[ 26 giugno 2017 ]
Non basteranno le cadute di 1000 Sesto San Giovanni a fare cambiare idea ad una pletora minoritaria ma nefasta, che non è altro che il tappo ad ogni difficile e faticoso ma possibile sviluppo, sul terreno dei diritti sociali e la difesa e rilancio dei valori rappresentati dalla Costituzione Repubblicana del 1948.
Si ripartirà con un nuovo arcobaleno 3.0, senza contenuti, sostanzialmente asservito al partito franco-renano, compatibile alla UE, con l’obiettivo del tre per cento, magari da assommare ad un altro contingente di miseria e danni politici della zattera del PD post-renziano o dei suoi paraggi. Poi qualcun altro, vicino a noi, magari il primo luglio, lancerà un grido di sostanziale rassegnazione, seppellito simbolicamente sotto una tonnellata di proclami anticapitalisti, antipatriarcali, antimperialisti, esaltanti mille conflitti che non si intravedono, se non nella loro minoritaria e perdente rappresentazione. Molti ne saranno attratti, in buona fede, molti vicini a noi, con i quali continueremo a relazionarci ed a proporre, convinti che i fatti abbiano la testa tremendamente dura e che la pazienza ed il dialogo siano virtù squisitamente Rivoluzionarie!
Ma non è questo il problema centrale: ma il senso di debolezza e sconfitta che caratterizza la sinistra occidentale da quasi cento anni, tranne la parentesi della lotta partigiana e della stagione delle grandi conquiste del movimento dei Lavoratori: un realismo scientista scatologico, una impossibilità da tubi digerenti-dirigenti nell’interpretare con elasticità e velocità i cambiamenti, le pulsioni: saperle genialmente anticipare e sintetizzare.
Viviamo circondati da narcisi e “fancazzisti” invidiosi, abili con la penna, ma distanti da strade, bische, capannoni ed uffici, incapaci di sentire il cuore pulsante del proprio Popolo, di coglierne tutta la sofferenza, il disincanto, la diffidenza indotta da un secolo breve di errori strategici.
"Cedere di un poco vuole dire capitolare del tutto", recitava un bellissimo slogan di tempi passati: abbiamo ceduto del tutto ed i risultati sono evidenti.
Ma l’assenza di grandi movimenti, dopo la grande destabilizzazione di quello pur contradditorio del 2001-2002, non implica la presenza di una immensa “sofferenza” che dobbiamo sapere cogliere, che non possiamo soltanto delegare ad una funzione assorbita religiosamente. Sono le condizioni oggettive a creare tanto malessere diffuso: lo sfruttamento, la mancanza di libertà di intrapresa, il monopolismo privato, la compressione salariale-umana, la castrazione concettuale, il fariseismo cosmopolita: la sovranità limitata e l’imposizione di vincoli esterni assurdi per il Popolo. Tutto ciò genera uno stato di coscienza primario diffuso, una consapevolezza non presente fino a pochissimo tempo fa, che non trova uno sbocco credibile. Ma dopo tante illusioni, non possiamo pensare sia un fatto automatico, ma un difficile e faticoso percorso. Quando si inizia ?
L’anno del mai ed il giorno del chissà? La paura di fallire…..porta al fallimento certificato. Sono anni che si sente pronunciare la mitica formuletta del programma minimo ma nessuno lo espone: la CLN in un certo senso, lo ha fatto: pochi punti occorrono oggi, sui quali tentare seriamente di cementare un cammino nuovo e verace.
L’italia Popolare e Sovrana, la valorizzazione del dettato Costituzionale è in se tale programma che l’enorme astensionismo e la caduta libera di tutti i partiti-automi della UE SOTTINTENDONO CHE ESCA ALLO SCOPERTO SENZA NUOVE DOSI DI PAURA E BROMURO.
