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sabato 14 dicembre 2019

"SALVARE" ALITALIA? NO RILANCIARE! di Fabio Frati

[ sabato 14 dicembre 2019 ]

L'appassionato e lucido intervento in video di Fabio M Frati, sindacalista Alitalia e membro del Coordinamento nazionale di Liberiamo l'Italia, durante il Consiglio Comunale straordinario della città di Fiumicino, convocato all'interno dell'aeroporto, per discutere della drammatica situazione Alitalia.

lunedì 18 novembre 2019

ALITALIA ALL'ITALIA di Fabio Frati

Fabio Frati
[ martedì 19 novembre 2019 ]

La mannaia delle forzate privatizzazioni e svendita dei settori strategici del nostro Paese, ha colpito da tempo anche l’Alitalia, una volta compagnia di bandiera fiore all’occhiello del Paese.

Il cosiddetto Piano di salvataggio prevede un (ennesimo) ridimensionamento dell’azienda, e migliaia di licenziamenti.

Si è svolto oggi il Consiglio Comunale straordinario della città di Fiumicino, convocato all’interno dell’aeroporto, per discutere della drammatica situazione Alitalia.

Erano presenti il sindaco Montino, deputati, senatori, dirigenti sindacali e lavoratori.

Pubblichiamo l’intervento di Fabio M Frati, sindacalista Alitalia e membro del Coordinamento nazionale di Liberiamo l’Italia


sabato 24 agosto 2019

FABIO FRATI: TUTTI A ROMA IL 12 OTTOBRE

[ domenica 25 agosto 2019 ]


Dal sito LIBERIAMO L'ITALIA Fabio Frati rivolge un appello a tutti i patrioti: 


«Liberiamo l'Italia. Da cosa? Perché siamo forse occupati? Oh, sì, che lo siamo! Anche se non vedete carri armati, soldati e eserciti stranieri che girano per le nostre strade, di fatto il nostro Paese è a sovranità molto limitata, ridotto quasi al rango di una colonia... Mi rivolgo a chi non ha un lavoro, a chi lo ha precario, a chi lo ha sottopagato, sfruttato e ai genitori di questi ragazzi, ai parenti ...»


martedì 14 maggio 2019

PROGRAMMA 101 NEL DONBASS

Dontetsk, la parata militare
[ 14 maggio 2019 ]

Il 11 maggio 2014, con un referendum, i cittadini della Provincia (oblast) ucraina di Donetsk, nel Donbass, decisero per l'indipendenza dall'Ucraina dopo che con Euromaidan il potere passo nelle mani delle forze di estrema destra filo NATO e e filo Unione europea. Il giorno dopo, 12 maggio 2014, venne ufficialmente proclamata la Repubblica Popolare del Donetsk (Donets'ka Narodna Respublika). Qualche giorno prima, il 28 aprile, era stata fondata la Repubblica Popolare di Lugansk.

In occasione delle celebrazioni per il quinto anniversario della fondazione della Repubblica le autorità hanno invitato ufficialmente Programma 101. Invito che P101 ha accettato di buon grado, inviando una delegazione capeggiata da Fabio Frati che ha portato la solidarietà internazionalista della Sinistra patriottica italiana al popolo e alle autorità della Repubblica. 
A giorni pubblicheremo un'intervista a Fabio.
D'appresso alcune foto.
Fabio Frati (a destra) sulla tomba del comandante Aleksandr Zakharchenko


















Fabio Frati accanto al Presidente della Repubblica Denis Pušilin


















Fabio sul palco delle autorità
durante la parata militare


























Sfilano le diverse associazioni dei cittadini (1)











Sfilano le diverse associazioni dei cittadini (2)














martedì 8 gennaio 2019

ROMA: VENITE TUTTI CON I GILET GIALLI di Fabio Frati

[ 8 gennaio 2019]


Questa mattina quasi tutti i quotidiani danno notizia dell'incontro con la delegazione di Gilet Gialli promosso da Programma 101, che si svolgerà sabato prossimo a Roma.
Inutile dire che noi apprezziamo la pubblica presa di posizione di appoggio alla rivolta del popolo francese da parte del Movimento 5 stelle. Più siamo a solidarizzare coi Gilet Gialli, più siamo a condividere la loro battaglia, meglio è.

In questo video messaggio, Fabio Frati, del Comitato centrale di Programma 101, spiega in 3 minuti che non basta sostenere la sollevazione dei nostri fratelli francesi. Ci dice che quella è la strada da seguire anche in Italia ove l'Unione europea impedisse al governo di farla finita con l'austerità neoliberista.

Ah, ci raccomandiamo, venite numerosi a Roma e con indosso i gilet gialli!

martedì 11 dicembre 2018

VIVA I GILET GIALLI parla Fabio Frati

[ 11 dicembre 2018 ]

Non sembra che il discorso di Macron di ieri sera, la sua parziale ritirata, le sue mezze promesse, fermeranno la sollevazione popolare dei Gilet Gialli.

Della rivolta dei fratelli francesi ne abbiamo scritto QUI e QUI.

Ce ne parla oggi Fabio Frati del Comitato centrale di Programma 101.

