martedì 29 gennaio 2019

BREXIT: CORBYN E IL COMPLOTTO CONTRO IL POPOLO di Amanda Hunter

[ 29 gennaio 2019 ]




IL GOLPE PARLAMENTARE CONTRO LA DEMOCRAZIA 


E' in corso nel Parlamento britannico, mentre scriviamo (pomeriggio del 29 gennaio), quello che potrebbe essere l'ultimo round che deciderà sulla Brexit. La Hunter spiega come i parlamentari sostenitori del Remain stiano tramando, con ogni sorta di stratagemmi, per impedire l'uscita del regno Unito dall'Unione europea. La Hunter spiega quali siano questi stratagemmi e denuncia la gravissima crisi istituzionale in corso.
[Giorni addietro abbiamo pubblicato di Amanda Hunter: BREXIT: SECONDO REFERENDUM?]

*  *  *

Vorrei cogliere quest’occasione per aggiornare i miei compagni politici italiani su cosa è accaduto nel Parlamento britannico nell’ultimo mese, e più specificamente nelle ultime due settimane; non solo per le enormi implicazioni sulla Brexit, e, più importante, sulla democrazia britannica, ma anche per il grande significato che può avere per il Fronte Sovranista Italiano e tutti i gruppi che al momento stanno lottando per uscire dall’Unione Europea.

Come è stato spiegato la scorsa settimana nella prima parte di questo articolo, la maggior parte dei deputati del Parlamento britannico, dominato da esponenti sostenitori della posizione “Remain” (ovvero, dominato da coloro che non vogliono lasciare l’UE), ha impiegato gli ultimi due anni dal referendum del 2016 cercando attivamente di ritardare e impedire il processo Brexit. Tuttavia, nonostante i pregressi interventi, nulla avrebbe potuto preparare l'opinione pubblica britannica alla svolta decisamente anti-democratica che il parlamento ha assunto lo scorso mese e, più pertinentemente, le ultime due settimane, dopo il cosiddetto “meaningful vote” del 15 gennaio.

Le azioni antidemocratiche della classe politica britannica a Westminster nelle ultime settimane sono più che scioccanti. Non contenti di cercare di ritardare e impedire il processo Brexit, i parlamentari britannici stanno deliberatamente e apertamente adottando misure senza precedenti e costituzionalmente discutibili per bloccare l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea il 29 marzo, data stabilita dall'Articolo 50.[1] In tal modo, i rappresentanti eletti dal popolo britannico si stanno rivoltando contro la gente che dicono di rappresentare. E’ evidente che questo e’ un palese tentativo di rovesciare la decisione democratica presa dall’elettorato nel referendum del 2016, facendo sì che molti giustamente concludano che "il Parlamento si è rivoltato contro il popolo". [2]

È importante ricordare che nel 2015, in un rapporto di sei a uno, questi parlamentari hanno votato affinché si tenesse un referendum sui futuri rapporti della Gran Bretagna con l’Unione Europea —più precisamente sul rimanere o recedere dalla Unione Europea.

Facendo questo hanno rimesso la decisione al popolo britannico, promettendo di rispettarne il risultato e di fatto rinunciando alla loro sovranità parlamentare sulla questione. [3] Dopo il risultato del referendum, hanno votato per l’applicazione dell’Articolo 50, dando il via alla procedura per il recesso dall’Unione Europea. In seguito, dopo le elezioni politiche del 2017, un’ampia maggioranza di loro è stata rieletta alla Camera dei Comuni promettendo di lasciare l’Unione Europea e le sue istituzioni, nello specifico, il Mercato Unico e l’Unione Doganale.

Adesso questi parlamentari stanno cercando di prendere il controllo della Brexit, togliendola all’esecutivo con l’intento di impedire che il Regno Unito esca il 29 marzo senza un accordo con l'UE — il cosiddetto No Deal - ben consci del fatto che questa è irremovibile nel rifiutarne la negoziazione di uno nuovo. Il loro obiettivo è chiaro: ritardare il recesso al fine di far approvare nuovi provvedimenti, tra cui l’abrogazione dell’Articolo 50, o l’indizione di un secondo referendum.

In entrambi i casi, il loro obiettivo è, nella migliore delle ipotesi, ritardare la Brexit in modo indefinito, nella peggiore, di impedire che avvenga tout court. Quello che è accaduto nel Parlamento nelle ultime settimane non ha precedenti e ha rivelato fino a che punto la classe politica è disposta a spingersi per evitare che il popolo si riprenda il controllo democratico sul proprio destino, sia dalla classe politica stessa, sia dalla Unione Europea, i cui interessi questa ormai serve.

Tutto è cominciato con l’intervento di Dominic Grieve, un parlamentare conservatore e strenuo sostenitore del Remain, che è riuscito a far approvare un emendamento al European Union Withdrawal Act [4] che ha consentito ai parlamentari la possibilità di modificare ogni mozione proposta dal governo sul processo Brexit nell’eventualità che il Withdrawal Agreement tra il Regno Unito e l'UE, approvato dalle due parti alla fine di novembre 2018, venisse bocciato in Parlamento. Il che si è verificato puntualmente il 15 gennaio, e pertanto i parlamentari ora possono proporre le proprie proposte come alternative ed emanare istruzioni su come il governo dovrebbe procedere. Questo significa che hanno il potere di bloccare un No Deal Brexit, forzando il Primo Ministro May a tornare all'UE per negoziare uno nuovo accordo, in modo da impedire al governo di uscire dall'UE il 29 Marzo sulle regole dell'OMC. [5] Oppure, nel caso in cui l'UE continui a insistere che non è disposta a negoziare un nuovo accordo, i parlamentari possono fare pressione sul governo affinché rimuova questa opzione dal tavolo di negoziazione in parlamento. Come, infatti, stanno facendo adesso. [6]

Questa, tuttavia, e’ stata solo il primo attacco dell’ala anti-Brexit, timorosa della democrazia, che sta complottando contro il popolo britannico. Ci sarebbero state altre furberie.

Il secondo assalto è venuto dalla parlamentare laburista Yvette Cooper, che è riuscita a guadagnarsi l’appoggio interpartitico per un altro emendamento, questa volta al provvedimento finanziario, che, ancora una volta, è stato strutturato in modo tale da limitare la possibilità di una uscita senza accordo.[7]

A questo sono seguiti altri colpi anti-Brexit dal lato “Remain” solo due giorni dopo, questa volta dal Presidente della Camera. In una mossa senza precedenti storici e in contrasto con le regole del Parlamento, il Presidente della Camera, John Bercow, lui stesso un Remainer, ha permesso ai parlamentari di votare un altro emendamento, proposto ancora da Dominic Grieve, che avrebbe costretto il governo a presentare un Piano B entro tre giorni nel caso in cui il “EU Withdrawal Agreement” fosse stato bocciato dal parlamento [8] L'emendamento di Grieve è stato approvato e il primo ministro ha presentato il suo nuovo piano al Parlamento lo scorso lunedì 21 gennaio. Questo sarà votato in Parlamento oggi,martedì 29 gennaio.

L’emendamento di Grieve al “meaninful vote” ha innescato una crisi costituzionale. Stando alle regole stesse della Camera dei Comuni, l’emendamento non avrebbe dovuto essere consentito. Si è quindi scoperto che Dominic Grieve si è incontrato con il Presidente della

Camera, John Bercow, appena qualche ora prima che l’emendamento venisse discusso in Parlamento, evidentemente per convincerlo ad approvarlo. Facendo questo, Bercow ha chiaramente abusato del proprio ruolo, una carica che impone la neutralità. Grieve e i suoi alleati per il “Remain”, alla Camera dei Comuni, circa il 75% di tutti i parlamentari e l’89% dei parlamentari laburisti, credono che questo darà loro il potere di evitare una Brexit senza accordo e di imporre un corso degli eventi alternativo, evidentemente uno più idoneo ai loro interessi di europeisti.

Tuttavia, la scorsa settimana, incoraggiata dai recenti successi e in diretto contrasto con i desideri dell'elettorato, la classe politica britannica ha ulteriormente rafforzato i suoi sforzi anti-democratici per rovesciare la decisione del popolo britannico. Alla vigilia del voto di questo martedì sulla mozione del piano B del governo, i parlamentari di tutti i lati della Camera sono stati impegnati a presentare emendamenti volti a modificare il piano e a ritardare ulteriormente, o peggio ancora, fermare la Brexit. Ad oggi, ci sono stati non meno di dodici emendamenti proposti [9] e mentre non tutti sono progettati per ritardare o fermare la Brexit, la maggioranza lo è certamente. Naturalmente non tutti raggiungeranno un voto, ma dato che è il presidente della Camera, John Bercow, che selezionerà quali verranno posti in discussione il 29, ci sono tutte le ragioni per temere che potrebbero essere scelti gli emendamenti più insidiosi.

Riassumiamo di seguito quali tra questi potrebbero essere i più dannosi.

Emendamento presentato da Jeremy Corbyn, leader dell'opposizione laburista
S
e approvato, l'emendamento di Corbyn costringerebbe i ministri a tenere una serie di dibattiti parlamentari (e successive votazioni) su varie opzioni che impedirebbero alla Gran Bretagna di uscire dalla UE senza un accordo: l'unica opzione che in realtà rispetterebbe il risultato del referendum e il No Deal. Queste proposte di Corbyn includono il modello "Brexit" ufficiale del partito laburista, il quale si basa sull'allineamento del mercato unico e su una unione doganale permanente. In altre parole, una finta Brexit e un "voto pubblico” su un accordo o una proposta che ha il sostegno della Camera dei Comuni ", ovvero un secondo referendum con opzioni aggiuntive.

Emendamento presentato dal deputato laburista, Yvette Cooper
Questo emendamento, che ha il sostegno di diversi parlamentari di tutti i partiti, è l'iniziativa congiunta di Cooper e del deputato conservatore Nick Boles ed è stato progettato, ancora una volta, per prevenire uno scenario di No Deal Brexit. Se fosse approvato martedì, questa iniziativa sarebbe nuova alle procedure parlamentari, in quanto revocherebbe le regole che danno la precedenza alle questioni del governo nell’ordine del giorno. L’emendamento prevede che per un giorno (5 febbraio) la Camera avrebbe il potere di proporre una nuova legge sulla Brexit(proposta da non meno di 10 parlamentari di quattro diversi partiti) la quale avrebbe la precedenza su tutti gli altri argomenti sull'ordine del giorno. L'obiettivo di coloro che sostengono l'emendamento, la maggior parte dei quali, va detto, sono parlamentari laburisti, è utilizzare questi poteri per presentare proposte legislative per estendere l'articolo 50 per nove mesi nel caso in cui l’accordo di uscita dall’UE non abbia ottenuto il consenso del parlamento entro il 26 febbraio. L'intento è chiaro: escludere la possibilità di un'uscita “No Deal” entro il 29 marzo e, loro si augurano, rimandare la Brexit nella speranza che possa essere fermata.

