[ 11 maggio 2019 ]
ELEZIONI EUROPEE DEL 26 MAGGIO
Se ci vediamo costretti ad affrontare la questione del voto alle prossime elezioni europee non è per vocazione elettoralistica, ma per chiarire gli equivoci che possono pesare in questo momento sulle scelte dei compagni.
Siamo ben consci del fatto che, nonostante le caricature in campo, i comunisti non hanno una loro lista di riferimento. Astenersi però dall'esprimere una posizione o non esplicitarla non sarebbe una scelta tattica comprensibile ma un elemento di ulteriore ambiguità. I comunisti firmatari del presente appello vogliono perciò esprimere il loro punto di vista con chiarezza e assumendosene la responsabilità.
A partire dal 4 marzo del 2018, cioè dal risultato delle ultime elezioni politiche, abbiamo assistito a un crescendo di condizionamenti mediatici e istituzionali per impedire che in Italia cambi qualcosa. Ora, in vista delle elezioni europee, l'orchestra mediatica e istituzionale, interna e internazionale, ha alzato i toni per condizionare il voto.
Questa operazione è diretta soprattutto contro i Cinque Stelle, la forza di governo cioè che si presenta direttamente concorrenziale all'area liberista che fa capo al PD e da cui il PD tenta di recuperare i voti.
La rivincita del PD post-renziano, il ricostituirsi di un'alternativa destra – democratici, significherebbe tornare indietro e rafforzare nuovamente il carrozzone europeo a guida franco-tedesca che si è dimostrato efficace solo nel comprimere i diritti dei lavoratori e privarli di efficaci strumenti di difesa.
Noi non siamo del Movimento 5 Stelle, ma ne apprezziamo lo sforzo, tradotto in una serie di provvedimenti sociali e di indirizzo contro l'illegalità diffusa dei poteri forti, che hanno dato un segnale di possibile inversione di rotta contro un sistema consolidato da anni a favore della finanza e dell'indirizzo liberista e antisociale dell'economia.
Sappiamo che la linea dei Cinque Stelle al governo procede con molti compromessi dovuti sia alla natura politica del movimento, sia alle pressioni dell'alleato di governo, della UE, degli americani. A questa debolezza si aggiunge però la incapacità della sinistra antiliberista di fare da sponda e stimolo e raccogliere le forze per un indirizzo più radicale.
L'indebolimento elettorale dei 5 Stelle significherebbe la vittoria delle forze che tentano la rivincita, in Italia come in Europa. Dobbiamo dare il nostro contributo perché questo non avvenga. Per questo abbiamo deciso alle elezioni europee di maggio di votare la lista 5 Stelle.
Paolo Pioppi
Alessandro leoni
Angelo Imbrogno
Maurizio Angelici
Vanda Fanunza
Roberto Gabriele
Fabrizio De paoli
Luca Massimo Climati
Franco Bottoni
Franquita Sancho
Giacomo Burresi
Bruno Di Gabriele
Alessandro Amendola
Stefano Paglia
Vito Reina
Alberto Cecchetti
Alessandro Belfiore
Umberto Spurio
Antonino Orlando
Roberto Donini
Alberto Dinucci
Francesco Iocolano
Mario Albanesi
Claudio Patrizi
Massimo Gatto
Elio Trocini
Paolo Cerceo
RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO
«L'indebolimento elettorale dei 5 Stelle significherebbe la vittoria delle forze che tentano la rivincita, in Italia come in Europa. Dobbiamo dare il nostro contributo perché questo non avvenga. Per questo abbiamo deciso alle elezioni europee di maggio di votare la lista 5 Stelle».
ELEZIONI EUROPEE DEL 26 MAGGIO
ecco perché, da comunisti, voteremo per i Cinque Stelle
APPELLO
Se ci vediamo costretti ad affrontare la questione del voto alle prossime elezioni europee non è per vocazione elettoralistica, ma per chiarire gli equivoci che possono pesare in questo momento sulle scelte dei compagni.
Siamo ben consci del fatto che, nonostante le caricature in campo, i comunisti non hanno una loro lista di riferimento. Astenersi però dall'esprimere una posizione o non esplicitarla non sarebbe una scelta tattica comprensibile ma un elemento di ulteriore ambiguità. I comunisti firmatari del presente appello vogliono perciò esprimere il loro punto di vista con chiarezza e assumendosene la responsabilità.
