[ 15 luglio ]
Ieri abbiamo pubblicato la Dichiarazione di quattro parlamentari dell'ala sinistra di SYRIZA che contestano l'accordo siglato da Tsipras. Un lettore ha postato un commento, che riteniamo doveroso rilanciare, condividendone il senso. Il lettore coglie un aspetto drammatico della sinistra greca: la divisione, il settarismo, un'ostilità tra singoli dirigenti che viene da molto lontano. Non riguarda solo la posizione del partito comunista (Kke), riguarda la stessa sinistra interna a SYRIZA, composta da diverse frazioni. Riguarda infine la cosiddetta "sinistra extraparlamentare", composta a sua volta di altre organizzazioni. Se la situazione greca è drammatica, se la Merkel ha potuto avere lo scalpo di Tsipras, è anche a causa di queste masochistiche divisioni. Possiamo solo segnalare che i compagni coi quali abbiamo promosso il Forum di Atene, precisamente M.AR.S, stanno facendo quanto possono per raggruppare tutta l'opposizione sovranista al Terzo memorandum.
Che fosse sbagliato riporre eccessive speranze in Tsipras si sapeva, ma ero illuso che in caso di cedimento del primo ministro e segretario del partito la minoranza interna di Lafazanis fosse capace di una risposta all'altezza.
Invece continuano a procedere alla spicciolata e anche domani si divideranno tra astenuti, contrari e chi darà un voto critico a favore del governo.
Incapaci di fare una scissione con seguito di massa, incapaci di fare una opposizione compatta all'interno del partito per rovesciare Tsipras, incapaci persino di avere un minimo di identità collettiva e di presentarsi con una sola voce ai media (in queste ore sui siti di informazione ellenici, diversi deputati della minoranza di Syriza stanno rilasciando le più svariate dichiarazioni, tutte a titolo personale).
Se possibile stanno dando uno spettacolo ancora più deprimente di quello della maggioranza. Insomma pensavo che la sinistra greca fosse, almeno in qualche sua componente, all'altezza dei tempi, ma devo amaramente ammettere che sbagliavo».
5 commenti:
Il mio unico sollievo, si fa per dire ovviamente, è che da adesso in poi molto probabilmente cominceranno a pagare anche quelli che hanno votato si al referendum.
Nulla toglie ovviamente al dramma che i poveri dovranno ancora pagare...
Tsipras si assume di fronte alla storia una gravissima colpa, speriamo, ma la vedo dura che Podemos faccia tesoro di quello che avviene e avverrà in Grecia.
Dubito che succederà, ma chissà forse le anime a sinistra che hanno capito almeno che tentino di costruire qualcosa che sopravviva a podemos quando anche questa cadrà nelle sue trappole mentali e ideologiche di cui mi sembra sia pervasa.
Per il resto, se alba dorata in Grecia troverà la nuova greppia, behh che dire, i greci avranno scelto il loro destino.
Ma personalmente verso Syriza, nel suo complesso, io non nutro più nessuna stima, ne alcuna pietà, perchè a forza di sbagliare sempre e comunque ci si stufa di essere solidali.
Qui si parla di ben sette anni di crisi conclamata, da Lehman in poi e ben 5 di crisi nera in Grecia, se non riescono a far due conti, non so che cosa si debba fare.
Riporre fiducia nel popolo? A vedere come sono andate a finire primavere arabe, la Siria, l'Ucraina ecc. c'è da disperare.
Che Tsipras e i suoi sodali siano maledetti in eterno.
Riccardo.
Riccardo,
mettiamole così: si deve riporre fiducia nel popolo, ma a certe condizioni, la prima di tutte è che alla testa del popolo ci sia un partito di persone che abbiano una visione politica di ampio respiro, che abbiano coraggio e che siano incorruttibili. Siamo, in altre parole, nella situazione che anche per fare riforme vere oggi occorre avere la tempra dei rivoluzionari.
Riprendo questo articolo, che dà un'interpretazione "complottista" del voltafaccia di Tsipras
http://www.ilmoralista.it/2015/07/13/questa-europa-non-e-piu-riformabile-il-governo-tsipras-torni-alla-dracma/
" All’indomani del voto, però, per ragioni oscure e imperscrutabili, Tsipras ha cambiato completamente registro, tornando tremebondo e con il capo coperto di cenere al tavolo del confronto presieduto dai “terroristi” internazionali (copyright Varoufakis). Cosa è accaduto subito dopo la vittoria dei sostenitori del “no” al referendum? Perché Varoufakis si è dimesso? Tsipras è stato forse minacciato come il suo predecessore Papandreou? Qualcosa non torna. Come mai il giovane Alexis sembra ora disposto a sottoscrivere un accordo perfino peggiorativo rispetto a quello fino a ieri orgogliosamente respinto? Evidentemente chi ha “raggiunto” Tsipras negli ultimi giorni deve avere usato argomenti altamente “persuasivi” e “suggestivi”. "
Non si può escludere. Hanno minacciato di fare alla Grecia ciò che hanno fatto in Ucraina (o in Siria)?
Se voti SI voti per l'austerità.
Se voti NO voti sempre per l'austerità.
Altro che democrazia... questa è la morte della democrazia,
con il risultato che adesso non si potrà più fare un
referendum perchè è già stato fatto.
Continuate pure a fidarvi dei sinistrati nostrani ed esteri.
M5S unici coerenti.
Pongo la domanda cruciale: possiamo noi pretendere di decidere per il popolo greco? Tsipras ha tradito per insipienza noi o il popolo greco? Abbiamo il diritto noi di sentirci traditi ed a che titolo?
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