*  *  *

martedì 27 novembre 2018

COME ANDRÀ A FINIRE? PARLA FABIO FRATI

[ 27 novembre 2018 ]

Con questo primo discorso di Fabio Frati (noto sindacalista Alitalia e membro di Programma 101) diamo inizio ad una rubrica che avrà cadenza settimanale.
Come andrà a finire?
Fabio ci parla del braccio di ferro tra governo giallo-verde e Unione europea e spiega perché è necessario dargli un appoggio condizionato.




domenica 9 settembre 2018

PATRIA E COSTITUZIONE di Fabio Frati

[ 9 settembre 2018]

Ieri si è svolto a Roma, presso il Campidoglio, l'incontro promosso da Stefano Fassina per dare vita all'associazione  PATRIA  e COSTITUZIONE.  [nella foto un momento dell'incontro].

Domani pubblicheremo un resoconto ed un bilancio ragionato dell'iniziativa. Unanime comunque il parere della delegazione di Programma 101: un confronto vero che comincia a dare forma ad una sinistra patriottica per lanciare una sfida egemonica ai due populismi. Come si dice... se son rose fioriranno.

Nel frattempo pubblichiamo l'intervento svolto da Fabio Frati, a nome del Comitato centrale di P101.




sabato 14 aprile 2018

CONVEGNO ALITALIA (C.U.B.): TUTTI GLI INTERVENTI

[ 14 aprile 2018 ]

ALITALIA: BENE DI TUTTI O BOCCONCINO PER POCHI?

Tutti gli interventi che si sono succeduti al CONVEGNO svoltosi a Roma il 10 aprile scorso.





*  *  *

1. INTRODUZIONE DI FABIO FRATI (C.U.B. TRASPORTI) 
3. Prof. UGO ARRIGO 5. On. AGNESE CATINI (M5S)
6. On. ESTERINO MONTINO (SINDACO FIUMICINO)
7. Sen. ALBERTO BAGNAI (LEGA NORD)
8. Sen. GIULIA LUPO (M5S)
9. NATALE BRUNETTO (AVIONEWS)
10. EGIDIO PEDRINI (EX-DIRIGENTE ALITALIA) 12. GIANNI DRAGONI (IL SOLE 24 ORE)
13. ANTONIO AMOROSO (C.U.B. TRASPORTI)
14. MASSIMILIANO MATTIUZZO (COMITATO FUORIPISTA)
15. Prof. CESARE POZZI16. FABIOLA VELLI  
(consigliere comunale di Fiumicino)
 GIANCARLO BORRIELLO  (Comitato Precari Alitalia-60 mesi)
e CONCLUSIONI DI FABIO FRATI (C.U.B. TRASPORTI)



mercoledì 11 aprile 2018

ALITALIA: "NON VI DAREMO TREGUA" di Antonio Amoroso

[ 11 aprile 2018 ]

"ALITALIA: UNA GRANDE SFIDA, PER NOI LAVORATORI, PER TUTTO IL PAESE"

L'Intervento in video di Antonio Amoroso.

Mentre le agenzie battevano ieri la notizia che la decisione finale sulla sorte di Alitalia è rimandata all'autunno (cioè messa sulle spalle del nuovo governo), Fabio Frati (C.U.B. Trasporti) apriva l'importante convegno per nazionalizzare Alitalia, quindi impedire ai tre commissari Qui-Quo-Qua di spacchettarla per svenderla a qualche pescecane straniero. 

Un grande successo, non solo per la sala gremita [vedi foto sopra], ma perché, cadendo mentre sono in atto le grandi manovre per decidere chi occuperà palazzo Chigi, ha mostrato che le due forze politiche che sono uscite vincenti dalle urne (M5S e Lega) non solo hanno espresso solidarietà alla resistenza dei lavoratori, hanno detto di essere favorevoli al rilancio di Alitalia come grande
compagnia di bandiera, sottolineando come il trasporto, non solo quello aereo, non possa e non debba essere lasciato in mano ai privati. Con toni diversi questi principi li hanno difesi, Alberto Bagnai e Borghi Aquilini della Lega, Roberta Lombardi, Giulia Lupo e Agnese Catini del M5S.

Un grande successo per la straordinaria qualità degli interventi degli analisti che sono entrati nel merito, spiegando, numeri, dati e tabelle alla mano, che Alitalia può e deve essere rilanciata (non salvata!), che hanno mostrato come la crisi di Alitalia sia frutto non di un destino cinico e baro, ma di un disegno privatistico,  criminale e anti-popolare e anti-italiano voluto dalle élite eurocratiche ed italiane per nome e per conto delle grandi compagnie oligopolistiche concorrenti di Alitalia (anzitutto Lufthansa e AirFrance).


Ascoltate l'intervento, lucido e appassionato, di Antonio Amoroso, della C.U.B. Trasporti



domenica 8 aprile 2018

NAZIONALIZZARE ALITALIA: GRANDE CONVEGNO A ROMA

[ 8 aprile 2018 ]

Il governo Gentiloni-Calenda aveva rimandato lo spacchettamento e la vendita di Alitalia a dopo le elezioni. Troppo rischioso, data la macelleria che implicava, farlo a ridosso delle urne. A poco è servito. Il Pd ha preso la meritata e auspicata (anche dalla gran parte dei lavoratori Alitalia) batosta.

Ed ecco che la partita si riapre, e si riapre con una iniziativa della Confederazione Unitaria di base (CUB) che ebbe un ruolo decisivo nella schiacciante vittoria del NO al referendum dell'aprile 2017.

