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giovedì 19 ottobre 2017

SICILIA: "TUTTE LE LISTE SONO FUORI LEGGE"

[ 19 ottobre 2017 ]

Palermo. Abbiamo dato conto dell'esclusione, dalla competizione elettorale siciliana, della lista "Noi siciliani con Busalacchi - Sicilia Libera e Sovrana".

Esclusione dettata, secondo le autorità preposte, da alcune irregolarità formali all'atto del deposito della lista. Abbiamo denunciato il carattere particolarmente severo, farraginoso ed escludente delle procedure regionali che regolano l’accesso alla convalida delle liste e dei candidati —in primis il fatto che c'erano solo dieci giorni per raccogliere le firme necessarie.

Ieri si è svolta a Palermo la conferenza stampa con cui i nostri amici siciliani annunciano battaglia [foto sopra: da sinistra: Massimiliano Musso, Franco Busalacchi e Pino Prestigiacomo]. Ecco cosa han detto.



Disparità di trattamento? Certo è che a guardare le altre liste — cosa fatta grazie all’accesso agli atti — e le strane incongruenze che vengono fuori, il dubbio è più che lecito. Ecco cosa hanno fatto i candidati più noti…
“Siamo stati esclusi per un cavillo burocratico. Ma la legge, così pedissequamente applicata dal Tar deve essere valida per tutti. Ecco perché chiederemo che i giudici trattino le altre liste provinciali e regionali con la stessa severità”.
Così Franco Busalacchi commenta la conferma, da parte del Tar Sicilia, della ricusazione della lista regionale Noi Siciliani con Busalacchi – Vox Popoli – Sicilia Libera e Sovrana per la mancata apposizione di timbri comunali di congiunzione tra l’elenco dei candidati del listino regionale e le relative firme di sottoscrizione e sostegno alla lista.
“Se la nostra lista non è regolare, non lo sono neanche le altre, ecco perché le elezioni vanno sospese”, aggiunge Busalacchi.
“Abbiamo richiesto l’accesso agli atti di tutte le altre liste presentate – commenta Pino Prestigiacomo, coordinatore regionale del movimento – da queste emergono alcune strane ‘incongruenze’. Com’è possibile che un candidato alla Presidenza della Regione del centrosinistra, Fabrizio Micari, abbia firmato la propria accettazione della candidatura il giorno 6 ottobre, a poche ore dalla scadenza della consegna delle liste, e in pochissimo tempo, dalla mezzanotte del 6 ottobre alle 16 dello stesso giorno, ben tre consiglieri comunali (uno dei quali, Paolo Caracausi, era pure candidato), abbiano autenticato più di 1.300 firme a sostegno della sua lista?”.
“Inoltre, sempre per la lista Micari, Alice Anselmo – precisa Prestigiacomo – ha firmato l’accettazione della candidatura il giorno 3 ottobre, Nicola D’Agostino il 4, Mariella Lo Bello il 6, Antonio Rubino il 3, Valeria Sudano e Vincenzo Vinciullo il 5 e le relative sottoscrizioni portano date antecedenti”.
“Nella lista di Nello Musumeci – continua Prestigiacomo – il capolista ha accettato la candidatura il 2 ottobre, Felice Di Mauro Giovanni detto Roberto, il 3, Giuseppa Savarino detta Giusi, il 3, Girolamo Turano il 2 ottobre. L’ultima è stata Elvira Amata il 3 ottobre e anche qui le firme di sottoscrizioni sono state apposte in date precedenti”.
“Saremmo di fronte a un falso ideologico e documentale – conclude Prestigiacomo – che, se provato, avrebbe forti rilievi penali”.
“Il Tar Sicilia – commenta l’avvocato Lillo Massimiliano Musso, candidato alla vicepresidenza della Regione per Noi Siciliani – ha sancito che in Sicilia il favor partecipationis non si applica e che l’art. 14 della legge regionale 29 del 1951 si applica senza eccezioni. Siccome abbiamo evidenziato che anche altre liste provinciali e tutte le liste regionali presentano difetti formali identici ai nostri, presenteremo un esposto all’indomani delle elezioni, in virtù dell’art. 130 del processo amministrativo, per chiedere l’invalidazione del procedimento elettorale”.
“Di più – precisa Franco Busalacchi – le elezioni vanno sospese perché quello che sta succedendo somiglia tanto a un golpe. È incostituzionale, tra l’altro, che alcune liste non abbiano l’obbligo di raccogliere le sottoscrizioni perché presenti all’Ars come gruppi parlamentari”.
“Se la democrazia – aggiunge Busalacchi – non è in pericolo ora, quando lo è? Non accettiamo quanto successo, andremo fino alla Corte dell’Aja o di Marte, finché non troveremo un giudice che ci dà ragione. Mi sento censurato e discriminato, è inaccettabile. La legge non è affatto giusta, è come se mi si accusasse di aver carpito le firme dei sottoscrittori dicendo che erano raccolte per conto di altri candidati, come Miccichè o Musumeci. Ma i sottoscrittori hanno firmato davanti a un notaio con tanto di documento di identità e sapevano benissimo per chi dovevano firmare. Gli altri non so se hanno operato allo stesso modo”.
* Fonte: i nuovi Vespri

mercoledì 11 ottobre 2017

SICILIA: "È UN ATTO DI CRIMINALITÀ POLITICA" comunicato stampa

[ 11 ottobre 2017 ]

LA BOCCIATURA DELLA LISTA BUSALACCHI E’ UN ATTO DI CRIMINALITÀ POLITICA. 

E lo dimostreremo.

NON CREDIAMO AI COMPLOTTI.
E’ UNA GRANDE E ASPRA BATTAGLIA POLITICA, QUELLA DA CONDURRE.



CONFERENZA STAMPA
venerdì 13 ottobre, ore 11,00

nella sede dei “Nuovi Vespri”, in Via Archimede n.61 – Palermo

Saranno presenti:

- il candidato Presidente F. Busalacchi;

- la squadra dei candidati assessori;

- i 62 candidati;

- il team di avvocati e giuristi siciliani e italiani ricorrenti.

Sarà presentato un DOSSIER contenente: 
– la documentazione sulla Lista,

- le contestazioni errate formalistiche e strumentali degli Uffici istruttori,

- le contro-deduzioni dei legali della Lista,

- la documentazione giurisprudenziale a favore della Lista del TAR del Lazio e del Consiglio di Stato,

- la contestazione gravissima della mancata integrazione —nel dispositivo elettorale promulgato dalla Regione Siciliana— della normativa della Legge Severino, per scelta chiaramente dolosa, omissione che comporta la decadenza dell’intero processo elettorale siciliano.

Contestualmente, i promotori presenteranno ai giornalisti lo schema di ricorso al TAR,e, in seguito, se necessario, al Consiglio di Stato, sulla falsariga della giurisprudenza amministrativa consolidata, basata su principio del “FAVOR PARTECIPATIONIS”,cioè di favorire comunque la partecipazione politico-elettorale, al di là di possibili carenze-non sostanziali- meramente formalistiche del dossier delle Liste presentate.


E’ ovvio che “mandanti politici”, riparati da oscuri burocrati, asserviti, si coprono e si copriranno, come sempre,con l’ AUTONOMA E SPECIFICA NORMATIVA SICILIANA IN MATERIA DI ELEZIONI REGIONALI, che LorSignori adeguano e strumentalizzano ai loro fini privatistici e di potere.

Cercando così di smarcarsi dalla giurisprudenza nazionale dei Tar e del Consiglio di Stato.

Dopo la Conferenza stampa, continueranno questa forma di protesta a tempo indeterminato. Fino a battere questo criminale e mostruoso sistema antidemocratico (impedire perfino la presentazione di Liste avverse a LorSignori). Con tutti i maneggi che faremo venire allo scoperto.