Emendamento presentato da Dominic Grieve sull'ordine del giorno
Il deputato conservatore Dominic Grieve è stato uno dei più attivi attivisti anti-Brexit del Parlamento e ha già presentato una serie di emendamenti volti a fermare la Brexit. Quest'ultimo emendamento arriva dopo un tentativo di ottenere l’appoggio dei suoi colleghi parlamentari per un'altra proposta che avrebbe dato a una minoranza qualificata di 300 parlamentari provenienti da quattro parti diverse il potere di dettare l'attività della Camera e consentire loro di assumere il controllo del processo Brexit. La nuova iniziativa invece, utilizzerebbe lo stesso meccanismo proposto dall'emendamento proposto da Yvette Cooper per consentire ai parlamentari di assumere il controllo dell'ordine del giorno parlamentare per un giorno ogni settimana, tra il 5 febbraio e il 26 marzo. Ciò consentirebbe ai parlamentari di avere una serie di dibattiti e voti indicativi sulla Brexit, nella speranza, ancora una volta, di ottenere un voto di maggioranza per impedire la possibilita che Il Regno Unito esca senza un accordo con l’UE e/o ottenere l’approvazione del parlamento per un secondo referendum.

Il potere sta rapidamente scivolando via dalle mani del Primo Ministro verso l’organo legislativo. L’argomento portato avanti dagli europeisti in difesa delle loro azioni è che il Parlamento è sovrano e dunque il Governo deve rendergli conto. Tuttavia è un argomento ipocrita, stante il fatto che il Parlamento ha rinunciato alla propria sovranità quando ha votato per istituire il Referendum. Quello che stanno effettivamente facendo è togliere sovranità alla maggioranza dell’elettorato britannico, il 52% del quale ha votato per lasciare l’Unione Europea , e imporre il proprio volere sulla procedura della Brexit.

Stante il fatto che l’accordo di May non rispetta il mandato conferito dal Referendum del 2016, e che il Parlamento dominato dai sostenitori del “Remain” è determinato a boicottare l’uscita “No Deal”, ovvero l’unica alternativa che potrebbe condurre alla Brexit, appare sempre più probabile lo scenario in cui la Brexit non avverrà.

Le uniche alternative attualmente sul tavolo sono:

- l’opzione Norvegia [10] proposta dal parlamentare conservatore Nick Boles, ovvero accettare, per il Regno Unito, le regole UE su beni, servizi, persone e capitali, così come sulla concorrenza e sugli aiuti di Stato, opzione che chiaramente non rispetta il mandato conferito dagli elettori che hanno votato per la Brexit al Referendum;

- l’opzione che più piace ai laburisti, che implicherebbe per il Regno Unito essere parte del Mercato Unico e di una unione doganale permanente, che, pure, legherebbe la Gran Bretagna alle regole UE, non rispettando pertanto, di nuovo, il voto sulla Brexit;

- un secondo Referendum, nella speranza che il popolo britannico possa essere persuaso a cambiare idea e decidere quindi di restare nell’Unione Europea.

Dopo il fatidico voto del 15 gennaio, i parlamentari di tutte le parti hanno attivamente condotto campagne per impedire la possibilità di un accordo. Mercoledì mattina, il Primo Ministro Theresa May ha invitato i parlamentari di tutti i partiti a partecipare a colloqui con i membri del suo governo per discutere su come procedere. Il leader laburista, Jeremy Corbyn, ha immediatamente rifiutato di partecipare ai colloqui a meno che l'opzione di un “No Deal” sia stata ritirata dal tavolo, mentre l'SNP e Plaid Cymru, che hanno partecipato ai colloqui quel mercoledì, si sono rifiutati di prendere parte a ulteriori colloqui fino al depennamento del “No Deal” dall'agenda. Anche i liberaldemocratici e il partito dei Verdi chiedono che l'opzione “No Deal” venga abbandonata e insistono anche che vengano fatti i preparativi per un secondo referendum, così come lo sono gli SNP, che chiedono anche un'estensione dell'articolo 50.[11]

La democrazia in Gran Bretagna è appesa a un filo sottilissimo. Qualunque cosa accada questa sera (29 Gennaio), una cosa è certa: i Parlamentari faranno tutto ciò che è in loro potere nei prossimi giorni per evitare che il Regno Unito lasci l’Unione Europea il 29 Marzo senza un accordo, e, nel caso dovessero riuscirci, evitare che la Brexit avvenga. Non potrebbe essere più evidente il fatto che la democrazia parlamentare britannica è un’assoluta vergogna. I cosiddetti “rappresentanti” non fingono nemmeno più di rappresentare gli interessi del popolo britannico, in spregio all’elettorato, e ritengono perfettamente normale bypassare la volontà democratica dei britannici.

Il Parlamento britannico si è rivoltato contro il proprio popolo, lasciando di fatto metà dell’elettorato senza rappresentanza. Il leader dei laburisti, Corbyn, eroe della sinistra italiana e della sinistra pro-Remain inglese, ha approfittato del caos seguente alla bocciatura dell’accordo May proponendo un voto di sfiducia al governo, nella speranza di innescare un’altra elezione generale. Non ha avuto successo in quell’occasione ma ha insistito affinché i Laburisti continuino a spingere per nuove elezioni generali. In ogni caso, nell’eventualità che i Laburisti abbiano successo nel loro tentativo, per chi voterà la maggioranza anti-UE? Non c’è nessun partito politico mainstream in Gran Bretagna che voglia rispettare il risultato del Referendum e portare avanti la Brexit. Questa non è democrazia, questa è tirannia.



* Traduzione di Silvia Bertini
** Questo articolo è comparso anche su Appello al Popolo

NOTE

[1]     Ai sensi dell'articolo 50 del trattato sull'Unione europea, uno Stato membro può notificare al Consiglio europeo la sua intenzione di separarsi dall'Unione e un accordo di ritiro viene quindi negoziato tra l'Unione europea e lo Stato in questione. I trattati cessano di essere applicabili a tale Stato a partire dalla data di entrata in vigore dell'accordo o, in mancanza, entro due anni dalla notifica, a meno che lo Stato e il Consiglio europeo siano d'accordo nel prorogare tale termine. L'accordo è concluso a nome dell'Unione dal Consiglio e stabilisce le modalità per l'uscita, tra cui un quadro di riferimento per future relazioni dello Stato interessato con l'Unione. L'accordo deve essere approvato dal Consiglio, che lo delibera a maggioranza qualificata, previa approvazione del Parlamento europeo. Se un ex Stato membro cercasse di ricongiungersi con l'Unione europea sarebbe soggetto alle stesse condizioni di qualsiasi altro paese candidato. https://it.wikipedia.org/wiki/Uscita_di_uno_Stato_membro_dall%27Unione_europea
[6] https://www.theguardian.com/politics/2019/jan/16/corbyn-no-talks-with-may-until-no-deal-brexit-is-off-table
[7]    https://inews.co.uk/news/brexit/no-deal-brexit-finance-bill-vote-full-list-mps-vote/.
[8]    https://www.prospectmagazine.co.uk/politics/grieves-amendment-hands-power-to-a-parliament-which-has-no-idea-what-it-wants

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Sovrano è chi decide nello stato di eccezione: lo stato di eccezione indotto dalla Brexit sta semplicemente rendendo evidente la natura plutocratica della democrazia liberale, dove i deputati rappresentano, sì, fedelmente gli interessi, ma non dei propri elettori, bensì del grande capitale transnazionale.

D'altra parte un popolo ridottosi ad aggregato di larve consumistiche che non hanno voglia di ammazzare nessuno, non può lamentarsi se viene quotidianamente preso per i fondelli dai suoi padroni. La stupida docilità delle masse mi risulta più straordinaria della stupida astuzia dei capi.

Anonimo ha detto...

A me pare che non capiate proprio una cosa:

L'Economia UK *esiste* in virtù del "circuito economico" che ruota attorno alla Finanza globalizzata. Il grosso del loro export è *servizi finanziari* e, in secondo luogo, "servizi alle aziende" che tendono ad esistere a *corollario* dei primi.

UK aggrega una grossa fetta della Finanza del Mondo, chi vive di questo fa parte di questo "processo aggregatorio" e chi non ne fa parte vive delle sue briciole!

UK insomma "gira" in quanto, assieme agli USA, è una "centrale" del Capitalismo Globale.

Una immensa fetta di economia gira attorno alla speranza di molti (studenti ed immigrati) di trovare un lavoro in un Paese percepito come "ricco", ma molte attività sono essenzialmente "lavoratori parcheggiati" a far finta di creare valore aggiunto creando solo confusione!

Basta pensare a dozzine e centinaia di società di selezione presenti in UK, dove ciascuna gestisce 10-15 posizioni che sono seguite da almeno una dozzina di altre!

Questi sono sulla carta "occupati"...ma di fatto le banche danno liquidità alle loro aziende perchè viene "venduto" che siano profittevoli e perchè pagano interessi!

E pensate agli alloggi e ai ristoranti che campano tutti sul flusso immenso di persone che arrivano in UK sperando di trovare lavoro, sperando di fare studi utili per trovare lavoro o anche solo per la curiosità di visitare un Paese dall'immagine così "globale"...

In tutta onestà, il fatto che postiate questi articoli sulla Brexit non comprendendo che ci sono differenze *sostanziali* tra l'economia (pur malridotta) dell'Italia e quella del Regno Unito dimostra che francamente, se un giorno dovessero cadervi in mano le "leve del potere", fareste solo un immenso casino più o meno come quelli che sono stati fatti negli Stati del Socialismo Reale!

Quelli che li scrivono probabilmente si bevono le ca...ate che i loro mass media gli vendono, ma non sembrano avere alcuna "avvisaglia" del fatto che vivono in un Paese che, in larga parte, non *produce* più niente!

L'agricoltura e la pesca? Sono settori assolutamente residuali, perchè i prodotti sono "troppo costosi" anche se li pagano una miseria!

L'industria?

Con una economia dove Industria ed Agricoltura coprono il 30% dell'economia ed il 20% dell'occupazione...cosa c...o c'è rimasta di "industria" nel Regno Unito?

Sono una ridottissima parte dell'economia e spesso e volentieri *assemblano* pezzi provenienti da Paesi che li producono a più basso prezzo!

Ora...che vogliate vedere l'Europa collassare si può capire, ma quantomeno evitate di dare spazio ai delirii allucinati dei Leavers Inglesi che credono di essere "produttivi" ed "autarchici" e non sono *nessuna* delle due cose!

Fiorenzo Fraioli ha detto...

"È importante ricordare che nel 2015, in un rapporto di sei a uno, questi parlamentari hanno votato affinché si tenesse un referendum sui futuri rapporti della Gran Bretagna con l’Unione Europea — più precisamente sul rimanere o recedere dalla Unione Europea."

Ecco, appunto. Nel 2015 6 parlamentari a 1 scelgono il referendum, a dicembre 2018 la proposta della May viene accappottata, ma secondo la Hunter tutto questo si spiega come una trama delle oligarchie inglesi anZiose di sottomettersi alla Francrucchia.

Siamo al 30 gennaio 2019, mancano 57 giorni al 29 marzo 2019. Se l'esito sarà, a dispetto delle previsioni di Amanda Hunter, l'hard Brexit, la smetterete con queste cazzate? Io, da parte mia, prometto che, se non ci sarà hard Brexit, rivedrò la mia visione delle cose. E voi?

Dico: non si può continuare all'infinito a fare i profeti, ci vuole ogni tanto qualche conferma che asseveri che la chiave di lettura utilizzata è quella giusta, kaxxo! In alternativa potete scegliere di continuare a profetizzare in base a qualche calendario maya o atzeco. Se è così buona fortuna.

SOLLEVAZIONE ha detto...

