[ 30 agosto 2018 ]
Questo pezzo di Di Maio, apparso sul Blog Cinque Stelle, dimostra due cose almeno.
Da una parte conferma il carattere populistico e anti-establishment di M5s, la qual cosa non è affatto cattiva. Dall'altra ribadisce l'apologia della piccola e media industria, dei medi e piccoli capitalisti massacrati dalle politiche neoliberiste sostenute dalla mega-borghesia. Nessun accenno (tabù) ai lavoratori salariati, che fino a prova contraria non solo rappresentano la maggioranza degli italiani, ma la maggioranza dei votanti di M5s.
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FUORI I PRENDITORI DALLO STATO!
e chi li ha aiutati sarà denunciato
di Luigi Di Maio
Da oggi, con dieci anni di ritardo, tutti gli italiani sanno che la concessione di autostrade ai Benetton è stata un regalo clamoroso che ha consentito loro di fare gli imprenditori non con il loro capitale, ma con quello dei cittadini. Il contratto prevedeva infatti una rendita garantita del 7%: una rendita spropositata!
L'imprenditore a rischio zero è un'invenzione tutta italiana. Di solito è amico di quelli che furono i partiti di governo, non disdegna di assumere nelle sue aziende uomini di partito (trombati o meno), finanzia lautamente in maniera opaca o meno i partiti e i giornali a loro collegati infatti il suo nome non compare quasi mai nella carta stampata. Chiamiamolo col suo nome: PRENDITORE. I prenditori hanno preso possesso delle infrastrutture italiane, pagate dai nostri nonni e dai nostri padri, e grazie a politici compiacenti le hanno trasformate in macchinette mangiasoldideicittadini.
I prenditori delle autostrade per un decennio ci hanno fatto pagare i pedaggi molto più di quanto avremmo dovuto con il benestare della mala politica dei vecchi partiti. I prenditori delle autostrade hanno fatto molto meno manutenzione di quanto avrebbero dovuto. In cambio hanno preso miliardi che fino al 2012 hanno dichiarato in una holding con sede in Lussemburgo. E la cosa più grave è che chi stava al governo li ha sempre protetti, addirittura fino all'anno scorso con il governo di Renzi che ha dichiarato solo dieci giorni fa: "Quando e perché è stata prorogata la concessione? Nel 2017, seguendo le regole europee, dopo un confronto col commissario UE Vestager (altro che leggina approvata di notte, è una procedura europea!), si è deciso di allungare la concessione di quattro anni, dal 2038 al 2042, in cambio di una fondamentale opera pubblica". Bravo! Anziché preoccuparsi dei piccoli imprenditori e dei loro drammi quotidiani, hanno pensato a prolungare, mantenendoli secretati, i privilegi dei prenditori.
Con il governo del cambiamento il paradigma si inverte. I privilegi dei prenditori vengono pubblicati e saranno eliminati. Ci occuperemo dei piccoli imprenditori che il rendimento garantito al 7% se lo sognano e che quando decidono di fare impresa mettono davvero a rischio il loro capitale, non quello degli altri. E chi ha sbagliato pagherà: è ora che tutti i ministri che hanno autorizzato questa follia paghino di tasca propria. Se chi ha fatto la concessione regalo ad Autostrade e chi non l'ha annullata ha causato un danno alle casse dello Stato sarà denunciato alla Corte dei conti per danno erariale: siamo già al lavoro per questo. E parlando di trasparenza: chiediamo ai Benetton di pubblicare i nomi di tutti i politici e tutti i giornali finanziati nel corso di questi anni. Questo faciliterà il lavoro.
Fuori i prenditori dallo Stato!
2 commenti:
"Nessun accenno (tabù) ai lavoratori salariati, che fino a prova contraria non solo rappresentano la maggioranza degli italiani, ma la maggioranza dei votanti di M5s."
Meno male che ve ne siete accorti. Ma è tutto autocoerente, se strillano che il lavoro è finito i lavoratori non ci staranno manco di striscio nella loro narrazione.
E' la stessa identica narrazione con cui continuano a proporre il reddito di cittadinanza, che è posto in contrapposizione al lavoro. Come ribadisce Grillo nel suo incontro con l'ambiguo pauperista Mujica (altro personaggio di cui mai mi sono fidato, sempre ben accolto dai circoli oligarchici).
Altra cosa sarebbe invece l'indennità o assegno di disoccupazione che è invece una cosa sacrosanta e che non è contrapposta al lavoro ma anzi continua a mettere al centro il diritto al lavoro e la necessità del lavoro.
Il reddito di cittadinanza purtroppo non è questa cosa qui ed è bene prenderne atto.
Vebbé, ci vediamo fra due giorni ;-).
Giovanni
Il danno erariale è talmente grande che questi giuda non potranno mai rimborsarlo coi loro 30 denari. Occorre invece perseguire i veri beneficiari di questo malaffarismo di Stato. Che restituiscano il maltolto al Popolo Italiano!
Alberto Conti
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