[ 27 gennaio 2019 ]
La vicenda venezuelana ci conferma quanto sia potente (e diabolica) la grande macchina mediatica occidentale. E come essa, quando è il caso, ubbidisca ad un'unica regia. E' bastato che uno dei leader dell'opposizione al governo Maduro si autoproclamasse "presidente" che adesso non solo abbiamo due presidenti, ma uno, Maduro, considerato illegittimo.
Chi abbia suggerito all'opposizione venezuelana questa mossa ce lo dice il Corriere delle Sera di oggi:
E' una tattica già vista, ad esempio con la Jugoslavia di Milosevic, poi con l'Iraq di Saddam Hussein, poi con la Libia di Gheddafi — quella contro tutti i cosiddetti "stati canaglia". L'aggressione armata è sempre anticipata dalla guerra di propaganda per intossicare e addomesticare l'opinione pubblica.
La Casa Bianca da la linea e detta il ritmo delle danze, e come automi iniziano a danzare le sue marionette. Se l'ubbidienza dei paesi dell'Unione europea non stupisce, degno di nota che Matteo Salvini sia finito per strisciare ai piedi degli Stati Uniti. La qual cosa ci dice che di razza bastarda sia il suo "sovranismo". Parole sante, dunque, quelle del Di Battista:
La vicenda venezuelana ci conferma quanto sia potente (e diabolica) la grande macchina mediatica occidentale. E come essa, quando è il caso, ubbidisca ad un'unica regia. E' bastato che uno dei leader dell'opposizione al governo Maduro si autoproclamasse "presidente" che adesso non solo abbiamo due presidenti, ma uno, Maduro, considerato illegittimo.
Chi abbia suggerito all'opposizione venezuelana questa mossa ce lo dice il Corriere delle Sera di oggi:
«La svolta degli Stati Uniti è maturata nelle ultime due settimane, quando, grazie anche alle pressioni del senatore della Florida Marco Rubio, il segretario di Stato Mike Pompeo si è persuaso che si poteva puntare sul leader dell'Assemblea legislativa Juan Guaidò. Il vice presidente Mike Pence ha telefonato a Guadò martedì 22 gennaio, assicurando l'appoggio USA. Il giorno dopo il giovane politico si è autoproclamato "presidente a interim" del Venezuela».E' quindi venuto dagli Stati Uniti il semaforo verde all'opposizione affinché faccia precipitare lo scontro interno per giustificare l'ennesima aggressione americana ad uno stato sovrano, facendolo quindi diventare subito un conflitto internazionale.
E' una tattica già vista, ad esempio con la Jugoslavia di Milosevic, poi con l'Iraq di Saddam Hussein, poi con la Libia di Gheddafi — quella contro tutti i cosiddetti "stati canaglia". L'aggressione armata è sempre anticipata dalla guerra di propaganda per intossicare e addomesticare l'opinione pubblica.