Fraioli ogni tanto perde la testa.
profezie? ma che c'entra?
L'articolo della Hunter è impeccabile, diremo di più, il solo (almeno così ci risulta) che sia riuscito a spiegare ad un pubblico italiano i giochi che si van facendo a Londra (giochi su cui gli stessi giornaloni, in queste settimane, han fatto una colossale confusione, così che nessuno ci capisce un tubo).

Per quanto riguarda il pistolotto del secondo0 anonimo... beh... che dire? Che dall'economicismo è difficile guarire...

http://graziano-priotto.blogspot.com ha detto...

L'UE come l'AIDS

L'ingresso nell'UE assomiglia sempre di più al contagio con l'AIDS: facile infettarsi, impossibile guarirne. Come tutte le cupole mafiose l'UE non può permettere che alcuno degli adepti si dissoci, poiché questo significherebbe l'inizio della fine, avvierebbe uno sgretolamento dell'intera unione. Se fosse certo o almeno molto probabile che chi abbandona l'UE recuperando la sovranità consegue risultati positivi e non svantaggi, l'UE non avrebbe alcuna obiezione,sarebbe anzi un ottimo strumento di propaganda: "vedete che cosa succede a chi abbandona l'UE". Se invece come appunto accade l'UE non lascia nulla di intentato per convincere o meglio per costringere chi è prigioniero a non fuggire, è perché è evidentissimo che chi è fuori sta meglio di chi è dentro. Questo vale già per l'euro (tutti i Paesi fuori area euro hanno superato la crisi del 2008 meglio di quelli infettati dalla moneta unica), ma vale ancor più per l'appartenenza stessa all'UE. Unione che sempre più si rivela di fatto come un asse Franco-Tedesco, laddove la Francia recita la parte che le impone la Germania. Inutile illudersi che una tale Unione fasulla, nella quale il capobastone decide ed impone i propri interessi a tutti gli altri, possa avere un futuro pacifico. La Germania ha sperimentato nelle sue regioni orientali (ex-RDT) la trasformazione dell'UE in un meccanismo tutto a proprio vantaggio: una forma moderna di colonizzazione che sta procedendo a grandi passi nel bacino mediterraneo. Chi volesse constatare coi propri occhi quale sarà il destino del resto d'Europa se questo disegno non verrà bloccato, può compiere un breve viaggio nella ex-RDT: spopolata, deindustrializzata, ridotta a serbatoio di manodopera a buon prezzo poiché a 30 anni dalla "riunificazione/colonizzazione forzata" è rimasta un'area salariale depressa senza futuro, ma utile per garantire la moderazione salariale nell'altra parte della Germania, quella che con lungimirante politica imperialista pro domo Marshall aveva trasformato nel Vassallo dominante degli USA in Europa. Soltanto la Francia si era opposta a questo disegno, ma erano altri tempi, basta pensare alla diversità di statura (fisica e soprattutto politica fra un De Gaullle e quelli che hanno diretto negli ultimi decenni il Paese, Sarkozy, Hollande, Macron, i nanetti al servizio del vassallo citato). Scrivo questo da cittadino tedesco che guarda un po' più in là degli indiscutibili vantaggi immediati conseguiti dalla Germania: l'Europa non ha mai sopportato a lungo una predominanza. Le forze centrifughe spaccheranno questa UE che assomiglia sempre di più, ma unicamente nel negativo, alla UDSSR, di cui ha però unicamente tutti i peggiori vizi ed in massima misura.

Anonimo ha detto...

Trovo davvero esemplare della vostra "capacità politica" che la vostra risposta alle problematiche che sollevo sia "dall'economicismo è difficile guarire":

Secondo voi un Paese all'80% occupato nel Terziario, con un 30% finanziato dalle *Tasse*...nel momento in cui il Terziario cessa di essere percepito come "utile", cosa fa?

Quell'80% ha al suo interno:

6.3% occupati in Hotel e Ristoranti -> Se non ci sono soldi, *non ci vai* e se non ci vengono i turisti *non ci va nessuno*!

9.8% occupati nel Retail (Negozi/Supermercati) -> Una fetta di questi rimarrà comunque "occupata", ma buona parte del Retail non è essenziale...quindi come sopra...senza soldi *non ci vai* e senza turisti *non ci va nessuno*!

8.7% occoupati nell'Educazione -> Se il Paese cessa di essere "appetible" per gli studenti stranieri e cessa di dare l'illusione di essere "ricco"...anche questi *crepano di fame*!

10.1% occupati in Trasporti, Stoccaggio e Distribuzione -> Se il Paese si "chiude" è abbastanza chiaro che *anche* questo settore avrà problemi!

31.2% occupati in Servizi Amministrativi e di Supporto, Sanità e Servizi alla Comunità -> Questa è tutta roba che gira attorno ai soldi pubblici ...*niente tasse* = *niente soldi per questi*!

3.6% occupati in Servizi Finanziari -> *Non molti*, ma il Regno Unito fa il 16-17% dell'export globale in questo ambito e con la "chiusura" del Paese questi ovviamente "pagano pegno"...

7.1% occupati in Servizi all'Impresa -> *Non molti* neppure loro, ma il Regno Unito fa il 8% dell'export globale in questo ambito e con la "chiusura" del Paese questi ovviamente "pagano pegno"...

3.7% occupati in Servizi di Informazione, Creatività e Digitali -> Anche loro *non molti*, ma il Regno Unito fa oltre il 5% dell'export globale in questa area...inutile dire anche questi "pagano pegno" se il Paese si chiude...

Nell'agricoltura e la pesca sapete quanti sono occupati?
L'1.3% e basta farsi un giro nei supermercati inglesi per vedere che i cibi prodotti qui sono *pochissimi* e quindi, in caso di blocco delle importazioni, finiranno molto rapidamente!

L'industria tra high-tech e low-tech occupa l'8.1%...che non è molto e in molti casi fa essenzialmente *assemblaggio* di componenti arrivati da *fuori*!

Vedete?

Se parlo di "Valore Aggiunto" potreste anche parlare di "economicismo" giusto per togliervi dagli impicci dei problemi *reali* che le vostre "ricettine" comportano, ma qui parliamo di "occupazione"!

Nel momento in cui tutti questi servizi non servono più che fa tutta stà gente?
Nel momento in cui le fabbriche sono ferme perchè i componenti non arrivano che fanno?
Nel momento in cui non arriva il cibo perchè le regolamentazioni di controllo che prima funzionavano non funzionano più...che fanno?

Con quali stipendi campano?

Di cosa si nutrono? Di "socialisti magico-esoterici"? Di Brexiters?

SOLLEVAZIONE ha detto...

anonimo 00:17,

ci pare che la tua meticolosa risposta sia una dimostrazione lampante di quello che si chiama economicismo, solo insaporita con una spruzzata di sociologismo.
I popoli non si muovono solo per il tozzo di pane, hanno anche quella cosa che si chiamano ideali, aspirazioni politiche.
Detto questo potremmo dire che proprio i dati che riporti ci aiutano a spiegare la brexit, ovvero, una diffusa consapevolezza che il modello socio-economico parassitario finanziarizzato e terziarizzato venuto avanti col neoliberismo (e che l'appartenenza alla Ue ha consolidato) è al capolinea, che quindi c'è una consapevolezza che occorre cambiarlo.

