[ 1 febbraio]
La vittoria del NO, oltre ad avere azzoppato Renzi, ha smentito i tanti cretini politici che prevedevano con sicumera che la stagione renziana sarebbe durata a lungo e che non avremmo avuto un'acutizzazione della crisi politica istituzionale.
Il 4 dicembre segna una nuovo tornante di questa crisi, la volpe D'Alema l'ha ben compreso e, agisce, tornato in scena, perché Matteo Renzi sia affossato. Che questo equivalga alla fine del "renzismo" come fenomeno e fattore politico è altra storia.
Sta di fatto che come avevamo scritto non solo la scissione del Partito democratico è altamente probabile, ma causa un profondo rimescolamento di carte nel campo della sinistra sistemica — e per sinistra sistemica intendiamo quella globalista ed europeista, quindi dal Pd a Rifondazione passando per Sinistra italiana.
Tra l'altro scrivevamo infatti:
Che l'operazione politica di D'Alema sia sistemica, ovvero tutta pensata per difendere il regime neoliberista e i suoi assetti, lo spiegheremo quanto prima. Qui segnaliamo come la nascita di un partito della "sinistra" piddina condiziona a fondo ciò che si muove nel campo della cosiddetta "sinistra radicale". Parliamo anzitutto di Sinistra italiana che si accinge ad andare a congresso dilaniata dalle lotte intestine, tra una destra che punta sempre all'alleanza di centro sinistra col Pd —corrente capeggiata da Scotto— e una sinistra, capeggiata da Fratoianni che pur sempre europeista considera chiusa la fase del centro-sinistra.
La scissione dalemiana e la nascita di un Pd-non-renziano scompagina gli equilibri in Sinistra Italiana, mettendo in sofferenza Fratoianni e dando forza a Scotto e D'Attorre, che avranno argomenti per dire che bisogna allearsi con D'Alema per far risorgere il centro-sinistra.
Della corrente di Fratoianni, ma in posizione distaccata data la posizione di uscita dall'euro, fa parte Stefano Fassina, il quale ha rilasciato intervista a La Repubblica di oggi nella quale sembra correggere la sua recente dura critica al dalemismo per finire anche lui a dire che con D'Alema ci si può alleare. Che tradotto in soldoni significa che alle prossime elezioni anticipate avremo un listone piddino-dalemiano con tutta Sinistra Italiana dentro. Il canto delle sirene attirerà anche Rifondazione ed il PCI? Non è affatto escluso. D'Alema è astuto e pur di battere in breccia Renzi uno strapuntino lo trova a tutti, a patto che non intralcino la sua operazione sistemica di salvataggio del regime.
La vittoria del NO, oltre ad avere azzoppato Renzi, ha smentito i tanti cretini politici che prevedevano con sicumera che la stagione renziana sarebbe durata a lungo e che non avremmo avuto un'acutizzazione della crisi politica istituzionale.
Il 4 dicembre segna una nuovo tornante di questa crisi, la volpe D'Alema l'ha ben compreso e, agisce, tornato in scena, perché Matteo Renzi sia affossato. Che questo equivalga alla fine del "renzismo" come fenomeno e fattore politico è altra storia.
Sta di fatto che come avevamo scritto non solo la scissione del Partito democratico è altamente probabile, ma causa un profondo rimescolamento di carte nel campo della sinistra sistemica — e per sinistra sistemica intendiamo quella globalista ed europeista, quindi dal Pd a Rifondazione passando per Sinistra italiana.
Tra l'altro scrivevamo infatti:
«Se Bersani e D'Alema vengono via, potete scommettere che Sinistra italiana verrà letteralmente terremotata. Il Congresso fondativo (17-19 febbraio) potrebbe rivelarsi l'ultimo. La maggioranza, e nemmeno D'Attorre ne fa segreto, immagina di dare vita ad un partito coi bersaniani. Come minimo si vorrà andare ad un lista elettorale con i fuoriusciti del Pd, per riproporre poi un governo di centro-sinistra con i renziani. A questa ipotesi si oppone una fronda di sinistra capeggiata da Stefano Fassina. Per dire che il congresso fondativo di Sinistra italiana, potrebbe già sancire un divorzio».Chi pensa che questo terremoto abbia chissà quali radici ideali e politiche sbaglia. Qui ci sono di mezzo le elezioni anticipate —è evidente infatti che se D'Alema è entrato a gamba tesa su Renzi anche lui le da per scontate—, ovvero posti in Parlamento, quote di potere, la sorda volontà di sopravvivenza della "casta".