Saranno presenti, inoltre, due delegazioni esterne. Una italiana, a rappresentanza dei movimenti sovranisti costituzionali della Confederazione per la Liberazione Nazionale (CLN). E una delegazione internazionale, con leaders e speakers dei più valorosi movimenti sovranisti d’Europa (Spagna, Francia, Grecia, etc.), che parteciperanno, l’indomani, 14 ottobre, presso il Cinema Rouge et Noir a Palermo, al “FORUM DEI POPOLI MEDITERRANEI”.

Beppe De Santis
portavoce dei sovranisti siciliani di “Noi Mediterranei”
Referente comunicazione:Dott. Davide Mancuso-Tel. 348-5460641
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martedì 10 ottobre 2017

SICILIA: UN ATTO GRAVISSIMO E INACCETTABILE

[ 10 ottobre 2017 ]

NO ALLA DEMOCRAZIA FEUDALE!

Ultim'ora

L'Ufficio Centrale regionale presso la Corte d'Appello di Palermo ha comunicato ieri sera di aver ricusato la lista "NOI SICILIANI CON BUSALACCHI - SICILIA LIBERA E SOVRANA".

Secondo Lorsignori, la sola vera novità del panorama politico siciliano, l'alleanza tra sovranisti costituzionali e autonomisti storici non deve avere accesso alle prossime elezioni regionali.

La notizia ha fatto immediatamente il giro, non solo dell'isola, è stata rilanciata da tutte le agenzie, media e Tv nazionali. 

Perché questa bocciatura? le agenzie non lo dicono, così il cittadino potrebbe pensare che i nostri amici e compagni non ce l'avrebbero fatta a raccogliere le firme necessarie.

  NIENTE DI TUTTO QUESTO!
  LE MIGLIAIA DI FIRME NECESSARIE CI SONO E SONO   TUTTE VALIDE!  


E allora, a quale CAVILLO formale si sono aggrappati Lorsignori?

Leggiamo dal ricorso presentato quest'oggi:
«2. In data 08.10.2017, codesto Ufficio ha deciso l’esclusione della lista regionale “Noi Siciliani con Busalacchi – Vox Populi – Sicilia Libera e Sovrana”. Parte delle sottoscrizioni risulterebbe priva di timbro di congiunzione dell’amministrazione comunale, così determinandosi un difetto nel numero minimo necessario di sottoscrizioni valide.
La ragione di esclusione della lista, pertanto, è essenzialmente ricondotta ad un eccepito difetto di sottoscrizione della lista regionale.Il provvedimento impugnato è illegittimo e di esso se ne chiede l’annullamento..»
In pratica: le firme per la lista regionale (a cui sono collegate le nove provinciali) erano sufficienti ed erano tutte validate in moduli corretti e adeguatamente vidimati. L'errore consisterebbe nella mancanza di timbro nella copertina dei fascicoli dei moduli.

   Quindi? RESPINGIAMO QUESTO SOPRUSO!
Quale che sia l'esito del ricorso in Corte d'Appello, si ricorrerà al TAR e se  necessario al Consiglio di Stato.

E VINCEREMO!

E' intollerabile una legge elettorale regionale che obbliga a raccogliere migliaia di firme, in un isola enorme e con nove province in soli dieci giorni (dieci giorni!), o che sia sufficiente avere un deputato nell'ARS (assemblea regionale) per evitare di raccogliere le firme necessarie.

E' INTOLLERABILE CHE SIANO STATE AMMESSE LISTE NOTABILARI E ANTIPOPOLARI, ALCUNE CON CANDIDATI IN ODORE DI MAFIA, E SI CANCELLI LA SOLA VOCE DAVVERO ALTERNATIVA.

NO ALLA DEMOCRAZIA FEUDALE!


lunedì 9 ottobre 2017

PALERMO: I PROTAGONISTI DEL FORUM DEI POPOLI MEDITERRANEI

[ 9 ottobre 2017 ]

Come da tempo annunciato si svolgerà SABATO 14 OTTOBRE A PALERMO, PRESSO IL CINEMA "Rouge et Noir", il FORUM DEI POPOLI MEDITERRANEI.

Qui sotto i protagonisti ed il programma del Forum.

Il Forum sarà preceduto, venerdì 13, alle ore 16:30, a Portella della Ginestra dalla CERIMONIA E GIURAMENTO SOLENNE IN MEMORIA DEI MARTIRI SICILIANI DEL LAVORO.

La manifestazione, alle ore 18:00, si trasferirà presso il Consiglio comunale di Piana degli Albanesi per l'incontro con la cittadinanza 



Programma e protagonisti del Forum


FORUM DEI POPOLI MEDITERRANEI

Sicilia: centro del Mediterraneo non periferia Sud dell’Unione europea

Palermo 14 ottobre, ore 10:00, cinema Rouge et Noir  
Presiede: Moreno Pasquinelli
Ordine dei lavori


Introduce

BEPPE DE SANTIS
«Popoli sovrani per un Mediterraneo di pace e benessere»

Intervengono
 

DIMITRIOS MITROPOULOS (Grecia)
Dipartimento esteri di Unità Popolare«Come Unione europea e Troika hanno fatto della Grecia una colonia»


PEDRO MONTES (Spagna)
Economista, portavoce della Piattaforma Uscire dall’euro«L’austerità uccide: il falso mito della ripresa economica spagnola»


LOURIMI AJMI (Tunisia)
Membro della direzione del Movimento islamico Ennahda
«L’Islam e l’Occidente: il Mediterraneo come luogo d’incontro di civiltà»


CHRISTIAN RODRIGUEZ (Francia)
Responsabile relazioni estere di France Insoumise
«Unione europea: Piano A, altrimenti Piano B»

RAMON FRANQUESA (Catalogna)
Docente di economia mondiale all’Università di Barcellona
«Verso la futura comunità dei popoli mediterranei»

ERASMO VECCHIO
Noi siciliani con Busalacchi – Sicilia Libera e Sovrana
«Autonomia, autodeterminazione e sovranità alimentare»

FEDERICO M. BUTERA
Professore emerito al politecnico di Milano
«Fermare il cambiamento climatico: per un alternativo modello sociale»


Conclusioni
FRANCO BUSALACCHICandidato Presidente alla Assemblea Regionale Siciliana«Sicilia al centro del Mediterraneo non periferia Sud dell’Europa»

venerdì 22 settembre 2017

PALERMO: FORUM DEI POPOLI MEDITERRANEI

[ 22 ottobre 2017 ]


La Sicilia periferia dell’Europa o centro del Mediteranneo? 


In una Europa a trazione tedesca quali sono le prospettive per la nostra regione e per gli altri Paesi che si affacciano sul Mare Nostrum? Cosa è stato fatto finora per favorire lo sviluppo del Sud dell’Europa? Sono alcuni dei temi che verranno affrontati nel corso del Forum internazionale che andrà in scena a Palermo il prossimo 14 Ottobre – dalle 10 alle 16 – presso il “Cinema Rouge Noir” di Piazza Verdi.

Una iniziativa promossa da Noi Siciliani con Busalacchi - Sicilia Libera e Sovrana e dalla Confederazione per la Liberazione Nazionale (CLN) che riunisce tutti quei movimenti che, accanto alle storiche rivendicazioni del mondo del lavoro, si stanno battendo per ricostruire un blocco anti-liberista di unità popolare che sappia opporsi alla dittatura della finanza che sta affamando i popoli, in particolare quelli mediterranei.

Il Forum porterà nel capoluogo siciliano esponenti dei movimenti popolari di Spagna, Catalogna, Grecia, Francia, Tunisia e di altri Paesi uniti da una critica radicale nei confronti dei trattati europei da loro definiti “ultra-liberisti e funzionali unicamente al capitale finanziario”. 
Dalla Francia arriveranno protagonisti del movimento di “La France Insoumise” movimento della sinistra francese che fa capo a Jean-Luc Mélenchon che, alle ultime presidenziali, con il suo 19% ha battuto il Partito socialista fermo al 6%. 
Dalla Spagna arriveranno esponenti dei vertici di Podemos, il partito nato dal basso che fa capo a Pablo Iglesias.
Delegati anche dalla Catalogna, scossa dalla battaglia per l’indipendenza.
Dalla Grecia avremo Laiki Enotita (Unità Popolare) ... e tanti altri ancora.

