[ 28 giugno 2017 ]
Il 15 giugno scorso, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, si è incontrato, amichevolmente ed in pompa magna, con l'ambasciatore ucraino Yevgen Perelygin [vedi foto accanto].
«La battuta sembra ironica ma forse a questo sta puntando Yevgen Perelygin, ambasciatore ucraino attualmente impegnato in un "tour mediatico" che lo ha portato a rilasciare diverse dichiarazioni ed a stringere molte mani. Portandolo il 15 giugno ad un incontro con il sindaco ex magistrato di Napoli De Magistris.
La stretta di mano, lo scambio di promesse amichevoli di collaborazione, il progetto di un accordo internazionale economico segna nella sua tappa partenopea un punto focale. Napoli è una città dove la presenza della comunità ucraina rappresenta una realtà numerosa e consolidata nella sua integrazione. Del resto il popolo napoletano fu definito dalla storia "russo nell'anima".
Ma russi si sa è sinonimo di libertà di pensiero ma anche di capacità di analisi ed è per questo che dal nostro punto di vista, come donne ucraine antifasciste che denunciamo da 3 anni il terribile stato in cui versa il popolo ucraino per colpa della politica nazionalista di Kiev l'incontro proprio non lo abbiamo digerito.
Noi di strette di mano del genere non ne vogliamo e siamo determinate nel nostro obbiettivo di lotta contro il governo golpista "amico della banca mondiale" di Petro Poroshenko. Dopo l'incontro proprio con De Magistris abbiamo da subito messo alla luce, non solo l'aspetto politico commerciale della manovra, magistralmente architettato dall'ambasciata ucraina ma vogliamo evidenziare come il 27 maggio lo stesso ambasciatore rilasciava dichiarazioni di come è conveniente vendere in Ucraina merce italiana senza troppe tasse favorendo una sorta di speculazione occidentali nel buon nome dei rapporti tra popoli.
Praticamente uno sfruttamento con il sorriso in bocca e gli occhi chiusi per non guardare i crimini contro l'umanità perpetrati dal governo di Kiev contro l'intera popolazione. Ma cosa volete che sia una guerra di fronte alla possibilità di un mercato libero e magari globale. Ed è davanti a questa vetrina mediatica che il primo cittadino di Napoli non ha resistito pur di apparire su qualche giornale e far parlare di se. Le elezioni del resto sono passate, quindi e il tempo porta risultati diversi dalla apparenza precedente, è si sa la pubblicità è l'anima del commercio. Noi invece abbiamo chiesto un incontro urgente, visto che questo incontro ufficiale con i rappresentanti di Kiev non rispecchia per nulla i valori repubblicani e antifascisti della costituzione italiana. Ci stranisce che un magistrato, autorevole come De Magistris, abbia proprio omesso questo aspetto. Sarà un caso o un semplice vuoto di memoria?
Noi, dal canto nostro, non abbiamo nessuna intenzione di far cadere nel dimenticatoio la nostra richiesta di incontro con il sindaco De Magistris che su questa questione dovrà darci qualcosa di più di una semplice risposta.
Proponiamo una riunione pubblica dove attraverso un confronto aperto vogliamo confrontarci sul tema: "Napoli e il razzismo".
Per evitare che il dissenso verso Salvini e Renzi sia solo un effetto pilotato che oggi svanisce davanti al gesto molto più grave fatto dal sindaco De Magistris».
* Svitlana Grugorciùk è portavoce del Comitato antifascista ucraino per il Donbass di Napoli
Il 15 giugno scorso, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, si è incontrato, amichevolmente ed in pompa magna, con l'ambasciatore ucraino Yevgen Perelygin [vedi foto accanto].
Evento a dir poco inquietante, che ha lasciato di stucco la comunità antifascista russo-ucraina partenopea. Capiamo l'amarezza. De Magistris in questo caso si è allineato con la posizione filo- ucraina del governo italiano della UE e della NATO. Quanto i legami con l'Italia siano considerati strategici da Kiev ce lo spiega proprio l'ambasciatore ucraino.
La stretta di mano, lo scambio di promesse amichevoli di collaborazione, il progetto di un accordo internazionale economico segna nella sua tappa partenopea un punto focale. Napoli è una città dove la presenza della comunità ucraina rappresenta una realtà numerosa e consolidata nella sua integrazione. Del resto il popolo napoletano fu definito dalla storia "russo nell'anima".
Ma russi si sa è sinonimo di libertà di pensiero ma anche di capacità di analisi ed è per questo che dal nostro punto di vista, come donne ucraine antifasciste che denunciamo da 3 anni il terribile stato in cui versa il popolo ucraino per colpa della politica nazionalista di Kiev l'incontro proprio non lo abbiamo digerito.
Noi di strette di mano del genere non ne vogliamo e siamo determinate nel nostro obbiettivo di lotta contro il governo golpista "amico della banca mondiale" di Petro Poroshenko. Dopo l'incontro proprio con De Magistris abbiamo da subito messo alla luce, non solo l'aspetto politico commerciale della manovra, magistralmente architettato dall'ambasciata ucraina ma vogliamo evidenziare come il 27 maggio lo stesso ambasciatore rilasciava dichiarazioni di come è conveniente vendere in Ucraina merce italiana senza troppe tasse favorendo una sorta di speculazione occidentali nel buon nome dei rapporti tra popoli.