Si tratta degli stessi sindacalisti con alla testa Fabio Frati e Antonio Amoroso che tengono duro su un punto essenziale: Alitalia va nazionalizzata.

L'iniziativa in questione è il convegno che si svolgerà martedì prossimo, 10 aprile, dalle ore 14, a Roma (Casa delle Città di Roma Capitale - Via della Moletta 85A - Zona Piramide/Ostiense)

L'elenco dei partecipanti da la misura della straordinaria importanza del CONVEGNO. 
Interverranno tra gli altri:


- Sen. Alberto Bagnai (Lega)

- On. Claudio Borghi Aquilini (Lega)

- On. Stefano Fassina (Liberi e Uguali)

- Sen. Giulia Lupo (Movimento 5 Stelle)

- On. Fabio Rampelli (Fratelli d’Italia)

- On. Gianfranco Rotondi (Forza Italia)

- On. Agnese Catini (Consigliera comunale di Roma, M5S, in rappresentanza della Sindaca Virginia Raggi)

- On. Roberta Lombardi (Consigliera Regionale Lazio – M5S)

- On. Esterino Montino (Sindaco di Fiumicino)

- Prof. Ugo Arrigo (Docente di Finanza Pubblica e Teoria delle Scelte Collettive Università Milano Bicocca)

- Luciano Barra Caracciolo (Presidente di Sezione del Consiglio di Stato)

- Prof. Gaetano Intrieri (Docente di Controllo di Gestione Università Tor Vergata Roma)

- Prof. Cesare Pozzi (Docente di Economia Università Luiss “Guido Carli”Roma)

- Natale Brunetto ( Giornalista “AvioNews”)

- Fiorina Capozzi (Giornalista del “Fatto Quotidiano”)

- Gianni Dragoni (Giornalista-caporedattore-inviato de “Il Sole24Ore”)

- Daniele Martini (Giornalista del “Fatto Quotidiano”)

- Egidio Pedrini (Autore di pubblicazioni nel settore trasporto aereo)

- Massimiliano Mattiuzzo (Comitato FuoriPista)

mercoledì 20 settembre 2017

LA C.L.N. IN VENEZUELA

[ 20 settembre 2017 ]

Si è concluso nella serata di ieri, a Caracas, l'incontro internazionale "Dialogo mondiale per la pace, la sovranità e la democrazia bolivariana".

La Confederazione per la Liberazione nazionale (CLN) su invito delle autorità venezuelane ha inviato come portavoce Fabio Frati [a destra nella foto in una pausa dei lavori della plenaria], che ha anche portato i nostri saluti e la nostra solidarietà.

L'incontro ha approvato all'unanimità il seguente Manifesto.



Los y las representantes de las organizaciones políticas, sociales, religiosas y
sindicales; y las personalidades e intelectuales de 60 países del mundo que
nos hemos reunido en Caracas, del 16 al 19 de septiembre de 2017, en el
marco de la Jornada Mundial “Todos Somos Venezuela: Diálogo por la Paz, la
Soberanía y la Democracia Bolivariana”; respaldamos firmemente al pueblo y
al gobierno de Venezuela ante los ataques del imperialismo norteamericano,
que día a día arrecia sus acciones de desestabilización contra la Patria
Bolivariana; acciones que tienen su expresión más dramática en la violencia
fascista desatada entre los meses de abril a julio del presente año, que dejó
el lamentable saldo de 115 ciudadanos fallecidos, miles de heridos,
destrozos generalizados y la agresión psicológica de la que fue objeto todo el

pueblo venezolano.

Hoy, el imperialismo norteamericano asume la agresión política de manera
directa en la persona del presidente de Estados Unidos, Donald Trump, quien
además de amenazar con emplear sus fuerzas militares contra Venezuela,
encabeza una acción de cerco diplomático pocas veces vista, desde la
Organización de Estados Americanos (OEA), con la participación de algunos
gobiernos del área, a objeto de socavar la fortaleza de la democracia
bolivariana; al tiempo que, mediante una Orden Ejecutiva, oficializa la
práctica del bloqueo financiero que ya venía aplicando “para asfixiar a la
economía venezolana”.

La agresión imperialista contra la Revolución Bolivariana constituye una
flagrante violación de la Proclama de América Latina y el Caribe como Zona de
Paz, refrendada por los presidentes de todos los países de la región durante
la II Cumbre de la Comunidad de Estados Latinoamericanos y Caribeños
(CELAC), efectuada en La Habana en enero de 2014, en la que se defiende el
derecho soberano de cada país a definir su propio destino sin injerencia
extranjera.

El gobierno del presidente Donald Trump, junto a destacados voceros de la
oposición antinacionalista venezolana, despliega un plan dirigido a
desestabilizar a las instituciones del Estado, mediante un conjunto de
maniobras que fueron develadas y derrotadas gracias a una decisión política
de alto calibre, que se fundamenta en el pensamiento filosófico del
Comandante Hugo Chávez, líder histórico de la Revolución Bolivariana, como
fue la elección, instalación y puesta en marcha de la Asamblea Nacional
Constituyente.
Con la Constituyente, el pueblo venezolano inaugura un nuevo momento
histórico, que ratifica y profundiza las bases del Estado social, democrático,
de derecho y de justicia consagrado en la Constitución Bolivariana del año
1999; al tiempo que, alcanzó la paz, en una clarísima demostración del
fracaso de las fuerzas de la extrema derecha que protagonizaron el horror de
la violencia generalizada.

