[ 14 gennaio 2018 ]
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo pungente articolo. L'amico La Grassa se la prende, giustamente, con lo pseudo-umanitarismo delle ONG. Dissentiamo invece dal suo giudizio liquidatorio, tutto geopolitico, sulle "primavere arabe".
«Purtroppo, non passa giorno che le opposizioni trovino argomenti polemici che li qualificano come ipocriti, falsificatori, apparentemente privi di capacità di ragionare, che in realtà nasconde a date masse di imbecilli la loro furfanteria per non usare termini ancora più pesanti.
E non finisce qui perché c’è un problema su cui ha centomila volte ragione Salvini. Non è il numero dei fermati in mezzo al mare che fa testo. E’ una semplice questione di principio; quando cedi su 1 ne arriveranno poi 100 e poi 1000. Ed è ora di finirla con le torture cui sarebbero sottoposti costoro se fossero riportati in Libia. Mascalzoni mentitori. Due anni fa, le statistiche (oggi bellamente taciute) dissero chi erano i 6-700.000 immigrati arrivati qui in 4-5 anni, di fatto dopo la politica del caos obamiana del 2011 con la “primavera araba” — contrabbandata come rivolta di masse popolari per la democrazia, che quei popoli nemmeno sanno cosa sia — con il massacro di Gheddafi in Libia mediante complicità di Francia e Inghilterra e infine con il tentativo di far lo stesso nei confronti di Assad servendosi dell’Isis, finanziata da Arabia Saudita e Qatar, che dietro avevano i soliti Usa obamiani. Qui intervennero i russi, salvando Assad, e la massiccia emigrazione che si ebbe nei primi anni anche in Siria si è di fatto molto ma molto assottigliata. Bene. Dei 6-700000 arrivati in Italia solo il 7% fuggiva da reali guerre; e questi giovani, robusti e ben in carne (perché li abbiamo ben visti sui barconi o sugli scafi delle ONG) sono dei vigliacchi esattamente come quei giovani ricchi italiani che pagavano soldi nel ’43-’45 per andare in Svizzera e fuggire lo scontro decisivo che si stava svolgendo in quegli anni soprattutto nel nord Italia. In ogni caso, il 93% sono “migranti economici”; quindi non fuggono da alcuna persecuzione e sono solo illusi dai delinquenti che trafficano in esseri umani e poi fanno la predica di umanità a chi sta sempre peggio per la massa di questi arrivi.
Essendo questa la situazione, critico il nostro governo perché si lamenta dello scarso aiuto che dà la UE. D’accordo, i vertici europei sono ipocriti a predicare accoglienza e poi a cercare di sfuggire a quanto sostengono. Tuttavia, i migranti economici (e per conto mio anche i giovani e robusti vigliacchi, che con i soldi che pagano sono esattamente come quegli italiani che andavano in Svizzera) non devono semplicemente venire perché sono appunto i figli dei ceti meno disagiati. Devono restare nei loro paesi e semmai vanno aiutati (nel limite del possibile e delle nostre risorse) “laggiù”.
Addosso a questi vermi; bisogna cercare di risorgere, altrimenti la fine più laida e miserevole è assicurata».
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo pungente articolo. L'amico La Grassa se la prende, giustamente, con lo pseudo-umanitarismo delle ONG. Dissentiamo invece dal suo giudizio liquidatorio, tutto geopolitico, sulle "primavere arabe".
«Purtroppo, non passa giorno che le opposizioni trovino argomenti polemici che li qualificano come ipocriti, falsificatori, apparentemente privi di capacità di ragionare, che in realtà nasconde a date masse di imbecilli la loro furfanteria per non usare termini ancora più pesanti.
Perché dico purtroppo? Perché ho ben poca voglia di essere un sostenitore di queste forze che attualmente governano. Ed infatti non risparmierò comunque le riserve critiche che ho nei loro confronti. Purtroppo, appunto, gli oppositori sono dei farabutti di strepitosa “luminosità” ed uno è costretto a prendere posizioni, che poi lo fanno sembrare sostenitore di chi non conquista per nulla il suo favore.
Siamo in preda alle menzogne di delinquenziali sostenitori degli scafisti e di 7 su 9 ONG nate dal 2014, quando si è avuto il massimo flusso disorganizzato di migranti (paganti migliaia di dollari ed euro). Questi miserabili affermano che è una mostruosità disumana lasciare 18 giorni senza sbarco 49 migranti su due navi delle ONG di cui sopra. Non sono 18 giorni bensì più di due anni che i terremotati di Amatrice (e degli altri luoghi devastati da quel sisma) non ricevono il dovuto aiuto per rimettersi in piedi nella loro vita familiare e di lavoro. Hanno casette prefabbricate (malissimo) che ormai si stanno sfacendo; il freddo invernale entra da mille fessure e si hanno precipitazioni che il tetto non blocca del tutto. Ogni poco si guasta qualcosa per cui in molti restano senza luce o senza gas, ecc. Questo – per gli “umani accoglienti” – non è uno scandalo, non c’è alcun Papa che perori la loro causa denunciando l’insensibilità dei governanti (in specie quelli di prima).