Lettori fissi di SOLLEVAZIONE

Temi

Unione europea (953) euro (784) crisi (640) economia (630) sinistra (549) teoria politica (296) finanza (285) Leonardo Mazzei (282) M5S (275) P101 (251) grecia (247) Movimento Popolare di Liberazione (244) Governo giallo-verde (242) elezioni (239) imperialismo (237) sfascio politico (235) resistenza (226) Moreno Pasquinelli (225) sovranità nazionale (219) banche (215) internazionale (213) risveglio sociale (184) alternativa (168) seconda repubblica (167) Syriza (155) piemme (147) Tsipras (146) antimperialismo (135) debito pubblico (133) Matteo Renzi (131) programma 101 (129) spagna (122) filosofia (121) Francia (119) immigrazione (117) marxismo (117) PD (111) destra (111) sovranità monetaria (111) democrazia (109) costituzione (106) Matteo Salvini (104) neoliberismo (104) populismo (104) sollevazione (103) Stefano Fassina (97) islam (97) Grillo (94) Sandokan (94) elezioni 2018 (94) berlusconismo (91) proletariato (91) geopolitica (88) Carlo Formenti (86) Germania (86) Alberto Bagnai (83) Emiliano Brancaccio (83) austerità (80) bce (80) Medio oriente (79) Coordinamento nazionale della Sinistra contro l’euro (78) sindacato (77) Podemos (76) Stati Uniti D'America (75) referendum costituzionale 2016 (74) sinistra anti-nazionale (73) Mario Monti (72) guerra (72) capitalismo (70) Libia (66) Russia (65) capitalismo casinò (63) Sergio Cesaratto (62) Rivoluzione Democratica (61) rifondazione (61) Lega (60) globalizzazione (60) liberiamo l'Italia (60) CLN (59) Siria (59) CONFEDERAZIONE per la LIBERAZIONE NAZIONALE (57) bancocrazia (57) immigrati (57) Sicilia (56) Alexis Tsipras (55) Alitalia (54) cinque stelle (54) legge elettorale (54) sovranismo (54) Diego Fusaro (53) Legge di Bilancio (53) brexit (53) Lega Nord (52) Pablo Iglesias (52) moneta (52) referendum (52) socialismo (52) neofascismo (51) sionismo (51) sovranità popolare (51) Emmezeta (50) fiat (50) Manolo Monereo (49) Movimento dei forconi (49) solidarietà (49) campo antimperialista (48) sinistra sovranista (48) gilet gialli (46) immigrazione sostenibile (46) Beppe Grillo (45) Nichi Vendola (45) renzismo (45) Troika (44) Yanis Varoufakis (44) astensionismo (43) inchiesta (43) uscita dall'euro (43) Luciano Barra Caracciolo (42) Mario Draghi (42) Israele (41) liberismo (40) palestina (40) Mimmo Porcaro (39) patriottismo (39) Fiorenzo Fraioli (38) Ugo Boghetta (38) proteste operaie (38) sinistra patriottica (38) italicum (37) Giorgio Cremaschi (36) Karl Marx (36) Marine Le Pen (35) ambiente (35) fiscal compact (35) uscita di sinistra dall'euro (35) III. Forum internazionale no-euro (34) Luigi Di Maio (34) Ucraina (34) egitto (34) nazione (34) 9 dicembre (33) Def (33) azione (33) ISIS (32) Merkel (32) cina (32) default (32) fiom (32) iran (32) islamofobia (32) populismo di sinistra (32) scienza (32) Forum europeo 2016 (31) Sel (31) governo Renzi (31) unità anticapitalisa (31) Fabio Frati (30) ecologia (30) xenofobia (30) Nello de Bellis (29) Putin (29) catalogna (29) storia (29) eurostop (28) napolitano (28) nazionalizzazione (28) Assemblea di Chianciano terme (27) menzogne di stato (27) Donald Trump (26) Mauro Pasquinelli (26) USA (26) elezioni europee 2019 (26) nazionalismi (26) silvio berlusconi (26) Beppe De Santis (25) Comitato centrale P101 (25) Forum europeo (25) Nato (25) elezioni siciliane 2017 (25) religione (25) scuola (25) Europa (24) Movimento 5 Stelle (24) Quantitative easing (24) Venezuela (24) finanziarizzazione (24) Aldo Giannuli (23) Lavoro (23) Stato di diritto (23) antifascismo (23) manifestazione 12 ottobre 2019 (23) ora-costituente (23) razzismo (23) repressione (23) Coordinamento nazionale sinistra contro l'euro (22) Esm (22) Roma (22) emigrazione (22) keynes (22) nazionalismo (22) Chianciano Terme (21) Front National (21) Simone Boemio (21) Stato islamico dell’Iraq e del Levante (21) Unità Popolare (21) etica (21) Conte bis (20) Emmanuel Macron (20) Foligno (20) Laikí Enótita (20) Marcia della Dignità (20) Regno Unito (20) Vladimiro Giacchè (20) coordinamento no-euro europeo (20) crisi di governo (20) iraq (20) manifestazione del 12 ottobre (20) melenchon (20) minibot (20) tecnoscienza (20) umbria (20) MES (19) Mariano Ferro (19) Norberto Fragiacomo (19) Sicilia Libera e Sovrana (19) Tunisia (19) fronte popolare (19) Domenico Moro (18) Donbass (18) F.S. (18) Izquierda Unida (18) Noi siciliani con Busalacchi (18) lotta di classe (18) pace (18) senso comune (18) Assisi (17) Costanzo Preve (17) Forum europeo delle forze di sinistra e popolari anti-Unione europea (17) Jacques Sapir (17) Paolo Savona (17) Perugia (17) Pier Carlo Padoan (17) chiesa (17) complottismo (17) cosmopolitismo (17) euro-germania (17) media (17) piano B (17) Enrico Letta (16) Forum di Atene (16) Luciano B. Caracciolo (16) Marco Mori (16) Prc (16) Reddito di cittadinanza (16) Renzi (16) Tonguessy (16) appello (16) ballottaggi (16) casa pound (16) fascismo (16) internazionalismo (16) sciopero (16) vendola (16) Cremaschi (15) Daniela Di Marco (15) International no euro forum (15) M. Micaela Bartolucci (15) Salvini (15) clima (15) comunismo (15) diritto (15) indipendenza (15) internet (15) manifestazione (15) piattaforma eurostop (15) tasse (15) vaccini (15) 15 ottobre (14) Alessandro Visalli (14) Alitalia all'Italia (14) Brancaccio (14) Enea Boria (14) Ernesto Screpanti (14) Eurogruppo (14) Fridays for Future (14) MMT (14) Monte dei Paschi (14) Movimento pastori sardi (14) Stato Islamico (14) Turchia (14) Vincenzo Baldassarri (14) no tav (14) obama (14) potere al popolo (14) salerno (14) Alessandro Di Battista (13) Bersani (13) Chavez (13) Enrico Grazzini (13) Eos (13) Jobs act (13) Legge di stabilità (13) Marino Badiale (13) Virginia Raggi (13) Wilhelm Langthaler (13) acciaierie Terni (13) cultura (13) disoccupazione (13) femminismo (13) finanziaria (13) giovine italia (13) privatizzazioni (13) regionalismo differenziato (13) sardine (13) unione bancaria (13) Alfredo D'Attorre (12) Costas Lapavitsas (12) D'alema (12) Forum europeo 2015 (12) Giulietto Chiesa (12) Negri (12) Panagiotis Lafazanis (12) Sergio Mattarella (12) analisi politica (12) decreto salva-banche (12) europeismo (12) global warming (12) keynesismo (12) salari (12) terzo memorandum (12) 14 dicembre (11) AST (11) Aldo Zanchetta (11) De Magistris (11) Dicotomia (11) France Insoumise (11) Gennaro Zezza (11) Ilva (11) Papa Francesco (11) Pardem (11) Portogallo (11) Stato (11) Stefano D'Andrea (11) corruzione (11) de-globalizzazione (11) elezioni anticipate (11) iniziative (11) mediterraneo (11) nucleare (11) ordoliberismo (11) presidenzialismo (11) proteste (11) sindacalismo di base (11) sinistra Italiana (11) sovranismi (11) Art. 18 (10) Bagnai (10) Bruno Amoroso (10) Carl Schmitt (10) Claudio Borghi (10) Fausto Bertinotti (10) Fmi (10) Forum Internazionale Anti-Ue delle forze popolari e di sinistra (10) Forum di Roma 2019 (10) George Soros (10) Gianluigi Paragone (10) Giorgetti (10) Hollande (10) Jean-Luc Mélenchon (10) Lista del Popolo (10) Marco Passarella (10) Marco Zanni (10) OLTRE L'EURO (10) Ora (10) Paolo Barnard (10) Quirinale (10) Risorgimento Socialista (10) Terni (10) cattiva scuola (10) decrescita (10) diritti civili (10) facebook (10) fisco (10) golpe (10) islanda (10) legge di bilancio 2020 (10) povertà (10) taranto (10) ANTARSYA-M.A.R.S. (9) Algeria (9) Antonio Rinaldi (9) Argentina (9) Bernie Sanders (9) CGIL (9) Campagna eurostop (9) Diritti Sociali (9) Draghi (9) Forconi (9) Paolo Ferrero (9) Stato nazione (9) Terza Repubblica (9) ThyssenKrupp (9) Von Hayek (9) Wolfgang Schaeuble (9) bail-in (9) bipolarismo (9) classi sociali (9) cosmo-internazionalismo (9) deficit (9) futuro collettivo (9) il pedante (9) istruzione (9) liberalismo (9) medicina (9) moneta fiscale (9) necrologi (9) questione nazionale (9) sociologia (9) sovranità (9) tecnologie (9) Antonio Gramsci (8) Corte costituzionale (8) DOPO IL 4 DICEMBRE (8) Erdogan (8) F.f (8) Fratelli d'Italia (8) Genova (8) Goracci (8) Gran Bretagna (8) II assemblea della CLN (1-3 settembre) (8) Ingroia (8) Italia Ribelle e Sovrana (8) Julio Anguita (8) Landini (8) Lenin (8) Luca Massimo Climati (8) Mattarella (8) Mirafiori (8) Yanis Varoufakys (8) borsa (8) debitocrazia (8) destra non euro (8) elezioni anticapte (8) elezioni anticipate 2017 (8) elezioni siciliane (8) grexit (8) inflazione (8) lira (8) manifestazione 25 marzo 2017 (8) marxisti dell'Illinois (8) nuovo movimento politico (8) questione femminile (8) regionalismo (8) sardegna (8) seminario programmatico 12-13 dicembre 2015 (8) svalutazione (8) transfemminismo (8) trasporto aereo (8) unità anticapitalista (8) unità nazionale (8) Abu Bakr al-Baghdadi (7) Alessandro Chiavacci (7) Alternative für Deutschland (7) Articolo 18 (7) CUB (7) Cub Trasporti (7) Dino Greco (7) Ernesto Laclau (7) Flat tax (7) Franz Altomare (7) Gaza (7) Giancarlo D'Andrea (7) Giuseppe Angiuli (7) ISIL (7) Inigo Errejón (7) Je so' Pazzo (7) Jeremy Corbyn (7) Joseph Stiglitz (7) MMT. Barnard (7) Macron (7) Massimo Bontempelli (7) Maurizio Landini (7) Me-Mmt (7) Michele Berti (7) Nuit Debout (7) Oskar Lafontaine (7) Papa Bergoglio (7) Pil italiano (7) Riccardo Achilli (7) Samuele Mazzolini (7) Sapir (7) Seconda Assemblea P101 (7) Ttip (7) agricoltura (7) aletheia (7) anarchismo (7) autodeterminazione dei popoli (7) bankitalia (7) confederazione (7) contante (7) derivati (7) eurexit (7) eurocrack (7) giovani (7) il manifesto (7) incontri (7) magistratura (7) nazismo (7) patria e costituzione (7) pensioni (7) risorgimento (7) rivolta (7) rivoluzione civile (7) rossobrunismo (7) sanità (7) spread (7) trasporto pubblico (7) Ars (6) Banca centrale europea (6) Bazaar (6) Bottega partigiana (6) CETA (COMPREHENSIVE ECONOMIC AND TRADE AGREEMENT) (6) Carlo Galli (6) Casaleggio (6) Contropiano (6) Eros Cococcetta (6) Eugenio Scalfari (6) Franco Bartolomei (6) Frédéric Lordon (6) Giorgia Meloni (6) M.AR.S. (6) Maduro (6) Marx (6) Militant-blog (6) Nino galloni (6) No Renzi Day (6) Noi con Salvini (6) ORA! (6) Pcl (6) Pisapia (6) Polonia (6) REDDITO MINIMO UNIVERSALE (6) Regioni autonome (6) Sandro Arcais (6) Stato di Polizia (6) Target 2 (6) Teoria Monetaria Moderna (6) Thomas Fazi (6) Titoli di stato (6) Toni negri (6) USB (6) Ungheria (6) Viktor Orban (6) assemblea nazionale 2-3 luglio 2016 (6) automazione (6) beni comuni (6) cinema (6) fabrizio Marchi (6) famiglia (6) giovanni Tria (6) governo Gentiloni (6) ideologia (6) incontro internazionale (6) la variante populista (6) liberosambismo (6) migranti (6) no-Ttip (6) nuovo soggetto politico (6) populismo democratico (6) suicidi (6) suicidi economici (6) tecnica (6) terremoto (6) uber (6) utero in affitto (6) Alberto Negri (5) America latina (5) Angelo Panebianco (5) Anguita (5) Antonio Ingroia (5) Assad (5) Carola Rackete (5) Dario Guarascio (5) Decreto Dignità (5) Decreto sicurezza (5) Dimitris Mitropoulos (5) Federalismo (5) Federico Fubini (5) Ferdinando Pastore (5) Finlandia (5) Forza Italia (5) Franco Busalacchi (5) Giuseppe Mazzini (5) HAMAS (5) Hilary Clinton (5) Il popolo de i Forconi (5) Joël Perichaud (5) Kirchner (5) Lucca (5) Luigi De Magistris (5) MOHAMED KONARE (5) Marcello Teti (5) Mario Monforte (5) No Monti Day (5) No debito (5) Npl (5) Nuova Direzione (5) Paolo Becchi (5) Parigi (5) Partito tedesco (5) Pier Paolo Dal Monte (5) Rete dei Comunisti (5) Romano Prodi (5) Rosatellum 2 (5) Sharing Economy (5) Soleimani (5) Stathis Kouvelakis (5) TTIP (TRANSATLANTIC TRADE AND INVESTMENT PARTNERSHIP) (5) Trump (5) Val di Susa (5) Wolfgang Munchau (5) Yemen (5) afghanistan (5) alleanze (5) banche popolari (5) brasile (5) camusso (5) chiesa ortodossa (5) confindustria (5) cuba (5) debitori (5) decreto vaccini (5) di Pietro (5) donna (5) elezioni regionali 2015 (5) elezioni. Lega (5) fratelli musulmani (5) giornalismo (5) governo (5) greta thumberg (5) jihadismo (5) laicismo (5) massimo fini (5) pomigliano (5) procedura d'infrazione (5) proteste agricoltori (5) rifugiati politici (5) salvinismo (5) teologia (5) tremonti (5) wikileaks (5) 16 giugno Roma (4) ALBA (4) Africa (4) Alessandro Somma (4) Alessia Vignali (4) Altiero Spinelli (4) Andrea Ricci (4) Anna Falcone (4) Antonio Amoroso (4) Assange (4) Aurelio Fabiani (4) Autostrade per l'Italia (4) Bergoglio (4) Brigate sovraniste (4) CSNR (4) Candidatura d’Unitat Popular (CUP) (4) Carovana di solidarietà (4) Cesaratto (4) Charlie Hebdo (4) Chiavacci Alessandro (4) Città della Pieve (4) Claudio Martini (4) Comitato per il No nel referendum sulla legge costituzionale Renzi- Boschi (4) Consiglio nazionale ORA! (4) Coordinamento per la Democrazia Costituzionale (4) Corea del Nord (4) Danilo Calvani (4) Danilo Zolo (4) Deutsche Bank (4) Die Linke (4) Diego Melegari (4) Emanuele Severino (4) Ernesto Galli Della Loggia (4) Felice Floris (4) Francesco Giavazzi (4) Frente civico (4) Fronte Sovranista Italiano (4) GIAPPONE (4) Giuliano Pisapia (4) Giulio Regeni (4) Giulio Sapelli (4) Imu (4) Incontro di Roma (4) Italexit (4) JP Morgan (4) Jacques Nikonoff (4) Karl Polany (4) Kke (4) L'Altra Europa con Tsipras (4) Lafontaine (4) Laura Boldrini (4) Leonardo Mazzzei (4) Luciano Canfora (4) Luciano Gallino (4) Luciano Vasapollo (4) Lucio Chiavegato (4) Luigi Ferrajoli (4) Lupo (4) MPL (4) Marcello Minenna (4) Marchionne (4) Martin Heidegger (4) Morgan Stanley (4) Mosul (4) NO TAP (4) Noi sicialiani con Busalacchi (4) ONU (4) Oscar Lafontaine (4) Paolo Gerbaudo (4) Pci (4) Piattaforma di sinistra (4) Piero Bernocchi (4) Prodi (4) ROSSA (4) Rajoy (4) Sefano Rodotà (4) Sergio Starace (4) Simone Pillon (4) Slavoj Žižek (4) Stato d'emergenza (4) TAP (4) Tyssenkrupp (4) VOX (4) Varoufakis (4) Visco (4) Vladimiro Giacché (4) Xarxa Socialisme 21 (4) Xi Jinping (4) agricoltura biologica (4) al-Sisi (4) alceste de ambris (4) anarchici (4) antisemitismo (4) antisionismo (4) arancioni (4) bigenitorialità (4) califfato (4) carceri (4) cipro (4) coalizione sociale (4) crisi bancaria (4) cristianesimo (4) cristianismo (4) curdi (4) demografia (4) diritti di cittadinanza (4) donne (4) elezioni 2017 (4) elezioni comunali 2017 (4) elezioni siciliane 2012 (4) filo rosso (4) gender (4) il fatto quotidiano (4) informatica (4) intelligenza artificiale (4) irisbus (4) irlanda (4) italia (4) ius soli (4) legge del valore (4) legge di stabilità 2017 (4) parti de gauche (4) patrimoniale (4) porcellum (4) precarietà (4) presidente della repubblica (4) primarie (4) protezionismo (4) risparmio (4) salute (4) saviano (4) seminario (4) sinistra transgenica (4) sottoscrizione (4) spending review (4) spesa pubblica (4) statizzazione banche (4) terzo polo (4) transizione al socialismo (4) trattati europei (4) truffa bancaria (4) università (4) wikidemocrazia (4) xylella (4) 19 ottobre (3) Ahmadinejad (3) Alavanos (3) Albert Einstein (3) Alberto Alesina (3) Alfiero Grandi (3) Amodeo (3) Antonella Stirati (3) Aquisgrana (3) Arabia saudita (3) Armando Mattioli (3) Associazione Riconquistare la Sovranità (3) Atene 26-28 giugno (3) Aventino (3) BRIM (3) Barbara Spinelli (3) Benedetto Croce (3) Benetton (3) Bernd Lucke (3) Bin Laden (3) Bloco de Esquerda. (3) Cerveteri Libera (3) Cia (3) Ciudadanos (3) Comitato No Debito (3) Commissione europea (3) Coordinamento Democrazia Costituzionale (3) Coordinamento dei Comitati per il NO-Umbria (3) Coordinamento no E45 autostrada (3) Davide Serra (3) Dieudonné M'bala M'bala (3) Diosdado Toledano (3) EDWARD SNOWDEN (3) Eleonora Forenza (3) Ernest Vardanean (3) Eurasia (3) Fabio Nobile (3) Fabrizio Tringali (3) Fausto Sorini (3) Filippo Abbate (3) Francesco Neri (3) Francesco Salistrari (3) Fratoianni (3) Gianni Ferrara (3) Giorgio Lunghini (3) Giovanni Gentile (3) Giuliana Nerla (3) Giulio Bonali (3) Giuseppe Pelazza (3) Goofynomics (3) Gramsci (3) Guido Grossi (3) HELICOPTER MONEY (3) Hezbollah (3) ISTAT (3) Ilaria Bifarini (3) Iugoslavia (3) Ivan Cavicchi (3) Jens Weidmann (3) Jugoslavia (3) Leonardo SInigaglia (3) Lista Tsipras (3) Luca Ricolfi (3) Magdi Allam (3) Manolo Monero Pérez (3) Marcello Foa (3) Marco Bulletta (3) Marco Mainardi (3) Mario Volpi (3) Marxista dell'Illinois n.2 (3) Massimo De Santi (3) Massimo cacciari (3) Maurizio Fratta (3) Maurizio del Grippo (3) Milton Friedmann (3) Modern Money Theory (3) Moldavia (3) Morya Longo (3) Napoli (3) Nigel Farage (3) No Mes (3) No e-45 autostrada (3) Noi Mediterranei (3) Olanda (3) Palermo (3) Panagiotis Sotiris (3) Paola De Pin (3) Partito Italexit (3) Patrizia Badii (3) Pedro Montes (3) Pkk (3) Poroshenko (3) Rinascita (3) Rodoflo Monacelli (3) Ruggero Arenella (3) Salento (3) Sarkozy (3) Scenari Economici (3) Six Pack (3) Stavros Mavroudeas (3) Ugo Arrigo (3) Ungheria. jobbink (3) Ventotene (3) Viareggio (3) al-Nusra (3) alba dorata (3) austria (3) biotecnocrazia (3) bollettino medico (3) crediti deteriorati (3) debito (3) deflazione (3) deflazione salariale (3) diritto d'asilo politico (3) diritto di cittadinanza (3) divorzio banca d'Italia Tesoro (3) dollaro (3) economia sociale di mercato (3) elezioni 2020 (3) euroasiatismo (3) foibe (3) forza nuova (3) giustizia (3) inceneritori (3) indignati (3) ines armand (3) insegnanti (3) internazionale azione (3) legge di stabilità 2015 (3) legge truffa (3) machiavelli (3) maternità surrogata (3) mattarellum (3) mezzogiorno (3) minijobs. Germania (3) negazionismo (3) noE-45 autostrada (3) occidente (3) oligarchia (3) olocausto (3) partito (3) partito democratico (3) prescrizione (3) psicanalisi (3) quota 100 (3) rai (3) ratzinger (3) riforma del senato (3) robotica (3) sanità. spending review (3) sciopero generale (3) seminario teorico (3) senato (3) sme (3) social media (3) socialdemocrazia (3) sondaggi (3) sovranità e costituzione (3) sovrapproduzione (3) takfir (3) tassisti (3) terza assemblea P101 (3) tv (3) violenza (3) web (3) 11 settembre (2) 12 aprile (2) 25 aprile 2017 (2) 27 ottobre 2012 (2) A/simmetrie (2) ALDE (2) Ada Colau (2) Agenda Monti (2) Alberto Benzoni (2) Alberto Montero (2) Alétheia (2) Amando Siri (2) Amazon (2) Andalusia (2) Angelo Salento (2) Antonello Ciccozzi (2) Antonello Cresti (2) Arditi del Popolo (2) Armando Siri (2) Atlante (2) Baath (2) Bahrain (2) Banca (2) Bandiera rossa in