[ 7 ottobre ]
«La nuova cosa rossa in salsa radical chic mi sembra ancor più morta nella culla di quanto non dica Giannuli» (Anonimo).
* Fonte: Aldo Giannuli
«La nuova cosa rossa in salsa radical chic mi sembra ancor più morta nella culla di quanto non dica Giannuli» (Anonimo).
Le cose per la verità non sembrano affatto promettere niente di buono.
a- Landini sembra essersi sfilato per fare una cosa che non si capisce che è, anche perché si è messo anche lui a ripetere questa fesseria del “non sono né di destra né di sinistra” che, ovviamente, lo esclude programmaticamente da una cosa che vuol essere la nuova forza di sinistra;
b- La brigata Kalimera (io, ormai, la direi Kalispera) ha difeso Tsipras, nonostante l’indecente capriola post referendum, ma ha capito che è un brand “freddo” che non porta consensi e si sta dirigendo verso il nuovo astro di Podemos che, però, sembra in difficoltà a sua volta;
c- Vendola ha lasciato intendere di essere pronto a fare lista comune con Renzi, assestando una mazzata alla residua credibilità della sua formazione politica che, peraltro, è l’unica ad avere un gruppo parlamentare;
d- L’incauta mossa di Civati (mi spiace dirlo di un amico) di lanciare i referendum da solo si è conclusa con il prevedibile insuccesso (ma come si fa a lanciare una raccolta di firme con agosto di mezzo?!);
e- Rifondazione continua a non esistere né politicamente né organizzativamente;
f- Fassina sembra colpito da improvvisa afasia.
Non pare un bel panorama. Ma quello che conta più di tutto è il persistente vuoto di proposta politica e l’assenza di ogni dibattito. Cosa propone chi si candida ad essere la sinistra di questo paese? Nulla mischiato a niente. Oppure, quando decidono di parlare, c’è solo uno scoordinato starnazzare di oche privo di qualsiasi coerenza e propositività.
Il fatto è che questa area resta il riservato dominio di quattro leaderini da strapazzo, di cui una bella fetta di “vecchie stelle del varietà” sul palcoscenico da troppo tempo. A proposito, avrei una proposta: concedere la pensione ai leader politici ma solo quando abbiano sottoscritto un impegno a tacere definitivamente ed emigrare in un’isola delle Falkland. Che ne dite?
Sino a quando la nascita del nuovo soggetto di sinistra dipenderà da queste “piccole potenze” da operetta, qui non verrà fuori nulla, al massimo la solita lista intruglio decisa all’ultimo momento mettendo insieme tutti quelli che si possono racimolare. La solita cosa pietosa che forse supera di un soffio il 4% per rientrare in Parlamento e riprendere a litigare la sera stessa del risultato elettorale (ricordate che vi dissi della lista Tsipras?)… Ma, intanto il serbatoio si sta prosciugando. Nella mia città nativa si usa dire che “la cera si consuma e la processione non cammina”… qui di cera ne è rimasta molto poca.
L’unica possibilità è che la rifondazione di questa area riparta dal basso, con circoli, blog, gruppi di intervento, liste civiche locali ecc. In questo senso una rete di blog può essere un aiuto molto importante, ma soprattutto, se si pianta di fare polemiche da gruppettari anni settanta (ne so qualcosa) e si parli di politica: Euro e Ue, che facciamo? Quale politica fiscale? Come si rilancia l’industria in questo paese? Come possiamo attaccare la finanza? Che si fa in tema di riforma universitaria? E della Giustizia che diciamo? E così via.
Occorre una “rivoluzione copernicana” della sinistra: parlare di contenuto, inventare nuove forme di organizzazione e di comunicazione, far partire campagne mirate… Soprattutto non dare nulla per scontato e rimettere in discussione tutto. Ma occorre sbrigarsi, non c’è più molto tempo.
5 commenti:
Perché continuano a fare politica parlando fra loro invece di parlare al popolo.
Non lo possono fare tanto liberamente perché dipendono da equilibri fra gruppi di politici e di potere più o meno importanti ma soprattutto perché non lo sanno più fare.
Il dramma, dramma vero, è che è un serpente che si mangia la coda: il popolo non risponde perché si è persa la capacità di rappresentare un punto di riferimnto ideale di ribellione e riscatto e quindi si cerca la scorciatoia della politica politicante strettamente limitata al confronto fra gruppi e gruppetti che alla fine per forza di cose devono pensare più a mantenere salda la loro posizione piuttosto che impegnarsi in un progetto realmente alternativo.
