[ 17 settembre 2018 ]
Devo delle sentite e pubbliche scuse agli amici Antonio Maria Rinaldi e Luciano Barra Caracciolo.
Ieri si è svolto a Foligno un pranzo conviviale organizzato dalla locale sezione di P101. Non si è trattato di un incontro pubblico, ma di un momento di socialità tra amici selezionati che condividono la speranza che M5s e Lega, diano corpo alla speranza di cambiamento per cui la maggioranza dei cittadini li ha votati e portati al governo. Antonio e Luciano ci hanno onorato della loro fraterna presenza.
Ahimé abbiamo scoperto che c'era, come si sarebbe detto ai tempi, un infiltrato. L'infiltrato questa mattina ha pubblicato queste righe sulla sua pagina facebook:
Approfittando di questo mendace racconto tutta una serie di "sovranisti" hanno scatenato oggi, su facebook e twitter, un putiferio: "Ecco! ve l'avevamo detto! Questo è un governo che si metterà in ginocchio. Lo confermano Rinaldi e Barra Caracciolo".
Con questi viandanti del nulla faremo i conti a tempo debito. Intanto chiedo a Stefano Sylos Labini di smentire immediatamente quanto da lui riportato.
La ragione delle mie scuse? Ho invitato io, al convivio, Antonio e Luciano, assicurando loro che si sarebbero trovati tra amici. E' successo invece che si è infilato un detrattore.
Morale: occorre correggere la massima dagli amici mi guardi Iddio, che dai nemici mi guardo io. Tanto più dati i tempi difficili che si preparano non possiamo permetterci il lusso di delegare niente alla Provvidenza.
Devo delle sentite e pubbliche scuse agli amici Antonio Maria Rinaldi e Luciano Barra Caracciolo.
Ieri si è svolto a Foligno un pranzo conviviale organizzato dalla locale sezione di P101. Non si è trattato di un incontro pubblico, ma di un momento di socialità tra amici selezionati che condividono la speranza che M5s e Lega, diano corpo alla speranza di cambiamento per cui la maggioranza dei cittadini li ha votati e portati al governo. Antonio e Luciano ci hanno onorato della loro fraterna presenza.
Ahimé abbiamo scoperto che c'era, come si sarebbe detto ai tempi, un infiltrato. L'infiltrato questa mattina ha pubblicato queste righe sulla sua pagina facebook:
«Ieri sono stato ad un pranzo a Foligno dove c’erano Luciano Barra Caracciolo e Antonio M. Rinaldi che hanno commentato la politica economica del governo. Rinaldi ha detto che questo governo continuerà esattamente come il governo precedente mantenendo la stessa politica dell’avanzo primario all’1,5%. In sostanza il suo messaggio è stato: tenetevi questo governo perché altrimenti arriva Cottarelli che raddoppia l’avanzo primario portandolo al 4% del Pil e vi massacra. Luciano BC ha detto che la situazione è caotica e i funzionari sabotano l’azione di governo. Insomma il governo precedente era più chiaro, con questi invece non si sa cosa pensare».Questo maligno racconto poggia su una bugia spudorata. Né Antonio Maria Rinaldi né Luciano Barra Caracciolo han detto quel che il sicofante gli attribuisce, la cinquantina di amici presenti può confermarlo. Rinaldi ha sostenuto, al contrario, che il governo, in sede di Legge di bilancio, respingendo il diktat dei tecnocrati di Bruxelles, dovrebbe portare il deficit su Pil, almeno, al 2,5% — e ciò come primo passo verso la futura conquista della piena sovranità decisionale per quanto attiene (non solo) alle politiche economiche e di bilancio. La distorsione deliberata del senso dell'impeccabile intervento di Luciano Barra Caracciolo non è meno insincera.
Approfittando di questo mendace racconto tutta una serie di "sovranisti" hanno scatenato oggi, su facebook e twitter, un putiferio: "Ecco! ve l'avevamo detto! Questo è un governo che si metterà in ginocchio. Lo confermano Rinaldi e Barra Caracciolo".
Con questi viandanti del nulla faremo i conti a tempo debito. Intanto chiedo a Stefano Sylos Labini di smentire immediatamente quanto da lui riportato.
La ragione delle mie scuse? Ho invitato io, al convivio, Antonio e Luciano, assicurando loro che si sarebbero trovati tra amici. E' successo invece che si è infilato un detrattore.
Morale: occorre correggere la massima dagli amici mi guardi Iddio, che dai nemici mi guardo io. Tanto più dati i tempi difficili che si preparano non possiamo permetterci il lusso di delegare niente alla Provvidenza.
8 commenti:
Caro Moreno, mi dispiace che l'hai presa male, dopo essere stato definito un "cattivo maestro" da Perotti adesso sono diventato anche un infiltrato, non so per conto di chi. I numeri stanno sotto gli occhi di tutti: con un deficit al 2,2% che Rinaldi ha proposto in un articolo su Repubblica e una spesa per interessi al 3,8% del Pil, l'avanzo primario continua ad essere dell'1,6% un valore molto alto che impedisce di attuare qualsiasi stimolo all'economia. Se pensi che un deficit al 2,5% sia un "primo passo verso la conquista della piena sovranità" quando aumentiamo la dipendenza dai mercati finanziari, allora alzo le braccia. Per quanto riguarda il sabotaggio dell'amministrazione pubblica questo è un fatto sotto gli occhi di tutti visto che lo stesso Savona si è lamentato con un diplomatico di Bruxelles. In conclusione non capisco proprio quali distorsioni avrei fatto o quali segreti avrei mai rivelato. Un caro saluto. Stefano
Ma l'avanzo primario non si calcola al netto degli interessi sul debito(3,8%)?