Los y las representantes de las organizaciones políticas, sociales, religiosas y
sindicales; y las personalidades e intelectuales que asistimos a esta Jornada
Mundial “Todos Somos Venezuela: Diálogo por la Paz, la Soberanía y la
Democracia Bolivariana”, tenemos la firme convicción de la importancia del
diálogo político promovido por el presidente Nicolás Maduro, que tuvo su
expresión más reciente en la reunión que sostuvieran en República
Dominicana los representantes del Gobierno Bolivariano con los de la
denominada Mesa de la Unidad Democrática, alianza que reúne a todos los
factores de la oposición venezolana. De allí que, respaldamos firmemente la
propuesta de diálogo impulsada por el Gobierno Bolivariano.

Destacamos que, muy por el contrario de lo que afirman los factores de la
extrema derecha en distintas partes del mundo, con apoyo de las grandes
transnacionales de la desinformación; la agenda electoral y democrática
sigue su curso. En Venezuela, en unas semanas habrá comicios regionales, y
los municipales y presidenciales serán en 2018; así como el referendo que
confirmará o no el nuevo texto constitucional que elabora la Asamblea
Nacional Constituyente. ¿Qué país del mundo puede exponer una práctica
democrática de tal dimensión?

De allí que, condenamos la canallesca mentira, las falsas noticias y las
tergiversaciones sobre la realidad venezolana, como principal estrategia
sobre la cual se pretende desacreditar a la Revolución Bolivariana y al
legítimo gobierno del Presidente Nicolás Maduro.

Asimismo, apoyamos el esfuerzo que el gobierno y el pueblo de Venezuela
hacen para superar los serios problemas derivados de la guerra económica,
conducida desde las más altas esferas del gobierno estadounidense.
Nuestro compromiso con la paz, la soberanía y la democracia bolivariana está
íntimamente vinculado al desarrollo de una amplia y permanente jornada de
solidaridad en cada país, impulsada por cada organización política, social,
religiosa y sindical de carácter democrático participante de esta Jornada.
La defensa de la Revolución Bolivariana es un deber ineludible de los pueblos
de América Latina, el Caribe y el mundo; en el entendido de que en Venezuela
se defiende el derecho a la soberanía, la independencia, la
autodeterminación y la integración de nuestros pueblos.

A decir de José Martí, con la defensa de la independencia de Venezuela
evitaremos que Estados Unidos caiga con esa fuerza más sobre nuestras
tierras de América.

Caracas, 19 de septiembre de 2017

lunedì 17 luglio 2017

ALITALIA: OGGI ASSEMBLEA A FIUMICINO

[ 18 luglio 2017 ]

ASSEMBLEA STRAORDINARIA DEI LAVORATORI ALITALIA DI TERRA E DI VOLO (ATTIVI E CASSINTEGRATI) AEROPORTUALI E DELL’INDOTTO 

18 LUGLIO 2017 DALLE ORE 15,30 

PRESSO L’AULA CONSILIARE DEL COMUNE DI FIUMICINO (Piazza Generale Carlo Alberto dalla Chiesa 78 – Fiumicino) 


ALITALIA NON PUÒ E NON DEVE ESSERE LIQUIDATA 
L’AEROPORTO DI FIUMICINO NON PUÒ SUBIRE UN’ALTRA MATTANZA 

ALL'ASSEMBLEA PARTECIPERANNO:

Ugo Arrigo (Docente Università Bicocca), Stefano Fassina (Deputato S.I. e Consigliere Comunale a Roma), Gaetano Intrieri (Docente Università Tor Vergata e manager aeronautico), Roberta Lombardi (Deputata M5S), Giuseppe Marziale (Avvocato del Lavoro), Esterino 
Montino (Sindaco di Fiumicino) 


Saranno invitati ad intervenire oltre ai giornalisti del settore anche altri rappresentanti istituzionali e 
politici sia nazionali che territoriali (COMUNE DI ROMA, COMUNE DI CERVETERI, REGIONE LAZIO), nonché i consiglieri dello stesso Comune di Fiumicino. 


sabato 17 giugno 2017

SCIOPERO DEI TRASPORTI / ALITALIA: IL BILANCIO DEI SINDACALISTI (DEGNI DI QUESTO NOME)

[ 17 giugno ]

Lo sciopero dei trasporti svoltosi ieri è riuscito a macchia di leopardo. L'adesione è stata massiccia in ALITALIA, soprattutto a Fiumicino. Ma è riuscito anche nel settore del trasporto tubano: adesioni in massa all'ATAC di Roma. Diversi i dati del trasporto su rotaia. Se molti eurostar hanno viaggiato tantissimi i regionali e gli interregionali fermi ai depositi.
Di seguito il comunicato della CUB Trasporti di Roma.
Vi ricordiamo di firmare l'appello ALITALIA ALL'ITALIA  sulla  piattaforma Change.org



Dopo lo Sciopero Generale dei Trasporti del 16.6.2017
IL CORO STROZZATO DEI SERVI E DEI MODERNI SQUADRISTI

I LAVORATORI LOTTANO CONTRO I LICENZIAMENTI,  I TAGLI SALARIALI E NORMATIVI, LA PRECARIZZAZIONE DILAGANTE, L’ABBATTIMENTO DELLE TUTELE SULLA SICUREZZA, PER UN SERVIZIO DI QUALITÀ E PUBBLICO

MA GOVERNO, PRESIDENTE DELLLA COMMISSIONE DI GARANZIA, SINDACATI E SEGRETARIO DEL PD PRETENDONO DI IMBAVAGLIARLI

Non si sa se fa più pena o rabbia il coro che si è sollevato ieri da parte di chi si è affrettato ad invocare ulteriori restrizioni al diritto di sciopero in Italia, a fronte della giornata di lotta effettuata in tutto il comparto dei trasporti e proclamata dalla Cub Trasporti e da numerose altre OO.SS. di base ed autonome.