movimento (2) Berretti Rossi (2) Bilderberg (2) Black Lives Matter (2) Blockchain (2) Bolivia (2) Bolkestein (2) Borotba (2) Brushwood (2) CISL (2) Carc (2) Carlo Clericetti (2) Carlo Freccero (2) Carlo Romagnoli (2) Cernobbio (2) Certificati di Credito Fiscale (2) Cesarina Branzi (2) Cgia Mestre (2) Chantal Mouffe (2) Cile (2) Cirimnnà (2) Civati (2) Claudia Castangia (2) Colonialismo (2) Comitato antifascista russo-ucraiono (2) Conte (2) Coordinamento europeo della Sinistra contro l’euro (2) Dani Rodrik (2) De Bortoli (2) Der Spiegel (2) Diem25 (2) Domenico Losurdo (2) Don Giancarlo Formenton (2) Dugin (2) EReNSEP (2) Edoardo Biancalana (2) Ego della Rete (2) Emilia Clementi (2) Emilia-Romagna (2) Emiliano Gioia (2) Enzo Pennetta (2) Eric Toussaint (2) Ettore Livini (2) European Quantitative-easing Intermediated Program (2) Extincion Rebellion (2) F.List (2) Federal reserve (2) Fidel Castro (2) Fidesz (2) Filippo Gallinella (2) Fiumicino (2) Forestale (2) Forum Internazionale antiEU delle forze popolari (2) Forum Popoli Mediterranei (2) Francesco Lamantia (2) Francesco Maria Toscano (2) Francesco Piobbichi (2) Franco Russo (2) Frosinone (2) Fulvio Grimaldi (2) Futuro al lavoro (2) Generale Pappalardo (2) Gentiloni (2) Giacomo Bracci (2) Giacomo Russo Spena (2) Giada Boncompagni (2) Giancarlo Cancelleri (2) Gig Economy (2) Giorgio Gattei (2) Giuliano Amato (2) Giuseppe Palma (2) Goldman Sachs (2) Google (2) Grottaminarda (2) Guido Viale (2) Hartz IV (2) Hegel (2) Hitler (2) Héctor Illueca (2) INPS (2) Incontro di Madrid 19/21 febbraio 2016 (2) Iniciativa za Demokratični Socializem (2) Iniziativa per il socialismo democratico (2) Italia Ribelle (2) Iugend Rettet (2) JULIAN ASSANGE (2) Jacopo Custodi (2) Javier Couso Permuy (2) Juan Carlos Monedero (2) Juncker (2) Junker (2) Kalergy (2) Ken Loach (2) Kostas Lapavitsas (2) Kurdistan (2) La Grassa (2) Lelio Basso (2) Lelio Demichelis (2) Loretta Napoleoni (2) Ltro (2) M-48 (2) Maastricht (2) Mali (2) Manolis Glezos (2) Marco Revelli (2) Marco Rizzo (2) Maria Elena Boschi (2) Maria Rita Lorenzetti (2) Mario Tronti (2) Mark Zuckerberg (2) Marocco (2) Massimo D'Antoni (2) Massimo PIvetti (2) Michele Serra (2) Michele fabiani (2) Microsoft (2) Militant (2) Moscovici (2) Movimento Politico d'Emancipazione Popolare (2) Mussari (2) Mélenchon (2) Nadia Garbellini (2) Netanyahu (2) Nicaragua (2) Omt (2) Oriana Fallaci (2) Ostia (2) Paolo Maddalena (2) Papa (2) Partito comunista (2) Patto di Stabilità e Crescita (2) Paul Krugman (2) Paul Mason (2) PdCI (2) Pdl (2) Piano di eradicazione degli ulivi (2) Piemonte (2) Pippo Civati (2) Portella della Ginesta (2) Preve (2) Quarto Polo (2) Raffaele Alberto Ventura (2) Reddito di inclusione sociale (2) Riccardo Bellofiore (2) Riccardo Ruggeri (2) Riscossa Italia (2) Roberto Ferretti (2) Rosanna Spadini (2) Rosarno (2) Rosatellum (2) Rozzano (2) Ryan air (2) SPD (2) STX (2) Sahra Wagenknecht (2) Salistrari (2) Schumpeter (2) Scilipoti (2) Scozia (2) Seconda Assemblea CLN (2) Sergio Bellavita (2) Sergio Cararo (2) Sergio Cofferati (2) Severgnini (2) Shale gas (2) Simone Di Stefano (2) Slovenia (2) Stato penale (2) Stefano Zecchinelli (2) Steve Bannon (2) Stiglitz (2) Tasi (2) Tasos Koronakis (2) Telecom (2) Terzo Forum (2) Thissen (2) Thomas Piketty (2) Tito Boeri (2) Tiziana Alterio (2) Tiziana Ciprini (2) Tltro (2) Tomaso Montanari (2) Tor Sapienza (2) Torino (2) Transatlantic Trade and Investment Partnership (2) Transnistria (2) Trilateral (2) UIL (2) UKIP (2) Umberto Eco (2) Ursula von der Leyen (2) Valerio Bruschini (2) Von Der Leyen (2) Vox Italia (2) Zagrebelsy (2) Zoe Constantopoulou (2) accordo del 20 febbraio (2) accordo sul nucleare (2) agricoltori indignati (2) al Serraj (2) al-Durri (2) al-qaeda (2) alawismo (2) animalismo (2) antimperialista (2) antispecismo (2) antropologia (2) atac (2) banche venete (2) battaglia d'autunno (2) blocco sociale (2) bontempelli (2) burkini (2) calunnia (2) casa (2) clausole di salvaguardia (2) cobas (2) comitato di Perugia (2) composizione di classe (2) comuni (2) comunicazione (2) debito privato (2) denaro (2) deregulation (2) domenico gallo (2) due euro (2) dughin (2) elezioni comunali 2015 (2) elezioni comunali 2019 (2) embraco (2) enel (2) energia (2) ennahda (2) esercito (2) eugenetica (2) expo (2) export (2) fake news (2) fecondazione eterologa (2) fincantieri (2) fine del lavoro (2) frontiere (2) gaypride (2) genetica (2) gennaro Migliore (2) geoeconomia (2) giacobinismo (2) governicchio (2) indignatos (2) industria italiana (2) intimperialismo (2) isu sanguinis (2) legge (2) legge di stabilità 2018 (2) lgbt (2) libano (2) liberi e uguali (2) libertà di pensiero (2) maidan (2) manifestazione 2 giugno 2018 (2) marina silva (2) mercantislismo (2) nazionalizzare le autostrade (2) no expo (2) non una di meno (2) omosessualità (2) ong (2) paolo vinti (2) pareggio di bilancio (2) parlamento europeo (2) patria (2) patto del Nazareno (2) patto grecia-israele (2) patto politico (2) peronismo (2) petrolio (2) pietro ratto (2) poste (2) poste italiane (2) proporzionale (2) province (2) razionalismo (2) reddito di base (2) ricchezza (2) riduzione parlamentari (2) rifiuti (2) riformismo (2) rivoluzione russa (2) rivoluzione socialista (2) scissione pd (2) serbia (2) shador (2) shoa (2) silicon valley (2) sinistra anticapitalista (2) sinistra critica (2) società (2) stagnazione secolare (2) stop or-me (2) studenti (2) tasso di cambio (2) transgender (2) transumano (2) ulivi (2) unioni civili (2) uniti e diversi (2) uscita da sinistra (2) vincolo di mandato (2) vota NO (2) "cosa rossa" (1) 100 giorni (1) 101 Dalmata. il più grande successo dell'euro (1) 11-12 gennaio 2014 (1) 14 novembre (1) 17 aprile (1) 19 ottobre 2019 (1) 1961 (1) 20-24 agosto 2014 (1) 25 aprile 2014 (1) 25 aprile 2015 (1) 25 aprile 2018 (1) 28 marzo 2014 (1) 31 marzo a Milano (1) 4 novembre (1) 5G (1) 6 gennaioMovimento Popolare di Liberazione (1) 8 settembre (1) 9 febbraio 2019 (1) 9 novembre 2013 (1) A. Barba (1) AL NIMR (1) Abd El Salam Ahmed El Danf (1) Aberto Bellini (1) Accellerazionismo (1) Achille Occhetto (1) Acqua pubblica (1) Adenauer (1) AirCrewCommittee (1) Alain Parguez (1) Alan Greenspan (1) Alan Johnson (1) Alba Libica (1) Albania (1) Albert Jeremiah Beveridge (1) Albert Reiterer (1) Albert Rivera (1) Alberto Perino (1) Alcoa (1) Aldo Barba (1) Aldo Bronzo (1) Aleksey Mozgovoy (1) Alemanno (1) Aleppo (1) Alesina (1) Alessandro Mustillo (1) Alessandro Trinca (1) Alex Zanotelli (1) Alexander Zakharchenko (1) Alterfestival (1) Alternativa per la Germania (1) Alì Manzano (1) Ambrogio Donini (1) Ambrose Evans Pritchard (1) Amedeo Argentiero (1) Amintore Fanfani (1) Amoroso (1) Anders Breivik (1) Andrew Brazhevsky (1) Andrew Spannaus (1) Angela Matteucci (1) Angelo di Carlo (1) Angus Deaton (1) Anis Amri (1) Anna Angelucci (1) Anna Lami (1) Anschluss (1) Anthony Coughlan (1) Antonella Stocchi (1) Antonio De Gennaro (1) Antonio Guarino (1) Antonio Rinaldis (1) Antonis Ragkousis (1) Antonis-Ragkousis (1) Apple (1) Arditi (1) Argo Secondari (1) Argyrios Argiris Panagopoulos (1) Arnaldo Otegi (1) Ars Longa (1) Art 81 (1) Art. 11 (1) Art.50 Trattato Lisbona (1) Articolo1 (1) Artini (1) Artuto Scotto (1) Ascheri (1) Atene (1) Athanasia Pliakogianni (1) Atlantia (1) Attali (1) Augusto Graziani (1) Australia (1) BDI (1) BORIS NEMTSOV (1) BRI (1) Banca d'Italia (1) Banca mondiale (1) Barcelona en comú (1) Bashar al-Assad (1) Basilicata (1) Bastasin (1) Battaglione Azov (1) Bazar (1) Bcc (1) Bekaert (1) Belardelli (1) Belgio (1) Benigni (1) Benoît Hamon (1) Bernard-Henri Levy (1) Bielorussia (1) Bifo (1) Bilancio Ue (1) Bini Snaghi (1) Bisignani (1) Bismarck (1) Black Panthers (1) Blade Runner 2049 (1) Boicotta Eurovision (1) Boikp Borisov (1) Bolsonaro (1) Bossi (1) Branko Milanovic (1) Brennero (1) Bretagna (1) Brigata kalimera (1) Brindisi (1) Britannia (1) Bruderle (1) Bruno Steri (1) Bruno Vespa (1) Bulgaria (1) ByoBlu (1) C.f.. Governo giallo-verde (1) CARTA DI FIRENZE 2019 (1) CCF (1) CNL (1) COMITATO OPERAI E CITTADINI PER L'AST (1) COSMOPOLITICA (1) Calabria (1) Calenda (1) Cambiare si può (1) Cameron (1) Cammino per la libertà (1) Cancellieri (1) Carchedi (1) Caritas (1) Carlo Candi (1) Carlo De Benedetti (1) Carlo Rovelli (1) Carmine Pinto (1) Casal Bruciato (1) Cascina Raticosa (1) Casini (1) Cassazione (1) Cassese Sabino (1) Catarina Martins (1) Cekia (1) Cesare Battisti (1) Checchino Antonini (1) Checco (1) Chiaberge Riccardo (1) Chiara Appendino (1) Chisinau (1) Chișinău (1) Christian Napolitano (1) Christian Rocca (1) Christoph Horstel (1) Circo Massimo (1) Cirinnà (1) Civitavecchia (1) Claudia Zeta (1) Claudio Maartini (1) Claudio Magris (1) Claus Offe (1) Concita De Gregorio (1) Confederazione europea (1) Conferenza d'apertura (1) Consiglio europeo del 26-27 giugno 2014 (1) Coord (1) Coordinamento europeo per l'uscita dall'Unione (1) Corea del Sud (1) Corriere della sera (1) Corte Europea sui diritti dell'uomo (1) Cosenza (1) Crimea (1) Cristina Re (1) Cuperlo (1) DDL (1) Dagospia (1) Daisy Osauke (1) Damiano palano (1) Dan Glazebrook (1) Daniela Conti (1) Daniele Manca (1) Danimarca (1) Dario Fo (1) Davide Bono (1) Davide Gionco (1) Davos (1) De Masi (1) De Vito (1) Debora Billi (1) Debt Redemption Fund (1) Del Rio (1) Denis Mapelli (1) Dichiarazione universale dei diritti umani (1) Dimitris Christoulias (1) Dio (1) Dmitriy Kolesnik (1) Domenico Quirico (1) Domenico Rondoni (1) Dominique Strauss-Khan (1) Don Sturzo (1) Donald Tusk (1) Duda (1) ECO (1) EPAM (1) Eco della rete (1) Eduard Limonov (1) Elctrolux (1) Eleonora Florenza (1) Elinor Ostrom (1) Elliott Gabriel (1) Emanuele Filiberto (1) Emilio Gentile (1) Emma Bonino (1) Emmanuel Mounier (1) Emmeffe (1) Enrica Perucchietti (1) Enrico Angelini Partigiano (1) Enrico Gatto (1) Enrico Rossi (1) Enrico padoan (1) Erasmo vecchio (1) Ernesto Pertini (1) Ernst Bloch (1) Eros Francescangeli (1) Erri De Luca (1) Etiopia (1) Ettore Gotti Tedeschi (1) Eugenio Scalgari (1) Eunoè (1) Eurispes (1) Europa a due velocità (1) Evo Morales (1) FF2 (1) Fabiani (1) Fabio Amato (1) Fabio De Masi (1) Fabio Dragoni (1) Fabio Mini (1) Fabio Petri (1) Fabriano (1) Fabrizio De Paoli (1) Fabrizio Rondolino (1) Falluja (1) Favia (1) Federazione delle Industrie Tedesche (1) Federica Aluzzo (1) Federico Caffè (1) Federico II il Grande (1) Ferrero (1) Fertility Day (1) Filippo Dellepiane (1) Filippo Nogarin (1) Filippo Santarelli (1) Fiorito (1) Florian Philippot (1) Folkebevægelsen mod EU (1) Foodora (1) Foro di Sao Paulo (1) Forum Ambrosetti (1) Forum dei Popoli Mediterranei (1) Forum di Assisi (1) Francesca Donato (1) Francesco Campanella (1) Francesco Cardinali (1) Francesco Garibaldo (1) Francesco Giuntoli (1) Francesco Lenzi (1) Francesco Magris (1) Franco Venturini (1) Frauke Petry (1) Fred Kuwornu (1) Freente Civico (1) Freud (1) Front de gauche (1) Fronte della gioventù comunista (1) Fuad Afane (1) Fukuyama (1) Fuori dall'euro (1) GMJ (1) Gabanelli (1) Gabriele Gesso (1) Gandhi (1) George Friedman (1) George Monbiot (1) Germanicum (1) Gesù (1) Gezi park (1) Giacomo Bellini (1) Giacomo Bellucci (1) Giacomo Vaciago (1) Giacomo Zuccarini (1) Giancarlo Bergamini (1) Gim cassano (1) Giordano Sivini (1) Giovanna Vertova (1) Giovanni De Cristina (1) Giovanni Lo Porto (1) Giovanni Schiavon (1) Giovanni Tomei (1) Giovanni di Cristina (1) Giulia Grillo (1) Giuliana Commisso (1) Giuliano Procacci (1) Giulio Ambrosetti (1) Giulio Girardi (1) Giulio Tarro (1) Giulio Tremonnti (1) Giuseppe Altieri (1) Giuseppe Guarino (1) Giuseppe Travaglini (1) Giuseppe Turani (1) Giuseppe Zupo (1) Glauco Benigni (1) Godley (1) Grasso (1) Graziano Priotto (1) Grecia presidio 9/9/19 (1) Guerra di liberazione algerina (1) Guglielmo Forges Davanzati (1) Guido Lutrario (1) Guido Ortona (1) Günther Anders (1) HSBC (1) Hainer Flassbeck (1) Haitam Manna (1) Haiti (1) Haver Analytics (1) Hawking (1) Heiner Flassbeck (1) Hillary Clinton (1) Hjalmar Schacht (1) Hong Kong (1) Huawei (1) Huffington Post (1) IPHONE (1) IRiS (1) IS (1) Ida Magli (1) Ignazio Marino (1) Il tramonto dell'euro (1) Ilaria Lucaroni (1) Illueca (1) Imposimato (1) Improta (1) Indesit (1) Indipendenza e Costituzione (1) Inge Höger (1) Intellettuale dissidente (1) International Forum of Sovereign Wealth Funds (1) Intesa Sanpaolo (1) Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (1) Italia dei valori (1) J.Habermas (1) JAMES GALBRAITH (1) JOBS ACT(ING) IN ROME (1) Jacques Delors (1) Jacques Rancière (1) James Holmes (1) James K. Galbraith (1) James Petras (1) Jaroslaw Kaczynsk (1) Jason Barker (1) Je so' Pazz' (1) Jean Claude Juncker (1) Jean-Claude Juncker (1) Jean-Claude Lévêque (1) Jean-Claude Michéa (1) Jean-Jacques Rousseau (1) Jean-Paul Fitoussi (1) Jeremy Rifkin (1) Jo Cox (1) Joel Perichaud (1) John Laughland (1) John Locke (1) John Pilger (1) Jorge Alcazar Gonzalez (1) Joseph De Maistre (1) Joseph Shumpeter (1) Josephine Markmann (1) João Ferreira (1) Jugend Rettet (1) Juha Sipila (1) Junge Welt (1) Kalecky (1) Kalergi (1) Kelsen (1) Kemi Seba (1) Kenneth Kang (1) Kiev (1) Kirill Vasilev (1) Kolesnik Dmitriy (1) Kosovo (1) Kostas Kostoupolos (1) Kostas-Kostopoulos (1) Kouachi (1) Koutsianas Pantelis (1) Kruhman (1) Ktragujevac (1) Kyenge (1) L'Aquila (1) La Pira (1) La forte polarizzazione (1) La sinistra e la trappola dell'euro (1) La via maestra (1) La7 (1) Lagarde (1) Lapo Elkann (1) Lars Feld (1) Lasciateci fare (1) Leave (1) Lecce (1) Left (1) Legge 194 (1) Legge Acerbo (1) Legge Severino (1) Leonardo Coen (1) Leopolda (1) Lettera aperta ai movimenti sovranisti (1) Lev Gumilev (1) LexitNetwork (1) Lia De Feo (1) Lidia Riboli (1) Lidia Undiemi (1) Liguria (1) Lillo Massimiliano Musso. Leoluca Orlando (1) Lituana (1) Livorno (1) Logistica. Ikea (1) London Corrispondent Society (1) Lorenzin (1) Lorenzin Beatrice (1) Lorenzo Alfano (1) Lorenzo Del Savio (1) Lorenzo Dorato (1) Lorenzo Fioramonti (1) Lorenzo Fontana (1) Loris Caruso (1) Luca Donadel (1) Luca Pagni (1) Lucarelli (1) Lucia Annunziata (1) Lucia Morselli (1) Luciana Castellina (1) Luciano Violante (1) Lucio Magri (1) Lucio garofalo (1) Luigi De Giacomo (1) Luigi Nanni (1) Luigi Preiti (1) Luigi Zingales (1) Luka Mesec (1) López Obrador (1) M. Pivetti (1) M48 (1) M5 (1) MH 17 flight paths (1) MNLA (1) MOSE (1) Macchiavelli (1) Macedonia (1) Maida (1) Manuel Monereo (1) Manuel Montejo (1) Manuela Cadelli (1) Manuela Carmena (1) Marcello Barison (1) Marcello De Cecco (1) Marcello Veneziani (1) Marcia Perugia-Assisi (1) Marco Bersani (1) Marco Carrai (1) Marco Cattaneo (1) Marco Di Steafno (1) Marco Ferrando (1) Marco Fortis (1) Marco Giannini (1) Marco Palombi (1) Marco Pannella (1) Marco Parma (1) Marco Rovelli (1) Marco Santopadre (1) Marcuse (1) Margarita Olivera (1) Maria Grazia Da Costa (1) Marina Calculli (1) Marina Minicuci (1) Mario Esposito (1) Mark Rutte (1) Maroni (1) Marta Fana (1) Martin Lutero (1) Martin Wolf (1) Marxista dell'Illinois n.1 (1) Massimiliano Panarari (1) Massimo Costa (1) Massimo Gramellini (1) Massimo Recalcati (1) Massimo Villone (1) Matt O'Brien (1) Mattei (1) Matteo Mameli (1) Matteo Pucciarelli (1) Mauricio Macri (1) Maurizio Alfieri (1) Maurizio Blondet (1) Maurizio Franzini (1) Maurizio Leonardi (1) Maurizio Lupi (1) Maurizio Molinari (1) Maurizio Ricci (1) Maurizio Sgroi (1) Maurizio Vezzosi (1) Maurizio Zenezini (1) Maurizio zaffarano (1) Mauro Alboresi (1) Mauro Bocci (1) Mauro Maltagliati (1) Mauro Scradovelli (1) Mauro Volpi (1) Maximilian Forte (1) Mdp (1) Me.Fo. (1) Melanchon (1) Meloni (1) Mentana (1) Meridionalisti Italiani (1) Merk (1) Merloni (1) Messico (1) Metallurgiche Forschungsgesellschaft (1) Micah Xavier Johnson (1) Michael Jacobs (1) Michael Ledeen (1) Michael Moore (1) Michelangelo Vasta (1) Michele Ainis (1) Michele Ruggero (1) Mihaly Kholtay (1) Milano (1) Milosevic (1) Milton Friedman (1) Mimmo Lucano (1) Mincuo (1) Ministero economia e finanza (1) Mladic (1) Mohamed bin Salman (1) Mohammad Javad Zarif (1) Monica Maggioni (1) Monicelli (1) Mont Pélerin Society (1) Montegiorgio in Movimento (1) Moshe Ya’alon (1) Moves (1) Movimento 77 (1) Movimento R(e)evoluzione (1) Movimento democratici e progressisti (1) Movimento di Liberazione Popolare (1) Movimiento 15-M (1) Mulatu Teshome Wirtu (1) Musk (1) NIgeria (1) Nadia Valavani (1) Naji Al-Alì (1) Nancy Fraser (1) Natale (1) Neda (1) Nepal (1) Nethanyahu (1) New York Times (1) Nicky Hager (1) Nicola Ferrigni (1) Nicolas Dupont-Aignan (1) Nicoletta Dosio (1) Nicolò Bellanca (1) Nimr Baqr al-Nimr (1) No Fertility Day (1) Noam Chomsky (1) Noelle Neumann (1) Noi sicialiano con Busalacchi (1) Norbert Hofer (1) Norberto Bobbio (1) Nord Africa (1) Norma Rangeri (1) Nsa (1) OCSE (1) OLTRE L'EURO L'ALTERNATIVA C'È (1) OPEC (1) OXI (1) Olimpiadi (1) Olmo Dalcò (1) Omnium (1) Onda d'Urto (1) Open Society Foundations (1) Orietta Lunghi (1) P 101 (1) P-Carc (1) P01 (1) PCE (1) PCdI (1) PIANESI MARIO (1) POSSIBILE (1) PRISM (1) PSUV (1) Pablo Stefanoni (1) Padre Pio (1) Paesi baschi (1) Pakistan (1) Palladium (1) Panagoitis Sotiris (1) Panos "Panagiotis" Kammenos (1) Paola Muraro (1) Paolo Ciofi (1) Paolo Di Martino (1) Paolo Giussani (1) Paolo Maria Filipazzi (1) Paolo dall'Oglio (1) Paremvasi (1) Partito Comunista Italiano (1) Partito Comunista d'Italia (1) Partito del Lavoro (1) Partito radicale (1) Pasolini (1) Pasquale Voza (1) Passos Coelho (1) Patto di stabilità (1) Paul "Elliot" Singer (1) Paul De Grauwe (1) Paul Steinhardt (1) Per una sinistra rivoluzionaria (1) Perù (1) Pettirossi (1) Piano nazionale per la fertilità (1) Piepoli (1) Pier Francesco Zarcone (1) Pier Paolo Pasolini (1) Pierfranco Pellizzetti (1) Piero Calamandrei (1) Piero Gobetti (1) Piero Ricca (1) Piero fassina (1) Piero valerio (1) Pierre Laurent (1) Pietro Attinasi (1) Pietro Ingrao (1) Pietro Nenni (1) Pil (1) Pil argentino (1) Pinna (1) Pino Corrias (1) Pino Prestigiacomo (1) Piotr Zygulski (1) Pisa (1) Pizzarotti (1) Pomezia (1) Porto Recanati (1) Postcapitalism (1) Presidenza della Repubblica (1) Profumo (1) Puglia (1) Quadrio Curzio Alberto (1) Quisling (1) RENAUD LAMBERT (1) RISCOSSA ITALIANA (1) ROSS@ Parma (1) Rachid