Scrive Mimmo Porcaro: «Il CLN del passato fu convergenza di forze politiche preesistenti; quello del futuro sarà analogo, oppure l’assenza di precedenti (e forti) soggetti politici farà sì che esso si costituisca da subito come partito unitario, pur se inevitabilmente attraversato da correnti? Il problema non è di poco conto, e bisogna pensarci da subito…ma se potessimo già discutere concretamente di questo saremmo già ad un punto molto avanzato. E purtroppo non ci siamo ancora». [DISCUTENDO, DOPO ATENE, DI CLN E COSTITUZIONE…]
Lo dicono le parole: Comitato di Liberazione Nazionale - CLN. Dunque un Comitato (cioè un accordo tra parti) per la Liberazione (dal nazifascismo) Nazionale (cioè di... chi?). Di queste tre parole l'ultima, "Nazionale", non so perché resta un tabù.
La domanda che vorrei fare a Mimmo Porcaro è netta: sarebbe mai stato possibile un Comitato di Liberazione Nazionale senza il soggetto che doveva essere "liberato"? E cosa mai può essere questo soggetto che deve essere liberato se non il DEMOS, cioè il Popolo, evocato dal termine "Nazionale"?
Orbene può un Popolo, che vuole liberarsi, costituire un partito unitario al fine di esercitare l'azione necessaria a tal fine? Cioè un'organizzazione che, nel cuore della lotta,abbia già risolto le contraddizioni di classe che necessariamente esistono in seno al Demos e, anzi, ne definiscono l'essenza? Forse che "Demos" è un concetto che rimanda a un'unità che comporta una pacificazione sociale già conseguita, in cui tutti i conflitti sono stati risolti, e non invece una realtà dinamica da questi definita, che vengono messi momentaneamente da parte per affrontare, e vincere, una battaglia che è nell'interesse di tutti?
Da wikipedia: Durante la Repubblica romana il dictator era un magistrato straordinario che, in tempi di eccezionale pericolo per la patria, era investito di pieni poteri politici e militari per un periodo non superiore a sei mesi, con garanzie particolari atte a impedire una perpetuazione dell'incarico.
Ebbene, il CLN altro non può essere che un dictator. Cioè una magistratura che, in tempi di eccezionale pericolo per la Patria, sia investita di pieni poteri politici e militari.
Se così non fosse, un tale soggetto finirebbe rapidamente con l'essere una delle parti in competizione per il potere nell'ambito degli equilibri esistenti, cioè un partito. La conseguenza logica di un tale approccio sarebbe quella di ridurre la lotta di liberazione a quella per il potere in una Nazione sottomessa. Un tale "partito" potrebbe, al limite, vincere, senza che la sovranità sia effettivamente restituita al Demos.
Dunque un CLN deve essere costituito da partiti, ovvero da organizzazioni di parte che rappresentano i diversi corpi sociali della Nazione. Il problema nasce, come sembra suggerire Mimmo Porcaro, dalla constatazione che non esistono oggi forze politiche, in rappresentanza dei diversi corpi sociali, su cui contare per costituirlo. Osservazione veritiera, che tuttavia non ci consente di aggirare il problema.
Non v'è che una strada, che non ammette scorciatoie, ovvero ricostruire il sentimento del Demos. Se preferite il concetto di interesse nazionale.
La lotta per restituire al popolo italiano la libertà e il diritto di esistere come soggetto nella storia del mondo sarà lunga, non saranno ammesse scorciatoie e comporterà grandi sacrifici. Questo, signori, è il Sovranismo.
La domanda che vorrei fare a Mimmo Porcaro è netta: sarebbe mai stato possibile un Comitato di Liberazione Nazionale senza il soggetto che doveva essere "liberato"? E cosa mai può essere questo soggetto che deve essere liberato se non il DEMOS, cioè il Popolo, evocato dal termine "Nazionale"?
Orbene può un Popolo, che vuole liberarsi, costituire un partito unitario al fine di esercitare l'azione necessaria a tal fine? Cioè un'organizzazione che, nel cuore della lotta,abbia già risolto le contraddizioni di classe che necessariamente esistono in seno al Demos e, anzi, ne definiscono l'essenza? Forse che "Demos" è un concetto che rimanda a un'unità che comporta una pacificazione sociale già conseguita, in cui tutti i conflitti sono stati risolti, e non invece una realtà dinamica da questi definita, che vengono messi momentaneamente da parte per affrontare, e vincere, una battaglia che è nell'interesse di tutti?
Da wikipedia: Durante la Repubblica romana il dictator era un magistrato straordinario che, in tempi di eccezionale pericolo per la patria, era investito di pieni poteri politici e militari per un periodo non superiore a sei mesi, con garanzie particolari atte a impedire una perpetuazione dell'incarico.
Ebbene, il CLN altro non può essere che un dictator. Cioè una magistratura che, in tempi di eccezionale pericolo per la Patria, sia investita di pieni poteri politici e militari.
Se così non fosse, un tale soggetto finirebbe rapidamente con l'essere una delle parti in competizione per il potere nell'ambito degli equilibri esistenti, cioè un partito. La conseguenza logica di un tale approccio sarebbe quella di ridurre la lotta di liberazione a quella per il potere in una Nazione sottomessa. Un tale "partito" potrebbe, al limite, vincere, senza che la sovranità sia effettivamente restituita al Demos.
Dunque un CLN deve essere costituito da partiti, ovvero da organizzazioni di parte che rappresentano i diversi corpi sociali della Nazione. Il problema nasce, come sembra suggerire Mimmo Porcaro, dalla constatazione che non esistono oggi forze politiche, in rappresentanza dei diversi corpi sociali, su cui contare per costituirlo. Osservazione veritiera, che tuttavia non ci consente di aggirare il problema.
Non v'è che una strada, che non ammette scorciatoie, ovvero ricostruire il sentimento del Demos. Se preferite il concetto di interesse nazionale.
La lotta per restituire al popolo italiano la libertà e il diritto di esistere come soggetto nella storia del mondo sarà lunga, non saranno ammesse scorciatoie e comporterà grandi sacrifici. Questo, signori, è il Sovranismo.
* Fonte: Ego della Rete
1 commento:
Fraioli ci ha appena informato che il Sovranismo se lo filano in molto pochi.
Altrove Paolo Savona lancia un accorato appello a Varoufakis e Strauss Khan (come stiamo messi...) ammonendo che bisogna "evitare le piazze della protesta".
Prendiamo atto che dopo 7 anni crisi ancora non esiste un movimento politico alternativo di opposizione che sia credibile e forte numericamente.
Ma Brancaccio assicura che l'Europa imploderà, Bagnai garantisce che l'euro crollerà quindi siamo sicuri di essere sulla strada giusta.
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