[ 3 settembre 2018 ]
Veniamo criticati perché sin dalla nascita del governo giallo-verde andiamo dicendo:
(1) che il governo Conte è un ibrido instabile, frutto di un compromesso temporaneo tra i "populisti" che han vinto le elezioni e i poteri oligarchici;
(2) che il vero banco di prova di questa coabitazione e motivo di verifica degli attributi di Di Maio e Salvini sarebbe arrivato presto, con la Legge di bilancio (si chiude con l'austerità ordoliberista o si continua?) e, infine:
(3) che proprio sulla Legge di bilancio sarebbe avvenuto lo scontro tra i due ed i poteri forti e la loro Quinta colonna (Tria, Moavero) in seno all'Esecutivo.
Ci siamo! e i finti ciechi dovranno aprire gli occhi.
Nella grafica sopra i titoli in home delle principali testate web italiane. Nelle versioni stampate in edicola la centralità del Def e della legge di bilancio è ancor più evidente.
La migliore sintesi della giornata ce la offre questa mattina Huffington Post:
«Sforare o sfiorare. Il dibattito della politica di questi giorni approderà inevitabilmente anche nel Consiglio dei ministri di oggi. Superare il tetto del 3% del deficit/Pil o spingersi al limite, senza superarlo? Molte le voci che si sono susseguite negli ultimi giorni, tutte stilettate al ministro dell'Economia Giovanni Tria, responsabile delle finanze e della loro tenuta, il quale ha però voluto chiarire che l'Italia "non è il Paese della finanza allegra". E sfiorare, e figuriamoci sforare, quel 3% vuole dire prendersi delle libertà che nessuno, da Bruxelles alle agenzie di rating, ci consentirebbero a cuor leggero.
Ieri Luigi Di Maio ha ricordato i 5 milioni di poveri in Italia e ha affermato che "Flat tax, legge Fornero e reddito di cittadinanza sono le tre priorità di questo Governo sulle quali ci siamo ritrovati, le dobbiamo portare avanti. Non ci sono indici che ci testimonieranno quanto stia bene questo Paese - ha detto, riferendosi allo spread e ai giudizi delle agenzie di rating — sarà il sorriso dei cittadini a stabilire se staremo lavorando bene". In altre parole, se servirà, si supererà ogni vincolo europeo.
Ieri sera anche Matteo Salvini al Berghem Fest ha parlato dei conti pubblici: "A noi interessa fare le cose che servono per la gente, i numeri vengono dopo — dice il leader leghista — Cercheremo nei limiti del possibile di rispettare i vincoli dell'Europa, ma prima viene il benessere degli italiani. Il 3 per cento diciamo che lo sfioreremo. Dolcemente". Ed ancora, su Radio24, Salvini aggiunge: "Io voglio fare spesa utile, spero che rientri nei canoni europei"».
4 commenti:
Avrebbe anche dichiarato che la manovra sarà "rispettosa di tutte le regole" e che esclude interventi militari in Libia. Due dichiarazioni davvero desolanti.
Diciamo che il nodo è venuto al pettine, se può fare deve fare adesso. Se non può fare allora deve trarne le conseguenze e presto.
Giovanni
Ed anche quella dei servizi segreti, una storia infinita che sembra non volersi concludere.
E fra l'assassinio di Zakharchenko, i disordini in Libia e le tensioni in Siria sembra che tutto sia orchestrato per gettare nel caos gli sforzi internazionali di Trump.
Col suo tweet sembra quasi chiedere alle varie parti di non cedere e non farsi trascinare in questo caos, ma vista la gravità delle provocazioni la cosa potrebbe anche rivelarsi un cul-de-sac.
Giovanni
Direi che questa è la parola fine.
Del resto incitamenti alla moderazione ed alla diluizione sono arrivati anche da Sapelli che ritiene che il problema sia che "Di Maio ripete che vuole fare tutto e subito", ma vedrete che cederà anche lui. Magari facendo qualche moderato aumento delle pensioni minime.
Ad ogni modo mi pare che sia finita.
Giovanni
E però ...
1) Ottinger continua a dire che l'Italia è fra i paesi che vogliono distruggere l'Europa. Se la prende anche con Putin, Erdogan ed il suo stesso governo per la poca attenzione al bilancio UE. Sembra volere un europa sul modello dei desiderata del deep state USA che vede in pericolo
2) Nonostante le molte dichiarazioni vomitevoli da parte dei pentaleghisti (realizzare le cose ma rinunciando a sfidare l'UE, programma spalmato su più anni, il lavoro lo crea il privato) continuano a mostrare fra le righe una certa insofferenza verso il limite del 3%.
3) Macron, che sembrava stralanciato il Libia e su Unicredit, continua a perdere pezzi del suo governo, è dovuto solo ad insoddisfazione dei ministri e ci sono altri scontri dietro?
4) Deutsche bank precipita e viene esclusa dall'indice stoxx
5) Gli sforzi di Trump per rimodellare l'Europa sul principio dell'America First non possono certo essere terminati di colpo.
In pentaleghisti hanno tutta la mia disapprovazione per aver abdicato alla battaglia di settembre ma la guerra non è finita e le loro azioni non possono essere guardate in modo separato da questo.
Pur senza ottimismi inopportuni e pur senza avere indulgenza con loro ma conservando tutta l'amarezza e la rabbia per quanto accaduto, sarebbe irrazionale non considerare questi fatti.
Cosa però comporteranno non so proprio dirlo in questo momento.
Giovanni
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