.
Eh sì, poiché i media, a cominciare da la Repubblica, hanno iniziato quella che si prevede una vera e propria saga, tema: chi sarà il successore di Beppe Grillo? Non è chiaro se quella del "successore" sia una bolla sollevata ad arte per seminare zizzania nel M5S o se corrisponda a dolori di pancia reali dentro quel movimento. Sta di fatto che è bastata una battuta di Grillo —"maledetto, sei il leader!"—per suscitare il polverone, con dichiarazioni e controdichiarazioni.
Di sicuro c'è il problema: chi sarà il candidato primo ministro del M5S alle prossime politiche?
Beppe Grillo ha immediatamente precisato: "Il candidato premier si sceglierà in rete, come abbiamo sempre fatto. Presenteremo una squadra di governo con un programma deciso dagli iscritti".
Sorvoliamo, per il momento, su questa modalità del voto in rete, addirittura della squadra di governo, ovvero sulla affidabilità del principio "uno vale uno" per cui il voto uno smanettaro da tastiera (spesso solo un alias) ha lo stesso peso politico di un militante in carne ossa, di una modalità che invece di premiare una comunità politica che ragiona, si confronta, ascolta e quindi decide collettivamente, premia l'atomizzazione individualistica.
Com'è che i media di regime si inventano Di Maio come leader del M5S? Gatta ci cova.
Forse è una maniera per tirargli la volata e spianargli la strada alla vittoria nelle consultazioni interne al Movimento.
Complottismo! macché! Si tratta piuttosto di una tecnica politica collaudata da tempo, quella di costruire ad arte il caso per eterocondizionare, per pilotare dall'esterno, questo o quel movimento che i dominanti ritengono una minaccia.
Domanda: come mai il potere e il suo codazzo di pennivendoli vorrebbe Di Maio alla guida di M5S e candidato premier? Forse perché lo considerano il più moderato? Perché, come alcuni sostengono, è della corrente dell'eurista e liberista Casaleggio?
In questo video Di Maio stesso avvalora questo sospetto:
Il 17 e 18 ottobre si svolgerà ad Imola il cosiddetto "grande raduno" del Movimento 5 Stelle.
"Cresce l'attesa" titolano i media di regime. Attesa per cosa? Per sapere se Di Maio verrà ufficialmente incoronato "il leader" dei pentastellati.
Eh sì, poiché i media, a cominciare da la Repubblica, hanno iniziato quella che si prevede una vera e propria saga, tema: chi sarà il successore di Beppe Grillo? Non è chiaro se quella del "successore" sia una bolla sollevata ad arte per seminare zizzania nel M5S o se corrisponda a dolori di pancia reali dentro quel movimento. Sta di fatto che è bastata una battuta di Grillo —"maledetto, sei il leader!"—per suscitare il polverone, con dichiarazioni e controdichiarazioni.
Di sicuro c'è il problema: chi sarà il candidato primo ministro del M5S alle prossime politiche?
Beppe Grillo ha immediatamente precisato: "Il candidato premier si sceglierà in rete, come abbiamo sempre fatto. Presenteremo una squadra di governo con un programma deciso dagli iscritti".
Sorvoliamo, per il momento, su questa modalità del voto in rete, addirittura della squadra di governo, ovvero sulla affidabilità del principio "uno vale uno" per cui il voto uno smanettaro da tastiera (spesso solo un alias) ha lo stesso peso politico di un militante in carne ossa, di una modalità che invece di premiare una comunità politica che ragiona, si confronta, ascolta e quindi decide collettivamente, premia l'atomizzazione individualistica.
Com'è che i media di regime si inventano Di Maio come leader del M5S? Gatta ci cova.
Forse è una maniera per tirargli la volata e spianargli la strada alla vittoria nelle consultazioni interne al Movimento.
Complottismo! macché! Si tratta piuttosto di una tecnica politica collaudata da tempo, quella di costruire ad arte il caso per eterocondizionare, per pilotare dall'esterno, questo o quel movimento che i dominanti ritengono una minaccia.
Domanda: come mai il potere e il suo codazzo di pennivendoli vorrebbe Di Maio alla guida di M5S e candidato premier? Forse perché lo considerano il più moderato? Perché, come alcuni sostengono, è della corrente dell'eurista e liberista Casaleggio?
In questo video Di Maio stesso avvalora questo sospetto:
2 commenti:
Ma il punto più importante è: sta davvero per arrivare qualche altra crisi (bancaria, deflattiva su salari/pensioni, sulle riforme) che farà cadere Renzi portando ad un governo temporaneo (Letta?) e i 5S si preparano al successivo voto anticipato?
Anche questo potrebbe spiegare la solerzia dei media verso codesto personaggio molto somigliante e Tsipras.
Sembra di ascoltare Tsipras quando faceva propaganda per il referendum.
Borghesucci rifatti che non vogliono andarsene dal salotto buono.
Analfabeti sul piano 'economico' (in senso lato): chi farebbe una società (unione monetaria) con il suo più forte concorrente (Germania,prima potenza manifatturiera in Europa) lasciandogli la maggioranza ?
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