[20 luglio ]
L'accordo-bidone siglato da Tsipras, la resa di SYRIZA, hanno causato un terremoto politico che fa sentire i suoi effetti a scala europea.
Podemos è stato messo in una situazione di gravissima difficoltà. Il segnale che la Germania ha voluto dare, che chi vuole stare nel club euro deve rispettare le implacabili regole monetariste e liberiste, è giunto forte e chiaro in Spagna. I cittadini si chiedono: come potrà Pablo Iglesias ottenere dall'eurocrazia ciò che non è stato dato a Tsipras?
Le conseguenze si sono subito fatte sentire anche nella sinistra francese. Come sappiamo il Front de gauche, coalizione della "sinistra radicale" nata nel 2012, anche a causa della sua linea altraeuropeista e filo-euro, ha ricevuto una mazzata elettorale devastante nelle europee dell'anno passato —con i propri elettori che sono rifluiti nell'astensione o hanno votato per la Le Pen.
Dal Front de gauche e su posizioni ancor più moderate ed europeiste si è staccato recentemente il Partito comunista francese (Pcf) di Pierre Laurent (nella foto sopra). Non siamo rimasti sorpresi nel leggere che il Pcf ha difeso su tutta la linea la resa di Tsipras.
In Italia il Partito della rifondazione comunista ha rilanciato le dichiarazioni incredibili di Laurent, attestandosi quindi sulla linea eurista di sostegno totale alla capitolazione totale di SYRIZA.
La novità è che il Parti de gauche —che è adesso la spina dorsale del Front de gauche— ha invece assunto una posizione opposta a quella del Pcf, ovvero di critica frontale all'accordo siglato da Tsipras. [vedi l'immagine a destra]
Degno di nota che anche Jean-Luc Mélenchon, il portavoce del Front de gauche, pur non condannando con la stessa forza la resa di Tsipras, non la spaccia per una vittoria o come una "scelta obbligata", come vanno dicendo in Italia gli Tsiprioti del Prc, di Sel e gli ex-arancioni di Rivoluzione civile.
L'accordo-bidone siglato da Tsipras, la resa di SYRIZA, hanno causato un terremoto politico che fa sentire i suoi effetti a scala europea.
Podemos è stato messo in una situazione di gravissima difficoltà. Il segnale che la Germania ha voluto dare, che chi vuole stare nel club euro deve rispettare le implacabili regole monetariste e liberiste, è giunto forte e chiaro in Spagna. I cittadini si chiedono: come potrà Pablo Iglesias ottenere dall'eurocrazia ciò che non è stato dato a Tsipras?
Le conseguenze si sono subito fatte sentire anche nella sinistra francese. Come sappiamo il Front de gauche, coalizione della "sinistra radicale" nata nel 2012, anche a causa della sua linea altraeuropeista e filo-euro, ha ricevuto una mazzata elettorale devastante nelle europee dell'anno passato —con i propri elettori che sono rifluiti nell'astensione o hanno votato per la Le Pen.
Dal Front de gauche e su posizioni ancor più moderate ed europeiste si è staccato recentemente il Partito comunista francese (Pcf) di Pierre Laurent (nella foto sopra). Non siamo rimasti sorpresi nel leggere che il Pcf ha difeso su tutta la linea la resa di Tsipras.
In Italia il Partito della rifondazione comunista ha rilanciato le dichiarazioni incredibili di Laurent, attestandosi quindi sulla linea eurista di sostegno totale alla capitolazione totale di SYRIZA.
La novità è che il Parti de gauche —che è adesso la spina dorsale del Front de gauche— ha invece assunto una posizione opposta a quella del Pcf, ovvero di critica frontale all'accordo siglato da Tsipras. [vedi l'immagine a destra]
Degno di nota che anche Jean-Luc Mélenchon, il portavoce del Front de gauche, pur non condannando con la stessa forza la resa di Tsipras, non la spaccia per una vittoria o come una "scelta obbligata", come vanno dicendo in Italia gli Tsiprioti del Prc, di Sel e gli ex-arancioni di Rivoluzione civile.
1 commento:
Ma ci sono almeno segnali di fibrillazioni dentro Podemos che potrebbero portare ad una rottura fra la dannosa ala euromoderata ed una eventuale parte eurocritica (sempre che esista)?
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