Il Forum sarà un’occasione per fare della Sicilia un vero e proprio laboratorio per una nuova sinistra europea che possa ridare voce ai popoli e che possa riaffermare il primato della politica - quella vera, quella esercitata nel nome della democrazia - su una economia prigioniera delle lobby finanziarie il cui unico scopo è garantire la sopravvivenza dell’oligarchia che regna in questa Unione europea.

Info: Conf.liberazionenazionale@gmail.com

giovedì 21 settembre 2017

SOVRANISTI E INDIPENDENTISTI (SICILIANI) di Fiorenzo Fraioli

[ 21 settembre 2017]

Sono stato a Chianciano per il forum internazionale della CLN. In questa occasione ho aderito e sono stato accolto nel Coordinamento Nazionale. Questa circostanza avrà qualche conseguenza sul blog, nel senso che non potrò riferire tutto ciò di cui verrò a conoscenza partecipando alle riunioni, in quanto appunto sono adesso un membro del CN della CLN. Questo perché l'accesso a tali notizie mi è concesso proprio perché sono diventato un membro del CN della CLN. Potrà quindi accadere che io venga a conoscenza di qualche ghiotta anteprima, ma non ve la comunicherò. Sapevatelo. A parte questo limite, mi considero sempre e comunque libero di esprimere la mia opinione sull'universo mondo, CLN compresa, sempre che ciò vi interessi. A dimostrazione di ciò, ecco a voi un post sulle elezioni siciliane, senza peli sulla lingua.

La Sicilia colonia d'Italia, l'Italia colonia dell'UE: l'alleanza è necessaria.


Come sapete il prossimo 5 novembre 2017 si terranno le elezioni regionali in Sicilia e, in questa occasione, la CLN ha scelto di sostenere la candidatura di Franco Busalacchi. Negli ambienti sovranisti veri - non quelli farlocchi alla Grillo&Salvini&Meloni&Alemanno&etcetera - questa scelta sta provocando non poche perplessità. Né vi nascondo che, anch'io, ne nutro. Tra le critiche pervenute, la più pesante è quella del FIS che, in questo articolo dal titolo eloquente "La Sollevazione della grande accozzaglia", richiama alcune esternazioni di Busalacchi risalenti al 2015.
«Chi è Franco Busalacchi? E’ colui che 18 mesi fa scriveva queste righe: “Vi rendete conto di quanto sono bestie i leghisti e chi ci va appresso, che attaccano la Germania e l’Europa? Che vogliono tornare alla Lira? Si dimostra che, purtroppo, non è necessario essere intelligenti per essere ricchi. Basta trovarcisi in mezzo e anche l’ultimo dei cretini fa “i sghei”. Quando dicono che vogliono uscire dall’Europa, ah! Dio, come sarebbe bello farglielo provare! Alle prese con dogane e dazi. Bestie!….  La strada maestra per la nostra Sicilia è l’Europa, senza l’Italia. Noi dobbiamo lottare per lasciare l’Italia e per restare in Europa, Stato tra gli Stati, nazione non più periferica di quanto non lo sia l’Irlanda .” (grassetto nel testo originale)».
E' roba pesante, lo so. Peraltro veicolata attraverso un articolo dai toni particolarmente volgari, come è nel costume del Presidente a vita del FIS Stefano D'Andrea; il quale potrà essere perdonato solo se avrà ragione, dilemma di cui si occuperanno i fatti dandogli torto. Nel frattempo, e almeno fino al 2023, il D'Andrea avrà gioco facile nel dire di avere ragione, visto che sbaglia solo chi si mette in gioco, cosa che lui rifiuta di fare, e passa la mano. In ciò essendo in buona compagnia, visto che l'esimio prof. Bagnai proprio oggi ha scritto nel suo blog "Io continuo a pensare che la cosa migliore da fare ora sia stare calmi, e magari anche fermi". Una posizione, quella di Bagnai e SdA che io, nella mia stronzaggine esegetica, traduco così: siccome non so che cazzo fare, non faccio niente, e guai a chi osa fare qualcosa

Invece la CLN ha scelto di agire perché è l'azione che spariglia le carte, e non l'attesa della mano buona, che potrebbe non arrivare mai; oppure, quando mai arrivasse, trovarci tutti morti. Torniamo a noi, cioè alla scelta dei sovranisti della CLN di allearsi in Sicilia con gli indipendentisti di Busalacchi, che si presentano in coalizione con la lista Sicilia Libera e Sovrana e Noi Mediterranei di Beppe De Santis, Noi Siciliani di Erasmo Vecchio, e altre realtà regionali. La domanda è: come è possibile conciliare l'istanza di riconquista della sovranità nazionale, invocando la Costituzione del 1948, e contemporaneamente allearsi con gli indipendentisti?

Sull'argomento sono intervenuto al forum ricordando che la Sicilia è stata la prima provincia romana, cioè il primo territorio che la repubblica di Roma non ritenne di associare come fece con tutti gli altri popoli italici, istituendo invece una nuova entità amministrativa, la provincia per l'appunto, che fu poi replicata in occasione delle successive conquiste. In altre parole, già i romani ritennero che la Sicilia non fosse Italia! Questa circostanza, confermata dalla storia successiva, ci suggerisce che la Sicilia è una realtà storicamente, politicamente, antropologicamente diversa da tutte le altre regioni italiane, ancor più di altre (Trentino, Val d'Aosta...) cui pure la Costituzione riconosce uno statuto speciale. Possono i sovranisti trascurare questa peculiarità? La mia opinione è che ciò non sia possibile. Il punto è che, sebbene la Sicilia sia altro dall'Italia, e l'Italia altro dalla Sicilia, è un dato di fatto che le due storie sono profondamente intrecciate, in modo indissolubile. Ovvero che le istanze indipendentiste siciliane esprimono, prima ancora che una reale volontà di indipendenza, la richiesta passionale di un rapporto rigorosamente alla pari. Alla base c'è una realtà di fatto che proverò a spiegare.

Gli amici siciliani sostengono che la Sicilia sia, potenzialmente, una terra ricchissima, e che solo una condizione di secolare subalternità la rende, oggi, povera e depressa. In ciò credo abbiano ragione, ma chiedo loro: supponiamo che la Sicilia conquisti la sua indipendenza, e in virtù di ciò diventi ricca e prospera; ebbene, non diverrebbe anche una preda ambita? Sarebbero, i siciliani, in grado di difendere la loro ricchezza e prosperità, senza appoggiarsi a uno Stato più forte? La vedo dura.

E qual è lo Stato che, per mille motivi a cominciare da una storia millenaria, è il candidato naturale per svolgere la funzione di associarsi nel compito di difendere la Sicilia, anzi lo Stato siciliano, da mire di conquista esterne? Non è forse lo Stato italiano? Ne sono convinto, così come sono convinto che le dichiarazioni di Busalacchi, riportate da Stefano D'Andrea, siano assolutamente sbagliate e improvvide, dettate da una insufficiente analisi del problema nonché motivate da un sentimento di delusione e abbandono da parte di uno Stato, quello italiano, il quale, a sua volta, è vittima di un'operazione di colonizzazione ad opera delle potenze dominanti del nord Europa. Se la Sicilia lamenta il fatto di essere una colonia d'Italia, è vero tuttavia che l'Italia è oggi una colonia dell'UE: l'alleanza è dunque necessaria!

