Non confondiamo il sogno dell'Unione europea con l'incubo della moneta unica
di Mark Weisbrot*
Pubblichiamo quest'articolo malgrado sia "inglese", ovvero contenga la pittoresca idea che la politica monetaria del duetto anglosassone (UK e USA) sia "meno di destra" e meno "antipopolare" di quella della Bce e delle autorità politiche europee che l'avallano. Per l'autore sarebbero andati benissimo, nel tentare di uscire dalla recessione, i paesi che hanno adottato stimoli e incentivi fiscali per rilanciare i consumi, mentre la Bce ha scelto politiche restrittive. Tutto vero. Solo va aggiunto che di quegli stimoli si sono avvantaggiati solo i capitalisti e le banche, e che né UK né USA sono venute fuori dal marasma e che anzi, per certi versi stanno messe peggio dell'eurozona. Se la finanza predatoria non li aggredisce è solo perché... essa risiede nella City londinese e a Wall Street. La verità è che né a Francoforte, né a Londra, né a Washington hanno la più pallida idea di come evitare che la crisi diventi catastrofica, per la semplice ragione che quest'esito non si può evitare. La crisi è una crisi epocale, e il capitalismo occidentale è destinato a sprofondare. Se poi sarà in grado di risorgere, lo si vedrà fra trenta o quaranta anni.