[ 21 maggio ]
Ulrich Grillo (nella foto) è dal 2013 presidente della Federazione delle Industrie Tedesche (BDI), la potente Confindustria teutonica. Che fosse un ultra-liberista lo si sapeva bene, e per questo gli venne assegnato quel prestigioso incarico.
Nel mondo sindacale tedesco fanno del sarcasmo sul suo cognome, bollandolo come heuschrecken, uno dei capibastone delle rapaci cavallette capitalistiche germaniche.
Ieri a Berlino , alla presenza di Angela Merkel, si è svolto un summit dei responsabili dell'economia del G-7 (per l'Italia era presente Giorgio Squinzi). Grillo vi ha svolto un discorso che la dice lunga su quale sia la visione economica e geopolitica della grande borghesia tedesca.
"A sfide globali bisogna trovare risposte globali" ha esordito Grillo. Egli ha quindi perorato come salvifici e inpresindibili gli accordi di libero scambio internazionale, quello transatlantico (Ttip) in particolare. Per la precisione ha detto:
«Ne abbiamo bisogno, vogliamo sostenerli. Questo ci offre la chance di portare avanti regole globali per il commercio e gli investimenti, di rafforzarli e di renderli più sicuri, migliorando il benessere e l'occupazione su scala mondiale».
Questa deliberata alzata di scudi a favore del Ttip e del liberoscambismo e del mercantilismo dispiegati da parte della più potente borghesia europea è sintomatica, la conferma, semmai ce ne fosse stato bisogno, che il liberoscambismo è nell'interesse dei più forti.
Ce lo ricordava Sergio Cesaratto ricordando il confronto, proprio su questo tema, tra Marx e F. List.
Come l'oste ti dirà che il suo vino è il migliore, i liberisti alla Grillo spacciano la loro ideologia come universalistica, e la loro dottrina economica come quella che meglio di ogni altra farebbe il bene comune... "e l'occupazione su scala mondiale". Oh certo, globalizzazione neoliberismo hanno aumentato negli ultimi trent'anni il numero di occupati, ma a quali condizioni? In Germania coi minijobs, ovvero con aumento dello sfruttamento dei lavoratori e abbassamento dei salari, nei "paesi emergenti" si lavora in condizioni drammatiche a tutto vantaggio del capitale, che molto spesso proviene appunto dall'Occidente, che investe in quei paesi appunto perché c'è lo schiavismo. Ecco spiegato perché il grande capitalismo, predatorio per sua natura, considera salvifica la globalizzazione.
3 commenti:
Eppure Brancaccio in un video su yuoutbe racconta a degli studenti che era andato a una riunione in Europa per parlare del reddito standard europeo, gli unici che si opponevano erano i tedeschi ma non i capitalisti, i sindacalisti, che gli avevano risposto "Il professor Brancaccio non vuole capire che l'UE è un unione competitiva e non solidaristica".
Puoi postare il link al video? grazie
Anonimo delle 13:42
Certo, è uno di questi tre da un quarto d'ora circa ognuno, in cui è suddiviso un suo intervento a una assemblea di studenti universitari, non ricordo quale purtroppo
https://www.youtube.com/watch?v=nz_ViqMyYd4
https://www.youtube.com/watch?v=gctdairIKao
https://www.youtube.com/watch?v=A5s_LmnPJ3k
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