Qualche tempo fa ho scritto un articolo (La Patria del Popolo è la Repubblica - 13 luglio 2017) nel quale sostengo che la Patria è un concetto politico, nasce cioè da un patto tra pari che, protraendosi nel tempo, costruisce un'identità de facto e, infine, statuale. Sono gli interessi reali e concreti che tengono insieme i popoli, non le astratte idealità, sempre costruite ex-post come giustificazione ideologica. L'Italia e la Sicilia hanno un interesse reciproco, esorbitante rispetto a qualsiasi altra considerazione, nello stare insieme, ma affinché ciò sia possibile occorrono due condizioni. La prima è che l'Italia si liberi del giogo dell'Unione Europea, il secondo è che venga riconosciuto e rispettato il diritto dei siciliani ad essere un popolo che liberamente scelga, facendosi bene i propri conti di convenienza, se essere una regione periferica dell'UE oppure associarsi con un'Italia sovrana. Abbiamo paura di ciò? Pensiamo veramente che i siciliani possano preferire essere assoggettati all'Unione Europea, un non Stato governato da interessi privatistici sovranazionali, piuttosto che essere sé stessi dentro lo Stato italiano governato secondo i principi della Costituzione del 1948?

Poiché sono certo che, a prescindere dalle idee personali di Busalacchi e a dispetto delle recriminazioni dei meridionalisti rispetto alle modalità di conquista con cui i popoli del sud d'Italia si sono ritrovati dentro uno Stato unitario, l'interesse reale e concreto degli italiani e dei siciliani sia quello di stare insieme, non solo non ho paura degli indipendentisti siciliani, ma anzi ritengo che il più grave degli errori che i sovranisti possano fare sia quello di sbattergli la porta in faccia. Guai a lasciare soli gli indipendentisti siciliani, essi sarebbero facile preda degli pseudo-sovranisti della Lega, promotori, lo ricordo en passant, di un referendum che si terrà il prossimo 22 ottobre avente ad oggetto ulteriori richieste di autonomia per la Padania. Un'entità che non esiste di per sé (trovatemi un solo documento più vecchio di vent'anni in cui se ne parli) artificialmente inventata per sbriciolare la nazione italiana, per meglio centrifugarla in questa demenziale Unione Europea.
Beppe De Santis


E' interesse degli ordoliberisti frantumare gli Stati nazionali facendo leva sulle pulsioni indipendentiste, un'operazione cui la Lega si presta fin dalle sue origini. Anzi, consentitemi di dirlo: la Lega esiste solo in funzione di questo obiettivo! I fatti sono evidenti, e si svolgono giorno dopo giorno sotto i nostri occhi, ma non vengono percepiti perché sono affogati in un flusso caotico di eventi abilmente orchestrati dal sistema dei media.

Una cosa che mi dispiace e affligge è constatare come tanti sovranisti stiano cadendo in questa trappola, riducendosi a discutere di scemenze tecnico-giuridiche come le monete complementari, i certificati di credito fiscali, i mini bot; guarda caso tutte proposte che hanno un denominatore comune: la Lega e quella volpe di Borghi, che si ammanta di competenze macroeconomiche dopo una vita passata a lavorare per Deutsche Bank, avendo cominciato come fattorino. Delle due l'una: o l'uomo è un genio, oppure un paraculo. Facite vuie.

* Fonte: Ego della rete

martedì 19 settembre 2017

SICILIA: NOMI E COGNOMI DEI NOSTRI NEMICI di Beppe De Santis

[ 19 settembre 2017 ]

Ma, quale centrosinistra! Ma, quale centrodestra! La feccia politica siciliana è tutta neoliberista. 

Tutta serva, vorace, succube, sodomizzata e sodomizzatrice, delle banche speculative.

Del finanzcapitalismo globalista —Cfr. Luciano Gallino, “ Finanzcapitalismo. La civiltà del denaro in crisi”. Dell’uno per cento dell’umanità che si appropria di quasi tutta la ricchezza prodotta dalla restante umanità (Thoma Piketty, “Il Capitale nel XXI secolo”).
Delle multinazionali globali, che comandano il mondo al posto degli Stati de-sovranizzati (Ernesto Screpanti,”L’imperialismo globale e la grande crisi”).

Le multinazionali che hanno distrutto la nostra agricoltura e la nostra agro-industria.  Sostituendo al nostro cibo buono, pulito e giusto, cibo cangerogeno.
In Sicilia soltanto l’8% di quanto consumiamo deriva dai nostri prodotti siciliani. Uno scandalo, un obbrobrio.
Tant’è che, nell’ultimo decennio, hanno chiuso i battenti il 50% delle fattorie siciliane.

Altro che “forconi”. Ci vorrebbe una rivoluzione armata, ve ne fossero le condizioni.

GLI EUROPARLAMENTARI TUTTI PARASSITI E SERVI DEL NEOLIBERISMO EURISTA 

La feccia politica siciliana. Tutta serva dell’oligarchia neoliberista europea.

Tutti i “nostri” europarlamentari —di destra, di centro e di sinistra, si fa per dire— hanno votato i TRATTATI EUROPEI.

Che introducono, nei nostri mercati e nelle nostre tavole-prodotti di minore qualità, prodotti in forme ultra-schiavistiche. Che distruggono definitivamente la nostra agricoltura. Il fondamento della nostra civiltà. L’olio tunisino, le arance marocchine, il grano canadese.

Maledetti criminali, manipolatori, impostori. Traditori della Patria e della nostra Terra. Che Dio vi maledica.

La feccia politica siciliana. Tutta serva del SISTEMA EURO. 

Che, prima di essere un sistema monetario errato, devastante e antipopolare, è UN SISTEMA DI POTERE, strumento eccellente dell’oligarchia finanz-capitalistica speculativa. Un sistema in crisi, da anni, almeno dal 2011 (Alberto Bagnai, “Il tramonto dell’euro”).

Sono stati —o lo sono ancora— europarlamentari siciliani: Nello Musumeci (“L’Onesto"), Saro Crocetta ( “Il Rivoluzionario”), Raffaele Lombardo (“L’Autonomista”), Giovanni La Via (“Il Tecnico Neutrale”), Leoluca Orlando (“L’Antimafioso professionale”) e altri pericolosissimi parassiti di tal genia. Salvo Pogliese (Forza Italia), Salvatore Cicu (Forza Italia), Caterina Chinnici (PD), Michela Giuffrida (PD). E prima ancora altri: Rita Borsellino, Claudio Fava, Saverio Romano, Sonia Alfano, Giuseppe Castiglione, Francesco Musotto, Luigi Cocilovo, Giusto Catania. 
Beppe De Santis, II Assemblea della CLN


SI TRATTASSE SOLTANTO DI TRASFORMISMO...

Si mena scandalo sulle fesserie. Sui dettagli. Non sulle cose serie. E tragiche.
Si mena scandalo sul TRASFORMISMO. Che c’è, mirabolante, acrobatico, effervescente, spumeggiante, sistemico, pervasivo, disgustoso.

Quest’estate, sapete, il mitico Angelino Alfano si è laureato come campione mondiale dei saltafossi.
Ma, non è solo, e tanto, questione di trasformismo.

La questione centrale è che tutta la feccia politica siciliana è sostenitrice di UNA MEDESIMA STRATEGIA POLITICA, di una medesima strategia economica: la politica, e la politica economica neoliberista.

TAGLIATORI VITA, TAGLIATORI DI DEMOCRAZIA !

Ecco, il punto. La politica di austerità (austerità per il Popolo e prebende per se stessi), la politica dei tagli dei posti di lavoro e dei salari, la politica di taglio delle pensioni, la politica di tagli della spesa pubblica in generale, la politica dei tagli alla scuola e all’università, la politica di tagli alla sanità, la politica di tagli ai servizi sociali, la politica di tagli, la politica dei tagli ai Comuni, la politica di tagli alle infrastrutture viarie e logistiche.

Sono tagliatori di vita, tagliatori di speranza, tagliatori di futuro, tagliatori di teste.

Tagliatori di democrazia, tagliatori di sovranità (sovranità statale, sovranità popolare democratica, sovranità monetaria, sovranità alimentare), tagliatori di Costituzione, tagliatori di Statuto autonomistico.
TAGLIATORI DEI FIGLI.

GENOCIDIO...


Ogni anno vanno via dalla Sicilia circa 25.000 (venticinquemila!) siciliani, soprattutto giovani, in significativa parte altamente scolarizzati e laureati. 25.000 per 10 anni dà la cifra, da genocidio, di 250.000.