Renzi, il Ministro dei Trasporti Delrio, il Presidente della Commissione di Garanzia Passerelli, la Segretaria Generale della Cisl Furlan e tanti altri invocano un giro di vite delle norme relative all’esercizio del diritto di sciopero: UN CORO STROZZATO DI SERVI E MODERNI SQUADRISTI!

La Segretaria della Cgil Camusso nel dichiarare l’incomprensibilità dello sciopero in Alitalia “visto che bisogna pensare al suo risanamento” (…la “compagna” Susanna fa finta di non sapere che proprio ieri i Commissari AZ hanno definitivamente “certificato” e imposto il taglio di 1400 dipendenti in Alitalia, da gestire con la Cigs anche a rotazione e a zero ore per 317 dipendenti!), ha invocato addirittura l’approvazione di una legge sulla rappresentanza da articolare con la norma sulle limitazioni del diritto di sciopero, per limitarne l’esercizio al suo e pochi altri sindacati e per negarlo al sindacalismo di base.

ALTRO CHE “SINDACATINI”..: SI MOBILITA L’INTERA CATEGORIA
Tutto questo è inaccettabile. Possibile che nessuno dei suddetti rappresentanti istituzionali e sindacali si ponga il problema di capire come mai alcuni presunti “sindacatini” riescano a mobilitare le masse su piattaforme chiare e condivise? VERGOGNA!

CGILCISLUILUGL, GOVERNO E ALCUNI PARTITI ALL’ASSALTO DEI LAVORATORI
La realtà è che ormai in Italia (…e non solo!) esiste una vera crisi di rappresentanza politica, istituzionale e sindacale da parte di CgilCislUilUgl: ormai è insostenibile quanto il Governo, i principali partiti (PD in testa…ma anche altri!) e ”i soliti noti” sindacati concertano insieme ai padroni, per smantellare diritti, salari e democrazia. BASTA!

EMBLEMATICO QUANTO SUCCEDE IN ALITALIA E NEL TRASPORTO AEREO
Da questo settore è partito l’appello per tutto il comparto dei trasporti (…presto sarà formulato all’intero mondo del lavoro!) per respingere l’assalto alle condizioni di chi lavora: il Trasporto Aereo non è in crisi ma da anni la categoria è chiamata a pagare un prezzo elevatissimo in termini occupazionali (22 mila lavoratori licenziati!), salariali, normativi e di precarizzazione diffusa, oltre che in termini di abbattimento delle clausole di sicurezza e tutela della salute degli addetti.

ANCHE IL PRESIDENTE PASSERELLI SI SCHIERA CON I PADRONI

E’ significativo il vergognoso intervento del Presidente della Commissione di Garanzia che, nulla ha detto, seppur sollecitato dalla Cub Trasporti, in merito alle illegali comandate AZ per circa 2300 lavoratori in occasione dello sciopero del 16.6.2017 (…il triplo del numero consentito dalla legge 146/90 e dalla lege 83/00), né sui comportamenti liberticidi e discriminatori messi in atto da parte del management della ex-Compagnia di Bandiera, pur di boicottare la mobilitazione.

Il Presidente Passerelli si è affrettato invece ad invocare il legislatore affinché metta mano alla norma e inasprirla pur di bloccare i tentativi di alzare la testa da parte dei lavoratori: ASSURDO, VERGOGNOSO E INACCETTABILE.
Ecco il compito del “Garante” sugli Scioperi…si esprime per sollecitare una stretta sul diritto di sciopero!!!
Il “difensore” con la scusa del diritto alla mobilità dei cittadini, promuove e tutela le istanze istituzional-padronali. VERGOGNA !!!!

I “SOLITI NOTI” SINDACATI, PALADINI DELLA CROCIATA ANTI-SCIOPERO
Altresì paradossale è il pronunciamento dei “soliti noti” leader sindacali, che non si limitano a prendere atto di aver perso il consenso tra i lavoratori per quanto fatto finora, anche in occasione della pessima figura sul Referendum in Alitalia e al conseguente ripensamento rispetto ai contenuti dell’Accordo da loro sottoscritto il 14.4.2017 al Mise (…in particolare la Camusso!), poi bocciato dalla categoria, ma si propongono suggeritori di un restringimento delle libertà sindacali.

SCOPRIAMO I “GIOCHETTI”: SI PUBBLICHI IL BILANCIO DI ALITALIA DEL 2016
Per restare alla vertenza Alitalia, che nella sua emblematicità ha favorito che detonasse lo sciopero di ieri nei trasporti, le esternazioni sindacal-istituzionali-politiche assumono un aspetto ancor più sinistro dopo l’articolo pubblicato il 17.6.2017 sul sito www.ilsussidiario.net, a firma del prof. Ugo Arrigo, peraltro intervistato in pari data da Radio24, in ordine alla mancata pubblicazione del bilancio del 2016 della ex-Compagnia di Bandiera e la poco chiara decisione del Tribunale di Civitavecchia che ha stabilito lo stato di insolvenza della stessa Alitalia.