Ghannoūshī (1) Radek (1) Raffaele Ascheri (1) Raffaele Marra (1) Raffaella Paita (1) Ramadi (1) Ramarrik de Milford (1) Ramon Franquesa (1) Rapporto Werner (1) Ras Longa (1) Razem (1) Realfonzo (1) Remain (1) Renato Brunetta (1) René Girard (1) Report (1) Repubblica di Lugànsk (1) Rete Sostenibilità e Salute (1) Riccardo Terzi (1) Riccardo Tomassetti (1) Rino Formica (1) Risorgimento Meridionale (1) Rita Di Leo (1) Rizzo (1) Robert Mundell (1) Roberta Lombardi (1) Roberto D'Agostino (1) Roberto D'Alimonte (1) Roberto D'Orsi (1) Roberto Fico (1) Roberto Grienti (1) Roberto Marchesi (1) Roberto Martino (1) Roberto Massari (1) Roberto Musacchio (1) Roberto Palmerini (1) Roberto Santilli (1) Rocco Casalino (1) Rohani (1) Roma 13 ottobre 2018 (1) Roma 21 novembre 2015 (1) Romney (1) Rosario Crocetta (1) Rossano Rubicondi (1) Rovereto (1) SENZA EURO(PA) (1) SI COBAS (1) SInistra popolare (1) SYLVAIN LEDER (1) Sacko Soumayla (1) Said Gafurov (1) Sakorafa (1) Salmond (1) Salonicco (1) Salvatore Biasco (1) Salvatore D'Albergo (1) Samaras (1) Samir Amin (1) Sandro Targetti (1) Santori (1) Schengen (1) Schlageter (1) Scottish National Party (1) Scuola austriaca (1) Scuola di Friburgo (1) Sebastiano Isaia (1) Serge Latouche (1) Sergeï Kirichuk (1) Sergio Bologna (1) Sergio Romano (1) Shaimaa (1) Shaimaa el-Sabbagh (1) Shakira (1) SiAMO (1) Sig­mar Gabriel (1) Silvana Sciarra (1) Slai Cobas (1) Slavoj Zizek (1) Solone (1) Sorrentino (1) Spoleto (1) Sraffa (1) Standard & Poor's (1) Stanis Ruinas (1) Stefania Giannini (1) Stefano Alì (1) Stefano Azzarà (1) Stefano Bartolini (1) Stefano Feltri (1) Stefano Lucarelli (1) Stefano Musacchio (1) Stefano Petrucciani (1) Stefano Zai (1) Steven Forti (1) Storace (1) Stratfor (1) Strikemeeting (1) Sudafrica (1) Susana Díaz (1) Svitlana Grugorciùk (1) Svizzera (1) TISA (TRADE IN SERVICES AGREEMENT) (1) TPcCSA (1) Tarek Aziz (1) Tariq Alì (1) Tempa Rossa (1) Tfr (1) Thatcher (1) Theodoros Koudounas (1) Theresa Mai (1) Thomas Szmrzly (1) Thomas Zmrzly (1) Tiziana Aterio (1) Tiziana Drago (1) Togliatti (1) Tommaso Nencioni (1) Tommaso Rodano (1) Tonia Guerra (1) Tony Manigrasso (1) Topos Rosso (1) Toscana (1) Tribunale dell'Aia (1) Trichet (1) Tripoli (1) Tuareg (1) Two Pack (1) UGL (1) UPR (1) Udc (1) Ugo Mattei (1) Ulrich Grillo (1) Unicredit (1) Unio (1) United Kingdom Indipendent Party (1) Utoya (1) VLADIMIR LAKEEV (1) Vagelis Karmiros (1) Valerio Colombo (1) Vallonia (1) Vasilij Volga (1) Veltroni (1) Venezia (1) Veronica Duranti (1) Versilia (1) Vertice di Milano (1) Viale (1) Viktor Shapinov (1) Vilad Filat (1) Vincent Brousseau (1) Vincenzo Sparagna (1) Viscione (1) Vito Lops (1) Vito Storniello (1) Vittorio Bertola (1) Vittorio Carlini (1) Vittorio da Rold (1) Von Mises (1) Vox Populi (1) W. Streeck (1) WHIRLPOOL (1) Walter Eucken (1) Walter Tocci (1) Warren Mosler (1) Washington Consensus (1) Wen Jiabao (1) Westfalia (1) Wilders (1) Wolfgang Streeck (1) Wolkswagen (1) Wozniak (1) YPG (1) Ytzhac Yoram (1) Zagrebelsky (1) Zaia (1) Zalone (1) Zbigniew Brzezinski (1) Zecchinelli (1) Zedda Massimo (1) Zizek (1) Znet (1) Zolo (1) Zygmunt Bauman (1) aborto (1) accise (1) adozioni (1) aggressione (1) agorà (1) al-Fatah (1) al-Ghwell (1) alba mediterranea (1) alberto garzon (1) alluvione (1) alt (1) alta velocità (1) amanda hunter (1) amnistia (1) amore (1) andrea zunino (1) antropocene (1) apocalisse (1) appoggio tattico (1) arcelor Mittal (1) aree valutarie ottimali (1) armi (1) arresti (1) asia argento (1) askatasuna (1) assemblea di Roma del 4 luglio 2015 (1) assemblea nazionale del 22 e 23 ottobre (1) ateismo (1) autogestione (1) autostrade (1) ballarò (1) battisti (1) benessere (1) big five (1) bilancia dei pagamenti (1) bioetica (1) biologia (1) black block (1) blocco costituzionale (1) blocco nero (1) bloomberg (1) bomba atomica (1) bonapartismo (1) brigantaggio (1) bufale (1) bullismo (1) calcio (1) califfaato (1) campagna di finanziamento (1) capitolazione (1) carlo Bonini (1) carlo Sibilia (1) carta dei principi (1) cassa depositi e prestiti (1) catastrofe italiana (1) catene di valore (1) cdp (1) censis (1) censura (1) chokri belaid (1) comitato (1) comitato per la salvaguardia dei numeri reali (1) commemorazione (1) confini (1) conflitto di interezzi (1) confucio (1) consiglio superiore della magistratura (1) contestazione (1) controcorrente (1) convegno di Copenaghen (1) coronavirus (1) coronovirus (1) cretinate. (1) curzio maltese (1) cybercombattenti (1) cyborg (1) dabiq (1) dall'euro (1) dalla NATO e dal neoliberismo (1) david harvey (1) decalogo (1) decescita (1) decrescita felice (1) decretone (1) democratellum (1) democratiche e di sinistra (1) democrazia economica (1) deportazione economica (1) depressione (1) di Monica Di Sisto (1) dichiarazione di Roma (1) dimissioni (1) dimitris kazakis (1) diritti dei lavoratori (1) dissesto idrogeologico (1) dracma (1) ebraismo (1) economie di scala (1) economist (1) ecosocialismo (1) egolatria (1) elezioni comunali 2018 (1) elezioni regionali 2019 (1) enav (1) enrico Corradini (1) erasmus (1) esercito industriale di riserva (1) espulsione (1) estremismo (1) eurasismo (1) euroi (1) evasione fiscale (1) fabbriche (1) fallimenti (1) fascistizzazione della Lega (1) felicità (1) femen (1) femminicidio (1) fiducia (1) finan (1) finaza (1) flessibilità (1) flussi elettorali 2016 (1) fondi avvoltoio (1) fondi immobiliari (1) fondi sovrani (1) forme (1) freelancing (1) fuga dei capitali (1) fusione dei comuni (1) genere (1) giusnaturalismo (1) global compact (1) gold standard (1) governabilità (1) governo neutrale (1) grande coalizione (1) gravidanza (1) grazia (1) guerra di civiltà (1) guerra valutaria (1) hansel e gretel (1) hedge funds (1) i più ricchi del mondo (1) il cappello pensatore (1) illiberale (1) ilsimplicissimus (1) import (1) import-export (1) incendi (1) independent contractor (1) india (1) indignados (1) indipendeza e costituzione (1) individualismo (1) indulto (1) intena (1) intervista (1) ius sanguinis (1) ivana fabris (1) joker (1) kafir (1) l (1) la grande bellezza (1) legalità (1) legge Madia (1) legge anticorruzione (1) legge antisciopero (1) legge di stabilità 2016 (1) leva (1) leva obbligatoria (1) lex monetae (1) libaralismo (1) libe (1) liberalizzazioni (1) liberazionne (1) liberiamo (1) libra (1) linguaggio (1) link tax (1) liste civiche. (1) loi El Khomri (1) lotga di classe (1) luddismmo (1) lula (1) madre surrogata (1) mafiodotto (1) maghreb (1) malaysian AIRLINES (1) mandato imperativo (1) manifesto del Movimento Popolare di Liberazione (1) manlio dinucci (1) manovra (1) marchesi Antinori (1) marcia globale per Gerusalemme (1) massacri imperialisti (1) massimo bray (1) massoneria (1) materialismo storico (1) matrimoni omosessuali (1) matteo bortolon (1) matteo brandi (1) megalamania (1) memoria (1) mercantilismo (1) mercato (1) mercato del lavoro (1) militarismo (1) modello spagnolo (1) modello tedesco (1) modernità (1) molestie (1) momento polany (1) monetarismo (1) moody's (1) nascite (1) nazion (1) nazional-liberismo (1) neokeynesismo (1) no allo spezzatino (1) no vax (1) nobel (1) nomine ue (1) norvegia (1) numero chiuso (1) obiezione di coscienza (1) occupy wall street (1) oligarchia eurista (1) openpolis (1) operaismo (1) ore lavorate (1) osvaldo napoli (1) pacifismo (1) palmira (1) partite iva (1) partiti (1) partito americano (1) partito brexit (1) partito umanista (1) pecchioli luigi (1) personalismo (1) petiziion (1) piaciometro (1) piano Silletti (1) piano nazionale di prevenzione (1) piero visani (1) piigs (1) politicamente corretto (1) politiche austeritarie (1) polizia (1) ponte Morandi (1) popolo (1) post-elezioni (1) post-operaismo (1) postumano (1) profughi (1) programma UIKP (1) progresso (1) qualunquismo (1) questione meridionale (1) quinta internazionale (1) rampini (1) rappresentanza (1) recensioni (1) regione umbria (1) rete 28 Aprile (1) ride sharing (1) rider (1) risparmio tradito (1) risve (1) riunioni regionali (1) rivoluzione (1) robot killer (1) rosabrunismo (1) rublo (1) salafismo (1) salir del euro (1) sandro veronesi (1) sanzioni (1) scie chimiche (1) sciopero della fame (1) seisàchtheia (1) sequestro minori (1) sfruttamento (1) sicurezza (1) siderurgia (1) sindalismo di base (1) sinismo (1) smartphone (1) social forum (1) sondaggio demos (1) specismo (1) spionaggio (1) squatter (1) stadio (1) startup (1) statuto (1) sterlina (1) strategia militare (1) stress test (1) sud (1) suez (1) supe-bolla (1) supply-side economics (1) svimez (1) taglio parlamentari (1) takfirismo (1) tango bond (1) tassiti (1) tempesta perfetta (1) terza fase (1) terzigno (1) terzo stato (1) tesaurizzazione (1) torre maura (1) tortura (1) transumanismo (1) trappola della liquidità (1) trasformismo (1) trasumanesimo (1) trenitalia (1) triptrorelina (1) trivelle (1) troll (1) uassiMario Monti (1) uberizzazione (1) ultimatum (1) vademecum (1) vadim bottoni (1) valute (1) vattimo (1) vertice di Roma (1) volkswagen (1) voucher (1) wahabismo (1) wahhabismo (1) xenobot (1) yuan (1) zanotelli (1) zapaterismo (1)