Ecco, il segreto del POTERE SICILIANO neoliberista. Della resilienza dell’osceno potere siciliano. Si mandano via diecine di migliaia di giovani siciliani all’anno. La potenziale forza biologica, sociale, culturale e civica, che potrebbe mettere in minoranza, e battere questi delinquenti.

Come fu alla fine dell’Ottocento, dopo l’esplosione dei “Fasci siciliani”: milioni di siciliani scacciati nel mondo. Un esodo biblico. Come fu a cavallo degli anni Quaranta e Cinquanta del Novecento, dopo la sconfitta del glorioso movimento contadino siciliano: milioni di siciliani scacciati nel mondo. Un secondo esodo biblico. Così in questi orribili primi decenni del XXI secolo.

COMANDANO, CONTINUANO A COMANDARE, CACCIANDO I NOSTRI FIGLI DALLA NOSTRA TERRA 

Così lorsignori continuano a comandare. Mentre, tramandano il loro lurido potere politico-elettorale ai loro diretti pargoli. Senatore per senatore, deputato per deputato, scranno per scranno.

Il miserabile —e avido— Cardinale piazza come deputata al Parlamento nazionale la sua figliola.
Il miserabile —e ingordo— Lombardo piazza il suo pargolo come deputato all’Assemblea Regionale Siciliana.
Il miserabile —e ladrone— “Fregantonio” Genovese si appresta a piazzare la sua schiatta.

TUTTI GAGLIARDAMENTE SERVI NEOLIBERISTI 


Nello Musumeci, Gaetano Armao, Gianfranco Miccichè, Giovanni Lagalla, Raffaele Lombardo, Saverio Romano, Totò Cuffaro, e i loro mediocrissimi affiliati, sono tutti servi del neoliberismo, portatori della medesima politica economica neoliberista. Possono solo continuare a tagliare, tagliare, tagliare. E, per loro, arraffare, arraffare, arraffare.

Leoluca Orlando, compreso il suo nuovo famiglio, il Magnifico Micari, fantasmatico e mediocre candidato (per procura) a Governatore di Sicilia), Giovanni La Via, Firrariello e Castiglione, Schifani e Vicari, Crocetta, Cardinale, D’Alia, e, i deboli e grotteschi figuranti del PD siciliano a trazione renziana (che non cito per decenza) e i loro mediocrissimi affiliati, tutti servi del neoliberismo. 
Franco Busalacchi


Così, la trasformistica e velleitaria armata Brancaleone, in via di accozzagliamento attorno all’improbabile candidato governatore Claudio Fava. Ultimi rimasugli della “Sinistra Sinistrata”. Picciotti di carriera , da trenta-quarat’anni al potere, in nome del Popolo lavoratore e antimafioso.

Perciò non c’è solo il TRASFORMISMO, sistemico. 
C’è il NEOLIBERSMO, sistemico.

Ecco, cosa unisce e amalgama la feccia politica siciliana.

Che va conosciuta, contenuta, combattuta e distrutta.

Al più presto, in onore dei nostri padri, per la salvezza dei nostri figli.

Nelle prossime puntate, smonteremo uno per uno i loro programmi elettorali, tutti egualmente neoliberisti, antipopolari. 

venerdì 15 settembre 2017

SICILIA: ECCO COSA BOLLE IN PENTOLA di Beppe De Santis

[ 15 settembre 2017]

INTERVISTA A BEPPE DE SANTIS

Il prossimo 5 novembre i siciliani voteranno per eleggere il nuovo presidente della Regione e il nuovo Parlamento dell’Isola. Dopo numerosi colpi di scena gli schieramenti sembrano definiti. Il centro-destra dietro a Musumeci, il centro-sinistra dietro a Fabrizio Micari,  la coalizione tra MDP e Sinistra Italiana dietro a Fava (col Prc in stato confusionale che non sa che pesci pigliare). Ci sono poi i 5 Stelle con Cancelleri (vittime di una minacciosa inchiesta giudiziaria in stile Genova). Quindi la coalizione tra sovranisti e autonomisti "Noi siciliani con Busalacchi - Sicilia Libera e Sovrana", di cui Beppe De Santis è considerato lo stratega.

D. Puoi dirci come stanno le cose ora che la campagna elettorale entra nel vivo?

R. Partiamo dal quadro generale e dal suo principale tratto: in Italia e in Sicilia, è in corso uno scontro frontale tra gli oligarchi neoliberisti-euristi e il Popolo, il Sopra contro il Sotto.
Al servizio, permanente effettivo della trama oligarchica neoliberista mondiale, europea e italiana, militano tutte le forze politiche tradizionali (dette di centrodestra, di centro e di centrosinistra e cespugli ruota di scorta), con gli aedi del canagliume prevalente nei media di regime e nell’intellighenzia di regime.
Fintamente, contro il regime oligarchico si muovono, con osceni ondeggiamenti, la Lega Nord di Salvini e i Fratelli d’Italia della Meloni, i quali dopo la scoppola della Le Pen in Francia, stanno rientrando nel recinto vetero-berlusconiano —lo conferma, qui in Sicilia, l’ammucchiata sconcia attorno a Musumeci. Una impostura, direbbe Sciascia.

Franco Busalacchi
Può piacere o meno, ma con tutte le contraddizioni e gli errori, il Movimento 5 Stelle è una forza popolare esterna al circuito del regime oligarchico.

D. Puoi essere più preciso riguardo al M5S?


R. Ritengo il M5S una forza di OPPOSIZIONE ma inconseguente, al regime oligarchico neoliberista. Per alcuni versi e fino a prova contraria, convergente con tutti gli avversari sinceri del neoliberismo.
Il M5S potrebbe contribuire alla cacciata degli oligarchi.
Ma fammi dire. La vera novità dello scenario politico italiano è rappresentato dal nascente —e in via di rapido consolidamento— MOVIMENTO POPOLARE PER L’ATTUAZIONE INTEGRALE DELLA COSTITUZIONE (e degli Statuti autonomistici, in primis quello siciliano), rafforzatosi dopo la storica vittoria del NO al referendum del 4 dicembre 2016. Parlo del Movimento sovranista costituzionale, del nascente Movimento patriottico democratico. Questo è per il momento un arcipelago, un flusso carsico di reti, associazioni, centri, in via di aggregazione, con i naturali travagli del caso.

D. Sei un esponente di spicco della Confederazione per la Liberazione Nazionale. Ce ne parli?


R. L’epicentro più solido e maturo di aggregazione del sovranismo popolare e democratico è rappresentato dai gruppi e dai soggetti che hanno dato vita il 25 aprile scorso alla CONFEDERAZIONE PER LA LIBERAZIONE NAZIONALE (CLN), la quale ha celebrato la II. Assemblea nazionale recentemente a Chianciano.

Il soggetto siciliano più vicino a questa impostazione sovranista costituzionale è rappresentato dal Movimento-Lista “Noi siciliani con Busalacchi-Sicilia Libera e Sovrana”, in campo per le elezioni regionali siciliane del 5 novembre prossimo.
Tra l’altro, tra il Movimento siciliano e la CLN è stato sottoscritto uno specifico Patto strategico ed operativo, al quale si rinvia.