A partire dal 4 marzo del 2018, cioè dal risultato delle ultime elezioni politiche, abbiamo assistito a un crescendo di condizionamenti mediatici e istituzionali per impedire che in Italia cambi qualcosa. Ora, in vista delle elezioni europee, l'orchestra mediatica e istituzionale, interna e internazionale, ha alzato i toni per condizionare il voto.
Questa operazione è diretta soprattutto contro i Cinque Stelle, la forza di governo cioè che si presenta direttamente concorrenziale all'area liberista che fa capo al PD e da cui il PD tenta di recuperare i voti.
La rivincita del PD post-renziano, il ricostituirsi di un'alternativa destra – democratici, significherebbe tornare indietro e rafforzare nuovamente il carrozzone europeo a guida franco-tedesca che si è dimostrato efficace solo nel comprimere i diritti dei lavoratori e privarli di efficaci strumenti di difesa.
Noi non siamo del Movimento 5 Stelle, ma ne apprezziamo lo sforzo, tradotto in una serie di provvedimenti sociali e di indirizzo contro l'illegalità diffusa dei poteri forti, che hanno dato un segnale di possibile inversione di rotta contro un sistema consolidato da anni a favore della finanza e dell'indirizzo liberista e antisociale dell'economia.
Sappiamo che la linea dei Cinque Stelle al governo procede con molti compromessi dovuti sia alla natura politica del movimento, sia alle pressioni dell'alleato di governo, della UE, degli americani. A questa debolezza si aggiunge però la incapacità della sinistra antiliberista di fare da sponda e stimolo e raccogliere le forze per un indirizzo più radicale.
L'indebolimento elettorale dei 5 Stelle significherebbe la vittoria delle forze che tentano la rivincita, in Italia come in Europa. Dobbiamo dare il nostro contributo perché questo non avvenga. Per questo abbiamo deciso alle elezioni europee di maggio di votare la lista 5 Stelle.
Primi firmatari
Paolo Pioppi
Alessandro leoni
Angelo Imbrogno
Maurizio Angelici
Vanda Fanunza
Roberto Gabriele
Fabrizio De paoli
Luca Massimo Climati
Franco Bottoni
Franquita Sancho
Giacomo Burresi
Bruno Di Gabriele
Alessandro Amendola
Stefano Paglia
Vito Reina
Alberto Cecchetti
Alessandro Belfiore
Umberto Spurio
Antonino Orlando
Roberto Donini
Alberto Dinucci
Francesco Iocolano
Mario Albanesi
Claudio Patrizi
Massimo Gatto
Elio Trocini
Paolo Cerceo
Se vuoi firmare quest'appello scrivici:
votiamocinquestelle@gmail.com
17 commenti:
suggerirei di leggere questo articolo e riflettere , altro che 5 stelle o lega o o o o......
https://www.voltairenet.org/article206434.html
con tutto il rispetto per Thierry Meyssan e voltaire.net... ma che cacchio c'entra?
Siamo messi male, quindi anch'io, turandomi il naso, voterò per gli EX-grillini... che per me è non solo un voto contro l'europa ma pure contro salvini.
Ma neanche per sogno !! Il M5S è una ciofeca europeista, quindi votarlo equivarrebbe a votare Juncker... "Con un investimento minimo, un uomo si è assicurato un'influenza decisiva sul governo del nostro Paese, una rete di relazioni privilegiate e la gestione di un flusso di denaro di svariati milioni. Il metodo che ha utilizzato è legale e riproducibile; il ruolo che si è costruito inattaccabile. Parliamo di Davide Casaleggio, figlio di Gianroberto, il fondatore di Casaleggio Associati, del MoVimento 5 stelle e dell'Associazione Rousseau. È lui oggi uno degli uomini più potenti d'Italia. Descrivere il suo potere non è semplice, poiché si nasconde dietro la presunta volontà di costruire un nuovo modello di democrazia grazie a un'applicazione web: Rousseau. «Il Parlamento diventerà superfluo» ha infatti profetizzato l'Erede di Gianroberto. Ma il MoVimento 5 stelle - come mostrano qui Nicola Biondo e Marco Canestrari - è divenuto il ramo d'azienda politico di un'entità più grande: il «sistema Casaleggio», che intreccia affari, marketing, politica, ad un livello oramai internazionale. Questa inchiesta poggia sul racconto di chi ha contribuito a far nascere il «sistema», di chi ancora oggi ci lavora: parlamentari, insider, analisti italiani e internazionali. Guarda al futuro della democrazia, non solo in Italia. E rivela cosa sarà della nostra vita di cittadini."
