[ 19 aprile ]
Sta già facendo molto rumore l'intervista rilasciata da Beppe Grillo al quotidiano cattolico AVVENIRE. L'altra potente voce della chiesa, Famiglia Cristiana, non ha atteso che passasse molto tempo per prendere le distanze dall'apertura verso i Cinque Stelle. L'attacco di Famiglia Cristina è frontale, non solo ai "grillini" ma verso il direttore di AVVENIRE.
In verità Grillo —oltre a sapere che per salire al governo in questo Paese è sempre meglio avare almeno il lasciapassare della Chiesa cattolica—, non dice nulla di nuovo rispetto a quanto già non sapessimo. Nell'intervista ribadisce i noti mantra a cinque stelle: che loro sono un "movimento post-ideologico"; che la "sinistra frou-frou" degli Obama e C. merita le batoste che ha preso e prenderà; un'anti-berlusconismo radicale; che nella seconda repubblica c'è una sospensione delle democrazia; che M5S porterà onestà e competenza nelle istituzioni; che la rivoluzione tecnologica è una grande opportunità per una società più giusta; che il reddito di cittadinanza è uno sbocco obbligato in una società dove l'automazione tende a ridurre il lavoro; ecc. ecc.
Vale la pena tuttavia segnalare la risposta a questa domanda:
«Davvero per lei l’Europa ha prodotto solo guasti? E quando dice questo pensa all’Europa degli egoismi o all’Unione tout court?»
Sta già facendo molto rumore l'intervista rilasciata da Beppe Grillo al quotidiano cattolico AVVENIRE. L'altra potente voce della chiesa, Famiglia Cristiana, non ha atteso che passasse molto tempo per prendere le distanze dall'apertura verso i Cinque Stelle. L'attacco di Famiglia Cristina è frontale, non solo ai "grillini" ma verso il direttore di AVVENIRE.
In verità Grillo —oltre a sapere che per salire al governo in questo Paese è sempre meglio avare almeno il lasciapassare della Chiesa cattolica—, non dice nulla di nuovo rispetto a quanto già non sapessimo. Nell'intervista ribadisce i noti mantra a cinque stelle: che loro sono un "movimento post-ideologico"; che la "sinistra frou-frou" degli Obama e C. merita le batoste che ha preso e prenderà; un'anti-berlusconismo radicale; che nella seconda repubblica c'è una sospensione delle democrazia; che M5S porterà onestà e competenza nelle istituzioni; che la rivoluzione tecnologica è una grande opportunità per una società più giusta; che il reddito di cittadinanza è uno sbocco obbligato in una società dove l'automazione tende a ridurre il lavoro; ecc. ecc.
Vale la pena tuttavia segnalare la risposta a questa domanda:
«Davvero per lei l’Europa ha prodotto solo guasti? E quando dice questo pensa all’Europa degli egoismi o all’Unione tout court?»
Beppe Grillo: «L’Unione Europea di oggi è un sacco contenente 27 popoli che si chiedono come ci siano finiti dentro. Tra questi popoli ci sono connessioni rigide e frustranti, innaturali. L’Unione non può essere tacciata di egoismo… Non può essere tacciata proprio di nulla. È un blocco dalla natura indigeribile, regolamentato da banche. È solo il fermo immagine dell’idea di Europa come potenziale Grande Confederazione di Stati che è stata viziata e storpiata sin dai suoi primi passi. Questa Ue non può essere egoista né altruista, perché non è nulla. Non esiste come identità federale o qualsivoglia altra identità. L’egoismo che affiora è quello del vagone dei più rigidi: la Germania. Ecco: è come una gita in bicicletta dove partono 27 persone completamente diverse, un paio di ciclisti professionisti e poi tanti dilettanti sino al novantenne che ha avuto due infarti. Arriverà primo il ciclista professionista più forte, gli altri – provando a tenere il ritmo – si sentiranno male o addirittura schiatteranno… La verità è che quest’Europa non ha futuro perché è una sorta di nave dei folli».