Non si tratta di proporre un accrocco elettorale, ma chiare parole d’ordine. Serve un grande contagio-diffusione per una ITALIA RIBELLE E SOVRANA, capace di creare un medium comunicativo con le istanze chiare della CLN, in questa fase ancora non perfettamente digeribili a livello di massa. Le esperienze di Melenchon o di Corbyn, non fanno che dare fondatezza a tale intento, se non fosse per l’enorme letto di contenzione politica costituito dalla sinistra o liberista o identitario-velleitaria.
O ci proviamo seriamente, ora, in questa specifica congiuntura, o perderemo un altro ennesimo “treno”: delle celebrazioni me ne infischio! Sarebbe ora di fare la nostra Rivoluzione Italiana…almeno tentare prima della dipartita …..
Luca Massimo Climati 25/6/2017
3 commenti:
“la mancanza di libertà di intrapresa” ?!?
Sorvolo sulla “castrazione concettuale” … ma davvero uno dei problemi da risolvere è “la mancanza di libertà di intrapresa” ? Sulla UE si può dire di tutto , ma non che non incentivi “la libertà di intrapresa” ..
Gentile lettore, non è un problema nostro : ma determinato dalla tendenza naturale alla creazione dei cartelli e del monopolio. Forse voi non vi rendete conto cosa sia lottare contro il capitale finanziario odierno e le multinazionali, il partito tedesco...e quello amerikano. No, gentile lettore, la UE, MI DISPIACE STA AMMAZZANDO "L'INTRAPRESA" e la spina dorsale della economia del Paese : non sta producendo un processo di "collettivizzazione" : l'esatto contrario ,una concentrazione del capitale. "Sei der gatto", si dice a Roma...nel senso che i monopoli tendono naturalmente a strozzare "l'intrapresa", perché è una obbligazione ,un indotto della caduta tendenziale, anzi ora verticale del saggio di profitto . Questo è parte DELLA NATURA IDEOLOGICA DEL SISTEMA UE e del capitale finanziario che deve necessariamente uccidere una impresa legata al territorio . QUINDI LA UE...O ALTRI GEO-COMPETITORI IN GUERRA.....PREDICANO BENE.....MA RAZZOLANO MOLTO MALE : CREANO SUGGESTIONI DESTINATE , COME NELLA CASA DEI BALOCCHI, di collodiano genio , forse migliore di tanti pseudo-intellettuali pseudo-marxisti datati ,A TRASFORMARE IN CIUCHINI I GONZI CHE VICASCANO DENTRO, NELLE SPACCIATE SUPERSTIZIONI. Poi , le risulta vi siano schiere di operai e precari ,marinai e soldati, pronti ad assaltare l'antico o post-moderno regime e instaurare la dittatura del proletariato , all'orizzonte? All'orizzonte, forse SI DOVREBBE TENTARE DI COSTRUIRE UN FRONTE AMPIO , DEL NOVANTA PER CENTO O GIU' DI LI DEL PAESE, CONTRO CHI NE OPPRIME LE PUBBLICHE POTENZIALITA' IN TUTTO....in questo senso, il paradiso "non può attendere".
L'esatto contrario, gentile lettore : la UE DISTRUGGE "qualsiasi intrapresa nazionale : sta distruggendo la spina dorsale della economia italiana e non solo. Il capitale trans-nazionale crea monopoli..... e fregnacce ideologiche come il "libero mercato" , che non esiste. I super-marxisti da 4 soldi, dovrebbero capire l'importanza di un fattore stato "sovrano", che esprima interessi collettivi e generali, non liberalizzazioni per cartelli e multinazionali.
Se si vuole sconfiggere queste corazzate, dobbiamo creare un FRONTE AMPIO ED UNITO, OPERAI-PRECARI-DISOCCUPATI-AGRICOLTORI...E IMPRENDITORI , CONTRO BORGHESIA COMPRADORA E UE E INTERVENENDO AUTONOMAMENTE APPROFITTANDO DEL CONFLITTO INTER-IMPERIALISTA.TUTTO IL RESTO E' FUFFA E SUPERSTIZIONE ....O IDEOLOGIA DELLA MISERIA
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