Questa sinistra matrigna, stuprata da questo suo pargolo screanzato, è costretta a bollarlo come illegittimo, a togliergli la patria potestà, condannandolo come un obbrobrio.
Ma quale altra possibilità, sinistra-puttana, hai lasciato a quelli che immaginavi tuoi eredi, se non appunto una nichilistica disobbedienza? Che esempio hai dato a questi tuoi figliocci se non quello del disonore? Cosa poteva venir fuori dalle tue marchette, dal tuo abbandono di ogni visione e pratica rivoluzionarie se non appunto il disprezzo ed un ripudio radicali?
Come comprendiamo certa rabbia! che tuttavia è tanto estrema quanto inconsistente. Certa furia distruttiva, lo sappiamo, nemmeno pretende di aprire un qualche sbocco politico. La simbolica potenza mediatica del gesto se ha una funzione, pretende di dare coraggio agli oppressi a cui pretende di rivolgersi, finisce invece per ottenere il risultato opposto, per riconciliare gli oppressi con la loro impotenza, riducendoli a spettatori passivi.
Non cesserà, anzitutto tra i giovani, il bisogno di antidepressivi e droghe eccitanti, finché persisterà questa deprimente narcosi di chi sta sotto ed invece di sollevarsi, continua a subire ogni sorta di sopruso.
Questo figlioccio nichilista è a maggior ragione contro chi l'ha messo al mondo visto che, quando si specchia, vede il volto del proprio fratellastro bastardo, il quale ha un nome, Matteo Renzi. Ad esso si è tentato, quasi riuscendoci, di guastare la festa, la propria patetica autocelebrazione cesaristica.
Ma chi è più eversivo e distruttore tra i due fratellastri?
Se nessuno è Abele, chi dei due Caino è il più funesto? spergiuro? devastante? Chi sfascia vetrine o chi cancella i diritti e distrugge la vita stessa del popolo lavoratore? Chi appicca il fuoco alle macchine o chi demolisce la democrazia repubblicana? Chi viola questo o quel comma del codice penale o chi calpesta e polverizza la Costituzione? Chi si copre il volto con un passamontagna o un Quisling che a viso aperto saccheggia il Paese per nome e per conto della finanza predatoria globale?
La risposta, anche se fingete di non saperlo, la conoscete.
NOTE
[1] «A proposito. Analisti e dietrologi se ne facciano una ragione. I cosiddetti “black bloc” non vengono da Marte, non si sono “infiltrati” nel corteo e non sono nemmeno al soldo della spectre. Ci sono, sono un problema e bisognerà tenerne conto. Eranonel corteo, dentro, nemmeno in fondo. Gli spezzoni della manifestazione hanno dovuto giocoforza tollerarli e cercare di tutelare il corteo da una reazione della polizia che a un certo punto sembrava scontata.
La MayDay era contro il blocco nero? Questo movimento, questa piazza, che è pur sempre il massimo che oggi si possa esprimere, non ne aveva la forza. Né militare, né politica. Questo è un limite.
Ecco perché questo primo maggio è “politicamente” disastroso».
Dice molto il giornalista, ma non dice tutto. Non dice che certa "sinistra radicale" che oggi piange per essere stata "asfaltata" dal "blocco nero", mentre non ha ingaggiato alcuna lotta degna di questo nome contro il regime dell'euro e la perdita di ogni effettiva sovranità popolare ed anzi ancora inneggia all'Unione europea come "progresso"; mentre ha assistito inerme davanti ad un governo che oltre cancellare l'Art.18 impone una legge elettorale che istituisce un regime; ebbene, da mesi questa sinistra si concentrava... sull'EXPO, facendo pensare che la manifestazione del primo maggio sarebbe stata una specie di giorno del giudizio.
Chi la fa l'aspetti.
La MayDay era contro il blocco nero? Questo movimento, questa piazza, che è pur sempre il massimo che oggi si possa esprimere, non ne aveva la forza. Né militare, né politica. Questo è un limite.
Ecco perché questo primo maggio è “politicamente” disastroso».
Dice molto il giornalista, ma non dice tutto. Non dice che certa "sinistra radicale" che oggi piange per essere stata "asfaltata" dal "blocco nero", mentre non ha ingaggiato alcuna lotta degna di questo nome contro il regime dell'euro e la perdita di ogni effettiva sovranità popolare ed anzi ancora inneggia all'Unione europea come "progresso"; mentre ha assistito inerme davanti ad un governo che oltre cancellare l'Art.18 impone una legge elettorale che istituisce un regime; ebbene, da mesi questa sinistra si concentrava... sull'EXPO, facendo pensare che la manifestazione del primo maggio sarebbe stata una specie di giorno del giudizio.
Chi la fa l'aspetti.
9 commenti:
Bellissimo articolo, complimenti.
Poche ciance, le ultime domande sono pura retorica.
Adesso bisogna costruire, non demolire.
Bisogna chiedersi al di la di chi sono figli questi del black bloc, se questa gente serve a qualcosa.
La risposta è semplice, non servono a niente, sono controproducenti.
