10 luglio. I giornali di questa mattina mettono al centro il declassamento del rating italiano da parte di Standard & Poor's (da BBB+ a BBB, a due passi dal livello spazzatura) e subito dopo la decisione della Corte di Cassazione di emettere sentenza sul processo Mediaset per i diritti Tv —l’8 maggio scorso, in appello, Berlusconi è stato condannato a 4 anni di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni.
Tra i due fatti, del tutto scollegati l'uno dall'altro, viene a stabilirsi tuttavia un nesso oggettivo. Qual è il nesso? Entrambi sono fendenti con il partito di Berlusconi e quindi congiurano contro la vita del governo Napolitano-Letta o di "larghe intese".
Ci si attendeva che la Cassazione se la sarebbe presa comoda (dato che la conferma della condanna di Berlusconi sembra scontata), venendo sostanzialmente incontro ai desiderata di Napolitano, il cui governicchio è appeso come un impiccato alla corda del sostegno del Pdl. Invece, sorprenendo tutti, ma proprio tutti, i giudici hanno deciso di chiudere la partita a stretto giro. Non a torto i berlusconiani hanno interpretato questa accelerazione come l'avviso di una condanna del loro capo supremo.
D'altra parte colpiscono le motivazioni con cui Standard & Poor's ha di nuovo declassato l'Italia, ovvero il governo Napolitano-Letta: gli obiettivi di bilancio sarebbero a rischio poiché il disavanzo crescerebbe come risultato della sospensione dell’Imu e del possibile ritardo dell’aumento dell’Iva. Anche qui si parla del Pdl, che ha fatto della cancellazione dell'Imu e del non aumento dell'Iva i suoi vessili.
Letta fa il pesce in barile. Dice che la tenuta del governo non è a rischio.
Comunque sia è appesa ad un filo, al filo del sostegno dei berlusconiani, ai quali, Standard & Poor's (del resto anche il Fmi giorni addietro s'era fatto sentire) ha lanciato un avvertimento in stile para-mafioso: ammainate le vostre bandiere e non staccate la spina al governo Napolitano-Letta o scateniamo contro l'Italia "i mercati". Come avvenne di fatto con la tempesta finanziaria dell'estate-autunno 2011 che portò alle dimissioni di Berlusconi e all'avvento di Monti.
Situazioni mediane a questo punto non se ne danno: o i berlusconiani abbassano la cresta su Imu e Iva tenendo in vita il governicchio o fanno saltare il banco causando le elezioni anticipate.
C'è chi dice che Berlusconi, alla fine cederà, perchè anzitutto pensa alla preservazione del suo impero economico e finanziario. Giusto. Ma questo fattore, per quanto decisivo, non è il solo che noi dobbiamo tenere in considerazione. Se il Pdl capitola e ammaina le bandiere di Imu e Iva è come se firmasse la sua condanna a morte. Quando si voterà, ritengo al massimo entro la primavera 2014, subirebbe un tracollo devastante. Per questo potremmo avere sorprese in seno al partito berlusconiano, ovvero i cosiddetti "falchi" che decidono di staccare la spina non solo a Letta ma pure al Cavaliere.
Vi può essere una diversa chiave interpretativa, almeno della decisione di Standard & Poor's. Essa potrebbe essere letta alla luce di quanto adombrato da Moreno Pasquinelli:
Tra i due fatti, del tutto scollegati l'uno dall'altro, viene a stabilirsi tuttavia un nesso oggettivo. Qual è il nesso? Entrambi sono fendenti con il partito di Berlusconi e quindi congiurano contro la vita del governo Napolitano-Letta o di "larghe intese".
Ci si attendeva che la Cassazione se la sarebbe presa comoda (dato che la conferma della condanna di Berlusconi sembra scontata), venendo sostanzialmente incontro ai desiderata di Napolitano, il cui governicchio è appeso come un impiccato alla corda del sostegno del Pdl. Invece, sorprenendo tutti, ma proprio tutti, i giudici hanno deciso di chiudere la partita a stretto giro. Non a torto i berlusconiani hanno interpretato questa accelerazione come l'avviso di una condanna del loro capo supremo.