Due sono le novità politiche nel panorama italiano e siciliano. L’opposizione al sistema oligarchico da parte del M5S, per quanto parziale essa sia e finché dura. L’altra è il MOVIMENTO SOVRANISTA COSTITUZIONALE ITALIANO E SICILIANO, oltre che europeo —si pensi a “France Insoumise” di Melenchon che abbiamo ascoltato alla recente Assemblea della CLN.
Di conseguenza, il sistema oligarchico deve contenere e battere il M5S e quindi impedire l’exploit del movimento sovranista costituzionale, verso il quale il regime adotta, com’è ovvio e scontato, il doppio approccio del SILENZIAMENTO, del boicottaggio a tutti i costi, della censura preventiva, e della criminalizzazione preventiva. E’ evidente che qui in Sicilia si giocano i preliminari della grande partita nazionale.
Diego Fusaro e Franco Busalacchi


D. Veniamo alla cronaca siciliana di queste ore ed ai pasticci in casa grillina…


R. Il tema è uno: il vecchio sistema politico fa quadrato per fermare quello che considera il suo nemico immediato: il Movimento 5 Stelle. E siccome, storicamente, chi vince le elezioni in Sicilia poi le vince a Roma, ecco che la parola d’ordine diventa la seguente: fermare, con tutti i mezzi, i grillini in Sicilia per scongiurare che vadano a governare l’Italia. Con tutti i mezzi: politici, clientelari e, come vediamo, anche giudiziari. La recente inchiesta della Procura di Palermo sulle presunte irregolarità nella scelta del canditato Presidente va letta in questa luce.
E’ decisivo, per le forze di regime, non perdere la guida della Regione più bistrattata del Bel Paese, ‘sgovernata’ da ‘ascari’, da ladri e da delinquenti e dove i veri mafiosi continuano a fare il bello e il cattivo tempo,  diventa essenziale per il futuro politico dell’Italia. Perdere in Sicilia, per il centrosinistra — soprattutto se a vincere saranno i grillini, con un’affermazione dei sovranisti costituzionali di Busalacchi, potenzialmente ancor più pericolosi dei grillini — potrebbe significare non governare l’Italia per i prossimi cinque anni.

D. Come giudichi le mosse di quelle che chiami “forze di regime”?


R. Prendiamo Berlusconi. Inizialmente aveva scelto come suo alfiere l’avvocato Gaetano Armao. L’ex Cavaliere, che conosce la Sicilia dai tempi di Milano 2, quando nella Palermo Capitale mondiale della mafia comandavano gli Inzerillo, i Bontade e i Teresi, ha provato a convincere Nello Musumeci a farsi da parte: o meglio, a far fare il vice presidente ad Armao. Ma ha incassato un “no” secco, se è vero che Musumeci è rimasto il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione.
Dopo di che, la scorsa settimana, è piombato in Sicilia Renzi, per capire se i siciliani pensano ancora, di lui, quello che hanno depositato nelle urne il 4 dicembre dell’anno scorso, quando sette cittadini siciliani su dieci hanno votato “No” alle riforme renziane.
Renzi e Berlusconi hanno capito che in Sicilia, tanto per cominciare, debbono sparigliare le carte. Preparandosi a fronteggiare anche un terzo incomodo, Massimo D’Alema, il quale ha piazzato Claudio Fava candidato della “sinistra alternativa al PD” come candidato alla presidenza della Regione. Sai che c’è? Che Berlusconi è la persona più adatta a dialogare con D’Alema, vero agente sistemico del regime oligarchico neoliberista.
Lo sparigliamento delle carte, da parte di Berlusconi, è proseguito con la candidatura di Vittorio Sgarbi alla presidenza della Regione. Alla partita partecipa anche l’ex presidente della Regione condannato per favoreggiamento alla mafia, Totò Cuffaro, non a caso ‘coccolato’ pubblicamente dallo stesso Sgarbi, uno ‘squadrista da TV’ che in una certa Sicilia sa dove mettere le mani.
Da quello che si capisce, e per quanto possa apparire paradossale, Berlusconi e Coca coca bum bum, al secolo Gianfranco Miccichè, hanno il compito di sfasciare il quadro delle alleanze elettorali di Musumeci..

D. Con la scelta di Fabrizio Micari come candidato presidente il centro-sinistra pare uscito dal marasma. Come vedi le cose in quel campo?

R. Quelli che danno le carte nel centro-sinistra, Renzi, Leoluca Orlando e il senatore Giuseppe Lumia, devono pompare la candidatura del rettore dell’università di Palermo, Fabrizio Micari.
Se l’ex Cavaliere e Coca coca bum bum, con la ‘consulenza’ del condannato per favoreggiamento alla mafia, Cuffaro, hanno già iniziato a sfasciare l’unità del centrodestra, Renzi, Leoluca Orlando e il senatore Lumia hanno già iniziato la fase ‘costruens’ con il solito trasformismo politico.
Hanno già messo nel ‘carniere’ il peripatetico jolly Fabrizio Ferrandelli, personaggio ormai pluriscreditato che, nella testa di Renzi, Orlando e Lumia a Palermo dovrebbe avere ancora qualche migliaio di persone che gli vanno ancora dietro.
Intanto Orlando —che sta utilizzando impropriamente la presidenza dell’ANCI Sicilia per preparare una lista alle elezioni regionali in sostegno di Fabrizio Micari (ma una vergogna politica del genere quando si è vista?)— sta trattando con il fratello dell’ex presidente della Regione condannato per favoreggiamento alla mafia, alias Silvio Cuffaro, per ‘intrupparlo’ nella sua lista.

La cosa avrebbe dovuto restare ‘segreta’ fino alla presentazione delle liste orlandiane, con lo stesso Orlando che avrebbe poi manifestato ‘sorpresa’, dicendo che non ne sapeva nulla. Ma l’operazione Leoluca Orlando-Totò Cuffaro insieme ‘appassionatamente’ per sostenere Micari è stata 'sgamata'. Così, in queste ore, il sindaco-fariseo ‘antimafioso’ di Palermo è nelle ‘ambasce’: già la flaccida e vacua borghesia panormita [palermitana, NdR] che lo sostiene e che si è orlandianamente autoproclamata ‘progressista’, non ha ancora ‘digerito’ di avere scoperto che Orlando è renziano nel nome del Tram, degli appalti ferroviari e dei fondi europei del PON da gestire allegramente in campagna elettorale: figuriamoci scoprire, in queste ore, che il ‘divo’ Orlando tratta con il condannato per favoreggiamento alla mafia e con il di lui fratello!

Sì, la borghesia ‘progressista’ di Palermo ne ‘morirebbe’: basta leggere i post su facebook di Pippo Russo, orlandiano della prima ora, ma ormai sempre più schifato dalla politica siciliana: da “tutta” la politica siciliana! Per non parlare di Aurelio Scavone, altro orlandiano della prima ora, che qualche anno fa ha provato, senza riuscirci, a portare Orlando sulle posizioni dei ‘Sovranisti’, invitando a Palermo l’economista Nino Galloni e che adesso si ritrova, da candidato alle regionali, non soltanto a sostenere il candidato di Renzi (Renzi che lui, Aurelio Scavone, da cattolico di scuola Piersanti Mattarella, cordialmente detesta!), ma anche insieme ai ‘fratellini Cuffaro'…

Eh sì, ha qualche problemino Leoluchino, nella Palermo dove l’apparenza conta più della sostanza. Fino a quando la merda non si vede, beh, tutto va bene: un po’ come avveniva alla fine degli anni ’80 del secolo passato, quando in piena Giunta comunale della ‘Primavera’ di Palermo Vito Ciancimino e il suo socio storico, conte Romolo Vaselli, trafficavano negli appalti palermitani per la manutenzione di strade e fogne. Ma adesso la merda si vede: e questo per Leoluca Orlando non è bene…

D. Inquietante e torbido il contesto che descrivi, il più ostinato gattopardismo... Ma torniamo ai grillini.


R. Ovviamente, indebolire Musumeci e rafforzare Micari non basta: bisogna dare una ‘botta’ alla lista dei grillini e al suo candidato, Giancarlo Cancelleri. Certo, l’ideale sarebbe sopprimere fisicamente tale lista e poi, tramite Berlusconi, convincere la ‘sinistra’ di Fava ad appoggiare Micari. O, al limite, sbarazzarsi di Micari e convergere tutti su Fava.
Tale seconda ipotesi sembra sia vista male da Berlusconi, perché se è vero che Fava, da vice presidente della commissione Antimafia nazionale, qualche anno fa, ha ‘sorvolato’ su ‘Za Silvana’ (al secolo Silvana Saguto, allora presidente della Sezione per le misure di prevenzione presso il Tribunale di Palermo), non è detto che poi non si rivolti contro l’ex Cavaliere. Per non parlare del fatto che Fava non farebbe sconti a Mario Ciancio Sanfilippo: e questo, non soltanto per Berlusconi, ma per tutto il centrosinistra, è un grosso, grossissimo problema. 
Cianciano Terme. 2 settembre 2017. Tavola rotonda sulla Sicilia. Da sinistra:
Franco Busalacchi, Nino Galloni, Pietro Attinasi, Roberto Garaffa e Beppe De Santis.

