11 luglio. Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo contributo dell'amico e compagno Garofalo. Apriamo così una finestra sul mondo cattolico, e quindi sulla Chiesa. La nostra sensazine è che la svolta simboleggiata dall'elezione a Papa di Bergoglio avrà ampie e durature conseguenze culturali, politiche e sociali, che quindi sia figlia di fratture ben più profonde che non la sola amministrazione degli affari vaticani.
«Le cronache vaticane dimostrano che non era affatto assurdo pensare che le dimissioni di Ratzinger fossero riconducibili alle lotte intestine tra le opposte cordate (in primis l’Opus Dei) che dilaniano la curia romana sulla questione dello IOR, la banca vaticana.
Apparentemente questa sembra una piccola filiale di provincia, eppure il flusso di capitali che passano attraverso tale banca è immenso, si parla di movimenti finanziari dell’ordine di centinaia di miliardi di dollari. E’ tramite questo istituto che si compiono le operazioni più spericolate delle industrie belliche, i riciclaggi di fondi neri provenienti da ogni angolo del mondo, il traffico dei farmaci ecc. Il vantaggio offerto da questa minuscola banca consiste nel fatto che finora è stata totalmente inaccessibile e segreta, non avendo su di sé alcun organo di controllo internazionale, non essendo quotata in borsa ed avendo partnership solo con alcune banche svizzere ed alcuni paradisi fiscali.
Papa Ratzinger voleva porre fine a tutto ciò nominando una commissione anti-riciclaggio con a capo il cardinale Nicora e Gotti Tedeschi a capo della banca. Fatto sta che sia Gotti Tedeschi che il cardinale ottennero una normativa anti-riciclaggio (mai applicata) e si misero in contatto con analoghi istituti anti-riciclaggio italiani ed esteri. Inoltre, essi mostrarono una chiara disponibilità a collaborare con la magistratura. Furono fatti fuori dal cardinale Bertone e da quelli che stanno dietro di lui, prelati e speculatori finanziari.
Per Joseph Ratzinger, ricattato mediante i documenti trafugati dal suo maggiordomo, sfidare tutto ciò poteva significare una dose di veleno nella tazza di tè. Un pericolo che non è ancora definitivamente fugato, ma che oggi può correre seriamente il nuovo papa.
Non a caso il ruolo del nuovo pontificato si è subito manifestato ed è probabilmente quello di liquidare il capitalismo, per promuovere la cosiddetta “terza via”, ovvero l’alternativa (si fa per dire) rappresentata da Santa Romana Chiesa. Così come il pontificato di Wojtyla (dietro cui agiva, nemmeno tanto nell’ombra, in veste di consigliere, l’allora cardinale Ratzinger) ebbe il mandato di liquidare il socialismo reale dell’Est europeo. Naturalmente è una mia impressione, ma nemmeno tanto vaga. Si intravedono già numerosi indizi in tal senso. Sta di fatto che nell’odierna fase storica, percorsa da una crisi epocale che non è solo di natura economica, la chiesa è costretta a riavvicinarsi ai popoli diseredati della terra. Né dobbiamo dimenticare che nel campo delle strategie camaleontiche la chiesa è da sempre una vera specialista, una campionessa mondiale, per cui non conviene assolutamente sminuire le sue ambizioni.
Ambizioni che non riguardano il breve o medio termine, ma si proiettano nel lungo periodo, per cui non vanno sottovalutate. In questo momento storico, segnato da una crisi irreversibile che investe il capitalismo su scala globale, la chiesa, con tutti i suoi gangli e le sue ramificazioni nel mondo, ha intercettato gli umori e le sofferenze dei popoli ed è costretta, per sopravvivere alla crisi ed al crollo finale del capitalismo, a mostrarsi con uno spirito evangelico, ad apparire una chiesa pauperistica e francescana.
E’ appunto questa la strategia camaleontica che la chiesa sa di dover adottare in questa fase storica, come ha fatto in duemila anni. Altrimenti si sarebbe già estinta da tempo.
Si sa che lo stato della chiesa non è troppo in salute e che riflette la crisi complessiva in cui versa la società capitalista. Nondimeno, la chiesa ha conosciuto ben altre tempeste.