La Casa Bianca da la linea e detta il ritmo delle danze, e come automi iniziano a danzare le sue marionette. Se l'ubbidienza dei paesi dell'Unione europea non stupisce, degno di nota che Matteo Salvini sia finito per strisciare ai piedi degli Stati Uniti. La qual cosa ci dice che di razza bastarda sia il suo "sovranismo". Parole sante, dunque, quelle del Di Battista:
«Firmare l'ultimatum UE al Venezuela è una stronzata megagalattica. E' lo stesso identico schema che si è avuto anni fa con la Libia e con Gheddafi. Identico. Qua non si tratta di difendere Maduro. Si tratta di evitare un'escalation di violenza addirittura peggiore di quella che il Venezuela vive ormai da anni. E mi meraviglio di Salvini che fa il sovranista a parole ma poi avalla, come un Macron o un Saviano qualsiasi, una linea ridicola. In pratica l'UE dice: «Maduro convochi le elezioni entro 8 giorni o noi legittimiamo uno che si è auto-proclamato Presidente». Ma che razza di ragionamento è? Io non ci sto. E il Movimento non ci sta. Ci siamo già passati mille volte davanti a questioni del genere. Non si è imparato nulla? Saddam, Gheddafi, Assad. Nessuno ha mai parteggiato per questi uomini ma le ingerenze esterne, gli ultimatum, le sanzioni, gli embarghi (spesso preludio alle bombe) hanno sempre portato a guerre, catastrofi, massacri dei civili. Ma chi è l'UE per dire ad un altro stato cosa deve fare? Chi è l'UE per legittimare un tizio che si sveglia la mattina e dice di essere il nuovo presidente. E Salvini sarebbe l'uomo forte contro i parrucconi dell'Unione Europea? L'Italia deve avere coraggio. Il governo deve esclusivamente dichiarare che serve una soluzione politica appoggiando il tentativo di Messico e Uruguay di mediare nella crisi venezuelana. Il popolo italiano si ricorda o no cosa successe in Libia? Eppure ne stiamo ancora pagando le conseguenze. C'è qualcuno che davvero ritiene che abbiano buttato giù Gheddafi per i diritti umani violati? Si trattava di petrolio e basta, esattamente come in Venezuela. Io non ho alcun incarico di governo, ho le mie idee e sono sempre le stesse!»
6 commenti:
Ma chi è l'UE per dire ad un altro stato cosa deve fare? Si tratta di peetrolio e basta!
Al momneto esistono due soli Stati canaglia al mondo: USA e Israele!
Manlio Padovan
Bisognerebbe capire quanto l'uscita di Salvini sia dovuta al fatto che il suo è un mero populismo d'ordine e quanto non ritenga la sponda trumpiana indispensabile in vista dello scontro con l'asse carolingio.
E' noto che Salvini è una marionetta nelle mani di Trump (altro che sovranista) e infatti ne ha finora avallato tutte le scelte, così come i precedenti presidenti del consiglio lo erano riguardo la fazione obamianclintoniana. Il differente atteggiamento nei confronti dell'Ue dipende solo dal fatto che oggi gli americani hanno ripudiato la loro creatura in quanto hanno una paura fottuta che questa, essendo divenuta recalcitrante, vada a saldarsi in qualche modo con la Russia divenendo un concorrente molto pericoloso. Nonostante ciò l'Europa è comunque a tutt'oggi sotto il controllo militare NATO (quindi Usa) e quindi deve in qualche modo seguirne le scelte. Da qui, in ossequio ai desiderata di Washington, l'atteggiamento piratesco nei confronti del Venezuela che ha la grave colpa di essere uno stato sovrano (lui sì per davvero) e per giunta pure con un sistema socialisteggiante.
Quanto alla Libia non si trattò di petrolio e basta, ma soprattutto del fatto che Gheddafi voleva rendere finanziariamente indipendente dall'occidente il continente africano e questo, i francesi in particolare (che ancora campano di sfruttamento coloniale), non potevano assolutamente permetterlo.
E mentre ripudiano la loro creatura gli USA creano l'Intermarium come loro testa di ponte.
I vari boiardi italiani, fra l'incudine (del passato) ed il martello (del futuro), cercano un altra via per ricavarsi sempre il solito ruolo: quello di fare da grimaldello degli USA nelle relazioni franco-tedesche mentre sul fronte interno cercano di ritornare al solito equilibrio perseguendo non uscita destra o a sinistra ma la solita uscita al centro. Una socialdemocrazia molto blanda che nella migliore delle ipotesi sarà una pallida ombra del vecchio che fu.
Cose difficilmente perseguibili in un periodo in cui i diversi centri potere in lotta fra loro avranno sempre maggiore difficoltà a trovare il loro equilibrio. Ma la dirigenza italiana, nostalgica dell'irripetibile equilibrio USA-URSS che fu, saprà come venirne fuori? C'è da dubitarne.
Giovanni
"GUAI-DO". Homen nomen nomen?
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