«L’Italicum ha un grande elemento di chiarezza: per cinque anni sarà chiaro il governo, chi vince. Ci sarà un sistema nel quale il nostro Paese potrà finalmente essere punto di riferimento per stabilità politica, che è precondizione per l'innovazione e la crescita economica».
Così Renzi questa mattina, nel suo discorso alla borsa di Milano —dove tra l'altro, dopo aver tessuto le magnifiche sorti e progressive della globalizzazione, ha criticato il "capitalismo relazionale" italiano (ma gli oligarchi c'erano tutti a lustrargli le scarpe), perorando, guarda un po', la massima apertura alle multinazionali straniere.
Tutto si tiene.
Non sbaglia Renzi quando dice che la nuova legge elettorale, quindi il passaggio ad un sistema presidenzialistico e post-parlamentare "è precondizione per l'innovazione e la crescita economica". Tutto sta a capire la visione del mondo di Renzi, una visione neoliberista addirittura fondamentalistica, in cui la decisione politica lungi dal governare o normare i processi ed i mutamenti nella sfera economica, deve solo assecondarli. Una visione ben gradita ai grandi poteri capitalistici globali ed alla nuova aristocrazia finanziaria, per cui, meno Stato c'è e meglio è, meno la politica ficca il naso nei mercati (e negli affari loro) meglio è.
Scontata la vittoria politica di Renzi, sconfitte ed umiliate le opposizioni in Parlamento (quanto stucchevole è questa pantomima sul voto contrario, il non-voto....) la parola passa dal Palazzo alla società.
Un ciclo politico si chiude, ed un altro si apre.
Se già adesso è chiaro che non è nei giochi e con gli intrighi di Palazzo che si può sconfiggere il blocco oligarchico effettivamente dominante, figuriamoci domani, dopo la "riforma" istituzionale e la nuova legge elettorale.
Non tutto è perduto tuttavia. Anche se il Pil desse segni di vita, la crisi economica e sociale si approfondirà, e la strada del nuovo Cesare di Rignano sull'Arno è quindi irta di ostacoli.
Ed anche ove continuasse questa oscena pace sociale, resta che le sue "riforme" saranno sottoposte al vaglio dei cittadini.
Conoscendo la smisurata megalomania del Nostro, scommettiamo che egli farà del referendum un vero e proprio plebiscito: "o con me o contro di me", offrendoci dunque la possibilità di prendere due piccioni con una fava: bocciare il modello presidenzialistico e mandarlo a casa.
Dentro la crisi sistemica un ciclo politico e istituzionale si chiude, un altro si apre. Il panorama politico subirà grandi mutamenti, un "fronte del rifiuto", un'ampio e trasversale schieramento d'opposizione sorgerà.
Le forze sovraniste-democratiche dovranno giocare questa partita, occupando anzi la prima linea di questo "fronte del rifiuto".
No, non tutto è perduto.
6 commenti:
La parola passa alla società...giusto, a fine maggio vediamo come votano gli italiani.
Se rifanno un mezzo plebiscito per Renzi come alle europee ci mettiamo una pietra sopra almeno per questa vita.
Concordo,sono convinto anch'io che la crisi del capitale,con la sua connaturata pulsione a divenire un'insostenibile dittatura per la stragrande maggioranza degli esseri umani,sia destinato ad implodere assieme ai suoi servi e lacche',ma se ci sara'un'accelerazione non sara'(per ora)opera di una convinta presa di coscienza della maggioranza del popolo,ma della profondità delle contraddizioni immanenti al modo di produzione capitalistico che provocherà una situazione sociale tale da far rinsavire anche l'ultimo pasdaran liberista.Ma siamo ancora lontani da questo scenario,soprattutto sul piano ideologico,sono ancora in troppi a pensare alla bontà e irreversibilita'del sistema. Comunque il "bomba"con la sua smisurata smania di "ben apparire"ci sta aiutando molto a chiarire le reali intenzioni dell'oligarchia a cui risponde in maniera così pronta.Luciano
L'Italicum è legge.
Adesso voglio vedere se la sinistra del c.... lo capisce che l'unica speranza è votare IN MASSA per il m5s.
Ma vedrai che i babbei di RC, capitanati da un segretario che è il contrario di un fulmine di guerra, insisteranno a rendersi ridicoli davanti alla storia.
IL fascismo è di nuovo tra noi, il nuovo capitalfascismo renziano
insopportabilmente mellifluo.
Credere obbedire e non gufare. farinetti ha detto che il pessimismo
andrebbe abolito perchè è un peccato.
Ha ragione l'anonimo delle 20.08: Preghiamo che gli ingenui
di RC e SEL si decidano finalmente a confluire nel M5S.
"Non tutto è perduto tuttavia."
Questa frase, scusate voi della Redazione, vorrebbe essere consolatoria ma mi pare , involontariamente forse, canzonatoria
E mi si banni pure che a forza di frasi consolatorie siamo arrivati a questi estremi. La realtà andrebbe vista invece nella sua crudezza tragica. Povera Democrazia e povero Popolo Italiano!
CONSOLAZIONE?
"Non tutto è perduto" è un concetto, che si può battere Renzi, ed il grande successo della protesta nella scuola di ieri lo sta a dimostrare.
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