6 ottobre.
Ve la ricordate l'uscita di Casaleggio durante la campagna elettorale per le europee? Quando affermò che si sarebbe dovuta tagliate la spesa pubblica di 200 miliardi di euro?
Al confronto Cottarelli ci fece la figura di una mammoletta. Era la dimostrazione, la demenziale uscita di Casaleggio, di quanto consistente sia, dentro il Movimento 5 Stelle, l'anima non solo capitalistica, ma apertamente liberista. Demenziale proposta, appunto, perché un taglio della spesa pubblica di quella dimensioni avrebbe effetti recessivi catastrofici, ed infatti nemmeno le teste d'uovo della troika si spingo fino a tal punto.
Ma non tutti in M5S la vedono come Casaleggio. Che in M5S ci sono anime diverse e opposte, lo sappiamo. Esiste anche un'anima anticapitalista. Ne è prova quanto affermato da Guido Grossi (nella foto), candidato sindaco di M5S alle recenti elezioni municipali a Spoleto. Questa diverse correnti di pensiero, in rappresentanza di opposti interessi sociali, coabitano in M5S. Per quanto tempo ancora?
«Dobbiamo avere il coraggio di dire che è il capitalismo ad essere sbagliato.
Intrinsecamente e irrimediabilmente sbagliato.
Tocca scegliere : o tuteliamo gli interessi del capitale OPPURE quelli delle persone umane.
Fare finta che le cose siano conciliabili - esattamente come tutti stiamo facendo finta che sia - è una pia illusione che ci sta mandando in rovina.
Ce ne dovremmo liberare il prima possibile, da questa illusione.
Anche senza tanti ragionamenti filosofici, ma semplicemente osservando i risultati che abbiamo sotto gli occhi».