https://www.amazon.it/sistema-Casaleggio-Partito-soldi-relazioni/dp/8833311805/ref=sr_1_1?adgrpid=67905391367&gclid=CjwKCAjw5dnmBRACEiwAmMYGOaP7pPIUVvkvaKbB1_rb2k-RZY4IhR3UijnL_zJaIeRqmwC-Mc0pORoCg_wQAvD_BwE&hvadid=321299378554&hvdev=c&hvlocphy=1008668&hvnetw=g&hvpos=1t1&hvqmt=e&hvrand=13220388787636535034&hvtargid=kwd-664091876311&hydadcr=18853_1757921&keywords=il+sistema+casaleggio&qid=1557586627&s=gateway&sr=8-1
A me invece sembra che stiano attaccando di più la Lega. Magari vogliono arrivare ad un governo M5S+centrosinistra (centrosinistra=PD+frattaglie varie) convincendo la Lega che tutto sommato all'opposizione può rifarsi una verginità.
Insomma, un quadro in cui mi pare difficile fare una scelta anche solo tatticamente.
Devo confessare che seppure non condivida la fiducia data ai 5S (che poi dovremmo dire Di Maio perchè decide tutto lui finchè non lo cacciano, ma allora la politica sarebbe tutt'altra), lo concepisco come opzione politica, non meno concepibile di qualsiasi altra opzione, ma questo fatto di giustificarlo come punto di vista comunista mi pare troppo.
Non dico certo che un comunista non possa tatticamente appoggiarli su specifici aspetti e provvedimenti, ciò che non capisco è come sia possibile credere che i 5S costituiscano una contraddizione permanente e disturbante per l'ordine neoliberista.
A questo punto, ciò equivale a affermare che essi sono comunisti a loro insaputa, fino a identificare perfino le loro oscillazioni nei comportamenti concreti come un modo intrinsecamente antagonista.
Come dissi su un post su fb, tanta immaginazione di cui mi congratulo coi compagni e molta, temo, cecità da folle desiderio di non sentirsi fuori gioco.
Stando a Martina Carletti (ma io l'ho letto sulla bacheca di Chiavacci) un sondaggio, da prendere con le pinze ovviamente (non so neppure che attendibilità abbia questa ABR news24), dà il candidato FSI nelle comunali di Pescara al 20.1% (notare il 7.3% di M5S).
Nonostante io continui a credere che l'uscita finale non sarà elettorale questo, se confermato, sarebbe un segnale che non ci dobbiamo per forza tenere quel meno peggio che sono i gialloverdi (hanno pure ridotto il numero dei parlamentari). Sarebbe davvero un bel vaffa.
Sarebbe anche l'indicazione che quell'anonimo che frequentemente vi dice che si sarebbe dovuto procedere strutturando pazientemente la sinistra contro l'euro aveva ragione. Ma tempo al tempo.
Io mi auguro che questo scenario, certo molto sorprendente e quasi fantascientifico, si avveri.
Giovanni
I comunisti votano Partito Comunista, che del resto è l'unica lista ad essere dichiaratamente per l'uscita dall'unione europea, dall'euro e dalla NATO
io invece prima di essere o etichettarmi di destra o sinistra , quando a mio avviso c'e' molta ambiguita 'da tutte le parti , ( a prop. non capisco perche' i 5 stelle per risalire la china hanno cominciato ad attaccare il suo alleato di gov.fino a rimettere in discussione gli sbarchi , per la gioia delle ong e di tutti quelli che sperano di tornare al caos di qualche mese fa ) ho ancora una mia testa e con quella e solo con quella voglio ragionare .
Percio' dico , ho ancora una testa e un cervello , e questa mi dice stattene a casa che e' meglio .
Sono un firmatario dell'appello e vorrei chiarire alcune cose
1- L'appello non è promosso da Sollevazione BLOG che si è prestata alla pubblicazione con molto rigore e correttezza; forse anche condividendone la logica di molti passaggi.
2-Quando si emette giudizi politici , ci si mette faccia,palle ( se le si possiedono virtualmente in senso di coraggio e volontà granitica) e rischio.....ma così fanno gli uomini, non i "quaquaraqua" da tastiera
3- Il partito Comunista non esiste credo, in sostanza ,almeno dal 1973: Marco Rizzo predica bene , ma non colgo alcuna azione coerente-incisiva ; uno sfogatoio per bravi compagni che toglierà un potenziale medio dello 0,7 % alla resistenza di un fronte ampio e tattico per la necessaria tenuta del governo Conte, rispettoi tentativi liberisti e carolingi di ulteriore addomesticamento e controllo del governo del sub-stato Italia .Elementare il comprenderlo, da veri comunisti. Saluti Luca Massimo Climati
Strani sti comunisti che non usano nemmeno una volta l'espressione "lotta di classe"... che parlano di liberismo invece che di capitalismo.
