[ 13 luglio]
Qui quanto ha scritto a caldo il premio Nobel Paul Krugman ieri sul New York Times, mentre trapelavano le prime indiscrezioni delle durissime condizioni poste alla delegazione greca. Krugman avanza l'ipotesi che l'offerta euro-tedesca sia concepita affinché Tsipras la rifiuti, quanto è spietata. Tsipras l'ha tuttavia accettata.
«Supponiamo che Tsipras sia un fesso incompetente. Supponiamo di voler vedere Syriza ad ogni costo fuori dal potere. Supponiamo infine di accogliere la prospettiva di spingere questi greci rompiballe fuori dall'euro.
Anche se tutto questo fosse vero, l'elenco di richieste dell'Eurogruppo è follia.
L'hashtag "ThisIsACoup" è assolutamente calzante. Qui si va al di là della vendetta pura e semplice, è la completa distruzione della sovranità nazionale, senza nessuna speranza di potersi un giorno risollevare. Probabilmente l'offerta dell'Eurogruppo è congegnata affinché la Grecia non possa accettarla; ma anche così, si tratta di un tradimento grottesco di tutto ciò che il progetto europeo avrebbe dovuto rappresentare.
C'è qualcosa che può tirare l'Europa dal baratro?
A parole Mario Draghi sta cercando di reintrodurre qualche elemento di sanità mentale, con Hollande che sta finalmente mostrando quel po' di resistenza contro la morale economica tedesca, ciò che non aveva fatto in passato. Ma gran parte del danno è già stato fatto. Chi potrà mai fidarsi, dopo tutto questo, delle buone intenzioni della Germania?
In un certo senso, l'economia è quasi diventata secondaria.
Ma ancora, cerchiamo di essere chiari: quello che abbiamo imparato queste ultime due settimane è che essere un membro della zona euro significa che i creditori possono, se fate un passo falso, distruggere la vostra economia —ciò che non influisce affatto sulla redditività di base di austerità. Eè più che mai vero che l'imposizione di una dura austerità senza riduzione del debito è una politica condannata, non importa quanto un Paese sia disposto a soffrire. E questo a sua volta significa che anche una completa capitolazione greca porterebbe ad un vicolo cieco.
Potrà la Grecia perseguire con successo l'uscita? Sarà la Germania a cercare di bloccare la ripresa? (Ci dispiace, ma questo è il tipo di cosa che ora dobbiamo chiedere.)
Al progetto europeo —un progetto che ho sempre lodato e sostenuto· è appena stato inferto un colpo terribile, forse fatale. E qualunque cosa tu pensi di Syriza, o della Grecia, non sono stati i Greci che lo hanno portato».
* Fonte: New York Times, Paul Krugman Blog del 12 luglio
** Traduzione a cura della redazione
Qui quanto ha scritto a caldo il premio Nobel Paul Krugman ieri sul New York Times, mentre trapelavano le prime indiscrezioni delle durissime condizioni poste alla delegazione greca. Krugman avanza l'ipotesi che l'offerta euro-tedesca sia concepita affinché Tsipras la rifiuti, quanto è spietata. Tsipras l'ha tuttavia accettata.
«Supponiamo che Tsipras sia un fesso incompetente. Supponiamo di voler vedere Syriza ad ogni costo fuori dal potere. Supponiamo infine di accogliere la prospettiva di spingere questi greci rompiballe fuori dall'euro.
Anche se tutto questo fosse vero, l'elenco di richieste dell'Eurogruppo è follia.
L'hashtag "ThisIsACoup" è assolutamente calzante. Qui si va al di là della vendetta pura e semplice, è la completa distruzione della sovranità nazionale, senza nessuna speranza di potersi un giorno risollevare. Probabilmente l'offerta dell'Eurogruppo è congegnata affinché la Grecia non possa accettarla; ma anche così, si tratta di un tradimento grottesco di tutto ciò che il progetto europeo avrebbe dovuto rappresentare.
C'è qualcosa che può tirare l'Europa dal baratro?
A parole Mario Draghi sta cercando di reintrodurre qualche elemento di sanità mentale, con Hollande che sta finalmente mostrando quel po' di resistenza contro la morale economica tedesca, ciò che non aveva fatto in passato. Ma gran parte del danno è già stato fatto. Chi potrà mai fidarsi, dopo tutto questo, delle buone intenzioni della Germania?
In un certo senso, l'economia è quasi diventata secondaria.
Ma ancora, cerchiamo di essere chiari: quello che abbiamo imparato queste ultime due settimane è che essere un membro della zona euro significa che i creditori possono, se fate un passo falso, distruggere la vostra economia —ciò che non influisce affatto sulla redditività di base di austerità. Eè più che mai vero che l'imposizione di una dura austerità senza riduzione del debito è una politica condannata, non importa quanto un Paese sia disposto a soffrire. E questo a sua volta significa che anche una completa capitolazione greca porterebbe ad un vicolo cieco.
Potrà la Grecia perseguire con successo l'uscita? Sarà la Germania a cercare di bloccare la ripresa? (Ci dispiace, ma questo è il tipo di cosa che ora dobbiamo chiedere.)
Al progetto europeo —un progetto che ho sempre lodato e sostenuto· è appena stato inferto un colpo terribile, forse fatale. E qualunque cosa tu pensi di Syriza, o della Grecia, non sono stati i Greci che lo hanno portato».
* Fonte: New York Times, Paul Krugman Blog del 12 luglio
** Traduzione a cura della redazione
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