24 gennaio. Certa sinistra è proprio... de coccio. Il Pcl di Marco Ferrando è un caso da manuale, non solo di dogmatismo settario, ma di cecità politica.
Ma procediamo con ordine.
Leonardo Mazzei ha spiegato in modo quanto mai chiaro perché l'ipotesi di legge elettorale (cosiddetta "Italicum") partorita dal patto Renzi-Berlusconi è una gigantesca TRUFFA, ovvero sordidamente antidemocratica. Essa è tanto più scandalosa perché ribalta come niente fosse la stessa recente sentenza della Corte costituzionale che ha cancellato il famigerato Porcellum.
Contro questa legge truffa, per impedire che sia approvata, occorre dare vita ad una mobilitazione forte, fortissima. Affinché lo sia, ognuno può facilmente capirlo, occorre mettere in piedi un vasto fronte di lotta delle forze democratiche, siano esse partiti, movimenti, comitati popolari.
E' anche solo immaginabile un tale movimento di massa escludendo il Movimento 5 Stelle? Ovviamente no, assolutamente no.
Ora vi chiederete: che c'entrano il Pcl e Marco Ferrando. C'entrano, c'entrano. Ascoltate questo stralcio di intervista:
Errare è umano, perseverare è diabolico! Davanti al fenomeno nuovo di Cinque Stelle, certa sinistra ha gridato al "populismo reazionario". E' un fatto che il Pcl ha scelto di farsi campione di questa dabbenaggine —alcuni sono arrivati a dire che il grillismo è un "fenomeno fascista"!
"Populismo reazionario", un sostantivo e un aggettivo inequivocabili che, se non erano giustificati ieri, sono oggi inammissibili. Ad un anno dalla folgorante avanzata elettorale di M5S, quantomeno nei suoi atti politici esemplari, M5S ha confermato quanto sostenevamo a difesa della nostra scelta di voto ai Cinque Stelle: che esso, per quanto contraddittorio e fluido, è una forza politica, certo non anticapitalista, ma con un'egemone anima democratica, la cui affermazione elettorale avrebbe non solo fatto traballare il regime ma dato coraggio alla protesta sociale.
A conferma di quanto diciamo riguardo alla natura di M5S segnaliamo: il rifiuto della rielezione del golpista Napolitano, l'opposizione ferma al governo delle "larghe intese", i vari No ad ogni intesa coi partiti di regime, il voto contrario alla Legge austeritaria di Stabilità, la condanna (per quanto ancora zoppicante) del regime dell'euro, la richiesta di abolizione della legga razzista e liberticida Bossi-Fini, ed infine proprio l'opposizione all'accordo Renzi-Berlusconi sulla legge elettorale con la scelta del sistema proporzionale e quindi la richiesta di elezioni subito col sistema uscito dalla sentenza della Consulta.
Va bene, M5S non è un movimento anticapitalista, ma da qui a dire che è "reazionario" ce ne corre. Anche chi avesse solo una mediocre conoscenza della storia moderna, anche chi conoscesse solo l'Abc della storia delle dottrine politiche, sa che possono esistere, alle varie latitudini, forze politiche che, pur non essendo anticapitaliste, sono veracemente democratiche. Sa quindi che ogni volta che la crisi di un regime partorisce svolte autoritarie tali forze sono state alleate delle sinistra anticapitaliste.
Anche il Pcl ha fermamente condannato la legge elettorale truffa, sostenendo giustamente che essa è peggiore della legge Acerbo varata nel 1923 dal governo presieduto da Mussolini. Il Pcl quindi conclude quindi:
Il Pcl, prigioniero del suo giuramento di fede al Talmud "trotskysta", si dibatte in una evidente contraddizione: afferma che la legge truffa è un pericoloso attentato autoritario e che respingerla è una "battaglia elementare di democrazia" ma rifiuta come un bambimo capriccioso ogni fronte unico con il M5S, e parla di unità solo con le forze anticapitaliste
Mentre il Pcl e Ferrando sono prigionieri della gabbia dogmatica in cui da soli si sono rinchiusi, coloro che hanno sale in zucca, debbono darsi da fare, costruire un blocco popolare democratico e quindi snidare M5S, spingendolo ad uscire dalla sua turris eburnea, sfidarlo a fare fronte. Il tutto tenendo presente che una battaglia per la democrazia e la difesa delle Costituzione fa tutt'uno con quella per la sovranità nazionale contro il dominio dei poteri tecno-oligarchici europei e i loro fantocci nostrani —per i cui interessi la legge truffa si vuole imporre.
Senza dimenticare, come affermato da noi e anche da M5S, che alle elezioni si può e si deve andare subito, con la legge elettorale che è emersa dalla sentenza delle Corte Costituzionale!
Ma procediamo con ordine.
Leonardo Mazzei ha spiegato in modo quanto mai chiaro perché l'ipotesi di legge elettorale (cosiddetta "Italicum") partorita dal patto Renzi-Berlusconi è una gigantesca TRUFFA, ovvero sordidamente antidemocratica. Essa è tanto più scandalosa perché ribalta come niente fosse la stessa recente sentenza della Corte costituzionale che ha cancellato il famigerato Porcellum.
Contro questa legge truffa, per impedire che sia approvata, occorre dare vita ad una mobilitazione forte, fortissima. Affinché lo sia, ognuno può facilmente capirlo, occorre mettere in piedi un vasto fronte di lotta delle forze democratiche, siano esse partiti, movimenti, comitati popolari.