Bisogna tirare una linea, prendere tempo e cercare, se si riuscirà, a costruire qualcosa di forte per il futuro.
Questi tizi in nero non servono, punto.
Inutile fare i sentimentalisti, il medico pietoso aggrava solo la malattia.
Gli ultimi 16 anni a partire da Seattle hanno solo logorato le forze che tentavano di opporsi alla globalizzazione ed al potere finanziario internazionale.
Questi "neri" sono poche migliaia e sono riuscite a sacrificare tutto il resto per le loro logiche.
Dei movimenti di Genova poco è rimasto (andate a chiedere a quelli che hanno sopportato il peso di quei giorni, si sono rinchiusi in loro stessi - non tutti, ma la maggior parte), non è più possibile in questo contesto tenere tutto insieme.
Bisogna fare delle scelte cari, piaccia o meno.
Il Black Bloc deve semplicemente essere sacrificato se si vuole avere un minimo di speranza per il futuro.
In questo caso non c'è tradimento, ma è questione di sopravvivenza.
Vi ricordate agli scontri di Roma del 2011, quanto c'è voluto per riparare a quei disastri, ci si può permettere di pagare prezzi così alti?
Soprattutto adesso?
Riccardo.
ottimo articolo
Macchiavelli scriveva:
"l'arroganza del Principe provoca frustrazione e la frustrazione provoca violenza"
Un articolo che da tempo si attendeva, che nella sua concisionecostringe alla riflessione più che non mille pagine di analisi: quando leggo queste cose il miglior complimento che posso fare è confessare che avrei voluto saperle scrivere io stesso.
Credete ancora alle favolette!?
Ancora con questa melensa retorica?
Siamo seri per favore.
E dire che persino la buonanima di Cossiga lo ha spiegato più volte.
Sono quattro ragazzotti nel libro paga dei servizi.
Utili a screditare qualsiasi legittima protesta e a manipolare l'opinione pubblica.
È un banalissimo espediente vecchio quanto il potere.
Ma crederci evidentemente fa comodo a molti..
S.Vetrone
C'entra di striscio con l'articolo però lo ritengo interessante, è l'intervista a Fedez sull'expo e black bloc, nonchè sul modo in cui è stato tirato dentro a questa faccenda solo per aver espresso solidarietà alla manifestazione, quella pacifica intendo.
In questa intervista si è espresso bene non rinnegando (per fortuna) il suo sostegno agli ideali della manifestazione.
Una intervista equilibrata che mi è sembrata strana leggerla sul corriere della sera, ma tantè.
Forse potreste pubblicarla anche voi, a quanto pare qualcuno con la testa sulle spalle c'è, non so la sua posizione su euro ecc, però l'intervista mi sembra fatta da uno che sa il fatto suo.
http://www.corriere.it/spettacoli/15_maggio_02/fedez-difendo-no-expo-ma-non-chi-rompe-vetrine-63be3abe-f0f9-11e4-a840-81cad89c3055.shtml
Riccardo.
"Il Black Block deve semplicemente essere sacrificato...", l'ho già sentita 'sta storia, un pò di anni fà quando si voleva sacrificare e in effetti si sacrificò un vastissimo movimento giovanile che contestava la linea del partito comunista, io invece non voglio sacrificarli, la siunistra vera, democratica, socialista e sovranista faccia la sua opposizione e cerchi di crescere,non cada nella trappola della presa di distanza da questi giovani, forse arriverà il momento in cui i caschi, le sciarpe e le maschere che coprivano i volti si abbasseranno per confrontarsi a viso aperto con questo regime violento ed espropriatore (li ha definiti figli di papà, miserabile battuta di stampo populista, perchè dà per scontato che i giovani proletari siano tutti rincoglioniti dalla propaganda e che solo gli strati giovanili culturalmente più elevati abbiano la consapevolezza e gli strumenti per contestare, ma potrebbe sbagliarsi...dopotutto la scuola, pubblica e democratica, esiste ancora...)
Alessandro Magno catturò un pirata che infestava i mari, e civilmente, gli concesse l'ultima parola prima di impiccarlo. Il pirata disse: "Vedi Alessandro, noi due facciamo le stesse cose. Solo che io le faccio con trecento uomini e tu con trecentomila. Per questo io sono un pirata e tu un grande Re".
Estratto intervista Cossiga 23/10/2008
Quali fatti dovrebbero seguire?
«Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand’ero ministro dell’Interno».
Ossia?
«In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito...».
Gli universitari, invece?
«Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città».
Dopo di che?
«Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri».
Nel senso che...
«Nel senso che le forze dell’ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano».
Anche i docenti?
«Soprattutto i docenti».
Presidente, il suo è un paradosso, no?
«Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che indottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!».
E lei si rende conto di quel che direbbero in Europa dopo una cura del genere? «In Italia torna il fascismo», direbbero.
«Balle, questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l’incendio».
http://temi.repubblica.it/micromega-online/francesco-cossiga-%C2%ABvoglio-sentire-il-suono-delle-ambulanze%C2%BB/
S.Vetrone
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