«CHI NON STA DA UNA PARTE O DALL'ALTRA DELLA BARRICATA,
È LA BARRICATA».
Vladimir Lenin
Se la lotta di classe ai tempi dell'ideologia neoliberale vede da un lato la necessaria identificazione del blocco sociale e delle nuove categorie in esso incluse e dall'altro la contrapposizione tra OLIGARCHIE GLOBALISTE contro SOVRANITÀ POPOLARI nelle democrazie nazionali, la barricata è costituita ancora una volta dai riformisti, o falsi riformisti.
Coloro che pretendono di riformare l'Europa attraverso una impossibile modifica dei Trattati, mentono e non possono essere liquidati semplicemente come opportunisti o incompetenti dal vago sapore utopico.
Essi sono LA BARRICATA.
I riformisti sono il peggior nemico oggi dei ceti popolari europei, poiché di fatto mirano a congelare la dialettica indispensabile per distinguere i campi e prendere parte.
Noi siamo di parte!
Noi siamo i nuovi partigiani.
E per sfondare nel campo avversario dobbiamo abbattere la barricata.
Parole dure, capisco.
Parole coerenti con la gravità del conflitto in corso e con la sofferenza diffusa tra coloro che stanno pagando un prezzo altissimo in questa odiosa tirannia mascherata da democrazia.
4 commenti:
Niente...i sinistri devono imparare a parlare al popolo...non ne sono proprio capaci.
Guardate cosa ha scritto qui il signor Franz: tono deciso, andamento paratattico, a sentenze giustapposte senza proposizioni subordinate,tutto perfetto...ma poi che combina?
Cito:
"Parole dure, capisco.
Parole coerenti con la gravità del conflitto in corso e con la sofferenza diffusa tra coloro che stanno pagando un prezzo altissimo in questa odiosa tirannia mascherata da democrazia."
Si è giustificato..."parole dure, capisco...etc etc".
Non sono parole dure, sono (dovrebbe essere...) il nostro modo di parlare che o vi piace spontaneamente o imparate a farvelo piacere.
La nostra rabbia non è giustificata dal piagnucolio per la cattiveria del nemico brutto e cattivo ma è semplicemente il nostro modo di essere.
Incazzatevi sinistri, entusiasmatevi e riservate i ragionamenti per altre occasioni, per altri periodi storici non da "cuori di acciaio" come questo.
I veri cuori d'acciaio battono a sinistra!
Il messaggio "di destra" è più immediato e popolare (PNL slogan) mentre quello tradizionalmente di sinistra è di norma più ricercato (lo chiamo "Frattocchie-Style").
Esistono delle fasi secondo me: in alcune fasi "governa" il primo, in altre il secondo.
Di norma lo slogan fa effetto nel breve ma l'analisi (spesso in dinamiche di "vittoria di minoranza" ovvero l'"acqua cheta che spacca i ponti"...) prevale nel medio sempre riesca a dimostrare di avere ragione.
Mi capitò di assistere alla Gabbia ad una esposizione di Borghi. Eccezionale.
Successivamente lo vidi su La 7 in una trasmissione più impostata (non ricordo chi presentasse) e non ho dubbi che l'atteggiamento di Gutgeld rendeva nella base di sinistra molto di più anche se al posto di Borghi ci fosse stato un economista col suo stile comunicativo ma di sinistra.
Questo perché la base di centro sinistra è stata intrisa di concetti subliminali di questo tipo: corruzione = debito = sacrifici = alti professori & magistrati = Europa = euro.
Berlusconi = puttane = sprechi = approssimazione = nazionalismi pericolosi = resto in Euro(pa).
E di lì non la schiodi parlando il linguaggio immediato.
Per questo ho chiesto a Sollevazione di parlare a quella base senza però risultare fuori dal tempo. So bene che ad essere fuori dal tempo sono tutti tranne Sollevazione ma l'illusione collettiva vive di questo.
Quello che è certo però è che la PNL, il messaggio nazional-popolare, non solo parla prevalentemente a destra ma ha anche un altro aspetto critico: siccome trattasi di slogan, di marketing (market = mercato = banche...guarda caso...) quando si confronta con schiere di giornali, tv e apparato che usano lo stesso metodo ma fanno soffiare il vento in senso opposto....PERDI!
Notare che il termine "sovranista" lo hanno già irrimediabilmente colorato di "riserva indiana", di "vecchio"...
A mio avviso (ed io mi sforzo di farlo) è essenziale avere una base comunicativa sufficientemente ricercata per non perdere credibilità (ma che sia SEMPRE comprensibile!!!) e dove serve immediata.
Un ibrido quindi.
Solo così si sfonda la barricata (io non credo i "riformisti" siano la barricata sono il muro di gomma semmai) cioè parlando a destra e a sinistra.
ps:
riforma dovrebbe significare "negli interessi dello Stato, della gente" non contro.
Io invece penso che questo messaggio sia giusto così. Altre volte ho mosso la stessa critica dell'anonimo sopra, cioè quella di non saper parlare al popolo ma questa volta invece no. Questa volta la critica mi sembra ingiustificata.
Io nella chiosa finale non ci leggo un volersi giustificare, ci leggo un rafforzamento, un voler chiarire bene contro quali moderati si sta parlando. Come dire: "vi sembrano dure queste parole? Ebbene a noi no, sono necessarie e non esiteremo ad usarle".
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