[ 14 ottobre]
Giorni addietro davamo notizia dell'Incontro che si sarebbe svolto a Barcellona, promosso da intellettuali, economisti e gruppi di sinistra che nella primavera scorsa lanciarono il Manifesto per l'uscita della Spagna dall'euro.
Invitati e presenti anche il Coordinamento nazionale della sinistra contro l'euro e l'Mpl [qui il testo del contributo nostro letto durante i lavori].
Nella foto il compagno Pedro Montes mentre apre i lavori
L'incontro di Barcellona ha approvato il seguente appello.
POPOLI EUROPEI SOLLEVIAMOCI
* Il sito deli compagni spagnoli SALIR DE L'EURO
I Video dell'Incontro:
9,30 h. Sesión sábado 10/10/15 mañana
La inevitable crisis del Euro y de la UE.
Ponències: Pedro Montes, Jacques Nikonoff, Mauro Casadio, Héctor Illueca, Arcadi Oliveres.Contribuciones: Alejandro Andreassi, Albert Medina, David Fernández, Rosa Cañadell, Luis Blanco, José Carlos Soto, Antonio Merchan
https://youtu.be/ESOWWVTZVvs
16.00 Sesión sábado 10/10/15 tarde
Posibles planes ante los escenarios para la salida del euro.
Ponentes: Thanaris Laskaratos, Luciano Vasapollo, Antonio Avelàs Nunes, Joël Pérchaud, Ramon Franquesa, Josep Manuel Busqueta
Contribuciones: Josep Bel, Antumi Pallás,Joan Tafalla, Ricard Joan, Vincent Brousseau, Álvaro Aguilera, Carlos Martínez, Andrés Piqueras, Manolo Colomer
https://youtu.be/ZPjhbWrajSk
9.30 Sesión domingo 11/10/15 mañana
Instrumentos políticos organizativos para emanciparnos del euro y liberarnos de la dominación semicolonial de la UE.
Ponentes: Diosdado Toledano (Salir del euro), Moreno Pasquinelli (Movimiento Popolare di Liberazione, Italia), Sergio Cararo (Campaña Eurstop, Italia), Ángeles Maestro (Red Roja), Thanasis Laskaratos (EPAM, Grecia), Jacques Nikonoff (PEP, Francia) y Joan Tafalla (Espai Marx)
Debates entre los asistentes: se esperan las intervenciones de: Miguel Manzaneda, Ginés Fernández, Juanmi Madariaga, Rafael Juan, Leonel Basso, Marco Delle Monache
https://youtu.be/F-PTKBHFifI
Giorni addietro davamo notizia dell'Incontro che si sarebbe svolto a Barcellona, promosso da intellettuali, economisti e gruppi di sinistra che nella primavera scorsa lanciarono il Manifesto per l'uscita della Spagna dall'euro.
Invitati e presenti anche il Coordinamento nazionale della sinistra contro l'euro e l'Mpl [qui il testo del contributo nostro letto durante i lavori].
Nella foto il compagno Pedro Montes mentre apre i lavori
L'incontro di Barcellona ha approvato il seguente appello.
POPOLI EUROPEI SOLLEVIAMOCI
Il
cosiddetto "piano di salvataggio" imposto dall’ Eurogruppo alla Grecia, ha messo a nudo davanti ai cittadini ed ai
popoli europei la vera natura dell'Unione europea posta al servizio delle
banche e sotto l'egemonia del governo tedesco. Questo episodio di guerra
economica e di cospirazione per impedire la volontà sovrana del popolo greco, per
destabilizzare il governo greco e ottenere la sua resa è stato, per i suoi
metodi ed i suoi risultati, un vero e proprio colpo di stato orchestrato dal
centro stesso del potere europeo.
Il
sogno di un'Unione europea garante del benessere sociale e della democrazia,
che avrebbe superato i conflitti tra gli stati, solidale con i cittadini più umili
e le nazioni meno sviluppate, è svanito di fronte alla realtà degli eventi che
hanno colpito la Grecia.
