[ 30 settembre 2018 ]
Giorni addietro chiedevamo di aprire un dibattito sul Disegno di legge presentato da Simone Pillon. Volentieri pubblichiamo questo articolo di M. Micaela Bartolucci,* la quale da un giudizio che non piacerà a certo femminismo di sinistra.
La legge lo prevede dal 2006 ma, in Italia, l’affido condiviso è tale solo sulla carta, solo il 4% dei minori ha infatti visto riconosciuto e sancito questo elementare diritto: trascorrere almeno il 30% del tempo presso il genitore meno coinvolto. Questo, al di là di casi specifici che lo impediscano, vuol dire che i genitori non sono uguali di fronte alla legge. Non è una iperbole, è un dato di fatto assolutamente indiscutibile e chi lo mette in dubbio o ignora totalmente la realtà, quindi dovrebbe tacere, oppure è in perfetta malafede. Il minore è, di fatto, trattato come una merce, spesso di scambio, usato, bisfrattato, alienato…il bene dei figli? Ma quando mai! Le reali logiche che soggiacciono all’argomento sono ben lontane dal considerare i figli un bene prezioso da tutelare; l’egoismo genitoriale e la cecità sono le norme che regolano le separazioni e distruggono la vita dei minori coinvolti. La separazione in Italia è un iter pazzesco, costosissimo e non prevede nessun supporto psicologico né per i genitori né per i figli coinvolti. L’abolizione del Tribunale dei minori è una prova tangibile del valore che questi dotti uomini di legge attribuiscono alle future generazioni. Orwellianamente questo va di pari passo con la distruzione delle istituzioni preposte all’educazione sociale ed alla trasmissione del sapere, dai nidi all’università. Quando mi esprimo sulle tematiche relative a separazioni con figli minori, non lo faccio da tecnico, ma come persona molto ben informata sui fatti, parlo con immensa cognizione di causa.
E’ in atto un imbarazzante attacco pseudo intellettuale a questo governo, sorvolo perché mi sono già espressa in proposito e tutta una serie di patetici buffoni servi sciocchi di un potere economico conclamato e ben noto, non merita cinque secondi in più del mio prezioso tempo. Mi limiterò a consigliare di usare certi giornali per foderare la lettiera del gatto o per pulire i vetri. Però oltre a questa campagna idiota di bassissimo profilo, poiché diverse associazioni di donne, stanno cavalcando la tigre del cervello all’ammasso e si sono accodate al coro dei semianalfabeti politici, degli opportunisti mediatico culturali e dei fenomeni da baraccone, mi preme fare chiarezza. Transeat sull’ignoranza ma la presa per il culo no!
Esaminiamo il DDL Pillon, tenendo conto di due caposaldi:
1 il diritto non è un obbligo
2 i casi di abusi, violenza o negligenza verso un minore sono trattati separatamente
Queste due precisazioni, apparentemente banali e facili da capire per chiunque, servono a tappare la bocca a chi, in assoluta e totale stupidità cerca di mistificare la realtà per ottenere facili consensi, gridando allo scandalo, al maschilismo…che cazzo dite? Di cosa farneticate brutta congrega di ignoranti? Perché vi beffate dell’intelligenza degli altri?
Negare che oggi la genitorialità piena, nei casi di separazione, sia affidata alla buonafede di uno dei genitori, è negare la realtà. Di fatto i figli sono affidati, prevalentemente, alla cura della madre che, salvo appunto rare eccezioni, di norma, risiede con loro nella casa familiare, gestisce le comunicazioni con il padre, comprese quelle scolastiche e mediche, riceve un assegno di mantenimento per i minori e gestisce il cosiddetto diritto di visita. Rare, come ripeto, le eccezioni a questa norma. Il padre è di fatto messo in un angolo, ridotto a puro ornamento, quasi fosse incapace di assolvere la sua funzione ed il suo ruolo, infantilizzato, ridotto a compagno di giochi del figlio, escluso per l’appunto, dal suo ruolo fondamentale: quello di educatore ed accuditore, al pari della madre, della prole.
Lo dico senza alcuna remora: la mediazione dovrebbe essere non un diritto ma un obbligo per tutti coloro che intendono separarsi, soprattutto in presenza di minori, così come dovrebbe essere un obbligo, sempre e sancito per legge, che il nucleo familiare venga sostenuto e seguito da uno psicologo o altra figura equivalente, qualora sorgano contrasti al momento della separazione. E’ necessario che le figure di psicologi dell’età evolutiva, terapeuti e consulenti familiari siano coinvolti in questo processo e che i genitori ed i figli vengano aiutati a vivere in modo consapevole questo momento.