In questo momento storico la chiesa sa che deve aderire, almeno sul piano verbale e formale, alle istanze ed alle rivendicazioni provenienti dai popoli della terra. Deve schierarsi con i poveri, quantomeno a chiacchiere, predicando bene. E si sa che sul terreno delle prediche i preti giocano in casa e la storia insegna che sono maestri e campioni insuperabili. Nel contempo, essi non sono così ottusi e miopi come i capitalisti.
L’attuale corso politico di Santa Romana Chiesa sembra orientato verso una sorta di “pauperismo” in salsa vaticana. Per convenienza, la chiesa si sta avvicinando alle masse umili e diseredate del pianeta.
Non è un caso che la chiesa sopravviva da duemila anni, mentre il capitalismo conta appena pochi secoli di vita ed è in crisi da almeno cent’anni».
«Le cronache vaticane dimostrano che non era affatto assurdo pensare che le dimissioni di Ratzinger fossero riconducibili alle lotte intestine tra le opposte cordate (in primis l’Opus Dei) che dilaniano la curia romana sulla questione dello IOR, la banca vaticana.
Apparentemente questa sembra una piccola filiale di provincia, eppure il flusso di capitali che passano attraverso tale banca è immenso, si parla di movimenti finanziari dell’ordine di centinaia di miliardi di dollari. E’ tramite questo istituto che si compiono le operazioni più spericolate delle industrie belliche, i riciclaggi di fondi neri provenienti da ogni angolo del mondo, il traffico dei farmaci ecc. Il vantaggio offerto da questa minuscola banca consiste nel fatto che finora è stata totalmente inaccessibile e segreta, non avendo su di sé alcun organo di controllo internazionale, non essendo quotata in borsa ed avendo partnership solo con alcune banche svizzere ed alcuni paradisi fiscali.
Papa Ratzinger voleva porre fine a tutto ciò nominando una commissione anti-riciclaggio con a capo il cardinale Nicora e Gotti Tedeschi a capo della banca. Fatto sta che sia Gotti Tedeschi che il cardinale ottennero una normativa anti-riciclaggio (mai applicata) e si misero in contatto con analoghi istituti anti-riciclaggio italiani ed esteri. Inoltre, essi mostrarono una chiara disponibilità a collaborare con la magistratura. Furono fatti fuori dal cardinale Bertone e da quelli che stanno dietro di lui, prelati e speculatori finanziari.
Per Joseph Ratzinger, ricattato mediante i documenti trafugati dal suo maggiordomo, sfidare tutto ciò poteva significare una dose di veleno nella tazza di tè. Un pericolo che non è ancora definitivamente fugato, ma che oggi può correre seriamente il nuovo papa.
Non a caso il ruolo del nuovo pontificato si è subito manifestato ed è probabilmente quello di liquidare il capitalismo, per promuovere la cosiddetta “terza via”, ovvero l’alternativa (si fa per dire) rappresentata da Santa Romana Chiesa. Così come il pontificato di Wojtyla (dietro cui agiva, nemmeno tanto nell’ombra, in veste di consigliere, l’allora cardinale Ratzinger) ebbe il mandato di liquidare il socialismo reale dell’Est europeo. Naturalmente è una mia impressione, ma nemmeno tanto vaga. Si intravedono già numerosi indizi in tal senso. Sta di fatto che nell’odierna fase storica, percorsa da una crisi epocale che non è solo di natura economica, la chiesa è costretta a riavvicinarsi ai popoli diseredati della terra. Né dobbiamo dimenticare che nel campo delle strategie camaleontiche la chiesa è da sempre una vera specialista, una campionessa mondiale, per cui non conviene assolutamente sminuire le sue ambizioni.
Ambizioni che non riguardano il breve o medio termine, ma si proiettano nel lungo periodo, per cui non vanno sottovalutate. In questo momento storico, segnato da una crisi irreversibile che investe il capitalismo su scala globale, la chiesa, con tutti i suoi gangli e le sue ramificazioni nel mondo, ha intercettato gli umori e le sofferenze dei popoli ed è costretta, per sopravvivere alla crisi ed al crollo finale del capitalismo, a mostrarsi con uno spirito evangelico, ad apparire una chiesa pauperistica e francescana.
E’ appunto questa la strategia camaleontica che la chiesa sa di dover adottare in questa fase storica, come ha fatto in duemila anni. Altrimenti si sarebbe già estinta da tempo.
Si sa che lo stato della chiesa non è troppo in salute e che riflette la crisi complessiva in cui versa la società capitalista. Nondimeno, la chiesa ha conosciuto ben altre tempeste.