Il discorso poi vale anche al contrario ossia i furbetti scelgono subito la scorciatoia, gli altri si trovano spiazzati e sono costretti a seguirli, a quel punto il popolo non conta più una mazza e si perde il rapporto quindi la capacità di parlargli ed essere seguiti con la conseguenza che l'unica modalità diventa quella delle manovre sopra la testa della gente.
In una situazione simile bisogna assolutamente sparigliare ma ci vuole tanta fantasia e tanto coraggio. Troppo evidentemente.
Datemi un punto d'appoggio e vi solleverò la Terra. Così mi pare dicesse Archimede parlando della teoria della leva. Già: il punto d'appoggio , dove trovarlo nel Paese che considera il PD di Sinistra dopo gli eventi politici di questi ultimi anni?
E' questa strana convinzione che toglie qualsiasi speranza di costruire una "sinistra" qui da noi. Forse non si sa più neppure cosa possa essere una sinistra.
Andiamo bene!
La cosa più di sinistra che siede in Parlamento? Rispondiamo a questa domanda e avremo un inizio. La sinistra non è una connotazione data da simboli o dichiarazioni ma dal tipo di politiche che si propongono e ora esistono spruzzi se pur tenui di sinistra nella politica italiana, ma per vari motivi non li si vede o non li si vuole vedere, chi non li vede? Chi è autoreferenziale, chi guarda il pelo nell'uovo, chi non vuole proprio vedere, chi si è sentito scartato, ma il punto è che esiste una forma di sinistra, una politica che vuole aiutare i lavoratori, che parteggia per le "classi più basse", ma non lo si vuole vedere, perché? Perché non hanno il bollino di approvazione dei sinistrati sinistroidi, insomma degli esperti di sinistra, di quelli che sanno che dicono di sapere o che comunque sono convinti di avere la bibbia della sinistra che è un ossimoro ma rende l'idea. Non cercate le bandiere rosse, non è più il colore dei "proletari" non lo è più da tanto tempo, quello che è rimasto è solo un nostalgico ricordo dei tempi andati. Ma la sinistra non è uno stendardo nè un simbolo nè una persona, è un atteggiamento politico che si rivolge al sociale che difende i diritti del popolo, che lotta perché quei diritti siano reali e non solo pronunciati in discorsi altisonanti buoni solo per i dibattiti elettorali velocemente disattesi all'atto pratico dagli stessi che li pronunciano. Ora esiste una sinistra è solo che non volete ammettere che qualcuno che non dice di essere di sinistra stia in effetti portando avanti la bandiera sociale che la sinistra aveva rappresentato per così tanto tempo. Alzate gli occhi c'è una sinistra e una destra ma dovreste smettere di stare sdraiati a piangere voi stessi per vederla.
Mi dispiace, ma credo che il discrimine politico tra destra e sinistra debba essere momentaneamente accantonato, e sostituito da quello tra sovranisti democratici e fascisti euristi.Quindi tutto questo fiorire di idee e di sinistre sensibilità a me non interessa, in questo momento l' unico obiettivo veramente di sinistra e democratico è la riconquista della sovranità monetaria e costituzionale, e se per ottenere questo bisognerà combattere a fianco di quelli che consideriamo avversari politici nel senso tradizionale e storico del termine dovremo farcene una ragione. Non esiste altra strada che abbia un minimo di probabilità di successo per la salvezza del nostro paese e dei veri ideali di sinistra.
" l' unico obiettivo veramente di sinistra e democratico è la riconquista della sovranità monetaria e costituzionale, e se per ottenere questo bisognerà combattere a fianco di quelli che consideriamo avversari politici nel senso tradizionale e storico del termine dovremo farcene una ragione. Non esiste altra strada che abbia un minimo di probabilità di successo per la salvezza del nostro paese e dei veri ideali di sinistra." Questa considerazione è molto ragionevole.
Personalmente continuo a ripetere da anni lo slogan 1)"Il nemico del mio nemico è mio amico" (2 " l'unione fa la forza".
Le pregiudiziali immutabili ingessano la storia e ogni politica e, paralizzando le difese dei deboli , favoriscono l'antagonismo infame dei veri oppressori del Popolo.
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