La separazione non può più essere considerata un dramma, avviene ed è perfettamente normale! Le storie d’amore finiscono, non è la fine del mondo, cazzo E’ NORMALE!!! Affermo con forza questo lapalissiano concetto, difficile, tuttavia, da far capire alla maggioranza degli esseri umani. Purtroppo, poiché l’ipocrisia è l’unico sub-valore che regni sovrano, occorre parlare di come la fine di un rapporto vada gestita, quali norme la regolino e quali diritti.
Il DDL in questione è probabilmente perfettibile ma rappresenta un passo avanti essenziale rispetto alla legislazione attuale, per esempio prende in considerazione, per la prima volta, alcuni concetti come l’alienazione parentale, l’importanza della mediazione e la bi-genitorialità. Rimando alla lettura dello stesso, perché è fondamentale che chiunque voglia esprimersi faccia lo sforzo, che ha fatto la sottoscritta, di conoscere informandosi direttamente. E’ senz’altro tecnico ma dei 24 articoli che lo compongono solo alcuni sono davvero di difficile comprensione per i non addetti ai lavori. Non leggete gli articoli di giornale di ciarlatani che vi considerano solo dei poveri imbecilli ignoranti, leggete il testo, andate direttamente alla fonte, non è una missione impossibile. http://www.senato.it/leg/18/BGT/Schede/Ddliter/testi/50388_testi.htm#
I figli si mettono al mondo in due ed in due vanno cresciuti, educati, guidati… indipendentemente dal fatto che i genitori vivano insieme o meno, garantire questo contro ogni egoismo, ipocrisia, opportunismo insito nel dolore di una separazione, è di basilare importanza. La prole non può essere considerata una scusa per lo status quo di una relazione finita, non può essere abbassata a ricatto emotivo né, tantomeno, a merce di scambio. Giù le mani dai bambini!
Allora il mediatore familiare deve aiutare genitori e figli a vivere nel modo più sereno e normale possibile la separazione, atto naturale ed altrettanto normale nella vita di due esseri umani. Nessuna tragedia! Si tratta altresì di garantire che i figli continuino ad avere rapporti stabili con tutta la famiglia, mantenendo quelle relazioni che hanno sempre vissuto con nonni, zii, cugini ecc
I figli hanno il diritto di amare entrambi i genitori, non c’è un genitore cattivo che distrugge la famiglia, c’è che l’amore finisce tra due persone ma resta assolutamente immutato quello per i figli. Naturale!
Entrambi i genitori devono occuparsi materialmente ed emotivamente dei figli, secondo le proprie disponibilità, come chiaramente espresso, assumendo entrambi la responsabilità genitoriale. Anche un padre è perfettamente in grado di occuparsi materialmente dei figli e deve farlo! Dovrebbe scomparire l’dea del padre compagno di giochi o bancomat, le responsabilità vanno condivise totalmente.
Chiariamo ulteriormente: non scompare l’assegno di mantenimento, ma è eliminato qualora ci sia la perfetta condivisione del tempo genitoriale e le condizioni economiche siano equipollenti. Normale direi! Dov’è lo scandalo? Dov’è il maschilismo?
Il figlio avrà la doppia residenza: vuol dire che tutte le comunicazioni, scolastiche o mediche per esempio, relative al minore, saranno inviate ad entrambi i genitori. Semplice ed efficace, come si fa a parlare di schizofrenia?
Assegnazione della casa: se c’è co-intestazione, è previsto il versamento di un corrispettivo da parte del comproprietario che utilizzi il bene in via esclusiva. Norma semplice, indiscutibile già in atto in altri ambiti. Altrimenti, in casi diversi da quello citato, si applicheranno le norme vigenti già in uso.
Allora questo polverone idiota sollevato dai soliti rompicoglioni è semplicemente espressione di un vuoto pneumatico celebrale. Questo governo, che pure io non ho votato e che critico, non sarà il “governo del cambiamento” ma è certamente il governo dei passi avanti. Ed è già qualcosa.
* M. Micaela è membro di Programma 101
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Giorni addietro chiedevamo di aprire un dibattito sul Disegno di legge presentato da Simone Pillon. Volentieri pubblichiamo questo articolo di M. Micaela Bartolucci,* la quale da un giudizio che non piacerà a certo femminismo di sinistra.