A questo punto sono diverse le domande che necessitano di una risposta tempestiva: come è stato accertato lo stato di insolvenza di Alitalia? Perché non viene pubblicato il bilancio del 2016? Cosa ha prodotto l’eventuale dissesto finanziario in Alitalia? Perché i Commissari insistono con il taglio dei costi del personale che con tutta evidenza non è il problema? Questa situazione a chi giova?

QUANTI SONO QUELLI CHE RECITANO LA STESSA PARTE IN COMMEDIA? OLTRE A GOVERNO, SINDACATI E AZIONISTI, ORA SI AGGIUNGE LA MAGISTRATURA ?

I 3 Commissari, su mandato del Governo, si ostinano a tentare di realizzare lo stesso piano respinto dalla categoria e dettato da interessi speculativi dannosi per i lavoratori ed i cittadini: il Trasporto Aereo ed Alitalia sono beni collettivi e non possono essere liquidati per favorire le privatissime tasche di pochi.

CGILCISLUILUGL PRIVI DI INIZIATIVA E CONTROPROPOSTE 

In tale contesto, comunque, appare sempre più colpevole la mancanza di una strategia sindacale da parte di CgilCislUilUgl in grado di formulare una controproposta credibile e praticabile al ridimensionamento di Alitalia ed alla pretesa datoriale di scaricare, per la terza volta in 10 anni, la ristrutturazione della ex-Compagnia di Bandiera sulle casse pubbliche, mentre impiega i naviganti assorbendo i loro riposi in contrasto con le normative comunitarie e nazionali, dichiara esuberi e chiede ammortizzatori usando denaro pubblico. 

NON BASTA “NON” FIRMARE LA CIGS..: SERVE UNA RISPOSTA NETTA E DECISA
 
Come già successo nel 2014, quando la Cgil non firmò gli accordi di licenziamento, non basta il sindacato non avalli lo scempio: è urgente una presa di posizione forte e determinata anche da chi finora è rimasto a guardare !!! Non esistono scorciatoie. Solo il coinvolgimento totale della categoria può dare prospettive diverse al disastro industriale annunciato. 

LA STRADA È TRACCIATA E STAVOLTA INDIETRO NON SI TORNA: PRESTO I LAVORATORI SI RIPRENDERANNO QUANTO È STATO LORO SCIPPATO !!!

Roma 17.6.2017 CUB TRASPORTI - AIRCREWCOMMITTEE

sabato 29 aprile 2017

ALITALIA: «PERCHÉ CI LASCIATE SOLI?»... FABIO FRATI A ROBERTA LOMBARDI (M5S)

[ 29 aprile ]

Pagina di Solidarietà coi lavoratori Alitalia, fatela conoscere!
Iscrivetevi e condividete!



«Ciao Roberta, questa è la rassegna stampa di Alitalia di oggi.

Stiamo sotto questo cannoneggiamento indegno da una settimana. Parlano tutti, governo e ministri cooptati, falsi esperti, giornalisti prezzolati e sindacalisti sfiduciati.

Tutti uniti in un orgasmico coro a favore della vendita, delle privatizzazioni e della chiusura di Alitalia.

Una classe dirigente e i loro cortigiani da schifo, una massa di indegni che farebbe impallidire tutte le "borghesie compradore" della storia coloniale del mondo.

Sotto quest'attacco i lavoratori e i cittadini italiani che guardano una massa di parassiti decidere come e quando svendere i beni pubblici della nazione.

E il M5S ? Dov'è ?

Roberta ci avete lasciato soli. Avete milioni di voti !! Perché non gettate tutto il vostro peso politico su questa vicenda?

Ti confesso che sono molto deluso da come vi state muovendo ma forse ti interesserà di più sapere che sono furiosi tutti i vostri sostenitori e votanti che avete tra i lavoratori Alitalia...è un coro di telefonate e messaggi in cui chiedono a noi (sic) perché il M5S non è al nostro fianco.

Così non va Roberta, siamo un simbolo di questo paese e state assistendo al nostro stupro senza fare niente».


Fabio Frati - CUB Trasporti e Comitato per il NO scalo di Fiumicino

mercoledì 26 aprile 2017

ALITALIA: NON TOCCATE QUEI DUE! di Sandokan

[ 26 aprile ]

Nella foto Fabio Frati e Antonio Amoroso

Come era prevedibile la schiacciante vittoria dei NO nel referendum in ALITALIA è stato un terremoto che fa tremare non solo i sindacati gialli (cosiddetti confederali). Trema il governo Gentiloni —ed i suoi ministri Qui Quo Qua (Calenda, Del Rio e Poletti). 

C'era da aspettarselo che la rivolta tranquilla delle maestranze avrebbe scatenato la controffensiva delle forze di regime e delle sue servili legioni mediatiche. 

