[ 22 settembre 2018 ]
E' in corso a Roma ATREJU, il tradizionale appuntamento di fine estate di Fratelli d’Italia che quest’anno sarà intitolato “Europa contro Europa”. Nel programma della kermesse l'appuntamento più importante è certamente quello previsto per oggi con Steve Bannon, promotore di The Movement. Noto è il tentativo di Bannon (ne abbiamo parlato giorni addietro) di confederare i populisti di destra europea —tra cui: Matteo Salvini, Nigel Farage, Viktor Orban, Filip Dewinter dei nazionalisti fiamminghi, Jimmi Akesson dei Democratici svedesi. All'appello manca la francese Marine Le Pen, dopo che Bannon ha dichiarato di essere vicino a sua nipote Marion).
Giorgia Meloni aveva già espresso la sua volontà di aderire al think tank di Bannon . Il palco di Atreju sarà l’occasione giusta per ufficializzare l’unione? Lo esclude Isabella Rauti – “Una presenza che di spicco alla nostra manifestazione ma, detto ciò, credo sia, al momento, prematuro parlare dell’adesione di Fratelli d’Italia al suo movimento. In ogni caso ne parleremo ad Atreju”.
Che il partito della Meloni celebri o meno il matrimonio con Bannon, noi insistiamo nell'escludere che The Movement abbia, malgrado l'avanzata dei populismi europei, un radioso futuro. Anzi, scommettiamo sul suo fallimento, tanto più se Bannon immagina che la testa del corpaccione populista di destra europeo possa essere americana.
Lo conferma l'intervista che il leader della tedesca AfD Alexander Gauland [nella foto a destra ] ha rilasciato giorni addietro. Gauland ha liquidato il progetto di Bannon in modo fulminante:
Qual è, a parte il galleggiamento in una fase fluida e confusa, la strategia di Salvini? Non si capisce e non è certo che egli l'abbia. Il suo somiglia ad uno spregiudicato movimentismo tatticista. Sta al governo coi Cinque Stelle, tiene fermo il sodalizio con Berlusconi, e difende il connubio con Bannon. Altro che la tattica andreottiana dei due forni! Qui Salvini pretende di poter usarne almeno tre. Il rischio è che resti ustionato.
Anche a destra, dunque, un bel casino...
E' in corso a Roma ATREJU, il tradizionale appuntamento di fine estate di Fratelli d’Italia che quest’anno sarà intitolato “Europa contro Europa”. Nel programma della kermesse l'appuntamento più importante è certamente quello previsto per oggi con Steve Bannon, promotore di The Movement. Noto è il tentativo di Bannon (ne abbiamo parlato giorni addietro) di confederare i populisti di destra europea —tra cui: Matteo Salvini, Nigel Farage, Viktor Orban, Filip Dewinter dei nazionalisti fiamminghi, Jimmi Akesson dei Democratici svedesi. All'appello manca la francese Marine Le Pen, dopo che Bannon ha dichiarato di essere vicino a sua nipote Marion).
Giorgia Meloni aveva già espresso la sua volontà di aderire al think tank di Bannon . Il palco di Atreju sarà l’occasione giusta per ufficializzare l’unione? Lo esclude Isabella Rauti – “Una presenza che di spicco alla nostra manifestazione ma, detto ciò, credo sia, al momento, prematuro parlare dell’adesione di Fratelli d’Italia al suo movimento. In ogni caso ne parleremo ad Atreju”.
Che il partito della Meloni celebri o meno il matrimonio con Bannon, noi insistiamo nell'escludere che The Movement abbia, malgrado l'avanzata dei populismi europei, un radioso futuro. Anzi, scommettiamo sul suo fallimento, tanto più se Bannon immagina che la testa del corpaccione populista di destra europeo possa essere americana.
Lo conferma l'intervista che il leader della tedesca AfD Alexander Gauland [nella foto a destra ] ha rilasciato giorni addietro. Gauland ha liquidato il progetto di Bannon in modo fulminante:
«Non vedo alcuna grande opportunità di cooperazione con Steve Bannon. Qui non siamo in America».Al netto delle grandi manovre in vista delle prossime elezioni europee del maggio 2019 e di quali potranno essere gli esiti, è evidente come a destra regni il casino, con Salvini che ha scelto di esserne il centro. Ma il mettersi al centro di un casino, senza possedere una chiara strategia, porta il rischio di subirlo.
Qual è, a parte il galleggiamento in una fase fluida e confusa, la strategia di Salvini? Non si capisce e non è certo che egli l'abbia. Il suo somiglia ad uno spregiudicato movimentismo tatticista. Sta al governo coi Cinque Stelle, tiene fermo il sodalizio con Berlusconi, e difende il connubio con Bannon. Altro che la tattica andreottiana dei due forni! Qui Salvini pretende di poter usarne almeno tre. Il rischio è che resti ustionato.
«Io sono un sovranista europeo. Quando arriva un signore come Steve Bannon a dirci cosa dobbiamo fare per distruggere l'Europa, allora dico: 'Caro signor Bannon tornatene a casa, se vuoi fare il turista, fai il turista, meglio che stai zitto».Questo ha detto testualmente l'alleato n.2 di Salvini (per la cronaca presidente del Parlamento europeo e braccio destro di Berlusconi Antonio Tajani) sul suo alleato n.3 Steve Bannon.
Anche a destra, dunque, un bel casino...