[ 4 giugno ]
Siamo tra i pochi, anzi i pochissimi, che seguono da vicino le vicende spagnole. Male. Quanto accade nel paese iberico ci riguarda, sotto diversi profili. I risultati delle elezioni regionali del 24 maggio, quindi l'avanzata di Podemos, hanno terremotato il regime monarchico-bipartitico (Psoe-Pp), ma hanno gettato benzina sul fuoco della lotta interna a Izquierda Unida (Iu).
E' notizia di poche ore fa quella delle dimissioni in blocco della direzione di Izquierda Unida di Madrid. Pesa la cocente sconfitta elettorale di Iu proprio nella città di Madrid. C'è aria di caccia alle streghe contro la opposizione interna che si considera vicina alle posizioni di Anguita.
Qui un articolo che segnala la durissima critica di Julio Anguita, storico dirigente comunista spagnolo e fondatore di Iu. Non c'è traccia di una simile discussione e autocritica tra le file della "sinistra radicale" italiana, punita nuovamente alle regionali di domenica scorsa.
«Julio Anguita (nella foto) è convinto che il Partito comunista spagnolo (Pce) e Izquierda unida (Iu) non possono dare più nulla, non hanno più forza propulsiva, sono un pezzo difettoso del motore della sinistra che rallenta la sua marcia.
Siamo tra i pochi, anzi i pochissimi, che seguono da vicino le vicende spagnole. Male. Quanto accade nel paese iberico ci riguarda, sotto diversi profili. I risultati delle elezioni regionali del 24 maggio, quindi l'avanzata di Podemos, hanno terremotato il regime monarchico-bipartitico (Psoe-Pp), ma hanno gettato benzina sul fuoco della lotta interna a Izquierda Unida (Iu).
E' notizia di poche ore fa quella delle dimissioni in blocco della direzione di Izquierda Unida di Madrid. Pesa la cocente sconfitta elettorale di Iu proprio nella città di Madrid. C'è aria di caccia alle streghe contro la opposizione interna che si considera vicina alle posizioni di Anguita.
Qui un articolo che segnala la durissima critica di Julio Anguita, storico dirigente comunista spagnolo e fondatore di Iu. Non c'è traccia di una simile discussione e autocritica tra le file della "sinistra radicale" italiana, punita nuovamente alle regionali di domenica scorsa.
«Julio Anguita (nella foto) è convinto che il Partito comunista spagnolo (Pce) e Izquierda unida (Iu) non possono dare più nulla, non hanno più forza propulsiva, sono un pezzo difettoso del motore della sinistra che rallenta la sua marcia.
Per questo, l'ex segretario generale del Pce e coordinatore di Sinistra Unita ai tempi in cui l'allora federazione di partiti aveva più di due milioni e mezzo di voti (comunali del ’95 e politiche del ‘96), considera "urgente la fondazione di una forza politica di carattere marxista".
Questo lo scrive, non in un luogo qualunque, ma nell'ultimo numero di Mundo Obrero, il mensile del Pce, in un articolo intitolato Tagliare il nodo gordiano, certamente uno dei testi con cui si dovrà fare i conti in Izquierda unida nel prossimo futuro.
Il paragrafo in cui Anguita sviluppa la sua proposta è sufficientemente illuminante:
Non è forse rischioso questo approccio adesso, durante la campagna elettorale e una Iu indebolita? Forse, ma, spiega Anguita, non gli piace la deriva del Pce e di Iu per cui le questioni chiave "spariscono a vantaggio di sfumatura allo scopo di aumentare i voti" e, questo in chiave interna, "perché discutere di essenze messe in pericolo dal comportamento di presunti nemici [Anguita si riferisce alla lettura complottista della direzione di Iu sulla nascita di Podemos, Ndr] è un modo come un altro per porre fine ad una gloriosa tradizione con il pretesto di difenderla".
Ecco allora, di conseguenza, il nuovo impegno di Anguita, una nuova forza politica di tipo marxista in un "un panorama piuttosto scoraggiante" che nemmeno il partito guidato da Pablo Iglesias può cancellare.
"La punta di diamante contro il sistema bipartitico che Podemos sembrava rappresentare (nonostante le sue debolezze strutturali e le ambiguità programmatiche) sembra ora poco affidabile", dice Anguita.
Seguiremo (come facemmo quando annunciò il suo Frente Civico), come Aguita svilupperà la sua idea».