Ma di questo, di Fava, si saranno detti Renzi, Berlusconi e compagni vari ne parliamo poi: per ora togliamo di mezzo i grillini. Come? C’è un bel ricorso di un escluso. Un tizio, marito di una moglie già grillina, che non si capisce se ha firmato o non ha firmato un cavolo di codice etico o diavolerie varie.

Certo, sono fatti interni a un movimento politico. Però si può ‘cavillare’ un po’. Ecco un giudice che ‘sospende’. Cosa sospende? Non si capisce. Sospende il candidato alla presidenza della Regione del Movimento 5 Stelle, Cancelleri? E perché no? E’ una bella idea, alla fine.
Chiediamoci: ha competenza un giudice sui fatti interni di un movimento politico? Se lo chiedeva Vito Ciancimino poco prima del congresso regionale della DC siciliana nel lontano 1983. Uno dei ‘colonnelli’ di Ciriaco De Mita in Sicilia aveva deciso, se non di sbatterlo fuori dal partito, almeno di fare in modo che non avesse rappresentanza negli organismi regionali. Così si stabilì che, per entrare in direzione regionale, bisognava avere almeno il 10% dei voti. E siccome Ciancimino raggiungeva, sì e no, il 7%, Don Vito era incazzatissimo perché l’avevano lasciato a bocca asciutta ancor prima che il congresso iniziasse.
Così Don Vito aveva chiamato alcuni dei suoi amici magistrati e gli aveva posto la domanda: “Presento un ricorso?”.
La risposta sembra che fu questa: “Vito: ci dobbiamo infilare nella vita interna di un partito politico con cavilli civilistici? Ci dobbiamo fare ridere dietro da tutti?”. E la cosa finì lì.
Oggi, però, lo scenario è diverso. I grillini non sono la DC. E se la DC, allora, era il ‘sistema’, i grillini sono oggi, pur con tutti i loro profondi limiti, l’antisistema. Per questo hanno dietro la simpatia popolare.

D. Mi stai facendo capire che ritieni auspicabile un’alleanza tra voi e il M5S? 


R. Oggi c’è da difendere la Sicilia e l’Italia. Ma ve l’immaginate i grillini siciliani, assieme sovranisti siciliani, che vanno a mettere il naso negli appalti ferroviari di Palermo che hanno ormai abbondantemente superato il miliardo di euro per avere, alla fine, appena 15 km di Tram che funziona a costi elevatissimi? Mamma mia!
Ve l’immaginate i grillini, assieme ai sovranisti siciliani, che vanno a mettere il naso negli appalti miliardari della CMC delle strade Palermo-Agrigento e Caltanissetta-Agrigento? Due ‘mammelle’ infinite che non allattano più né il PD, né la Lega nazionale delle cooperative? Due mega-appalti che possono dare ancora ‘tanto’ (che meraviglia la ‘Giustizia’ di Palermo e Agrigento, no?) nelle mani dei grillini e dei sovranisti siciliani, con il serio ‘rischio’ che finisca la "mangiugghia" iniziata timidamente con Cuffaro e proseguita prima con il Governo del ribaltonista Raffaele Lombardo e poi con il ‘pupo’ Rosario Crocetta, manovrato dai ‘pupari’ del PD di Renzi, dal senatore Giuseppe Lumia e dalla Confindustria in salsa sicula di Antonello Montante e Giuseppe Catanzaro.
Da sinistra: Erasmo vecchio, Massimiliano Musso,
Franco Busalacchi e beppe De Santis

Prendiamo il magna-magna delle discariche degli industriali-munnizzari. E’ stato fatto un lavoro ‘certosino’ per dare alle fiamme oltre dieci impianti di compostaggio presenti in Sicilia per eliminare definitivamente l’idea ‘balzana’ della raccolta differenziata dei rifiuti, è stato fatto l’impossibile per tutelare gli interessi mafiosi nelle discariche… E mo i grillini e i sovranisti siciliani dovrebbero vincere le elezioni siciliane del 4 novembre?

Che accadrebbe se vinciamo? Che tutto il lavoro fatto dal 2008 ad oggi in Sicilia dal più sputtanato centrosinistra d’Italia andrebbe perduto. Così Totò e Silvio fanno gli scongiuri in caso di vittoria dei grillini e dei sovranisti siciliani. Così ci spieghiamo quel che ha detto Coca coca bum bum: “I cinque Stelle sono come l’AIDS. Devono andare fuori dai coglioni”.

Alla tua domanda rispondo: per quanto noi sovranisti costituzionali ci consideriamo strategicamente alternativi al M5S, siamo disposti ad un’alleanza tattica per cacciare gli oligarchi neoliberisti dal governo della nostra regione. Dimostrare che i due poli sistemici (centro-sinistra e centro-destra) sono minoritari in Sicilia, cacciarli dal potere, questa sarebbe una grande e salutare svolta. Un auspicio in vista delle elezioni nazionali di primavera.

mercoledì 13 settembre 2017

SICILIA: SE VINCE BUSALACCHI di Pietro Attinasi*


[ 13 settembre 2017 ]

II. Assemblea della CLN, tavola rotonda sulla Sicilia. Da sinistra: Franco Busalacchi, Nino Galloni, Pietro Attinasi, Roberto Garaffa e Beppe De Santis.

Tra le tante liste che si contenderanno il 5 novembre prossimo la Presidenza della Regione Siciliana e i 70 posti all'ARS, quella del movimento "Noi siciliani con Busalacchi-Sicilia Libera e Sovrana" si distingue per il fatto che pone al centro del suo programma elettorale il rapporto paritario tra la Sicilia e l'Italia.

Rapporto sancito dallo Statuto dell'Autonomia, inserito a pieno titolo nella Costituzione la quale, anche solo per questo, fa dell'Italia una repubblica federale composta quanto meno dalla Sicilia e dall'Italia della penisola. 

Tale federalità peraltro è stata riconosciuta dal Patto politico sottoscritto nel luglio scorso a Palermo tra il suddetto Movimento sicilianista e il soggetto politico pluriregionale, per l'appunto la C.L.N. (Confederazione per la Liberazione Nazionale). 
Nel relativo documento è espressamente scritto, al punto 12, che 
«la completa e immediata attuazione dell’impianto originario dello Statuto speciale - con il ripristino di quegli istituti dello stesso che sono stati arbitrariamente aboliti e con l’attuazione di tutti i suoi istituti costituzionali - necessaria per la rinascita economica e sociale della Sicilia dev’essere concepita nella prospettiva di fare dell’Italia una autentica e democratica Repubblica federativa».
E comunque, se è vero che la Costituzione repubblicana è stata difesa a spada tratta dagli italiani nel referendum del 4 dicembre 2016, è vero di conseguenza che l'Autonomia Siciliana in essa prevista, dovrebbe essere, per tutti i democratici, ormai fuori discussione.

Ma c'è in giro ancora qualche siciliano, come tale Buttafuoco che, ledendo l'onore della patria - chiamata Buttanissima - si ostina ad affermare che lo Statuto sarebbe da abolire, accusando lo stesso di essere la causa del malessere della Regione anziché dire che le cose potrebbero stare esattamente al contrario. Che potrebbe essere stata la mancata attuazione dello Statuto ad avere provocato l'impoverimento economico, sociale e culturale della nostra Isola, come dicono Noi siciliani con Busalacchi.
Essi aggiungono che tale inadempienza non sia casuale, ma frutto della sottomissione della politica italiana ed europea alla finanza speculativa e alle multinazionali. Costoro impongono infatti il perseguimento dei loro interessi privati finanzcapitalistici ai governi nazionali. 