In questo momento storico la chiesa sa che deve aderire, almeno sul piano verbale e formale, alle istanze ed alle rivendicazioni provenienti dai popoli della terra. Deve schierarsi con i poveri, quantomeno a chiacchiere, predicando bene. E si sa che sul terreno delle prediche i preti giocano in casa e la storia insegna che sono maestri e campioni insuperabili. Nel contempo, essi non sono così ottusi e miopi come i capitalisti.
L’attuale corso politico di Santa Romana Chiesa sembra orientato verso una sorta di “pauperismo” in salsa vaticana. Per convenienza, la chiesa si sta avvicinando alle masse umili e diseredate del pianeta.
Non è un caso che la chiesa sopravviva da duemila anni, mentre il capitalismo conta appena pochi secoli di vita ed è in crisi da almeno cent’anni».
13 commenti:
martedì 9 luglio 2013
Una denuncia contro ignoti
Quello che il Papa ha compiuto a Lampedusa è stato un viaggio d’ipocrisia. Del resto un Papa è pur sempre un prete, e da quei pulpiti non si possono attendere parole di reale franchezza.
Dice Bergolio: Ho sentito che dovevo venire qui oggi a pregare, a compiere un gesto di vicinanza, ma anche a risvegliare le nostre coscienze.
Risvegliare le coscienze sul tema dell’emigrazione e delle sue cause, ma in quale modo? Chiedendo perdono “per coloro che con le loro decisioni a livello mondiale hanno creato situazioni che conducono a questi drammi”.
Prima di ricevere il perdono papale, i colpevoli dovrebbero ammettere le loro colpe, quantomeno pentirsi, non restare ignoti. E, soprattutto, non si possono perdonare dei colpevoli nel momento stesso in essi reiterano i loro crimini in faccia al mondo intero.
....continua in:
http://diciottobrumaio.blogspot.it/2013/07/una-denuncia-contro-ignoti.html
Penso comunque che tutto ciò nasconda contraddizioni reali. Bisogna essere bravi e intelligenti nello sfruttarle, agendo sul cattolicesimo di base (sia laico che clericale intendo). Le rivoluzioni si fanno anche dividendo i campi avversi.
Cari compagni,
sono sempre più basito dalla vostra capacitò camaleontica di prendere tutto e tutti (ovviamente solo quello che vi fa piacere).
Lucio Garofalo è stato un critico epico, direi quasi eroico, del grillismo. Non ha fatto sconti a Grillo e Casaleggio, non ha fatto sconti alle loro tesi pro-imprenditori, nemmeno all'anima profonda perbenista arrivando a difendere il diritto ad una diaria decente per i proletari eletti nell'm5s e in polemica col miliardario di Genova a cui voi avete invece indegnamente leccato il culo per tutta la campagna elettorale.
Perché non pubblicate uno di questi articoli e non uno a caso su tutt'un altro tema tanto per fare vedere che anche il compagno Lucio Garofalo è "uno di voi".
Ricordo anche che Lucio è stato perseguitato dagli agenti di Caselleggio per i suoi articoli contro la mafia a 5 stelle. E' stato preso il suo nome, il suo indirizzo, il suo lavoro, la sua vita privata ed è stato usato per delazione pubblica e anonima su internet, come sanno fare solo i vostri compari smanettoni.
All'anonimo di cui sopra.
Lucio garofalo è un compagno e un amico.
Quando condividiamo ciò che dice lo pubblichiamo, quando non lo condividiamo non siamo tenuti a farlo. Una regola elementare di ogni testata.
Per quanto riguarda M5S non ci pentiamo di aver dato indicazione di voto alle elezioni di febbraio.
Ne abiamo spiegato le ragioni.
Ogni prsona dotata di intelligenza POLITICA media può giudicare se questo sia stato un... "leccamento di culo" o, piuttosto un gesto per dare una spallata al regime.
Cari ragazzi, da laico e non credente dico che non ho mai ricevuto un'impressione così forte da un Papa.
Siamo ancora alle impressioni, appunto, un giudizio più completo lo si potrà dare solo in seguito, ovvio; però che forza emana quest'uomo, che totale abnegazione di sé di fronte al compito divino, che ironia e che padronanza in ogni situazione, cosa che presuppone una profonda e smagata conoscenza del mondo secolare.
