18 settembre.
IL CAVALLO NON HA SETE, QUINDI NON BEVE. PRIMO FLOP DELL'ULTIMA MOSSA DI DRAGHI.
Iniziativa benemerita, quella pensata dal Coordinamento della sinistra contro l'euro. Parliamo della manifestazione prevista il 25 ottobre prossimo a Città della Pieve, in Umbria, dove Mario Draghi ha la sua villa di campagna e ci passa quasi tutti i fine settimana.
Anche noi saremo lì a protestare. Saremo lì a dire che occorre farla finita con una super-banca privata che simboleggia l'assoluto predominio delle banche d'affari e della speculazione finanziaria. Saremo lì a chiedere il ritorno alla sovranità monetaria, aspetto cruciale della sovranità dei popoli. Saremo lì per smentire che la recente operazione della Bce (Tltro-Target Longer-Term Refinancing Operations), ammesso che riesca, sia un'inversione di tendenza rispetto alle politiche di massacro sociale, poiché questa mossa consiste in una nuova trasfusione di sangue ai danni del popolo lavoratore ad esclusivo vantaggio del predatorio sistema bancario e finanziario.
Saremmo ben lieti che a manifestare con noi ci fosse anche Paolo Barnard. Dubitiamo che lo faccia. Siamo rimasti basiti da un suo recente post: ABBIAMO VINTOOO! DRAGHI CROLLA E INVOCA KEYNES. YAHOOOOO! Venuto a sapere che Draghi "si è strappato la camicia mostrando sul petto il tatuaggio di John Maynard Keynes", Barnard ha chiosato gaudente: "Mario, quanto ci hai messo! Ma come ci insegna il Figliol Prodigo… welcome fra noi".
Che colossale cantonata!
E che adesso cambiamo opinione su di un "criminale" (la burbera definizione è di Barnard stesso) per un tatuaggio? Anche Mussolini, in gioventù, era un ardente socialista.
Le chiacchiere (e i tatuaggi) stanno a zero. Le politiche che Draghi e Bce continuano a perseguire sono orientate dalla esclusiva preoccupazione di difendere il SISTEMA finanziario predatorio, e quindi l'euro, la cui dipartita metterebbe a repentaglio il sistema stesso. Politiche neoliberiste quindi, che consistono in una colossale rapina ai danni delle classi lavoratrici.
Per di più queste politiche stanno fallendo su tutta la linea. Quello che noti economisti (e il 15 settembre la stessa agenzia Fitch), avevano affermato, ovvero che il nuovo maxiprestito (Tltro) alle banche non avrebbe sortito l'effetto sperato, si sta già avverando. Fitch ammoniva: "La liquidità illimitata alle banche difficilmente farà ripartire il credito nell'Europa del Sud". Per l'agenzia di rating, le adesioni delle banche saranno magari elevate, ma serviranno soprattutto per rifinanziare i vecchi maxiprestiti Ltro ( il primo Ltro era del 2011) in scadenza all'inizio del 2015. V'è poi un dato ancor più importante: affinché gli investimenti privati ripartano non sono necessari solo bassi tassi d'interesse sui prestiti, occorre una condizione ancor più importante: la certezza che profitti attesi siano "congrui". Condizione del tutto inesistente vista la depressione economica.
Siamo quindi nella situazione che Keynes descriveva come "Trappola della liquidità", che si verifica quando le autorità monetarie, allo scopo di fare uscire l'economia dalla recessione, offrono denaro ad un tasso d'interesse molto basso, ma la domanda privata di moneta mira anzitutto a fini speculativi, e non finisce in investimenti produttivi, che cioè creano nuova ricchezza sociale. la cosa evidentemente non sfugge ai lupi mannari della finanza. La stessa Fitch, nel suo report del 15 settembre, suggerisce che la crisi "è crisi di domanda" e che questa non si può risolvere potenziando ulteriormente l'offerta.
Certo che anche Draghi lo sa! Ma questo non basta, caro Barnard, ad attestare una resipiscenza keynesiana di questi criminali, che restano neoliberisti, visto che escludono come la peste la principale idea di Keynes, ovvero che in fasi recessive dev'essere lo Stato a farsi carico di una massiccia politica di investimenti pubblici volti a combattere la disoccupazione di massa ed a contrastare la crescita delle diseguaglianze sociali.
