[ 23 gennaio 2019 ]
E’ vero che l’Italia ha sempre avuto a che fare con qualche forma di vincolo esterno ma è anche vero che mai è stato così forte, così evidente, così esteso e così totalizzante come in questo momento. Questa sembra essere l’era del vincolo esterno, una sorta di “sineddoche inversa” perché investe ogni segmento della nostra esistenza.
Ce lo chiede l’Europa, la scienza non è democratica, scegli la scienza vota PD, governo tecnico, fattura elettronica, blockchain, legge Lorenzin, patto per la scienza… tutte queste cose hanno un fattore comune, sono tutte forme di controllo che soggiacciono alla potente logica del vincolo esterno, sono limitazioni, paletti di contenimento, barriere invalicabili da accettare per forza che limitano la nostra libertà di scelta, che impongono una visione paternalistica grottesca, che eliminano ogni possibile forma di sovranità. «L’Europa ci chiede di rinunciare a diritti fondamentali per non far saltare un numero» [cit. Il Pedante] e così ci ritroviamo con 5 milioni di persone sotto la soglia di povertà, 6 milioni di disoccupati, infrastrutture fatiscenti, ponti che crollano, strade allagate, si riducono i servizi, si abbassano le pensioni, si diminuiscono gli interventi pubblici, si degrada la scuola al rango di allevamento intensivo, si riducono i trasporti, si chiudono i reparti di maternità, si sopportano liste d’attesa inverosimili, si depotenziano i consultori, si tollerano un impoverimento costante, l’aumento dei suicidi e dei morti sul lavoro, le delocalizzazioni, un peggioramento generalizzato delle condizioni di vita che va di pari passo con gli aumenti delle utenze, la kafkiana situazione delle imposte ed altre simpatiche disfunzioni. Noi dobbiamo ingoiare tutto questo per stare nel famigerato 3%, per non far salire lo spread! Non ci sono alternative!
La democrazia è svuotata di ogni valore residuo ed il suo stato di salute è, ormai, fortemente a serio rischio. Macron voleva riformare la Costituzione (la protesta dei gilet gialli ne ha impedito l’immediata attuazione) per ridurre il numero dei parlamentari, il pretesto è fare economia, la vera ragione è limitare la democrazia, in Italia ci aveva già provato Renzi, sebbene in forma un po’ diversa, ed oggi altri vorrebbero tentare, con lo stesso pretesto, qualcosa di simile. L’operazione è, chiaramente, estremamente pericolosa perché con la scusa di economizzare, come se davvero fosse un risparmio rilevante, si riducono i margini di rappresentatività e quindi della democrazia.
Questa decostruzione soggiace ad una logica aberrante «si sta coltivando l’idea che la democrazia possa essere superata da principi ad essa superiori» [cit: Il Pedante], quindi il legislatore, il politico devono farsi da parte e lasciare il posto ai tecnici, alla scienza che, non essendo democratica, secondo certi signori, non può essere messa in discussione. La democrazia è già morta, deve essere messa da parte.
I vincoli conosciuti fino ad ora, questo controllo economico, politico e sociale non è più sufficiente, bisogna andare oltre, distruggere ogni barlume di scelta, di sovranità ed allora si arriva a paventare la paura più forte, si rende necessario lo spauracchio dell’epidemia così da giungere al controllo sui corpi, quelli più fragili e che andrebbero protetti, salvaguardati, quelli dei nostri figli. La vicenda dei vaccini diviene paradigmatica, la professione medica viene esautorata, il medico non può più informare, consigliare, esprimersi… chi ha dei dubbi è tagliato fuori.
Lo stato, servendosi di una casta che Costanzo Preve chiamava, in guisa di insulto, «intellettuali manipolatori i cui servizi sono acquistati dall’apparato economico-politico come portatori di consigli per l’addomesticamento della gente», diventa terapeutico e la scienza, la medicina e la tecnologia sono le nuove entità a cui dobbiamo affidarci. La scienza non è democratica, ovvero poiché la democrazia non si applica alla scienza, la democrazia deve mettersi da parte. Il cerchio si chiude.
“Se una cosa non serve a niente, allora serve a qualcos’altro”. [cit. Il Pedante]
La fatturazione elettronica serve ad eliminare l’evasione fiscale? No
I 10 vaccini imposti servono a fronteggiare epidemie in atto? No (la fantomatica epidemia da tetano?)
Allora servono ad altro, allora sono utili come forma estrema di controllo, totalizzante e totalitario, molto più raffinato di quanto prefigurato da Orwell in 1984. Il vincolo esterno si allarga a dismisura sino a toccare ambiti finora ritenuti intoccabili, bloccando ogni possibile libertà di scelta e rendendo impossibile ogni azione politica.
E’ vero che l’Italia ha sempre avuto a che fare con qualche forma di vincolo esterno ma è anche vero che mai è stato così forte, così evidente, così esteso e così totalizzante come in questo momento. Questa sembra essere l’era del vincolo esterno, una sorta di “sineddoche inversa” perché investe ogni segmento della nostra esistenza.
