[ 10 giugno 2017 ]
La vicenda del decreto-legge sui vaccini varato il 19 maggio è emblematica del modo neoliberista antidemocratico di governare con le crisi. Le decisioni vengono prese e le grandi strategie vengono elaborate in sedi diverse dai parlamenti: in consessi internazionali, in istituzioni tecnico-burocratiche non elette (come la Commissione europea), in ristrette riunioni di leader politico-economico-finanziari, ecc. Poi spetta al singolo governo trovare il modo di attuare la decisione e tradurre la strategia in azioni concrete.
È in questo passaggio che la crisi gioca il suo ruolo essenziale. I casi sono due: o si attende la crisi o la si costruisce. A volte i due casi si presentano uniti.
Il decreto-legge del 19/05 è l’attuazione di una decisione-strategia decisa nel settembre 2014 a Washington, che sfrutta una pseudo-emergenza, quella dell’aumento dei casi di morbillo nei primi tre mesi del 2017.
Il 26 settembre del 2014
il ministro della Salute Beatrice Lorenzin è intervenuta alla Casa Bianca invitata dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama al summit mondiale su “Global Health Security Agenda” dove si discute di sicurezza e delle emergenze in tema di salute. In particolare si affrontano le problematiche degli agenti infettivi, sia microbici che virali, della loro sorveglianza e di come combatterli, incluso il problema della resistenza anti microbica, considerata un problema prioritario dall’Organizzazione mondiale della sanità. (vedi qui)
In questo contesto
È stata formalizzata la leadership dell’Italia nel campo delle immunizzazioni, …; in una parola spetterà al nostro Paese predisporre i piani strategici di implementazione, comunicazione e monitoraggio sulle vaccinazioni nelle varie parti del mondo, in particolare per la prevenzione di quelle malattie infettive che possono causare anche estese epidemie. Importantissimo viene considerato l’aspetto educativo e di comunicazione nei confronti delle persone a favore delle vaccinazioni, a cominciare dal morbillo, attraverso campagne di informazione per le immunizzazioni. (vedi qui)
Insomma, il ministro Lorenzin, davanti al presidente Obama e ai ministri della salute di altri 44 paesi (ma soprattutto davanti al presidente Obama) impegna l’Italia a livello internazionale a estendere la copertura vaccinale nel mondo, e prima di tutto in Italia, soprattutto contro il morbillo.
Interessante anche la giustificazione che il ministro dà all’iniziativa in un comunicato dell’AIFA a seguito del summit di Washington:
Il nostro Paese si trova al centro dell’area mediterranea e le molte crisi internazionali hanno portato a nuovi imponenti flussi migratori. È necessario rafforzare i controlli nei confronti di malattie endemiche riemergenti come polio, tubercolosi, meningite o morbillo. Se vogliamo evitare il collasso dei sistemi sanitari del Vecchio Continente dobbiamo rafforzare i processi di vaccinazione verso tutte le persone che vivono in Europa.
Insomma: Washington e i suoi pards destabilizzano l’Africa centrale e settentrionale, mettono in movimento flussi di umanità disperata principalmente verso l’Italia, poi chiama il ministro della salute italiano e gli dice che per sicurezza deve vaccinare tutti i neonati con ben 12 vaccini, così, per togliersi il pensiero. Chi pensa che questa sia prevenzione, alzi la mano.
Avviso per tutti i fondamentalisti della vaccinazione: questo post non riguarda la necessità o meno della obbligatorietà della vaccinazione. Dico questo, nonostante il fatto che, se un esperto di nanoparticelle tutto sommato ragionevole ed equilibrato mi dicesse che i vaccini che ha esaminato col microscopio presentano particelle di materiale estraneo, io mi volterei verso il ministro e non mi accontenterei di una accusa di complottismo; oppure se un virologo premio nobel mi dicesse che ci potrebbe essere una relazione tra vaccinazione e autismo, io mi volterei nuovamente verso il ministro e non mi accontenterei di un’alzata di spalle, e la cosa non mi lascerebbe tranquillo; come non mi lascerebbe tranquillo il sospetto che il mio ministro mandi lettere al parlamento europeo per chiedere e ottenere l’annullamento di una conferenza contraria alla sua politica “vaccini per tutti obbligatoriamente altrimenti mi prendo vostro figlio”. Detto questo, torno ad avvisare che questo non è un post sulla necessità della vaccinazione. Ma torniamo al tema.
Quindi, il ministro ha impegnato il paese davanti al presidente dell’impero. Ma in Italia cresce un movimento contro l’obbligatorietà del vaccino. È un bel problema, per il ministro e per il governo di cui fa parte. Anche perché nel 2015 e nel 2016 il bacillo del morbillo non collabora e se ne sta tranquillo. Fino ai primi tre mesi del 2017 in cui dimostra un improvviso dinamismo.
Ecco la crisi che aspettava il ministro. Parte la grancassa e tutti i media gridano preoccupati all’allarme morbillo. Non mi dilungo sull’operazione, perché l’ho già analizzata in un altro post. Ma ha tutta l’aria di una operazione stile “FATE PRESTO“, concordata e coordinata tra diversi attori, istituzionali e mediatici, dove non manca neanche la voce del padrone che richiama, attraverso la fedele presstituta di casa nostra, in modo velato il suo servo agli impegni presi in sua presenza.
È in questo preciso punto che scatta l’operazione decreto-legge. E il governo e il suo ministro ci vanno giù pesante. Quest’ultima arriva a minacciare di togliere ai genitori ostinati la patria potestà. La posta in gioca è alta. La lotta si fa dura. Il popolo va domato. Questi italiani indisciplinati hanno bisogno di una lezione, di mano pesante e ferma. Devono sottomettersi a una decisione che è stata presa per il loro bene da esperti che ne sanno. Che lo vogliano o no. Le discussioni sono finite. Punto.
Ma il bacillo non sembra voler collaborare. I casi di morbillo che già ad aprile avevano cominciato a diminuire, nelle prime due settimane di maggio crollano. L’allarme sembra non esserci più. E non essendoci allarme non c’è più giustificazione dell’urgenza di un decreto-legge. Tanto è vero che il decreto non è stato ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale, segno che il Presidente Mattarella non l’ha ancora formato. Probabilmente sta aspettando che i casi di morbillo aumentino nuovamente. Vedrete: la grancassa si rimetterà immediatamente in moto.
* Fonte: Pensieri Provinciali
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