In verità a Draghi sta andando molto peggio.
Ieri, 17 settembre, la Bce ha lanciato la prima asta (la seconda sarà l'11 dicembre) del suo maxiprestito alle banche (tasso dello 0.15%), assegnando la prima tranche Le banche accreditate erano 382, ma si sono presentate all'asta solo 255 (127 sono rimaste alla finestra). Rispetto ad una forchetta stimata tra i 100 e i 150 miliardi, ne sono stati richiesti solo 82,6. Il cavallo non beve, poiché non ha sete. [1]
NOTE
IL CAVALLO NON HA SETE, QUINDI NON BEVE. PRIMO FLOP DELL'ULTIMA MOSSA DI DRAGHI.
Iniziativa benemerita, quella pensata dal Coordinamento della sinistra contro l'euro. Parliamo della manifestazione prevista il 25 ottobre prossimo a Città della Pieve, in Umbria, dove Mario Draghi ha la sua villa di campagna e ci passa quasi tutti i fine settimana.
Anche noi saremo lì a protestare. Saremo lì a dire che occorre farla finita con una super-banca privata che simboleggia l'assoluto predominio delle banche d'affari e della speculazione finanziaria. Saremo lì a chiedere il ritorno alla sovranità monetaria, aspetto cruciale della sovranità dei popoli. Saremo lì per smentire che la recente operazione della Bce (Tltro-Target Longer-Term Refinancing Operations), ammesso che riesca, sia un'inversione di tendenza rispetto alle politiche di massacro sociale, poiché questa mossa consiste in una nuova trasfusione di sangue ai danni del popolo lavoratore ad esclusivo vantaggio del predatorio sistema bancario e finanziario.
Saremmo ben lieti che a manifestare con noi ci fosse anche Paolo Barnard. Dubitiamo che lo faccia. Siamo rimasti basiti da un suo recente post: ABBIAMO VINTOOO! DRAGHI CROLLA E INVOCA KEYNES. YAHOOOOO! Venuto a sapere che Draghi "si è strappato la camicia mostrando sul petto il tatuaggio di John Maynard Keynes", Barnard ha chiosato gaudente: "Mario, quanto ci hai messo! Ma come ci insegna il Figliol Prodigo… welcome fra noi".
Che colossale cantonata!
E che adesso cambiamo opinione su di un "criminale" (la burbera definizione è di Barnard stesso) per un tatuaggio? Anche Mussolini, in gioventù, era un ardente socialista.
Le chiacchiere (e i tatuaggi) stanno a zero. Le politiche che Draghi e Bce continuano a perseguire sono orientate dalla esclusiva preoccupazione di difendere il SISTEMA finanziario predatorio, e quindi l'euro, la cui dipartita metterebbe a repentaglio il sistema stesso. Politiche neoliberiste quindi, che consistono in una colossale rapina ai danni delle classi lavoratrici.
Per di più queste politiche stanno fallendo su tutta la linea. Quello che noti economisti (e il 15 settembre la stessa agenzia Fitch), avevano affermato, ovvero che il nuovo maxiprestito (Tltro) alle banche non avrebbe sortito l'effetto sperato, si sta già avverando. Fitch ammoniva: "La liquidità illimitata alle banche difficilmente farà ripartire il credito nell'Europa del Sud". Per l'agenzia di rating, le adesioni delle banche saranno magari elevate, ma serviranno soprattutto per rifinanziare i vecchi maxiprestiti Ltro ( il primo Ltro era del 2011) in scadenza all'inizio del 2015. V'è poi un dato ancor più importante: affinché gli investimenti privati ripartano non sono necessari solo bassi tassi d'interesse sui prestiti, occorre una condizione ancor più importante: la certezza che profitti attesi siano "congrui". Condizione del tutto inesistente vista la depressione economica.
Siamo quindi nella situazione che Keynes descriveva come "Trappola della liquidità", che si verifica quando le autorità monetarie, allo scopo di fare uscire l'economia dalla recessione, offrono denaro ad un tasso d'interesse molto basso, ma la domanda privata di moneta mira anzitutto a fini speculativi, e non finisce in investimenti produttivi, che cioè creano nuova ricchezza sociale. la cosa evidentemente non sfugge ai lupi mannari della finanza. La stessa Fitch, nel suo report del 15 settembre, suggerisce che la crisi "è crisi di domanda" e che questa non si può risolvere potenziando ulteriormente l'offerta.