Schiumano rabbia lorsignori, insultano, calunniano. Ma se lo fanno è anche perché il No ha avuto un altro e decisivo merito: ha smascherato il bluff di azienda, governo e sindacati. Dopo la batosta adesso, con la faccia come il culo, i confederali minimizzano: "Era solo un pre-accordo. Si riaprano le trattative". Oh sì certo, ma voi fatevi da parte. Al tavolo, come scritto ieri notte, "niente confederali ma delegazioni democraticamente elette dai lavoratori". L'azienda, che aveva minacciato che con la vittoria del NO, tutti gli aerei sarebbero restati a terra, assicura che "c'è ancora ossigeno". Lo stesso governo, gli stessi Qui Quo Qua, hanno trovato in quattro e quattr'otto le risorse per non portare i libri in tribunale.

Nel frattempo l'orda dei giornalisti sgancia sull'opinione pubblica le solite micidiali bombe ideologiche neoliberiste: "Alitalia è un'azienda decotta, che vada pure in fallimento! Che lo Stato non s'impicci! Senza Alitalia voleremo comunque, non c'è problema! Dio ce ne scampi dalla nazionalizzazione!".

Tutti addosso a questi pazzi dipendenti di Alitalia che hanno preferito rischiare di finire tutti sul lastrico pur di non lasciarci andare duemila di loro. Tutti addosso a questi lavoratori scellerati che non hanno ceduto al ricatto: "o mangiate questa minestra o tutti giù dalla finestra".  Tutti addosso a chi ha capeggiato la rivolta in Alitalia, anzitutto nel nevralgico scalo di Fiumicino, quindi ai sindacalisti di base, ed in particolare Fabio Frati e Antonio Amoroso della C.U.B. Trasporti.


Incoraggiati dalla campagna mediatica di criminalizzazione gli ascari confederali, spalleggiati dall'azienda, vanno in giro nello scalo di Fiumicino proferendo minacce pesanti a Fabio e Antonio

Non lasciamoli soli! 
Che non venga torto loro un capello!

Siano anzi Fabio Frati  e Antonio Amoroso, assieme ad altri delegati e sindacalisti puliti e onesti, a fare parte del tavolo negoziale! Essi hanno dimostrato negli anni il coraggio che ci vuole per non piegarsi ai ricatti, essi hanno le competenze per tenere testa ad azienda e governo.
Per questo li vogliono far fuori.
Che non accada!

martedì 25 aprile 2017

ALITALIA: DOPO LA VITTORIA CAMPALE

[ 25 aprile ]

Ore 00:20

Un autentico terremoto, non solo sindacale, politico.

La Vittoria dei NO è non solo rotonda, è schiacciante, ben oltre il 50% di cui stanno cianciando le agenzie in questi minuti.

A Milano 700 NO contro circa 150 SI.
A Malpensa 278 NO e 39 SI.
A Linate 698 NO e 153 SI.
A Napoli la vittoria è anche lì clamorosa.
Solo a Torino i SI hanno vinto per due voti in più.
Su Roma non ci sono ancora i dati definitivi ma i NO hanno stravinto, anche tra il personale di terra (solo nel seggio degli impiegati di Fiumicino il SI ha avuto il sopravvento). Vittoria piena del No anche al call center della Magliana. Mancano i risultati del personale di pista di Fiumicino e degli scali periferici (malgrado il rischio sempre presente di brogli). Ma poco possono cambiare oramai.

Secondo i nostri calcoli il No è complessivamente attorno al 70%.

Un risultato che non lascia adito a dubbi. Già nel pomeriggio, quando evidentemente i confederali sapevano quale sarebbe stato l'andazzo, Gentiloni riuniva d'urgenza i ministri Poletti, Del Rio e Calenda i quali portano sulle loro spalle, assieme ai sindacati confederali, la principale responsabilità di un accordo vergognoso che scaricava sui lavoratori le conseguenze di una gestione catastrofica della compagnia.

Con che faccia ora i confederali, brutalmente delegittimati, chiedono di riaprire la trattativa? 

Con che faccia i ministri Qui Quo Qua (alias: Poletti, Del Rio e Calenda) pretendono di restare al loro posto dopo che un giorno sì e l'altro pure han detto che non c'era alternativa alla loro porcheria?
Mentana della vergogna!


Se avessero un barlume di dignità dovrebbe dimettersi, invece, con sfrontata protervia, lasciano trapelare che avalleranno la decisione dell'azienda di portare i libri in tribunale e avviare la procedura liquidatoria, contestualmente alla cessione 'spezzatino' degli asset della compagnia e migliaia di licenziamenti. Il loro bluff va smascherato!

I lavoratori dopo questo splendido scatto di orgoglio, dopo che con coraggio han votato NO malgrado le intimidazioni, le minacce ed il vero e proprio clima di terrore, non possono tuttavia dormire sonni tranquilli. E' vero che nonostante le prime scomposte reazioni di azienda e governo questi sono entrambi più deboli, e che le condizioni per portare a casa un grande risultato sono migliori, ma proprio ora la battaglia diventa più dura. 

Più dura, non più complicata. 

Quattro sono ora i principali comandamenti:

Primo: nessun libro in tribunale oppure si bloccheranno a oltranza Fiumicino e tutto il trasporto aereo nazionale.

Secondo: si riapra la trattativa, ma al tavolo niente confederali ma delegazioni democraticamente elette dai lavoratori.

Terzo: nazionalizzare e rilanciare ALITALIA, o comunque l'ingresso dello Stato come socio principale della compagnia.

