[ 6 luglio ]
«Poco dopo l’annuncio dei risultati del referendum, mi è stato fatto sapere che alcuni partecipanti dell’Eurogruppo e altri nostri “partner” avrebbero preferito che non partecipassi agli incontri; un fatto che il primo ministro Tsipras ha ritenuto potesse aiutarlo ad arrivare ad un accordo. Per questo motivo oggi annuncio le mie dimissioni da ministro delle Finanze della Grecia»
«Poco dopo l’annuncio dei risultati del referendum, mi è stato fatto sapere che alcuni partecipanti dell’Eurogruppo e altri nostri “partner” avrebbero preferito che non partecipassi agli incontri; un fatto che il primo ministro Tsipras ha ritenuto potesse aiutarlo ad arrivare ad un accordo. Per questo motivo oggi annuncio le mie dimissioni da ministro delle Finanze della Grecia»
Yanis Varoufakis
E' Hollande il mandante del
ministricidio?
Aveva
detto che si sarebbe dimesso in caso di vittoria del SI'.
Ha invece stravinto
il NO e Yanis Varoufakis si è dimesso lo stesso. Perché questa scelta?
Non
abbiamo la sfera di cristallo, ma certo non è difficile immaginare l'aria che
tira nel governo greco e nella stessa Syriza. Il successo è stato travolgente,
ma - come
abbiamo scritto ieri sera - è ora che viene il difficile. E conosciamo
l'aggressività dell'ala destra del partito di Tsipras, quella che ha spinto il
primo ministro - martedì scorso - a scrivere l'ennesima letterina alla Merkel.
Lettera peraltro respinta al mittente dalla cancelliera, forse convinta di una
vittoria del SI' nel referendum.
Molti
ricorderanno il precedente del commissariamento
di Varoufakis, deciso dal governo alla fine della scorso mese di aprile.
Ora, però la cosa è più seria. Primo, perché si tratta di un segnale di
debolezza che viene offerto alle belve euriste a poche ore dal trionfo delle
urne. Secondo, perché non si cambia il ministro delle finanze nel momento in
cui si impongono scelte decisive quanto delicate, come l'introduzione di una
moneta parallela, fosse anche nella forma di semplici "pagherò"
ancora denominati in euro.
Che
dire? Il governo Tsipras ha mostrato di avere ancora un grande consenso, e
questo è un bene inestimabile. Ma è difficile non vedere in alcune mosse i
segni dell'improvvisazione e del dilettantismo. Non che non siano comprensibili
sbagli ed incertezze in un passaggio come questo, ma chi non è sobbalzato sulla
sedia, stamattina, nel leggere la notizia delle dimissioni di Varoufakis alzi
la mano.
Detto
questo, resta però la domanda: perché si è dimesso?
Personalmente
credo che Varoufakis abbia detto la verità: si è dimesso perché la sua testa è
stata chiesta da qualche importante governo europeo per facilitare la ripresa
della trattativa. Non dai tedeschi - questa è la mia ipotesi - che
ripresenteranno tal quale la loro posizione di sempre, ma evidentemente da chi
vorrebbe impedire l'uscita della Grecia dall'euro con un qualche accordicchio.
Il primo indiziato del ministricidio di stanotte è dunque l'ineffabile
Hollande, il più insulso presidente francese dalla fine della monarchia.
Che
Tsipras si sia piegato ad una tale richiesta meriterebbe ora ben più di un
commento. Ma fermiamoci qui che le prossime ore ci diranno molte cose.
3 commenti:
Vergognoso.
Solidarietà a Varoufakis.
Credo che sia una mossa per non dare nessun pretesto all europa, il prossimo accordo dovrà.essere firmato cosi come.proposto da atene, e non ci devono essere scuse il grexit non è previsto se non come una forzatura dalla esterno e chi lo permetterà se se lo permetterà ne dovrà prendere le.conseguenze a gli occhi del mondo. Ma qui la sfera di cristallo non c'è l ha nessuno.
Varoufakis non ha detto niente per non danneggiare il referednum ma sapeva che si sarebbe dimesso.
Tsipras lo ha dimesso. E il motivo è il solito....quello di qualche giorno fa (lo scontro con l'eurogruppo)....altro che Hollande che non conta una mazza.
Un bel cedimento direi alla Fassina/D'Attorre quelli che ci insegnano il trasformismo loro e i loro nuovi fan. (E non lo dico solo io).
Posta un commento