E' anche solo immaginabile un tale movimento di massa escludendo il Movimento 5 Stelle? Ovviamente no, assolutamente no.
Ora vi chiederete: che c'entrano il Pcl e Marco Ferrando. C'entrano, c'entrano. Ascoltate questo stralcio di intervista:
Errare è umano, perseverare è diabolico! Davanti al fenomeno nuovo di Cinque Stelle, certa sinistra ha gridato al "populismo reazionario". E' un fatto che il Pcl ha scelto di farsi campione di questa dabbenaggine —alcuni sono arrivati a dire che il grillismo è un "fenomeno fascista"!
"Populismo reazionario", un sostantivo e un aggettivo inequivocabili che, se non erano giustificati ieri, sono oggi inammissibili. Ad un anno dalla folgorante avanzata elettorale di M5S, quantomeno nei suoi atti politici esemplari, M5S ha confermato quanto sostenevamo a difesa della nostra scelta di voto ai Cinque Stelle: che esso, per quanto contraddittorio e fluido, è una forza politica, certo non anticapitalista, ma con un'egemone anima democratica, la cui affermazione elettorale avrebbe non solo fatto traballare il regime ma dato coraggio alla protesta sociale.
A conferma di quanto diciamo riguardo alla natura di M5S segnaliamo: il rifiuto della rielezione del golpista Napolitano, l'opposizione ferma al governo delle "larghe intese", i vari No ad ogni intesa coi partiti di regime, il voto contrario alla Legge austeritaria di Stabilità, la condanna (per quanto ancora zoppicante) del regime dell'euro, la richiesta di abolizione della legga razzista e liberticida Bossi-Fini, ed infine proprio l'opposizione all'accordo Renzi-Berlusconi sulla legge elettorale con la scelta del sistema proporzionale e quindi la richiesta di elezioni subito col sistema uscito dalla sentenza della Consulta.
Va bene, M5S non è un movimento anticapitalista, ma da qui a dire che è "reazionario" ce ne corre. Anche chi avesse solo una mediocre conoscenza della storia moderna, anche chi conoscesse solo l'Abc della storia delle dottrine politiche, sa che possono esistere, alle varie latitudini, forze politiche che, pur non essendo anticapitaliste, sono veracemente democratiche. Sa quindi che ogni volta che la crisi di un regime partorisce svolte autoritarie tali forze sono state alleate delle sinistra anticapitaliste.
Anche il Pcl ha fermamente condannato la legge elettorale truffa, sostenendo giustamente che essa è peggiore della legge Acerbo varata nel 1923 dal governo presieduto da Mussolini. Il Pcl quindi conclude quindi:
«La rivendicazione di una legge elettorale pienamente e integralmente proporzionale (una testa un voto, uguaglianza tra i voti, tanti voti tanti seggi) è una battaglia elementare di democrazia, che nasce storicamente col movimento operaio oltre un secolo fa, contro le leggi maggioritarie / censitarie del liberalismo borghese. Quella battaglia recupera oggi una straordinaria attualità nel momento in cui il liberalismo borghese, sotto la pressione della crisi capitalista, tende a tornare al primo 900 non solo nelle politiche sociali ma negli stessi assetti istituzionali». [sottolineatura nostra]Ma il Pcl, fedele alla sua patetica scomunica di M5S, non vuole condurre questa decisiva battaglia contro la legge truffa con M5S, non propone alcun fronte unico. Sentiamo:
«Contro la legge truffa Renzi/Berlusconi è necessario innanzitutto il più ampio fronte unico di lotta di tutte le sinistre politiche, sindacali, di movimento, a partire da una grande manifestazione nazionale di massa».Ancora con questa storia dell'unità delle sinistre? Quali sinistre? Ma soprattutto: quale persona dotata di senno politico può pensare di fermare la legge truffa unendo solo i rimasugli delle sinistre escludendo M5S e il vasto mondo della società civile che pur non considerandosi anticapitalista vuole difendere la Costituzione e il principio democratico della rappresentanza —tanto per fare un esempio l'ala democratica del Movimento 9 dicembre?
Il Pcl, prigioniero del suo giuramento di fede al Talmud "trotskysta", si dibatte in una evidente contraddizione: afferma che la legge truffa è un pericoloso attentato autoritario e che respingerla è una "battaglia elementare di democrazia" ma rifiuta come un bambimo capriccioso ogni fronte unico con il M5S, e parla di unità solo con le forze anticapitaliste
Mentre il Pcl e Ferrando sono prigionieri della gabbia dogmatica in cui da soli si sono rinchiusi, coloro che hanno sale in zucca, debbono darsi da fare, costruire un blocco popolare democratico e quindi snidare M5S, spingendolo ad uscire dalla sua turris eburnea, sfidarlo a fare fronte. Il tutto tenendo presente che una battaglia per la democrazia e la difesa delle Costituzione fa tutt'uno con quella per la sovranità nazionale contro il dominio dei poteri tecno-oligarchici europei e i loro fantocci nostrani —per i cui interessi la legge truffa si vuole imporre.
Senza dimenticare, come affermato da noi e anche da M5S, che alle elezioni si può e si deve andare subito, con la legge elettorale che è emersa dalla sentenza delle Corte Costituzionale!