[ 11 maggio 2018 ]
Dovete leggervela.
Dovete leggervela l'intervista che il sociologo Domenico De Masi ha rilasciato ad IL MANIFESTO in edicola oggi. Il succo è ben riassunto dal catenaccio del quotidiano "comunista":
«È il giorno più nero per la sinistra italiana. In Italia inizia il governo di destra più a destra dal ’46. E io ho ottant’anni: sono nato sotto il fascismo nel ’38 e morirò in un’Italia di destra, ma “destra destra”».
Il De Masi, per chi non lo avesse notato, è uno di quelli che, assieme al Travaglio, tifava per un governo Pd-M5s —cioè tra i cinque stelle e la principale stampella dell'establishment. Ma se sul governo nascente (fino a prova contraria) tra pentastellati e leghisti il Travaglio aspetta guardingo di vedere quali saranno i ministri delle Giustizia e quello che dovesse eventualmente occuparsi dei Tv e comunicazione — per vedere se Salvini e Di Maio hanno stretto un patto col diavolo Berlusconi —, il De Masi, senza aspettare programma, Presidente del consiglio e lista dei ministri del governo in pectore, ha già emesso definitiva sentenza di condanna.
Quello giallo-verde sarà secondo lui il governo più a destra dal 1946. Quindi non solo più a destra di quello di Mario Monti, non solo più a destra di quelli di Berlusconi, più a destra dei governi monocolore democristiani, più a destra di quello di Tambroni!
De Masi è il classico esempio che si può essere molto intelligenti e molto colti ma non capire un cazzo di politica, cioè non capire un cazzo.
Il De Masi dovrebbe ascoltare quel che ha affermato ieri a Firenze il Presidente Mattarella. In veste di garante dei patti europei, cioè in aperta violazione del mandato che gli assegna la Costituzione, Mattarella ha messo in guardia Di Maio e Salvini: "Non osate disobbedire al pilota automatico europeo. Scordatevi quindi di prendere i provvedimenti che avete promesso". E quali sono i più importanti tra questi provvedimenti? L'abolizione della Fornero, del Jobs Act, della "buona scuola", un reddito dignitoso a chi è senza lavoro. Applicarli significherebbe violare le direttive dei tecno-oligarchi europei. Significherebbe, in buona sostanza, dire che sovrani sono i cittadini italiani che con il voto del 4 marzo hanno deciso che queste misure di giustizia sono giuste e devono essere applicate.
Se il governo giallo-verde tirasse diritto e sfidasse i poteri forti questo sarebbe "il governo più a destra dal 1946"? Ma che stronzata è mai questa? A me hanno insegnato che in politica occorre anzitutto individuare chi è il nemico e qual è la contraddizione principale. Hanno quindi insegnato che per battere il nemico principale, tanto più se fortissimo ed esterno, occorre unificare le forze in un blocco nazionale e popolare ( sì, proprio un Comitato di Liberazione Nazionale) e colpire i punti deboli della sua difesa per aprirsi un varco.
Quante volte il De Masi ha segnalato quanto sono ingiuste le politiche austeritarie? Quante volte ha tuonato contro il neoliberismo? Quante volte ha insistito che le politiche europee sono causa del disastro sociale e dell'aumento smisurato dei poveri? Quante volte l'abbiamo sentito difendere la costituzione?
« Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l'umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz'uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà… Pochissimi gli uomini; i mezz'uomini pochi, ché mi contenterei l'umanità si fermasse ai mezz'uomini… E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi…E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito… E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre…»