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STORIA DI ORDINARIA IPOCRISIA
ovvero LA MALAFEDE COME PRATICA POLITICA
E’ in atto un imbarazzante attacco pseudo intellettuale a questo governo, sorvolo perché mi sono già espressa in proposito e tutta una serie di patetici buffoni servi sciocchi di un potere economico conclamato e ben noto, non merita cinque secondi in più del mio prezioso tempo. Mi limiterò a consigliare di usare certi giornali per foderare la lettiera del gatto o per pulire i vetri. Però oltre a questa campagna idiota di bassissimo profilo, poiché diverse associazioni di donne, stanno cavalcando la tigre del cervello all’ammasso e si sono accodate al coro dei semianalfabeti politici, degli opportunisti mediatico culturali e dei fenomeni da baraccone, mi preme fare chiarezza. Transeat sull’ignoranza ma la presa per il culo no!
Esaminiamo il DDL Pillon, tenendo conto di due caposaldi:
1 il diritto non è un obbligo
2 i casi di abusi, violenza o negligenza verso un minore sono trattati separatamente
Queste due precisazioni, apparentemente banali e facili da capire per chiunque, servono a tappare la bocca a chi, in assoluta e totale stupidità cerca di mistificare la realtà per ottenere facili consensi, gridando allo scandalo, al maschilismo…che cazzo dite? Di cosa farneticate brutta congrega di ignoranti? Perché vi beffate dell’intelligenza degli altri?
Negare che oggi la genitorialità piena, nei casi di separazione, sia affidata alla buonafede di uno dei genitori, è negare la realtà. Di fatto i figli sono affidati, prevalentemente, alla cura della madre che, salvo appunto rare eccezioni, di norma, risiede con loro nella casa familiare, gestisce le comunicazioni con il padre, comprese quelle scolastiche e mediche, riceve un assegno di mantenimento per i minori e gestisce il cosiddetto diritto di visita. Rare, come ripeto, le eccezioni a questa norma. Il padre è di fatto messo in un angolo, ridotto a puro ornamento, quasi fosse incapace di assolvere la sua funzione ed il suo ruolo, infantilizzato, ridotto a compagno di giochi del figlio, escluso per l’appunto, dal suo ruolo fondamentale: quello di educatore ed accuditore, al pari della madre, della prole.
Lo dico senza alcuna remora: la mediazione dovrebbe essere non un diritto ma un obbligo per tutti coloro che intendono separarsi, soprattutto in presenza di minori, così come dovrebbe essere un obbligo, sempre e sancito per legge, che il nucleo familiare venga sostenuto e seguito da uno psicologo o altra figura equivalente, qualora sorgano contrasti al momento della separazione. E’ necessario che le figure di psicologi dell’età evolutiva, terapeuti e consulenti familiari siano coinvolti in questo processo e che i genitori ed i figli vengano aiutati a vivere in modo consapevole questo momento.
La separazione non può più essere considerata un dramma, avviene ed è perfettamente normale! Le storie d’amore finiscono, non è la fine del mondo, cazzo E’ NORMALE!!! Affermo con forza questo lapalissiano concetto, difficile, tuttavia, da far capire alla maggioranza degli esseri umani. Purtroppo, poiché l’ipocrisia è l’unico sub-valore che regni sovrano, occorre parlare di come la fine di un rapporto vada gestita, quali norme la regolino e quali diritti.
Il DDL in questione è probabilmente perfettibile ma rappresenta un passo avanti essenziale rispetto alla legislazione attuale, per esempio prende in considerazione, per la prima volta, alcuni concetti come l’alienazione parentale, l’importanza della mediazione e la bi-genitorialità. Rimando alla lettura dello stesso, perché è fondamentale che chiunque voglia esprimersi faccia lo sforzo, che ha fatto la sottoscritta, di conoscere informandosi direttamente. E’ senz’altro tecnico ma dei 24 articoli che lo compongono solo alcuni sono davvero di difficile comprensione per i non addetti ai lavori. Non leggete gli articoli di giornale di ciarlatani che vi considerano solo dei poveri imbecilli ignoranti, leggete il testo, andate direttamente alla fonte, non è una missione impossibile. http://www.senato.it/leg/18/BGT/Schede/Ddliter/testi/50388_testi.htm#
I figli si mettono al mondo in due ed in due vanno cresciuti, educati, guidati… indipendentemente dal fatto che i genitori vivano insieme o meno, garantire questo contro ogni egoismo, ipocrisia, opportunismo insito nel dolore di una separazione, è di basilare importanza. La prole non può essere considerata una scusa per lo status quo di una relazione finita, non può essere abbassata a ricatto emotivo né, tantomeno, a merce di scambio. Giù le mani dai bambini!