Praticamente uno sfruttamento con il sorriso in bocca e gli occhi chiusi per non guardare i crimini contro l'umanità perpetrati dal governo di Kiev contro l'intera popolazione. Ma cosa volete che sia una guerra di fronte alla possibilità di un mercato libero e magari globale. Ed è davanti a questa vetrina mediatica che il primo cittadino di Napoli non ha resistito pur di apparire su qualche giornale e far parlare di se. Le elezioni del resto sono passate, quindi e il tempo porta risultati diversi dalla apparenza precedente, è si sa la pubblicità è l'anima del commercio. Noi invece abbiamo chiesto un incontro urgente, visto che questo incontro ufficiale con i rappresentanti di Kiev non rispecchia per nulla i valori repubblicani e antifascisti della costituzione italiana. Ci stranisce che un magistrato, autorevole come De Magistris, abbia proprio omesso questo aspetto. Sarà un caso o un semplice vuoto di memoria?
Noi, dal canto nostro, non abbiamo nessuna intenzione di far cadere nel dimenticatoio la nostra richiesta di incontro con il sindaco De Magistris che su questa questione dovrà darci qualcosa di più di una semplice risposta.
Proponiamo una riunione pubblica dove attraverso un confronto aperto vogliamo confrontarci sul tema: "Napoli e il razzismo".
Per evitare che il dissenso verso Salvini e Renzi sia solo un effetto pilotato che oggi svanisce davanti al gesto molto più grave fatto dal sindaco De Magistris».
2 commenti:
La presenza di una forte comunità ucraina a Napoli è evidentemente una scusa vergognosa per nascondere le vere motivazioni: anche i bambini a Napoli sanno che gli affari si fanno con La base della Sesta Flotta USA, la Naval Support Activity Naples, dove si trova anche il Comando della United States Naval Forces Europe. E dunque anche De Magistris ha dovuto rassegnarsi ad obbedire: inutile farsi illusioni, finché l'Italia resterà nella NATO (e la NATO in Italia), il Paese sarà sempre e solo una colonia statunitense o se preferite un protettorato, tutti i governi fantoccio non hanno mai osato disobbedire, unico caso, anche se limitato, fu l'episodio con cui Craxi si oppose all'arroganza statunitense (Sigonella, ottobre 1985).
Carissimi,
prima di tutto i miei saluti e ringraziamenti a tutti coloro che in un modo o nell'altro si stanno battendo anche solo facendo informazione sui mostri sguinzagliati dalla cosca USA-NATO-UE in Ucraina.
Vorrei segnalare, in tema d'Ucraina, questo:
https://twitter.com/DefendingHistor/status/879761241178353664
Detto questo, mi viene da pensare una cosa un po' pazza. Nel giro di qualche anno, il buon De Magistris potrebbe essere riciclato come candidato a livello nazionale, magari alla testa di un cartello che raccatti gli ultimi zombie della fu "sinistra" italiana ma quando l'ulteriore peggioramento della situazione avrà "napoletanizzato" tutto il Paese. Mi scuso se qualcuno si sentirà offeso, ma capirete bene Napoli non è mai stata un gran bell'esempio in termini di sviluppo economico e situazione sociale. Tutti vorremmo che le cose cambiassero, ma è ovvio che un bellimbusto ambizioso non può essere la soluzione: è un gioco truccato fin dall'inizio.
E mi viene pure da pensare ad un altro personaggio che a "sinistra" ha avuto e continua ad avere fin troppa considerazione: Stefano Fassina. S'è fatto eleggere al consiglio comunale di Roma e in un anno la sua azione più considerevole quale è stata? Questa. Si commenta da sé.
La mia conclusione è che tutta questa gente va lasciata a crogiolarsi con le sue poltrone e poltroncine finché gli dura. Oggi pare che l'opposizione preferita di "sua maestà" sia a destra: c'è tutto questo spingere su Lega qui, Lega lì... Poi, quando pure quelli, come i ciclisti sulle salite alpine più temibili si pianterenno a corto di forze per qualsiasi motivo (scandaletto giudiziario? oppure cominceranno a dilaniarsi fra loro chissà per quale stupidaggine? oppure si comporteranno come sempre hanno fatto e basterà!), ecco che "sua maestà" inizierà a spingere a "sinistra" ed ecco che vedremo appunto un campione tipo De Magistris venire spinto a più non posso. E si rivelerà uno Tsipras italiano.
Dunque, bisogna rompere le righe e fare da soli. Basta rottami, vecchi o nuovi, anzi "nuovisti". Basta gattopardi, tengo-famiglia e affini.
Chiudo con una nota positiva. Sono esistiti, magari in altri tempi, magari in altri luoghi, uomini di valore:
https://twitter.com/FXMC1957/status/880323721256456192
Vostro
Barbaro D'Urso
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