Qui gatta ci cova
Condivido nella sostanza l'appello. Considerandomi orfano di una "vera" ed efficace sinistra credo che i 5S ormai rappresentino l'unica zattera alla quale sia possibile aggrapparsi, quantomeno per limitare i danni. Cosa che, per chi non vede possibilità di salvezza alcuna, é l'unica speranza che rimane.
Non te la prendere, ma sostenere che votare 5s è come votare Juncker, mi sembra una idea da terrapiattisti!
Votare m5s oggi significa dare sostegno a una lotta di potere interna alla borghesia liberale. Un comunista non potrà mai appoggiarla
Mi meraviglia leggere una serie di frasi del tipo: votare per un partito borghese, vuol dire votare per la borghesia. Ma no! Davvero?
Non siamo in grado, dunque, di assegnare la corretta valenza allo strumento del voto nell'attuale situazione.
Si tratta, innanzitutto di una discussione che ha valenza politica e simbolica elevata, ma dal punto di vista pratico conta molto poco, quantomeno in relazione al fatto che si deve decidere di poche decine o forse centinaia di voti. Resta la necessità, quindi, di confrontarsi con scelte difficili: cosa devono fare i comunisti di fronte alla realtà? Come ho ribadito più volte, nel 1943 parte un processo vertiginoso di crescita e formazione del PCI e del PSI. All'epoca, il movimento popolare di liberazione dai nazifascisti vede il netto prevalere della nostra parte. Come sappiamo, alla resistenza parteciparono anche i cattolici e perfino i monarchici. Questi ultimi nella difficilissima situazione di essere additati quali zerbini dei comunisti. Oggi noi siamo nella stessa situazione dei monarchici di allora, che scelsero di fare il loro dovere di patrioti per la libertà del paese, pur in una situazione di totale subordinazione e sostanziale insignificanza. La storia successiva, allora, ha decretato la sparizione dei monarchici. Da molto anche noi siamo ai limiti dell'estinzione virtuale. La differenza, ovvero la scommessa, è che forse la storia riserva ancora una necessità di socialismo. Se questo è vero, ci tocca continuare ad agire come se ci attenda un futuro. In tal caso dobbiamo affrontare la scelta tra lo stare a casa (quella maggioritaria negli ultimi 30 anni) e lo sporcarci le mani nella realtà di merda che ci circonda. Io non sono interessato all'estinzione in purezza, non mi consola il rigore rivoluzionario dei pochi duri e puri, come pinguini alla deriva su un iceberg che si dissolve.
Ma quali duri e puri, qui si tratta di lavorare in coerenza ai principi nei quali si crede: il socialismo e la difesa delle classi lavoratrici. Mettersi nella condizione di paragonarsi ai monarchici durante la Resistenza la dice tutta: rassegnarsi alla insignificanza e alla scomparsa. E infatti a dissolversi saranno tutte le forze che si ispirano a posizioni tanto ambigue e fumose come quelle descritte
i monarchici erano molti di più di coloro i quali si richiamano oggi alla finta sinistra radicale (ma che sono solo utili idioti intruppati nelle brigate Soros) e dei comunisti rimasti.
Ficcati nella testa che richiamarsi alle classi lavoratrici è mera ipocrisia quando in realtà si nutre un feroce odio per i lavoratori e le lavoratrici che non si intruppano dietro le bandiere rosaeuroarcobaleno e votano addirittura per i fasciorettiliani gialloverdi. Imparate a rispettare il popolo.
I comunisti sanno che devono riconquistare i lavoratori, oggi così distanti.
Per fare questo occorre umiltà e disponibilità a mettersi in gioco e in discussione.
Mi sa che non ci siamo capiti: qui non si parla di sinistra radicale, non scherziamo. I "duri e puri" cui facevi riferimento erano i comunisti che prendono fino in fondo su di loro la responsabilità di essere davvero comunisti. E allora ti prego di credere che non sono in estinzione, tuttaltro. La crescita nella giovanile della FGC è persino sopra le aspettative del Partito. Ieri ad Atene immensa manifestazione internazionalista a Piazza Syntagma. Il futuro è già in cammino e il nostro compito è quello di portare il testimone in questo difficile passaggio. Nuove generazioni di comunisti si formano mentre le collusioni e le ambiguità del vecchio ceto politico della sinistra radicale lo condannano ad essere spazzato via senza rimpianto alcuno
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