Certo che anche Draghi lo sa! Ma questo non basta, caro Barnard, ad attestare una resipiscenza keynesiana di questi criminali, che restano neoliberisti, visto che escludono come la peste la principale idea di Keynes, ovvero che in fasi recessive dev'essere lo Stato a farsi carico di una massiccia politica di investimenti pubblici volti a combattere la disoccupazione di massa ed a contrastare la crescita delle diseguaglianze sociali.
In verità a Draghi sta andando molto peggio.
Ieri, 17 settembre, la Bce ha lanciato la prima asta (la seconda sarà l'11 dicembre) del suo maxiprestito alle banche (tasso dello 0.15%), assegnando la prima tranche Le banche accreditate erano 382, ma si sono presentate all'asta solo 255 (127 sono rimaste alla finestra). Rispetto ad una forchetta stimata tra i 100 e i 150 miliardi, ne sono stati richiesti solo 82,6. Il cavallo non beve, poiché non ha sete. [1]
[1] La Repubblica di oggi scrive:
«Gli addetti ai lavori spiegano la falsa partenza con diverse motivazioni. Una è che gli istituti con sede nei paesi a minor rischio di credito - oltre alla granitica Germania, tutta la Scandinavia e i paesi nordici in generale - hanno facilità a finanziarsi sul mercato a tassi anche inferiori; e una loro fredda accoglienza si era già vista con le simili aste Ltro della Bce da 1.000 miliardi, tre anni fa.
L'altra ragione, contingente, riguarda l'incombenza dei risultati degli esami che i regolatori stanno chiudendo sui 128 principali istituti europei, e che saranno resi noti il 17 ottobre in vista della vigilanza unica (parte il 4 novembre). Malgrado le dichiarazioni ufficiali, è difficile non vedere un freno alla voglia di fare credito del settore bancario nei doppi test in corso, che saranno molto più severi di quelli del 2011 e hanno già causato circa 200 miliardi di rafforzamenti patrimoniali nelle banche europee solo nell'ultimo anno. L'altra spiegazione invece è strutturale: le imprese europee arrancano, perfino quelle che esportano maggiormente faticano a tenere il passo della concorrenza asiatica e americana, con l'euro inchiodato attorno al cambio di 1,29. Insomma, se non c'è domanda di credito - specie il credito buono, quello per nuovi investimenti e iniziative, non quello per sostituire vecchi debiti o fluidificare il capitale circolante - è piuttosto inutile offrire credito a famiglie e imprese. Anche perchè c'è il rischio, per gli istituti, di una selezione inversa: diventare clienti dei peggiori pagatori».
12 commenti:
Sì, non ha capito un cazzo ma è normale. Barnard capisce solo apparentemente, se vai a vedere con un minimo di attenzione ti rendi conto che è uno gnomo intellettuale, un nano economico, una pulce politica, un microbo integrale.
Comunque vi spiego cosa sta per succedere, chi ha qualche spicciolo prenda nota: il dollaro entro un anno e mezzo salirà di più del 10% quindi compratene un po'.
Sull'azionario ci sarà una bella bolla che durerà un annetto forse qualcosa di più
Se sarete pronti di riflessi entrando adesso e uscendo quando i guadagni saranno maturi al punto giusto (sapendo che poi lo scoppio sarà disastroso) ci farete un bel po' di spicciolini.
E smettete di illudervi sul popolo che prenderà coscienza che vi fa male.
L'unica cosa che potete sperare è che succeda un indefinito "casino generale" nel quale magari si apriranno dei piccoli spiragli.
Ma "sollevazione", "rivoluzione", "presa di coscienza", "lotta di classe" lasciatele perdere che non esistono in natura.
Le pecore scozzesi intanto pare abbiano deciso al 53% di restare sotto la vigorosa cappella inglese che evidentemente gli piace assai.
Il guaio è che talvolta non esistono neppure più i cavalli ...
Dove sono tutte le imprese italiane che hanno chiuso o sono fallite? Dove sono le centinaia di imprenditori che si sono suicidati? Dove sono quelli ancora disposti a mettere a repentaglio la loro capacità imprenditoriale e la loro inventiva per farsi scarnificare dal fisco insaziabile?
