[ 31 luglio ]
Pubblichiamo questa lettera aperta a M5S dell'amico Marco Mori, portavoce di Alternativa per l'Italia. Nei toni più perentoria di quella che fece circolare P101 LETTERA APERTA AL MOVIMENTO 5 STELLE di P101 il 24 maggio scorso.
«Nelle prossime ore tutti i Parlamentari ed Europarlamentari m5s riceveranno sulla mail questa mia comunicazione che qui vi trascrivo e anticipo. Speriamo davvero che questo appello non resti inascoltato!
OGGETTO: Il movimento può salvare il Paese, ma deve accantonare la linea di Di Maio. Euroexit come condizione preliminare imprescindibile per la fine della crisi.
Carissimi e stimatissimi Deputati, Eurodeputati e Senatori del movimento cinque stelle, mi rivolgo a voi in un momento storico gravissimo in cui non c’è in gioco solo il destino dell’Italia, ma quello del mondo intero.
Alcuni di voi già mi conoscono, visto che ho partecipato a vari eventi informativi per denunciare, dal punto di vista tecnico-giuridico, i crimini di questa oscena dittatura finanziaria che prende il nome di Unione Europea.
Oggi più che mai è importante, se vogliamo davvero salvarci, comprendere le ragioni della crisi che ci attanaglia. Il modello neoliberista, codificato nei trattati europei, ci ha distrutto ed ha aggredito il mondo intero. Il mercato, ha superato la democrazia, spazzando via i nostri diritti inalienabili e portandoci ad un passo dalla guerra.
Se anche i politici fossero ancora più corrotti e rubassero ancora di più di quanto avviene oggi, ma contemporaneamente rispettassero il modello economico costituzionale, rispettassero la sovranità nazionale tenendosela stretta, anche in materia economica e monetaria, la crisi non esisterebbe. L’economia deve tornare sotto il controllo, la disciplina ed il coordinamento della Repubblica. Durante il miracolo italiano, che ci portò dall’essere un Paese raso al suolo dalla seconda guerra mondiale a divenire una potenza economica mondiale, pensate forse che la corruzione ed il malaffare non esistessero? I crimini c’entrano ben poco con la macroeconomia, la loro influenza è assai limitata.
Pertanto è con il più vivo rammarico che ho ascoltato le recenti dichiarazioni pubbliche di Luigi Di Maio, dichiarazioni che destano motivato e forte sconcerto e che risultano in definitiva sfociare direttamente nel tradimento dei valori largamente condiviso da gran parte di Voi, gli unici che possono portarci alla salvezza.
Abbiamo assistito ad incommentabili incontri con lobby del potere finanziario, dichiarazioni amichevoli verso l’UE e soprattutto al deciso cambio di rotta sull’euro. La campagna svolta alle europee è stata per questo definita un errore, si è fatta professione di moderazione con coloro che invece ci stanno annientando deliberatamente.
La posizione del cinque stelle sul tema euro era in verità erronea anche in precedenza al cambio di rotta deciso unilateralmente da Di Maio, il referendum sull’euro non ha mai avuto alcun senso. Un Paese privo di sovranità monetaria sarebbe pesantemente ricattabile durante il tempo necessario a svolgerlo, prolungando di molti mesi le difficoltà che già avremo durante la campagna elettorale. Il voto ne sarebbe pesantemente influenzato con il rischio di farci rimanere nella gabbia.
I Paesi che non hanno sovranità monetaria possono fallire, debbono subire la dittatura dei creditori, di fatto non possono neppure più essere definiti Stati, perché sono retrocessi al rango di qualsivoglia altro soggetto privato. Concetti, questi, espressi anche da giuristi di fama ben maggiore della mia. Penso in particolare agli ex Corte Costituzionale Paolo Maddalena e Gustavo Zagrebelsky oppure al Presidente di Sezione del Consiglio di Stato, Luciano Barra Caracciolo. Persone di ben altra pasta rispetto a quei Barbera e Prosperetti, che purtroppo avete contribuito a far sedere alla Consulta e che l’hanno infangata con la loro difesa di quel crimine contro l’umanità che si chiama “pareggio in bilancio”.
L’euro è una moneta concepita appositamente per creare con le sue regole una crisi atta ad obbligarci a cedere sovranità, smantellando lo Stato. L’euro è in definitiva un crimine contro la personalità dello Stato e per punire i criminali non si fanno certamente i referendum, si fanno i processi!
L’euro oggi agisce esattamente come una volta agivano gli eserciti di occupazione, non abbiamo fatto il referendum per liberare l’Italia dai nazisti, abbiamo fatto la resistenza!
Tuttavia, prima della nuova linea targata Di Maio, quantomeno la denuncia al sistema euro era chiara e netta e l’errore del referendum era emendabile, non diventava una condizione “sine qua non” che mi imponesse di scendere in campo contro di Voi.
La campagna per le elezioni europee è stata davvero buona. Questo mi aveva spinto ad appoggiare e votare il movimento, a partecipare con entusiasmo alle conferenze in cui mi avete invitato come esperto, definizione che alcuni di Voi mi avevano attribuito, certamente a ragione, e che vi dovrebbe indurre ancor di più a ponderare ancor più attentamente oggi le mie parole.