RISPONDENDO a Stefano Sylos Labini.
La discussione sui numeri talvolta è ingannevole, specie se non si tiene conto del contesto politico in cui avviene: nel caso specifico i rapporti di forza interni al governo (vedi il ruolo di Tria) e tra questo ed il blocco eurista.
E' ovvio che, in queste condizioni, la correzione dei conti in senso espansivo non potrà essere quella che noi vorremmo, quella di cui il Paese avrebbe bisogno. Questo è francamente scontato. Quel che è qui essenziale è capire se la Legge di Bilancio rappresenterà comunque un'inversione di tendenza oppure no.
Passiamo dunque ai numeri. Quelli del quadro tendenziale del DEF di Padoan/Gentiloni prevedevano un deficit/pil dello 0,8%, risultante di un avanzo primario del 2,7% e di una spesa per interessi al 3,5%.
Un deficit al 2,5% (come ipotizzato da Rinaldi), fermo restando il valore degli interessi, porterebbe invece l’avanzo primario all’1%. Sempre troppo, siamo d’accordo, ma quell’1,7% di differenza vale 29 miliardi. E’ vero che una parte di questi (circa 12 md) andrebbero a sterilizzare l’aumento dell’IVA previsto dalle “clausole di salvaguardia” (di cui sarebbe più che auspicabile la definitiva cancellazione), ma ne resterebbero 17 per le misure previste nel programma di governo. Una cifra che potrebbe però aumentare tenendo conto delle misure una tantum sul fisco.
E’ sulla conquista di questo spazio di manovra che si gioca la partita politica in corso. E che non lo si capisca è francamente preoccupante.
Concludo rispondendo ad alcune domande.
E’ sufficiente una manovra come quella che si profila? Certamente no.
Possiamo permetterci ancora una politica (ormai venticinquennale) di avanzi primari? Assolutamente no.
Ma, prendendo per buoni i numeri di Rinaldi, saremmo di fronte oppure no ad un’inversione di tendenza?
Io credo di sì. E questo, adesso, è quel che conta.
Leonardo Mazzei
Ma siamo sicuri che gli ipotetici 29 miliardi vadano calcolati partendo dall'1,7%? Come quelli che dicono che avremmo usufruito di tantissima flessibilità dal momento che ogni anno ci richiedono diminuzioni del deficit nominali pazzeschi e poi ci fanno lo sconto su quelle stesse richieste. Al netto di quei 29 miliardi che sarebbero disponibili saremmo già all'1,7%???
Cara Lidia,
quei soldi sono, come si usa dire oggi, "reali".
Sono reali perché la base di calcolo è il tendenziale a legislazione invariata.
Purtroppo però - ma questo l'ho spiegato - sono reali i 17 miliardi non i 29, perché 12 andranno ad evitare l'aumento dell'IVA, che comunque non è certo un male.
Poi, se fosse vero quel che si legge sui giornali di oggi, cioè che M5S e Lega vorrebbero in realtà arrivare ad un deficit del 2,9%, avremmo messo in gioco altri 7 miliardi rispetto al nostro calcolo.
Infine ci sono le misure una tantum, ma temo che queste verrebbero compensate dalle cosiddette "spese indifferibili".
Alla fine potrebbero così risultare da 17 a 24 miliardi per la parziale realizzazione dei punti più significativi del programma di governo. Ma per arrivare a ciò bisognerà piegare - in un modo o nell'altro - la resistenza di colui che è stato messo lì dall'establishment per garantire la cupola di Bruxelles: Giovanni Tria.
Leonardo Mazzei
"prendendo per buoni i numeri di Rinaldi, saremmo di fronte oppure no ad un’inversione di tendenza?"
Più che essere o non essere davanti ad una inversione di tendenza il punto è se questa eventuale (e non certa) piccola inversione può essere il grimaldello che porta, magari non subito ma in un tempi rapidi, ad un inasprirsi dello scontro internazionale alla fine UE (poi bisogna anche vedere cosa viene dopo ma adesso non è questo il punto).
In caso contrario, cioè una inversione di tendenza già molto piccola ed insufficiente e che si protraesse nel tempo, sarebbe solo un prolungamento dell'agonia e quindi una cosa negativa.
Giovanni
Volevo metterci un punto interrogativo (ed due minuzie a che ci sono) nel mio precedente commento.
"può essere il grimaldello [..] inasprirsi dello scontro internazionale ed alla fine della UE (poi bisogna anche vedere cosa viene dopo ma adesso non è questo il punto)?
Giovanni
Scusa Leonardo, ma che significa "a legislazione invariata"? Le richieste della CE variano anno per anno e sono sempre peggiorative, nel senso di restringere gli spazi al deficit nominale. Inoltre se tu calcoli delle entrate "una tantum" andrebbero considerate analogamente anche le uscite, senza contare la previsione in questo caso molto realistica e in parte già avveratasi, di un minor Pil. Credo che cercheranno come al solito di barare sulle previsioni di maggiori entrate (come quelle che Salvini ipotizza per la "pace fiscale") e di minori uscite, oltre che sull'improbabile innalzamento del Pil, la CE potrà decidere se le converrà fingere di credere ai numeri che verranno dati e accettarli o contestarli. Salvo poi dire che erano sbagliati dopo qualche mese e chiedere manovre correttive. Questo gioco perverso quanto potrà ancora durare? Questa volta davvero tra le promesse fatte e quello che potranno fare c'è un abisso difficilmente colmabile
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