[ 16 luglio ]
IL VOTO IN PARLAMENTO: 38 SYRIZA parlamentari respingono l'accordo!
Risultato finale: 229 sì, 64 no, 6 astensioni, una assente.
Riuscito lo sciopero generale dei dipendenti pubblici contro il "terzo memorandum" accettato dal governo di SYRIZA. La manifestazione dei lavoratori è stata molto partecipata. Consistente anche quella svoltasi nel tardo pomeriggio e conclusasi con gravi incidenti a Piazza Syntagma mentre Tsipras in Parlamento chiedeva la fiducia.
Aggredito in particolare il contingente unitario di M.AR.S e ANTARSYA (vedi foto). Diversi i feriti e decine gli arresti.
Oggi è un giorno tragico per la Grecia e per la sua sinistra.
Più di due terzi dei deputati Syriza hanno votato assieme ad Anel ed ai partiti pro-austerità (Nuova Democrazia, Pasok, Potami) il disegno di legge che implica il più duro pacchetto di austerità che qualsiasi governo di sinistra europeo (inclusi i socialdemocratici) abbia mai accettato; l'unico confronto possibile è proprio il primo memorandum approvato dal Pasok nel 2010.
Ma la cosa è ancora più grave: un'austerità draconiana in un paese già devastato da cinque anni di 'terapia d'urto' porta con sé la totale distruzione della democrazia, della sovranità popolare, il perpetuarsi e l'aggravarsi della forma più acuta di sudditanza.
38 parlamentari di SYRIZA, su un totale di 149, ha salvato l'onore: 32 hanno votato no, sei si sono astenuti ed uno non si è presentato al voto.
Hanno votato NO tutti i parlamentari appartenenti alla Piattaforma di sinistra, i maoisti dell'ex-KOE, Zoe Kostantopoulou, gli ex-ministri Varoufakis e Nandia Valavani e un paio di altri; mentre sei deputati della corrente "53" (ala sinistra del vecchio blocco di maggioranza) si sono astenuti.
In ogni caso, il governo ha perso il controllo della sua stessa maggioranza: dei 162 deputati della coalizione Syriza-ANEL, solo 123 votato SI, un numero di gran lunga inferiore alla maggioranza parlamentare richiesta dalla prassi costituzionale di 151 deputati.
In linea di principio Tsipras dovrebbe dimettersi. Ieri sera egli ha invece ricattato i deputati do SYRIZA dicendo che se non avesse avuto il sostegno di tutti loro avrebbe lasciato il posto di primo ministro. Ma ovviamente lui non voleva affatto dimettersi, stava solo cercando di manipolare le sue truppe. Tuttavia appare chiaro che è solo una questione di tempo, prima o poi per questa nuova maggioranza pro-austerity diventerà una vera e propria coalizione politica di qualche tipo.
IL VOTO IN PARLAMENTO: 38 SYRIZA parlamentari respingono l'accordo!
Risultato finale: 229 sì, 64 no, 6 astensioni, una assente.
Riuscito lo sciopero generale dei dipendenti pubblici contro il "terzo memorandum" accettato dal governo di SYRIZA. La manifestazione dei lavoratori è stata molto partecipata. Consistente anche quella svoltasi nel tardo pomeriggio e conclusasi con gravi incidenti a Piazza Syntagma mentre Tsipras in Parlamento chiedeva la fiducia.
Aggredito in particolare il contingente unitario di M.AR.S e ANTARSYA (vedi foto). Diversi i feriti e decine gli arresti.
Oggi è un giorno tragico per la Grecia e per la sua sinistra.
Più di due terzi dei deputati Syriza hanno votato assieme ad Anel ed ai partiti pro-austerità (Nuova Democrazia, Pasok, Potami) il disegno di legge che implica il più duro pacchetto di austerità che qualsiasi governo di sinistra europeo (inclusi i socialdemocratici) abbia mai accettato; l'unico confronto possibile è proprio il primo memorandum approvato dal Pasok nel 2010.
Ma la cosa è ancora più grave: un'austerità draconiana in un paese già devastato da cinque anni di 'terapia d'urto' porta con sé la totale distruzione della democrazia, della sovranità popolare, il perpetuarsi e l'aggravarsi della forma più acuta di sudditanza.
38 parlamentari di SYRIZA, su un totale di 149, ha salvato l'onore: 32 hanno votato no, sei si sono astenuti ed uno non si è presentato al voto.
Hanno votato NO tutti i parlamentari appartenenti alla Piattaforma di sinistra, i maoisti dell'ex-KOE, Zoe Kostantopoulou, gli ex-ministri Varoufakis e Nandia Valavani e un paio di altri; mentre sei deputati della corrente "53" (ala sinistra del vecchio blocco di maggioranza) si sono astenuti.
In ogni caso, il governo ha perso il controllo della sua stessa maggioranza: dei 162 deputati della coalizione Syriza-ANEL, solo 123 votato SI, un numero di gran lunga inferiore alla maggioranza parlamentare richiesta dalla prassi costituzionale di 151 deputati.
In linea di principio Tsipras dovrebbe dimettersi. Ieri sera egli ha invece ricattato i deputati do SYRIZA dicendo che se non avesse avuto il sostegno di tutti loro avrebbe lasciato il posto di primo ministro. Ma ovviamente lui non voleva affatto dimettersi, stava solo cercando di manipolare le sue truppe. Tuttavia appare chiaro che è solo una questione di tempo, prima o poi per questa nuova maggioranza pro-austerity diventerà una vera e propria coalizione politica di qualche tipo.
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