Che l'operazione politica di D'Alema sia sistemica, ovvero tutta pensata per difendere il regime neoliberista e i suoi assetti, lo spiegheremo quanto prima. Qui segnaliamo come la nascita di un partito della "sinistra" piddina condiziona a fondo ciò che si muove nel campo della cosiddetta "sinistra radicale". Parliamo anzitutto di Sinistra italiana che si accinge ad andare a congresso dilaniata dalle lotte intestine, tra una destra che punta sempre all'alleanza di centro sinistra col Pd —corrente capeggiata da Scotto— e una sinistra, capeggiata da Fratoianni che pur sempre europeista considera chiusa la fase del centro-sinistra.
La scissione dalemiana e la nascita di un Pd-non-renziano scompagina gli equilibri in Sinistra Italiana, mettendo in sofferenza Fratoianni e dando forza a Scotto e D'Attorre, che avranno argomenti per dire che bisogna allearsi con D'Alema per far risorgere il centro-sinistra.
Della corrente di Fratoianni, ma in posizione distaccata data la posizione di uscita dall'euro, fa parte Stefano Fassina, il quale ha rilasciato intervista a La Repubblica di oggi nella quale sembra correggere la sua recente dura critica al dalemismo per finire anche lui a dire che con D'Alema ci si può alleare. Che tradotto in soldoni significa che alle prossime elezioni anticipate avremo un listone piddino-dalemiano con tutta Sinistra Italiana dentro. Il canto delle sirene attirerà anche Rifondazione ed il PCI? Non è affatto escluso. D'Alema è astuto e pur di battere in breccia Renzi uno strapuntino lo trova a tutti, a patto che non intralcino la sua operazione sistemica di salvataggio del regime.
4 commenti:
Baffino così orgoglioso nel voler battere Renzi e così stupido da voler fare, il tempo di mezza legislatura, la sua stessa fine?
Uno astuto è o dovrebbe essere anche freddo,come appassionarsi nel voler prendere il posto di un maggiordomo?
Mah...forse la guerra Serba deve averlo traumatizzato.
francesco
Della serie i ladri di Pisa - che di giorno fan finta di litigare e la notte vanno insieme a rubare - vi giro questo commento che trovo molto concreto, nel solco della storia italiana.
Marco
Da i commenti del fatto di Diegoe43 :
Sinceramente credo sia tutto un teatrino ben progettato per vincere le elezioni.
a) Renzi ovviamente non è né di sinistra né di centro sisnitra
b) Per questa ragione piace molto a tutta una platea di centristi e borghesia imprenditoriale e manageriale che con lui si sente a proprio agio proprio perchè può ricevere i benefici di una politica liberista senza votare i bungabugna di centrodestra, e la domenica tutti a messa!
c) Per la stessa ragione, tanti elettori della vera sinistra o centro sinistra se ne sono iniziati ad accorgere, e, un pò increduli, hanno iniziato a spostarsi verso il M5S o altri.
Per questo:
Renzi perde i voti di sinistra (che vanno al M5S) ma li guadagna a centro destra
(che infatti ha perso voti)
Adesso: spaccando col teatrino in corso il Pd in un Pd di di centro sinistra (D'Alema, Bersani, Vendola) ed in uno di centro (Renzi), probabilmente il primo riuscirebbe a recuperare i voti di chi, sentendosi tradito da Pd di Renzi, si è spostato al M5S.
Renzi invece, con le mani libere, cercherà di strappare quanti più elettori possibile al FI sempre dichiarandosi di centrosinistra.
Ottima strategia per sconfiggere il M5S, e poi ovviamente tutti insieme appassionatamente più amici di prima a governare, con la saccoccia ancor più piena di voti.
@Marco: governare con quali voti? Pd + D'Alema (ma anche con i centristi) = 50%? Son passati i tempi del PD al 40%. Uno schieramento del genere arriverebbe si e no al 40%. E per governare dovrebbero imbarcare ancora una volta Berlusconi. Un po'troppo anche per i sinistrati disposti una volta di più a votare la 'sinistra del PD' con chissà quale speranza di cambiamento.
Vittorio
Che schifo,
La sola idea di risentire nomi di politici che ci hanno venduto dopo averci violentati per anni lasciandici in mano straniera a fare la fame come nelle peggiori colonie dell'800, solo questo mi fa venire un profondo rigetto e vomito per questa classe politica.
Molti politici della prima repubblica in confronto a questi erano angioletti.
Ma non c'è speranza di arrestare chi ci ha tradito con l'impoverimento del patrimonio dello stato delle banche, con l'euro e cercando, contunuando a piú riprese, di modoficare la costituzione (vedi pareggio di bilancio), leggi elettorali (incostituzionali) e distruggendo il lavoro che ora è senza tutela?
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