Dobbiamo avere ben a mente quanto accadde nel secolo scorso, la seconda guerra mondiale non ha trovato affatto la sua origine nel nazionalismo, ma il nazionalismo fu una conseguenza, certamente sbagliata, delle politiche liberiste. Politiche esattamente speculari a quelle che oggi impregnano i Trattati europei, espressamente concepiti per tutelarle gli interessi di pochi speculatori, gente che conta immensamente di più di qualsivoglia burattino della politica nazionale, corrotto o meno che sia.
Non è come dice vergognosamente Di Maio che sia sufficiente registrate le lobby per controllarne gli effetti nella politica. Oggi associazioni eversive come la Trilaterale, con cui Di Maio si è purtroppo incontrato, si vantano apertamente di influenzare la scena politica. Se anche il Presidente della Repubblica vi si è inchinato ricevendo i suoi esponenti con tutti gli onori, questa non era una buona ragione per fare altrettanto. Da Voi mi sarei aspettato invece la richiesta di messa in stato d’accusa di Mattarella, che in punta di diritto sarebbe stata ineccepibile. Certi nemici sono ben noti, non serve frequentarli, occorre combatterli!
I nostri Padri Fondatori hanno messo nero su bianco nei verbali dell’Assemblea Costituente questi concetti, sui quali hanno poi scritto quel capolavoro di democrazia che è la Costituzione del 1948.
Ve ne cito uno degli esempi più eloquenti, vi riporto le parole di Gustavo Ghidini, scolpitevele nella mente perché ci parlano della nostra attuale realtà: “Se si lascia libero sfogo alla legge della libera concorrenza e alla libera iniziativa animata solo dal fine del profitto personale, si arriva pur sempre al super capitalismo e così a quelle conseguenze che lo stesso onorevole Maffioli depreca, fra le quali primeggia la guerra tremenda che fu la rovina di tanti popoli (omissis…). È possibile parlare di un progetto social-comunista quando si afferma all’articolo 38 che la proprietà privata è assicurata e garantita e all’articolo 39 che l’iniziativa privata è libera? Non è dunque un progetto social-comunista. È vero che sono affermati vincoli e limiti al diritto di proprietà. Ci sono limiti, perché non si vuole che si formino delle grandi concentrazioni di proprietà che sottraggono all’iniziativa privata grandi strati di produttori e costituiscono a un tempo delle potenze economiche tali che, se anche potessero condurre ad un grado di produttività più elevato, portano altresì a quella potenza politica che, non avendo altro intento che il vantaggio patrimoniale privato, disconosce e travolge gli interessi materiali, morali e politici della collettività scatenando quelle conflagrazioni che ci hanno portato alla miseria attuale”.
Ecco perché oggi mi rivolgo a Voi. Avete compreso la gravità del momento? Dovete avere chiaro che stiamo scrivendo la storia dell’umanità e che, conseguentemente, le Vostre responsabilità sono immense. Non c’è più tempo per giochi nel movimento, da subito è necessario inquadrare il programma di salvezza nazionale che vi porterà (ci porterà se me lo consentite) a vincere le prossime elezioni e salvare il Paese.
In TV dovreste parlare di Euro ed UE, spiegare la loro incompatibilità con la Costituzione e la loro natura criminale. Parlare dell’importanza della sovranità, dell’indispensabilità di quella monetaria ed economica. Spiegare come il neoliberismo sia un crimine contro l’umanità e di come l’economia debba tornare ad inchinarsi senza se e senza ma ai Parlamenti sovrani, che non lo sono certo di per sé stessi, ma solo in forza del l’investitura del popolo (concetto da spiegare agli attuali abusivi della maggioranza che osano addirittura tentare una criminale modifica della carta costituzionale su cui però vi sento assai distratti).
Chi non vuole l’uscita dall’euro immediata e senza alcun referendum deve essere cacciato immediatamente dal movimento perché per ignoranza o malafede finisce per aiutare tutti noi a camminare a passo spedito verso il baratro.
Se prenderete questa posizione vincerete (vinceremo!) le elezioni con percentuali mai viste nella storia della Repubblica, perché la gente ha già capito il messaggio ed appena parlerete molto più di neoliberismo ed euro, anziché di sprechi e corruzione, anche chi ancora non ha capito arriverà a comprendere appieno il grande crimine in cui viviamo, crimine diretto a spazzare via lo Stato e tutti quei diritti inviolabili che la sua esistenza tutela.
Quando postate sulle auto blu, anziché sull’euro, fate un passo ulteriore verso la nostra fine! Pensateci!
Ieri come oggi sono a vostra disposizione per ogni chiarimento tecnico, scriviamo subito il programma che metterà fine all’oscena dittatura finanziaria in cui viviamo prima che sia troppo tardi, collaborate con tutti noi, tecnici che solo vedendo l’assenza di posizioni chiare nel movimento, hanno fondato un proprio partito, Alternativa per l’Italia. Ma noi faremmo a meno di fare politica se ci foste Voi a prendere le decisioni che l’interesse nazionale oggi impone.
Con stima e speranza, disponibili a collaborare ma mai pronti a compromessi, c’è una sola linea vincente e credo che la maggior parte di Voi la condivida, allora contattateci e percorriamola».
* Fonte: Scenari Economici