D'altra parte colpiscono le motivazioni con cui Standard & Poor's ha di nuovo declassato l'Italia, ovvero il governo Napolitano-Letta: gli obiettivi di bilancio sarebbero a rischio poiché il disavanzo crescerebbe come risultato della sospensione dell’Imu e del possibile ritardo dell’aumento dell’Iva. Anche qui si parla del Pdl, che ha fatto della cancellazione dell'Imu e del non aumento dell'Iva i suoi vessili.
Letta fa il pesce in barile. Dice che la tenuta del governo non è a rischio.
Comunque sia è appesa ad un filo, al filo del sostegno dei berlusconiani, ai quali, Standard & Poor's (del resto anche il Fmi giorni addietro s'era fatto sentire) ha lanciato un avvertimento in stile para-mafioso: ammainate le vostre bandiere e non staccate la spina al governo Napolitano-Letta o scateniamo contro l'Italia "i mercati". Come avvenne di fatto con la tempesta finanziaria dell'estate-autunno 2011 che portò alle dimissioni di Berlusconi e all'avvento di Monti.
Situazioni mediane a questo punto non se ne danno: o i berlusconiani abbassano la cresta su Imu e Iva tenendo in vita il governicchio o fanno saltare il banco causando le elezioni anticipate.
I vari paesi del mondo ed il rating Standard adn Poor's |
C'è chi dice che Berlusconi, alla fine cederà, perchè anzitutto pensa alla preservazione del suo impero economico e finanziario. Giusto. Ma questo fattore, per quanto decisivo, non è il solo che noi dobbiamo tenere in considerazione. Se il Pdl capitola e ammaina le bandiere di Imu e Iva è come se firmasse la sua condanna a morte. Quando si voterà, ritengo al massimo entro la primavera 2014, subirebbe un tracollo devastante. Per questo potremmo avere sorprese in seno al partito berlusconiano, ovvero i cosiddetti "falchi" che decidono di staccare la spina non solo a Letta ma pure al Cavaliere.
Vi può essere una diversa chiave interpretativa, almeno della decisione di Standard & Poor's. Essa potrebbe essere letta alla luce di quanto adombrato da Moreno Pasquinelli:
«Questa guerra economica è ad uno stadio già molto avanzato, ma non è affatto terminata. Siamo alle porte dell’ultimo assalto, del bombardamento finale. E’ questione non di anni, è questione di mesi.Staremo a vedere. Le prossime settimane ci daranno la risposta.
Attenderanno le elezioni tedesche, per verificare la solidità della loro piazzaforte tedesca. Quindi le cosche dell’alta finanza globale scateneranno l’attacco finale». [IL TEMPO È SCADUTO, 1 luglio 2013]
9 commenti:
A mio avviso date troppo credito al regime quando lo vedete in grado di adottare una strategia rapinatoria coerente e premeditata. Credo che le cose siano più terra terra.
Tutto sta andando a puttane e fra i vampiri sta prendendo campo una competizione sempre più frenetica e disordinata per rifornirsi di sangue fresco.
Al tempo stesso i politici, disinteressati quanto i loro elettori a pensare sul lungo periodo, cercano di tappare falle a casaccio sperando solo di non essere loro a dover gestire la situazione quando verrà giù tutto.
Ciascuno, piccoli e grandi, sfruttati e sfruttatori, badano solo a riempirsi le tasche, a non pensare e a sfuggire a ogni responsabilità degna di questo nome.
Ciò che va trascinando il sistema nella rovina è anche ciò che ne rallenta l'avvento. Credo che i fatti di cronaca sino meno coordinati di quanto crediate voi.
ad Veritas odium parit:
se fosse come dici tu, se la sfera politica e sociale non soggiacesse a nessuna logica, la sola verità sarebbe il puro caos. E quindi perché mai la verità, prepararebbe l'odio (Veritas odium parit)?
Ci spieghiamo meglio:
se i diversi attori sociali (classi e forze economiche e politiche) ubbidissero ciecamente a pulsioni egoistiche e privatistiche (bellum omnium contra omnes) tutte queste forze si equivarebbero e la verità non starebbe da nessuna parte.