Dove sono nel mercato interno quelli desiderosi di scialare in acquisti dato che le loro disponibilità economiche sono ridotte al lumicino? Se il mercato interno è sfinito a chi la si offrirà la produzione?
C'è qualche speranza che altre sigle, collettivi, gruppi di sinistra diversi da "Sinistra no Euro" si uniscano a questa iniziativa? Temo che la risposta sia no.
compagni della redazione,
forse siete troppo "liberali". Come potete consentire commenti demenziali come il primo sopra.
E' chiaramente un troll, ciò che dice non solo è un distillato di reazionarismo, non c'entra un cazzo con l'argomento di Draghi e Barnard.
Un po' di censura a volte è igienica!!!
Anche un tredicenne capirebbe che Barnard in quel post faceva ironia e nemmeno tanto sottile!
Questo articolo in pratica è un'autodenuncia pubblica di ciò che si è. Il messaggio che questo articolo trasmette infatti riguarda essenzialmente il suo autore e dice solo questo: sono un idiota che non ha alcun senso d'humour oppure sono uno stronzo che pur capendo l'ironia di barnard trovo il pretesto e ci scrivo sopra un articoletto per farmi leggere.
Peccato, con tutto quello che c'è da fare e da dire...
Certo certo, barnard non capisce un cazzo, ma se lui non ci fosse stato voi non esistereste neanche....
Scusate ma vi pare utile continuare ad usare quessto blog per continui attacchi a qualcuno? Contro Bagnai, contro Mimmo Porcaro, contro altri gruppi della sinistra di classe, contro Barnard: siete convinti possano essere utili alla causa della sinistra sovranista? Pensate che attaccare tutto e tutti sia utile per unire e rafforzare il coordinamento della sinistra contro l'euro? Non vi chiedete come mai pur facendo politica da decenni avete sempre avuto intorno solo poche decine di attivisti? Che sia perchè sbagliate metodo e avete una impostazione eccessivamente settaria?
Fossi in voi a queste domande proverei a dare una qualche risposta...
COME MAI?
Come mai Paolo Barnard, malgrado la sua potenza sul webe in Tv, politicamente è zero?
Come mai Bagnai, nonostante un blog seguitissimo e la sua notorietà, politicamente conta come il due di briscola?
Come mai Porcaro, che stava se non sbaglio in Rifonda, non si è portato dietro nessuno?
Come mai i gruppi della cosiddetta sinistra di classe sono in via d'estinzione?
Come mai l'area "sovranista" non sfonda ed è divisa?
Certo! Dipende dalle critiche di SOLLEVAZIONE!
Ma fatemi il piacere!!
Felice di ignorarvi definitivamente. Non posso credere alla stupidaggine di questo "articolo" . Preferisco pensare che siete in malafede. Adieu
Barnard?
Ma chi Paolo Barnard?
So forse sollevazione ha fatto male a criticarlo, ma ha fatto male per la ragion opposta di chi piagnucola in sua difesa....
Barnard è solo uno psicopatico patologico, basta leggere quel che scrive, per non citare quel che ha fatto. Ha il dono di distruggere tutto ciò che certe volte di buono ha fatto, trasforma in merda tutto quello che tocca.
E poi... agli avvocati difensori di Barnard ("se non ci fosse stato lui voi...") ricordo che se c'è un isterico che spara a zero su tutti quanti, anzitutto sugli italiani, è proprio lui.
Piero F.
Abbiamo tutti voluto bene a Paolo Barnard.
Ancora prima che portasse in Italia la MMT.
Dopo l'incontro di Rimini (2mila e passa persone) poteva dare vita ad una cosa grande, ad un movimento poltiico d'opposizione contro i distruttori della patria.
Il fatto è che lui non ha neanche l'ombra delle qualità di un leader politico, che per prima cosa deve avere capacità di ascolto, disponibilità a trovare accordi, e il dono dell'umiltà.
E' invece un inguaribile provocatore arrogante. E' anzitutto lui che divide invece di unire. ì
Ha finito per litigare con gran parte dei suoi seguaci MMTe perfino con il mite Mosler.
Chi ancora spera in Barnard perde solo tempo.
Condivido pienamente. Il senso dell'articolo di Barnard è chiaro.
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