Gli stati nazionali, al di là delle apparenze, risultano pertanto privi di qualsiasi sovranità territoriale, democratica e popolare. Tipico esempio, in Europa persino l'emissione della moneta, l'euro, è stata privatizzata.  

Busalacchi, in materia di autonomia regionale speciale di cui gode la Sicilia, sostiene che, se vince lui e sua lista, non ci sarà più alcuna sottomissione del governo e del parlamento siciliano agli ordini del governo romano e/o bruxellesiano, se questi ordini o direttive o leggi non rispettino i diritti del popolo siciliano sanciti nella Costituzione. 
Ogni residuo di quella sovranità popolare appartenuta per secoli al Regnum Siciliae, e oggi ancora riconosciuta dalla suprema legge repubblicana in molte materie, sarà difesa senza tentennamenti. 
Se vincerà Busalacchi non potrà più essere consentito dunque ai partiti nazionali, per esempio, di commissariare la Sicilia con l'imposizione di assessori al bilancio della Regione, come di recente successo ad opera del PD nelle ultime due legislature. Con Bianchi, inviato da Bersani. E con Baccei, inviato da Renzi.
E si comincerà col rivendicare dal governo nazionale il pagamento immediato del debito di ben 154 miliardi di euro, accumulatosi in ben 25 anni di parziali rimborsi delle tasse spettanti alla Regione. I tagli alle spesa pubblica nazionale non possono essere i siciliani a pagarli con il loro mancato sviluppo. Sia chiaro.
La sua lista, con il motto "Sicilia Libera e Sovrana", propone senza termini infatti al popolo siciliano la volontà di volere cambiare la politica macro-economica nazionale, facendo proprie le  teorie keynesiane che sono tutto il contrario del liberismo, sposato da tutti i partiti di destra, di centro e di sinistra esistenti in Italia. La spesa pubblica dovrà servire a finanziare i servizi per il benessere collettivo.
Di tale liberismo, d'altronde, l'UE e la moneta della Banca Centrale Europea – l'euro -  sono gli strumenti privilegiati, con i quali viene esercitato quel dominio che rende poveri i territori ritenuti marginali quali la Grecia e la Sicilia, per intenderci.
Libertà e sovranità sono intese perciò come estrinsecazione, come attuazione, dei principi costituzionali che caratterizzano l'esistenza politica stessa della Sicilia.
E in tal senso si farà in modo che qualsiasi vincolo, patto nazionale o trattato internazionale dovrà essere compatibile con il diritto del popolo siciliano a vedere soddisfatti i propri bisogni collettivi, il proprio bene comune, in tutti i campi.
Lavoro per tutti, scuola, sanità, previdenza, strade, ferrovie, aeroporti, porti, agricoltura, industria, commercio, turismo, lingua, storia, arte, cultura, accoglienza, servizi di assistenza sociale dalla culla alla tomba.
Insomma: dare ai siciliani gioia di vivere e ottima qualità della vita, affinchè non siano costretti ad emigrare.
Perchè Noi siciliani non dovremmo avere nel nostro territorio l'alta velocità ferroviaria?
Perchè non la nostra compagnia aerea di bandiera?
E scuole a tempo pieno, e strade rotabili che siano tali, senza buche? 
Perchè Noi siciliani dovremmo continuare a essere considerati dallo Stato cittadini di serie B?
Dateci i nostri soldi, dice in sostanza Busalacchi ai governanti italiani, e provvederemo ai nostri bisogni, con il nostro potere legislativo esclusivo nelle materie previste dall'art. 14 del nostro Statuto: 
a) agricoltura e foreste;b) bonifica; c) usi civici; d) industria e commercio, salva la disciplina dei rapporti privati; e) incremento della produzione agricola ed industriale; valorizzazione, distribuzione, difesa dei prodotti agricoli ed industriali e delle attività commerciali; f) urbanistica; g) lavori pubblici, eccettuate le grandi opere pubbliche di interesse prevalentemente nazionale; h) miniere, cave, torbiere, saline; i) acque pubbliche, in quanto non siano oggetto di opere pubbliche d'interesse nazionale; l) pesca e caccia; m) pubblica beneficenza ed opere pie; n) turismo, vigilanza alberghiera e tutela del paesaggio; conservazione delle antichità e delle opere artistiche; o) regime degli enti locali e delle circoscrizioni relative; p) ordinamento degli uffici e degli enti regionali; q) stato giuridico ed economico degli impiegati e funzionari della Regione, in ogni caso non inferiore a quello del personale dello Stato; r) istruzione elementare, musei, biblioteche, accademie; s) espropriazione per pubblica utilità. 

E tenetevi pure le vostre Prefetture - egli dice spesso nei suoi discorsi - visto che in Sicilia, per Statuto (art. 31) e dunque per Costituzione, al mantenimento dell'ordine pubblico provvede il Presidente della Regione a mezzo della polizia dello Stato, la quale nella Regione dipende disciplinarmente, per l'impiego e l'utilizzazione, dal Governo regionale. 
Franco Busalacchi

Ma al di là delle diagnosi, e delle questioni metodologiche, volendo entrare nel merito, quali sono le proposte concrete da parte di Franco Busalacchi, ex dirigente dell'amministrazione regionale, in pensione da diversi anni, per contrastare seriamente "lo stato di sofferenza, di disagio sociale e civile e di diffusa povertà – sono sue parole -  in cui si dibatte la Sicilia?". 
Quali gli argomenti che egli stesso porta a favore della sua candidatura? 

Egli dice no al voto di scambio. Chiede per sè e le sue liste il voto di opinione. E si rivolge soprattutto a chi, schifato, da diverso tempo non fa più politica, e a chi non va più a votare. 
Ha fatto il conto che conviene alla attuale casta politica l'astensionismo dei siciliani. Più si riduce infatti il numero dei votanti e più i clienti, che a votare ci vanno, hanno vita facile e guadagnano privilegi.
Votare per lui, come recita un suo volantino significa:
  • ridare dignità alla politica da intendere come servizio;
  • riformare l'amministrazione regionale all'insegna del miglioramento della qualità dei servizi pubblici;
  • riorganizzare gli enti locali, ausiliari e strumentali ("restituire gli enti locali al loro ruolo fondamentale di presidio e luogo deputato della democrazia partecipata dei cittadini");
  • recuperare tutti i crediti della Regione (compresi i 154 miliardi di euro dovuti dallo stato, ndr);
  • istituzione della moneta complementare;
  • gestione pubblica dell'acqua;
  • dare priorità alla sanità pubblica rispetto a quella privata, 
  • gestire i rifiuti come risorsa economica;
  • produrre e vendere siciliano, con un no secco all'introduzione di prodotti extracomunitari e con la verifica igenico-sanitaria di quelli comunitari che non facciano però concorrenza sleale a quelli siciliani;
  • trasferimento di tutta l'istruzione elementare alla Regione;
  • migliorare la qualità della vita in un ambiente vivibile, a partire dalla messa al bando dell'energia fossile e con l'incremento dell'energia solare;
  • completare il processo di infrastrutturazione dell'Isola (autostrade, strade, aeroporti e porti);
  • risolvere definitivamente il problema del precariato negli enti locali con il totale assorbimento in un unico ruolo, misura da lui considerata di "pubblico interesse";
  • assorbimento di tutti i precari stagionali nella istituzione di un ruolo unico dei servizi del territorio (boschivi, forestali, manutentivi e di mitigazione ambientale);
  • migliorare la qualità del turismo sviluppando il nesso inscindibile con beni culturali, storia, lingua, natura, formazione e pratica dell'ospitalità.
* Pietro Attinasi è uno dei portavoce della lista Noi siciliani con Busalacchi - Sicilia Libera e Sovrana

Per completezza delle informazioni visitare il il sito: www.noisicilianiconbusalacchi.it.

Per lo Statuto Siciliano vai alla pagina: https://www.ars.sicilia.it/home/Statuto.pdf

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