La
logica neoliberista ad oltranza dei Memoranda
imposta dalla Troika, non si è limitata alla Grecia, anche il Portogallo, l’Italia,
la Spagna, l’Irlanda, la Francia, ecc. hanno sofferto la brutalità delle
politiche di aggiustamento e di austerità che hanno innescato una regressione
diffusa dei diritti sociali e del lavoro, l'aumento della disoccupazione, la
povertà e la disuguaglianza, e la crescente delegittimazione delle istituzioni
di governo e delle rappresentanze politiche di questi paesi rispetto ai popoli ed
ai loro cittadini, la destabilizzazione interna degli Stati che compongono la
Ue, l'emergere di nuove tensioni interstatali, ed hanno intensificato l'aggressione
imperialista verso i paesi più vicini.
L'architettura
della UE è stata progettata per servire gli interessi delle élite e del
capitale transnazionale, e contro le classi popolari, senza una politica di
redistribuzione fiscale per evitare i potenziali squilibri economici e la prevedibile
crisi del debito dei suoi Stati membri. Anche alcuni dei cosiddetti
"padri" dell'Unione europea hanno riconosciuto il “peccato originale”
del Trattato di Maastricht e l'errore
fatale dell’euro. Infatti, l'introduzione della moneta unica ha esacerbato le
disuguaglianze e gli squilibri economici tra gli stati e rafforzato l'egemonia
di chi, come la Germania, ha notevolmente beneficiato dalla loro attuazione.
Attualmente
l'Unione europea è divisa tra vincitori e vinti. Le nazioni dell'Europa
meridionale sono nel campo di perdenti, destinate ad attuare politiche di
aggiustamento e di austerità per i prossimi decenni allo scopo di rimborsare il
debito ai creditori, con ciò provocando una spirale di politiche recessive che
trasformano quei debiti insolvibili. I trattati dell'Unione europea, in
particolare il "Patto euro plus" e il "Trattato sulla stabilità,
il coordinamento e la governance nell'Unione economica e monetaria", sono
diventati strumenti giuridici che sanciscono una relazione di dominio semicoloniale
tra i paesi creditori e quelli debitori. La barbara dialettica tra il creditore ed il
debitore è stata trasformata in quella tra padrone e schiavo — ciò che abbiamo già visto nella storia riappare in tutta la sua crudezza nel
funzionamento dell'Ue.
Questo
dominio non si esprime solo nei Memoranda
e nei "piani di salvataggio", ha prodotto la controriforma della Costituzione
spagnola all'Art.135, ed ha portato alla caduta di capi di governo per
sostituirli con i servi di turno voluti dal "palazzo" della Ue.
L'egemonia
delle potenze vincitrici in seno all'UE non sarebbe stata possibile senza la
cecità, l'irresponsabilità, la collusione e la corruzione, delle élite
economiche e politiche all'interno dell'UE. Le oligarchie vincenti hanno
costruito la loro egemonia non solo attraverso alleanze economiche ed i
matrimoni d’interesse con le banche ed i settori esportatori del grande
capitale dei diversi paesi europei, hanno costruito la loro egemonia anche con
mezzi ideologici e l'imposizione del mito della Ue come crogiuolo di una nuova
nazione-potenza garante del progresso, della pace e della democrazia, fuori dalla
quale ci sarebbe stata la condanna al sottosviluppo ed alla dipendenza. Nella
costruzione di questo mito l'Euro è stato la chiave di volta, senza la quale l’edificio
di interessi e di dominio della presente Ue sarebbe crollato, il che spiega
l'aggressività del discorso pseudo-religioso neoliberista imperante quando afferma
che per gli stati, fuori dall'euro, non ci sarebbe salvezza.
Nel
corso della storia, i popoli, le nazioni, i cittadini, le classi lavoratrici,
oppressi dalle potenze imperiali, coloniali, o da governi autoritari e classi
sfruttatrici, hanno subito, al fine di ottenere la loro rassegnazione e
sottomissione, una narrazione simile; ma essi non si piegarono e si
organizzarono per liberarsi dalla schiavitù, dalla tirannia e dal dominio. Le rivoluzioni
democratiche e popolari negli ultimi secoli hanno inciso col ferro e col fuoco
una verità: senza sovranità popolare sugli strumenti e le risorse
dell'economia, non c'è democrazia.
La
Ue esistente è la negazione dei
principi della democrazia e della sovranità dei popoli. L’Unione europea delle
oligarchie, protetta dal nuovo impero tedesco, non è riformabile dall'interno. Non
rinunceranno ai privilegi accumulati dopo il Trattato di Maastricht e l'introduzione dei benefici acquisti con l'euro.