Ce lo chiede l’Europa, la scienza non è democratica, scegli la scienza vota PD, governo tecnico, fattura elettronica, blockchain, legge Lorenzin, patto per la scienza… tutte queste cose hanno un fattore comune, sono tutte forme di controllo che soggiacciono alla potente logica del vincolo esterno, sono limitazioni, paletti di contenimento, barriere invalicabili da accettare per forza che limitano la nostra libertà di scelta, che impongono una visione paternalistica grottesca, che eliminano ogni possibile forma di sovranità. «L’Europa ci chiede di rinunciare a diritti fondamentali per non far saltare un numero» [cit. Il Pedante] e così ci ritroviamo con 5 milioni di persone sotto la soglia di povertà, 6 milioni di disoccupati, infrastrutture fatiscenti, ponti che crollano, strade allagate, si riducono i servizi, si abbassano le pensioni, si diminuiscono gli interventi pubblici, si degrada la scuola al rango di allevamento intensivo, si riducono i trasporti, si chiudono i reparti di maternità, si sopportano liste d’attesa inverosimili, si depotenziano i consultori, si tollerano un impoverimento costante, l’aumento dei suicidi e dei morti sul lavoro, le delocalizzazioni, un peggioramento generalizzato delle condizioni di vita che va di pari passo con gli aumenti delle utenze, la kafkiana situazione delle imposte ed altre simpatiche disfunzioni. Noi dobbiamo ingoiare tutto questo per stare nel famigerato 3%, per non far salire lo spread! Non ci sono alternative!
La democrazia è svuotata di ogni valore residuo ed il suo stato di salute è, ormai, fortemente a serio rischio. Macron voleva riformare la Costituzione (la protesta dei gilet gialli ne ha impedito l’immediata attuazione) per ridurre il numero dei parlamentari, il pretesto è fare economia, la vera ragione è limitare la democrazia, in Italia ci aveva già provato Renzi, sebbene in forma un po’ diversa, ed oggi altri vorrebbero tentare, con lo stesso pretesto, qualcosa di simile. L’operazione è, chiaramente, estremamente pericolosa perché con la scusa di economizzare, come se davvero fosse un risparmio rilevante, si riducono i margini di rappresentatività e quindi della democrazia.
Questa decostruzione soggiace ad una logica aberrante «si sta coltivando l’idea che la democrazia possa essere superata da principi ad essa superiori» [cit: Il Pedante], quindi il legislatore, il politico devono farsi da parte e lasciare il posto ai tecnici, alla scienza che, non essendo democratica, secondo certi signori, non può essere messa in discussione. La democrazia è già morta, deve essere messa da parte.
I vincoli conosciuti fino ad ora, questo controllo economico, politico e sociale non è più sufficiente, bisogna andare oltre, distruggere ogni barlume di scelta, di sovranità ed allora si arriva a paventare la paura più forte, si rende necessario lo spauracchio dell’epidemia così da giungere al controllo sui corpi, quelli più fragili e che andrebbero protetti, salvaguardati, quelli dei nostri figli. La vicenda dei vaccini diviene paradigmatica, la professione medica viene esautorata, il medico non può più informare, consigliare, esprimersi… chi ha dei dubbi è tagliato fuori.
Lo stato, servendosi di una casta che Costanzo Preve chiamava, in guisa di insulto, «intellettuali manipolatori i cui servizi sono acquistati dall’apparato economico-politico come portatori di consigli per l’addomesticamento della gente», diventa terapeutico e la scienza, la medicina e la tecnologia sono le nuove entità a cui dobbiamo affidarci. La scienza non è democratica, ovvero poiché la democrazia non si applica alla scienza, la democrazia deve mettersi da parte. Il cerchio si chiude.
“Se una cosa non serve a niente, allora serve a qualcos’altro”. [cit. Il Pedante]
La fatturazione elettronica serve ad eliminare l’evasione fiscale? No
I 10 vaccini imposti servono a fronteggiare epidemie in atto? No (la fantomatica epidemia da tetano?)
Allora servono ad altro, allora sono utili come forma estrema di controllo, totalizzante e totalitario, molto più raffinato di quanto prefigurato da Orwell in 1984. Il vincolo esterno si allarga a dismisura sino a toccare ambiti finora ritenuti intoccabili, bloccando ogni possibile libertà di scelta e rendendo impossibile ogni azione politica.
3 commenti:
Peccato, un tema di grande interessante generale, banalizzato dagli antivaccinisti che a loro volta propongono una sorta di controscienza con le medesime caratteristiche
parole sante...!!!
Caro sig. Alberto le rispondo per educazione,nonostante la superficialità della sua osservazione, che l'articolo sia banale è possibile ma la diffiderei dal dare a me o alle persone citate degli "antivaccinisti"perché nessuno di noi lo è. Quanto alla "sorta di controscienza" a cui si riferisce le consiglierei di informarsi, in rete ma anche su questo blog non mancano fonti da consultare.
M.Micaela Bartolucci
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