E non finisce qui perché c’è un problema su cui ha centomila volte ragione Salvini. Non è il numero dei fermati in mezzo al mare che fa testo. E’ una semplice questione di principio; quando cedi su 1 ne arriveranno poi 100 e poi 1000. Ed è ora di finirla con le torture cui sarebbero sottoposti costoro se fossero riportati in Libia. Mascalzoni mentitori. Due anni fa, le statistiche (oggi bellamente taciute) dissero chi erano i 6-700.000 immigrati arrivati qui in 4-5 anni, di fatto dopo la politica del caos obamiana del 2011 con la “primavera araba” — contrabbandata come rivolta di masse popolari per la democrazia, che quei popoli nemmeno sanno cosa sia — con il massacro di Gheddafi in Libia mediante complicità di Francia e Inghilterra e infine con il tentativo di far lo stesso nei confronti di Assad servendosi dell’Isis, finanziata da Arabia Saudita e Qatar, che dietro avevano i soliti Usa obamiani. Qui intervennero i russi, salvando Assad, e la massiccia emigrazione che si ebbe nei primi anni anche in Siria si è di fatto molto ma molto assottigliata. Bene. Dei 6-700000 arrivati in Italia solo il 7% fuggiva da reali guerre; e questi giovani, robusti e ben in carne (perché li abbiamo ben visti sui barconi o sugli scafi delle ONG) sono dei vigliacchi esattamente come quei giovani ricchi italiani che pagavano soldi nel ’43-’45 per andare in Svizzera e fuggire lo scontro decisivo che si stava svolgendo in quegli anni soprattutto nel nord Italia. In ogni caso, il 93% sono “migranti economici”; quindi non fuggono da alcuna persecuzione e sono solo illusi dai delinquenti che trafficano in esseri umani e poi fanno la predica di umanità a chi sta sempre peggio per la massa di questi arrivi.
Essendo questa la situazione, critico il nostro governo perché si lamenta dello scarso aiuto che dà la UE. D’accordo, i vertici europei sono ipocriti a predicare accoglienza e poi a cercare di sfuggire a quanto sostengono. Tuttavia, i migranti economici (e per conto mio anche i giovani e robusti vigliacchi, che con i soldi che pagano sono esattamente come quegli italiani che andavano in Svizzera) non devono semplicemente venire perché sono appunto i figli dei ceti meno disagiati. Devono restare nei loro paesi e semmai vanno aiutati (nel limite del possibile e delle nostre risorse) “laggiù”.
Basta balle, schifosi delle ONG, veri rifiuti umani, profittatori delle illusioni di ceti tutto sommato non miseri all’estremo, ma a cui si fa balenare la “bella vita” che potrebbero conquistare qui, dove abbiamo invece noi milioni di poveri da aiutare. I migranti che arrivano non sono certo quelli cui io davo la massima solidarietà: i “dannati della Terra” (di cui parlava Frantz Fanon). Quelli non pensavano di venire qui, quelli lottavano e morivano nella lotta contro il criminale colonialismo dei ceti dominanti europei, che erano allora come sono ora; allora detti di “destra”, oggi della più lurida e infame “sinistra”. Quindi addosso a questi schifosi finti “accoglienti”, addosso ai pretacci di una Chiesa che si sta riempiendo di vergogna dietro i “coloriti” discorsi di un gesuita, addosso ai gruppi dominanti della UE, messa in piedi per opera di venduti “padri dell’Europa”, finanziati a tutto spiano dalla CIA (come organo degli Stati Uniti, il paese predominante più feroce del pianeta e che predica una inesistente “democrazia”, che viene subito messa in discussione quando il popolo comincia a capire qualcosa).
Addosso a questi vermi; bisogna cercare di risorgere, altrimenti la fine più laida e miserevole è assicurata».
* Fonte: Conflitti e Strategie
4 commenti:
Onore a Gianfranco LA Grassa!
Finalmente qualcuno che dice la verità!
Addosso a questi vermi dice La Grassa. Non insultiamo i vermi per favore!!!
Dopo un commento come questo,che condivido in toto,chi li sente ora i sinistrati "accoglienti"?Ps.noto con piacere che il buon La Grassa,amico e sodale del compianto Costanzo Preve non ha perduto una briciola di quella sua lucida e irriverente attitudine alla analisi CONCRETA DELLA SITUAZIONE CONCRETA che tanto disgusto{sic}provoca nelle anime belle(?)di questa malefica pseudo/sinistra.Luciano
Indiscutibilmente fondata questa invettiva di Gianfranco La Grassa, che potrebbe essere semmai argomentata in modo anche migliore. Le Ong sono lo strumento principale dello Smart Power americano come inteso dai centri di studi strategici di oltre oceano, e sono oggi impiegate come grimaldello per il fine criminale di attacco alle sovranità nazionali. Ma questa considerazione non è affatto nuova: io ricordo che nel luglio scorso qualcuno (io) avevo proposto agli organi dirigenti di P 101 di lanciare una proposta per la creazione di una COMMISSIONE INTERPARLAMENTARE D'INCHIESTA (cioè: una commissione d'inchiesta internazionale promossa dai parlamenti nazionali) sull'attività delle Ong in relazione all'immigrazione. Gli organi dirigenti decisero di non farne niente non per dissensi, ma perché a loro avviso lo scontro principale sarebbe stato sulla violazione dei vincoli di bilancio imposti dalla Ue. Dopo 6 mesi, credo che possiamo valutare quanto quello scontro con la Ue sia stato risolutivo per l'economia italiana, mentre possiamo rilevare che in Italia, Stati Uniti (con il blocco del bilancio!!!) Ungheria e altrove, lo scontro sulla questione dei migranti è sempre centrale. Non si tratta evidentemente solo di questioni economiche, ma ancora di più, di uno scontro simbolico di portata epocale: se si possano arrestare o no le forze disgregative del capitale. Lo scontro è qui: nell'uso dei più poveri del mondo per rendere tutti egualmente poveri: nell'umanitarismo usato contro l'umanità nel progetto satanico del neoliberalismo. Perciò, delle due l'una: o P 101 accetta il livello di scontro necessario oggi, e riprende la proposta di commissione interparlamentare d'inchiesta sul rapporto migranti-Ong o faccia il piacere di smettere di pubblicare lamentele su tali argomenti.
Alessandro Chiavacci (Siena)
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