Allora il mediatore familiare deve aiutare genitori e figli a vivere nel modo più sereno e normale possibile la separazione, atto naturale ed altrettanto normale nella vita di due esseri umani. Nessuna tragedia! Si tratta altresì di garantire che i figli continuino ad avere rapporti stabili con tutta la famiglia, mantenendo quelle relazioni che hanno sempre vissuto con nonni, zii, cugini ecc
I figli hanno il diritto di amare entrambi i genitori, non c’è un genitore cattivo che distrugge la famiglia, c’è che l’amore finisce tra due persone ma resta assolutamente immutato quello per i figli. Naturale!
Entrambi i genitori devono occuparsi materialmente ed emotivamente dei figli, secondo le proprie disponibilità, come chiaramente espresso, assumendo entrambi la responsabilità genitoriale. Anche un padre è perfettamente in grado di occuparsi materialmente dei figli e deve farlo! Dovrebbe scomparire l’dea del padre compagno di giochi o bancomat, le responsabilità vanno condivise totalmente.
Chiariamo ulteriormente: non scompare l’assegno di mantenimento, ma è eliminato qualora ci sia la perfetta condivisione del tempo genitoriale e le condizioni economiche siano equipollenti. Normale direi! Dov’è lo scandalo? Dov’è il maschilismo?
Il figlio avrà la doppia residenza: vuol dire che tutte le comunicazioni, scolastiche o mediche per esempio, relative al minore, saranno inviate ad entrambi i genitori. Semplice ed efficace, come si fa a parlare di schizofrenia?
Assegnazione della casa: se c’è co-intestazione, è previsto il versamento di un corrispettivo da parte del comproprietario che utilizzi il bene in via esclusiva. Norma semplice, indiscutibile già in atto in altri ambiti. Altrimenti, in casi diversi da quello citato, si applicheranno le norme vigenti già in uso.
Allora questo polverone idiota sollevato dai soliti rompicoglioni è semplicemente espressione di un vuoto pneumatico celebrale. Questo governo, che pure io non ho votato e che critico, non sarà il “governo del cambiamento” ma è certamente il governo dei passi avanti. Ed è già qualcosa.
* M. Micaela è membro di Programma 101
8 commenti:
Grazie alla Redazione per aver mantenuto la parola ed aver avviato il dibattito.
Spero che i tanti detrattori del Ddl Pillon questa volta commentino entrando nel merito e spiegando la loro posizione su basi solide senza denigrare a vanvera.
brava Micaela
ci capiamo al volo!!
Mauro P.
denigrare non denigrare il punto è un altro da marxisti la piattaforma dove dovrebbero essre più vicini da marxisti è
http://www.democrazia-atea.it/programma/(potere al popolo)e non i gialloverdi schiavi del vatiacano
padre e madre se incolpevoli devono avere gli stessi diritti e doveri. Giudici e psicologi hanno voluto portare il livello di scontro allo stato attuale. Si è arrivati al punto di legittimare la convivenza del nuovo compagno della separata nella casa di proprietà dell'ex marito addebitando a quest'ultimo anche le bollette e il condominio. E' forse educativo e rasserenante per i figli assistere all'annientamento morale e fisico della figura del padre ?
Giudici e psicologi? Perdonami ma non vedo il nesso, non lo vedo perché non c'è. Il problema che sollevi ha radici più complesse e parte, strano ma vero, da una arcaica concezione secondo la quale la madre sarebbe l'unica a potersi occupare dei figli. Paradossalmente è un concetto patriarcale e maschilista che, con le mutate condizioni socio-economiche,si è ritirato proprio contro gli stessi padri. E arrivato il momento di ristabilire una reale equita genitoriale, basterà un ddl a ridare al padre quel ruolo fondamentale che ha perso? No, non sarà sufficiente, la strada è lunga e dovremo abbattere anche molti mostri ideologici che un certo femminismo, misogino, ha creato. Questo ddl però è un primo passo, benvenuto e necessario, in questa direzione
A parte l'italiano incomprensibile, da marxisti si legge la realtà,si circostanziato gli interventi e le eventuali critiche.Si agisce all'interno delle masse non isolandosi in vuote roccaforti, schiavi di Confindustria e dei suoi tirapiedi. Quando si sta' nello stesso campo del grande capitale, unendosi al coro degli antipopulisti, qualcosa non va. L'analisi è sbagliata e, forse, con un po' di umiltà dovreste aggiustare il tiro. Gli slogan pagano solo su FB. La lotta reale sta da un'altra parte, opposta a dove state andando.
Eh sì, e per comprendere quanto sia pervasiva l'introiezione del "neoliberal self", sarebbe molto più utile leggere Mirowski che Foucault. Gli è che il primo non è mai stato di moda tra le anime belle dei sinistrati. D'altronde il cacciatore non si perita di acculturare i richiami per anatre: basta che facciano il verso appropriato.
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