Quarto: nessun licenziamento, nessun esubero e reintegro dei precari che ne hanno diritto, visto che solo con loro Alitalia può essere salvata e rilanciata.


domenica 23 aprile 2017

ALITALIA: E SE VINCONO I "NO"? di Sandokan

[ 23 aprile ]

Quel che sta accadendo in Alitalia è di una gravità enorme.

Quelli che comandano, autorizzati da governo, banche e sindacati confederali, l'hanno portata nuovamente al collasso. 

Altro che "incompetenza" del management! ce l'hanno portata deliberatamente, allo scopo di mettere le maestranze con le spalle al muro, così da obbligarle ad accettare condizioni salariali e normative le peggiori d'Europa.

Il Sinedrio dei banchieri ha chiesto a Pilato (il governo di Gentiloni) di spedire sulla Croce le maestranze incolpevoli per salvare Barabba (gli azionisti vecchi e nuovi). I sindacati confederali hanno scelto la loro parte nella tragedia, quella dei centurioni che accompagnano i lavoratori sulla Via Crucis.

Ma, c'è un ma... 

Potrebbe accadere l'impensabile. 
Chissà che il copione già scritto da Lorsignori non subisca uno stravolgimento, che non avvenga un colpo di scena finale. 
Chissà che le maestranze, malgrado le tante cadute, non si ribellino proprio poco prima dell'undicesima stazione, il referendum della crocifissione.

I lavoratori, stanchi di subire vessazioni e umiliazioni, sull'onda di una coraggiosa guerriglia, che in queste settimane ha sfidato l'accerchiamento del potente esercito campale nemico, potrebbero, con uno scatto di orgoglio, depositare nelle urne del referendum in corso una valanga di NO al cosiddetto "accordo" azienda-governo-sindacati.

O adesso o mai più. 
O la vita o morte! 
Sono tanti i lavoratori consapevoli che una volta inchiodati alla croce non ci sarà per loro alcuna resurrezione. 

La schiera dei beccamorti, pur di vincere, ha scatenato contro i lavoratori una vera e propria offensiva del terrore. 
Ministri della Repubblica come Carlo Calenda e Graziano del Rio hanno minacciato: "L'alternativa all'accordo raggiunto non c'è, non esiste". 
Gli hanno fatto eco non solo il presidente designato di Alitalia Lugi Gubitosi, ma i Giuda confederali. 
Ha affermato la segretaria della CISL Annamaria Furlan:
«Se dovesse vincere il NO avremmo una grande compagnia in meno e 20 mila disoccupati in più». Come se non bastasse, addirittura ad urne aperte, è sceso ieri in campo il filisteo Presidente del Consiglio Gentiloni: «So bene che ai dipendenti vengono chiesti sacrifici, ma so che senza l’intesa sul nuovo piano industriale l’Alitalia non potrà sopravvivere».

Vergogna! 
Simili sfrontati ricatti non si erano mai visti. Non giunse a tanto nemmeno la FIAT di Marchionne in occasione del referendum del gennaio 2011 in cui la FIOM venne battuta per il rotto della cuffia.

Il clima e le condizioni in cui i dipendenti Alitalia sono chiamati in questa ore a votare sono ben peggiori di allora. 
Non solo la campagna di intimidazione che continua davanti ai seggi da parte degli ascari di CGIl, CISL e UIL. 
Non solo le minacce fisiche al sindacalista della CUB, Fabio Frati che capeggia la resistenza. 
Forti sono i rischi di brogli visto che ai compagni viene impedito di presidiare i seggi.

Tranne rare eccezioni, come quella di Stefano Fassina e Luigi Di Maio i politici si sono girati dall'altra parte, nessuno ha avuto il coraggio, né di schierarsi dalla parte delle maestranze in lotta, né di ribadire che una soluzione c'è, quella, come affermato da Antonio Amoroso e scritto da Fabio Frati di rinazionalizzare Alitalia.

Concludo ribadendo quanto ho già scritto, che la vicenda Alitalia non è solo strategica, e non tira in ballo solo la dignità dei lavoratori, è una metafora del dramma che vive il nostro Paese:
«C'è in questa battaglia per nazionalizzare Alitalia, una cosa ancora più importante. Siamo davanti al fatto che un pezzo del mondo del lavoro inizia ad avere la consapevolezza che chi tira i fili dell'economia di questo Paese è una consorteria di parassiti, di ladroni, di banditi che mentre vogliono ridurre allo stato schiavistico chi lavora, azzannano lo Stato per papparsi le sue ricchezze. Una cosca di furfanti che si spacciano per "imprenditori", che in nome della globalizzazione e del mercato, perseguono il disegno di smembrare lo Stato e di sfasciare la nazione. E nello svolgere questa funzione disfattista essi godono del pieno e servile appoggio della multicolore casta dei politicanti».
Forse quello mio, che vincano i NO, è solo un sogno, una vana speranza. 
Forse. 
Ma se questo accadrà non solo verrebbe smascherato il bluf di banche, azionisti e governo —Alitalia vivrà, e verrà fuori che in barba ai diktat dell'eurocrazia liberista "la nazionalizzazione è la sola soluzione" e la dignità di chi lavora non sarà calpestata —, avremmo un terremoto non solo sindacale ma politico, destinato a travolgere pure il governo, con due ministri, Calenda e Del Rio che loro sì che risulterebbero essere "esuberi" e dovrebbero andare a casa. 

Che venga un altro 4 dicembre!

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