Se quindi tutti si odiano o, per meglio dire, sono odiosi, l'odio semplicemente non ci sarebbe.
E quindi mr Odium che propone? Io ti ho letto qualche volta comemntare questo sito, non ho capito cosa vorresti fare? La guerra, ritornare al colonialismo? Gaia?
Sarei curioso di saperlo
Firmato:
L'UOMO CHE CADE DAL PALAZZO DI 50 PIANI
Ed intanto, giusto per cercare di interpretare i segnali sulla falsariga di quanto ipotizza Pasquinelli, SavonamaestrodiRinaldi propone la sua soluzione non solo dalle pagine del corriere ma anche da un ben noto blog di regime di un famigerato ex-lottacontinuista.
Non ho letto l'articolo sul corriere e non so se parla di euro ma dal blog pare proporre il solito default pilotato. Ovviamente attraverso allungamento della scadenza dei titoli ed emissione di altri titoli sempre a lunga scadenza.
Chissà perché ho il sospetto che vogliano convertire in titoli a lunga scadenza anche parte dei depositi sui conti correnti ma andiamo avanti.
Dice anche: I risparmiatori accetterebbero il consolidamento “perché sarebbe ben remunerato e acquisirebbe anche il warrant negoziabile sul mercato
Ovvero te lo converto in titoli a lunga scadenza, se poi vuoi rivedere i tuoi soldi subito puoi negoaziare sul mercato che ti farà un bel haircut. Così mica è stato lo stato a sequestrarteli come fu con Amato.
Come altro chiamarli se non rapinatori.
Me lo auguro!
@ redazione
La logica che soggiace all'insieme sociale è quella degl'istinti da gregge che portano l'essere umano ad introiettare confusamente i pregiudizi, i miti e le simbologie propostigli dal tempo in cui vive.
Quando benessere e consumismo indebolisconola presa esercitata da quei pregiudizi una società entra in decadenza. E' la situazione che descrivo nel post precedente.
Una logica del sociale esiste, ma non è progressiva né si lascia stilizzare nei termini elementari di una lotta dei buoni sfruttati contro i cattivi sfruttatori.
Infine la verità - se con ciò si intende la ricerca di un criterio di lucidità sradicata - dissolve ogni forma di pregiudizio aggregativo ed è quindi nemica implacabile della vita.
@ veritas,
la tua è solo una riproposizione della concezione nichilistica.
Il discorso, q questo punto, sarebbe lungo. e occorrerbbe scomodare un paio di millenni di pernsiero filosofico.
SOlo per dire che non crediamo affatto che la lotta si tra sfruttati buoni e sfruttatori cattivi.Questa trosione moralistica della lotta di classe noin ci appartiene.
La lotta è, quando c'è, tra gigantesce e cieche forze sociali mosse da irriducibili intressi materiali.
SOno i partiti politici che danno a questa lotta spessore ideale, respiro strategico e visione del mondo.
@ Redazione
Bè... sul fatto che gli interessi materiali giochino un ruolo tanto preminente avrei qualche dubbio.
E infatti vedete - era il punto di partenza del mio primo post - che nonostante il crescere della miseria e il divaricarsi degli interessi la lotta continua a non esserci.
Voi direte che è perché manca una dirigenza di classe che sappia dare visione. Io dico che in una società degenerata il senso della serietà del vivere si è perso al punto che né le masse né le élites hanno più voglia di assumersi alcun senso del destino, alcuna responsabilità a largo raggio: non vogliono ammazzarfe nessuno. E quindi vivono nell'oggi fregandosene di tutto ciò che non attiene all'attimo fuggente.
Hanno realizzato l'utopia sessantottina del rifiuto di una "impostazione ascetico-rigoristica" (Fromm), si vede con quali risultati.
"E infatti vedete - era il punto di partenza del mio primo post - che nonostante il crescere della miseria e il divaricarsi degli interessi la lotta continua a non esserci."
Tempo al tempo.
Ciao, gianni
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