Il cristianesimo ha in sé delle "potenzialità" combattenti e di forte opposizione ai poteri costititi; se Francesco continuerà nella direzione verso cui sembra tendere in questo primi mesi di pontificato penso che nascerà una forza popolare di nuovo tipo.
Il cristianesimo ha la possibilità di "unire" spinte anche diverse e l'unità dovrebbe essere il vostro e nostro primo obiettivo in assoluto.
Credo che troveranno spazio dei preti con cui si potrà dialogare proficuamente.
Vogliamo sperare che sia come dice l'anonimo di cui sopra. la crisi sistemica del capitalismo, crisi epocale, determina sconquassi che attreverseranno ogni campo, Chiesa compresa, E non c'è dubbio che dalla lotta interna al mondo cristiano sorgeranno forze rivoluzionarie e socialista. Come del resto è avvenuto in America latina con la teologia della liberazione.
Dico solo questo;
La chiesa ha bisogno dei poveri, come gli affamati del cibo, senza poveri la chiesa non ha più motivo di "essere",.... muore.
Per cui, da questa semplice premessa, cosa si può dedurre?
Che discorsi?!!?
SU questa falsa riga si potrebbe dei la stessa cosa dei comunisti o di tutti i libertari: "che hanno bisogno dei poveri" senza i quali"non avrebbero un motivo d'essere".
Infatti è vero.
Se non ci fossrero ingiustizie da eliminare e emancipazione sociale da conquistare dei rivoluzionari non ci sarebbe alcun bisogno.
Assolutamente non polemico ma osservatore empirico.
Quanta sinistra ha vissuto sui poveri prendendoli per il culo per ottenere privilegi personali?
Sindacati, partiti, giornalisti, cooperative, etc, etc.
In questo empireo vorrei solo ricordare un nome che brilla fra i molti altri :bertinotti. Ah poi gad vermer, naturalmente veltroni&baffino, etc, etc. Ma questi fanno parte di una classifica personale. Mi piacerebbe vedere una hit costruita facendo una piccola votazione.
Ma sul papa ritengo corretta l'analisi già menzionata di
http://diciottobrumaio.blogspot.it/2013/07/una-denuncia-contro-ignoti.html
Francesco, per arrivare alla teologia della liberazione, con tutti i limiti del caso, ne deve ancora mangiare di pagnotte. E a Lampedusa è stato dell'ipocrisia più abbietta e a loro abituale.
Ciao gianni
Cristianesimo (vero) e capitalismo sono incompatibili, come aveva ben capito Pasolini, non per nulla nelle prime comunità cristiane vigeva la comunione dei beni. L'homo oeconomicus e il santo cattolico sono antropologicamente agli opposti. Purtroppo molti cattolici non comprendono questa verità elementare, anche perchè fino a ieri il nemico era il comunismo...
Siamo in una stagione inedita, solo all'inizio di un processo che può portare a grandi mutamenti complessivi. La Chiesa Cattolica sta morendo, stretta nell'abbraccio mortale in cui l'ha condotta Wojtila nei trent'anni precedenti a questo.
Non possiamo sapere cosa succederà, ma possiamo solo vedere cosa attraverso a Bergoglio si sta aprendo. Avrà la forza per sostanziarlo oltre questi importanti gesti? Si aprirà uno spiraglio nella stanca e assopita cristianità occidentale? Non possiamo che sperarlo...
Luca Gorlani
Tanto vale sperare nel paradiso!
bravo Lucio,l'argentino è il gesuita che serviva...
per me il comunismo che ha denunciato l'oppio della religione ha dato il primo impulso,anche da noi in occidente,alla meditazione(Rostagno,Valcarenghi...).
non vedo niente di più antitetico alla spiritualità del cristianesimo(se esistito,gesù,era un'altra cosa...ma che ne è stato del corpo nato all'insaputa del padre?alle doti di galleggiamento e alla propensione alla frode alimentare si deve aggiungere anche la smaterializzazione?)...Poi,ognuno riempie i vuoti di senso come crede,mangiando bambini tra statue insanguinate ed evitare così blasfeme conseguenze... http://www.youtube.com/watch?v=6D7rWLzloOI
il vuoto creato dal comunismo dissolvendo i valori ''divini'',guarda caso coincidenti sempre con quelli ''terreni'' del potere,è molto più congeniale allo zen...http://www.youtube.com/watch?v=O3r4cv2uu98
citato da quì...http://www.oshoworld.com/e-books/eng_discourses.asp?page_id=3
francesco
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