Nemmeno ascoltano gli avvertimenti del loro "amico americano" e il
suo strumento, il Fondo monetario internazionale, i quali temono che la
continuazione delle prevalenti politiche economiche, consustanziali alla moneta
unica, finiscano per pregiudicare la ripresa economica globale e scatenino o
favoriscano una nuova crisi economica internazionale.
Le
nazioni ei popoli del Sud Europa, a causa del loro condizione speciale di oppressi
a causa del debito, sono chiamati a guidare la rivolta contro l'Ue oppressora,
antidemocratica e antisociale, e ad indicare la via per la libertà e la
giustizia sociale al resto delle nazioni
e dei popoli europei, per costruire nuove relazioni basate sul rispetto
reciproco, il patto tra pari e la solidarietà.
L'emancipazione
delle nazioni e dei popoli dell'Europa meridionale richiede come precondizione
l'uscita dall'euro e una vera indipendenza dall'Unione europea realmente
esistente, il ripristino della democrazia e della sovranità popolare,
garantendo il diritto di auto-determinazione, quindi l’attuazione di politiche
economiche e sociali che permettano di superare la spirale recessiva delle
politiche di aggiustamento e di austerità neoliberiste, per promuovere la
trasformazione della società.
Ma
ogni strategia di emancipazione richiede strumenti organizzativi che la rendano
la reale.
Le
organizzazioni politiche, gli attivisti sociali ed i partecipanti allo Incontro Internazionale per l'uscita di Euro,
riuniti nella città di Barcellona, hanno deciso di convocare il processo
costituente di un fronte delle nazioni e dei popoli dell'Europa del Sud, allo
scopo di agire insieme ad altri movimenti di paesi della Ue con obiettivi e
valori simili, che renda possibile l'uscita dell'Euro e l'emancipazione dalla
Ue, lo sganciamento dalla NATO, e per costruire un nuovo progetto di
collaborazione e coordinamento tra gli stati, le nazioni e popoli basato sul
rispetto reciproco, la collaborazione tra pari e un’effettiva solidarietà.
A
partire da adesso svilupperemo il lavoro di preparazione verso un coordinamento
permanente, con la massima volontà inclusiva per organizzare il prossimo
incontro dove verranno intraprese iniziative concrete per formare il fronte per
la liberazione delle nazioni e dei popoli dell'Europa meridionale.
Barcellona
11 ottobre 2015
* Il sito deli compagni spagnoli SALIR DE L'EURO
I Video dell'Incontro:
9,30 h. Sesión sábado 10/10/15 mañana
La inevitable crisis del Euro y de la UE.
Ponències: Pedro Montes, Jacques Nikonoff, Mauro Casadio, Héctor Illueca, Arcadi Oliveres.Contribuciones: Alejandro Andreassi, Albert Medina, David Fernández, Rosa Cañadell, Luis Blanco, José Carlos Soto, Antonio Merchan
https://youtu.be/ESOWWVTZVvs
16.00 Sesión sábado 10/10/15 tarde
Posibles planes ante los escenarios para la salida del euro.
Ponentes: Thanaris Laskaratos, Luciano Vasapollo, Antonio Avelàs Nunes, Joël Pérchaud, Ramon Franquesa, Josep Manuel Busqueta
Contribuciones: Josep Bel, Antumi Pallás,Joan Tafalla, Ricard Joan, Vincent Brousseau, Álvaro Aguilera, Carlos Martínez, Andrés Piqueras, Manolo Colomer
https://youtu.be/ZPjhbWrajSk
9.30 Sesión domingo 11/10/15 mañana
Instrumentos políticos organizativos para emanciparnos del euro y liberarnos de la dominación semicolonial de la UE.
Ponentes: Diosdado Toledano (Salir del euro), Moreno Pasquinelli (Movimiento Popolare di Liberazione, Italia), Sergio Cararo (Campaña Eurstop, Italia), Ángeles Maestro (Red Roja), Thanasis Laskaratos (EPAM, Grecia), Jacques Nikonoff (PEP, Francia) y Joan Tafalla (Espai Marx)
Debates entre los asistentes: se esperan las intervenciones de: Miguel Manzaneda, Ginés Fernández, Juanmi Madariaga, Rafael Juan, Leonel Basso, Marco Delle Monache
https://youtu.be/F-PTKBHFifI
1 commento:
Bellissime e meritorie queste iniziative internazionali. Peccato che in Italia non si riesca a tradurre in azione politica concreta le istanze della sinistra no euro che pure esiste.
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