Che dire? al netto della licenza poetica e di una voluta vaghezza programmatica, una risposta ineccepibile, che lascia intendere la stessa cosa che pensiamo noi e oramai la maggioranza degli italiani, che l'Unione "dei folli" va smontata, tolta di mezzo. Che L'Italia non esce dal marasma se non recupera la sua piena sovranità.
Fossimo stati noi ad intervistare Grillo gli avremmo posto una domanda: perché mai con maldestro colpo verticistico spingesti per far entrare i tuoi parlamentari europei nel gruppo ALDE, il più europeista e liberista di tutti quanti?
Altro che le peripezie del M5S a Roma, Palermo o Genova! La disavventura tragicomica ma cruciale dal punto di vista simbolico-politico dell'adesione ad ALDE resta uno degli affari più oscuri e inquietanti della vicenda Cinque Stelle. Getta un'ombra inquietante sulle reali intenzioni di chi ha il timone del Movimento: che farà davvero M5S una volta salito al governo? Che farà rispetto alla questione decisiva dell'uscita dalla gabbia euro-tedesca?
1 commento:
Con tutta umiltà rispondo io alla domanda che avreste voluto voi fare a Grillo.
1. Fu una scelta portata a termine forse un po maldestramente da persone di cui si fida, forse ci sono stati degli errori nella gestione della cosa. Dovreste meglio chiedere a loro piuttosto che a Grillo. Lui ha semplicemente garantito appoggio alla loro scelta.
2. Se la domanda e' perché ha garantito appoggio a quella scelta... Allora vi dico che sostanzialmente c'erano delle ragioni di opportunità politica che partivano dal presupposto (che di per se ha un valore politico pregnante) che i sistemi di organizzazione dell'attività politica nel parlamento europeo sono fittizi e formali, per cui l'appartenenza ad un gruppo non marcherebbe una linea politica (vedi accordi con Farage). In particolare, il m5s, come si evince anche dalla risposta sull'Avvenire, non avversa un unione europea (cioè una confederazione di stati sovrani) ma contrasta ed afferma la necessita di riformare radicalmente una non-unione dove di fatto si e' vincolati assieme senza stare assieme (Euro, etc..), dove non si condividono ne le risorse ne le scelte e quindi dove non si realizza una sovranità europea democratica e popolare.
In questo senso, se ascoltate ad esempio Di Battista o Marta Grande o i deputati europei del 5s, si possono marcare gli accenti che segnano le differenze con quanto scritto in questo blog.
Il m5s non ama questa unione europea e ritiene che l'Euro sia più un ostacolo che uno strumento di unita ormai. Tuttavia non nega la tensione, ormai imprescindibile verso una prospettiva internazionalista, per giunta globalista, nel rispetto delle prerogative di sovranità caratteristiche della nostra costituzione e quindi di una sovranità appartenete ai cittadini. Se la sovranità e' europea allora il problema e' di costruire un europa democratica, dove essa sia di fatto sotto il controllo dei cittadini. In questa ottica non ci sono grandi contraddizioni con il gruppo ALMA se ci pensate.
Tuttavia il 5s chiede di fare un passo indietro, passare per una confederazione di stati sovrani, magari, riacquisendo il controllo sulla moneta e sulla banca centrale e successivamente ricostruendo un'unita che pian piano diventerà di popoli.
Ora a me non sembra neppure una posizione tanto nuova ricordo benissimo che la posizione di Rifondazione Comunista era la stessa negli anni 90 (lo slogan era proprio no all'unione delle banche, no all'Europa dell'euro si all'Europa dei popoli).
Spero che la cosa sia chiara ora :) Posizione confusa? Posizione propagandistica? Forse... Ma anche posizione mediata, in un certo senso equilibrata, sebbene radicale, perché scende a compromessi solo sulla forma ma non sulla sostanza della stessa.
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