*Fonte: Cuartopoder
Questo lo scrive, non in un luogo qualunque, ma nell'ultimo numero di Mundo Obrero, il mensile del Pce, in un articolo intitolato Tagliare il nodo gordiano, certamente uno dei testi con cui si dovrà fare i conti in Izquierda unida nel prossimo futuro.
Il paragrafo in cui Anguita sviluppa la sua proposta è sufficientemente illuminante:
«In questo momento è urgente fondare una forza politica di carattere marxista che si colleghi alla tradizione rivoluzionaria del PCE ed allo spirito fondante di Iu. Una forza che ha bisogno dei comunisti e dei militanti della sinistra. Penso, in tutta onestà, e lo dico con dolore, che oggi come oggi, né il Pce né Iu sono all'altezza del compito. Hanno bisogno di rifondare se stessi, qualcosa di molto più profondo che un mero cambiamento cosmetico».Anguita annuncia che svilupperà "in seguito" la sua proposta, quindi le dieci caratteristiche che, a suo parere, questa nuova forza dovrebbe muoversi; tra cui "la rottura totale con il regime della transizione", ritenere "insostenibile proposta il Trattato di Maastricht", "rifiutare il TTIP", "avviare un processo costituzionale che porti alla Terza Repubblica", quindi "stabilire forti relazioni con i paesi latino-americani".
Non è forse rischioso questo approccio adesso, durante la campagna elettorale e una Iu indebolita? Forse, ma, spiega Anguita, non gli piace la deriva del Pce e di Iu per cui le questioni chiave "spariscono a vantaggio di sfumatura allo scopo di aumentare i voti" e, questo in chiave interna, "perché discutere di essenze messe in pericolo dal comportamento di presunti nemici [Anguita si riferisce alla lettura complottista della direzione di Iu sulla nascita di Podemos, Ndr] è un modo come un altro per porre fine ad una gloriosa tradizione con il pretesto di difenderla".
Ecco allora, di conseguenza, il nuovo impegno di Anguita, una nuova forza politica di tipo marxista in un "un panorama piuttosto scoraggiante" che nemmeno il partito guidato da Pablo Iglesias può cancellare.
"La punta di diamante contro il sistema bipartitico che Podemos sembrava rappresentare (nonostante le sue debolezze strutturali e le ambiguità programmatiche) sembra ora poco affidabile", dice Anguita.
Seguiremo (come facemmo quando annunciò il suo Frente Civico), come Aguita svilupperà la sua idea».
*Fonte: Cuartopoder
** Traduzione a cura della Redazione
4 commenti:
Ancora con la "forza politica di carattere marxista"?
Ma non è evidente che se solo dici "marxista" non ti vota più nessuno?
Mica si devono rinnegare le proprie idee però se si cerca un minimo di consenso elettorale bisogna saper porgere la proposta in maniera che risulti accettabile.
Saranno gli sviluppi politici a portare le coscienze a scegliere autonomamente un tipo di visione solidaristica propria del comunismo; questi sviluppi politici però richiedono tempo e non avrebbero nemmeno inizio se da parte nostra non si accetterà l'idea che il cambiamento avviene solo per gradi, senza strappi, quindi nella prima fase limitandosi a dichiarare scopi "buoni" ma più minimalisti-generalisti del programma ultimo.
MICA UNO DEVE RINUNCIARE ALLE PROPRIE IDEE PERCHE SE NO NON LO VOTA NESSUNO!! . MI SEMBRA UNA POSIZIONE CHE DI POLITICO ABBIA BEN POCO SE NON UN OPPORTUNISMO BIECO E CHE NON PORTA NEL LUNGO PERIODO DA NESSUNA PARTE.
MI PARE CHE ANGUITA FACCIA UNA PROPOSTA SULLA BASE DI CONVINZIONI PROFONDE. COSA CHE ORMAI MANCA ASSOLUTAMENTE A QUASI TUTTE LE PERSONALITÀ "IN VISTA" DEL PANORAMA POLITICO ATTUALE.
Rigori
Ma hai letto quello che ho scritto o fai ciò che ti detta l'utero?
A) Non ho mai detto che uno deve rinunciare alle proprie iddee ANZI HO SPECIFICATO CHE E' IL CONTRARIO.
Ho detto che bisogna sapere andare incontro ai cittadini senza forzarli CAPENDO CHE UN PROGETTO POLITICO LO SI REALIZZA PER GRADI
B) Quindi secondo te uno mette su un partito o movimento e se ne frega del consenso che riesce a ottenere? Caro mio, ragioni come un liberista del supply side...sei sicuro di essere un comunista...?
Tsipras resiste
http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2015-06-04/la-grecia-fa-slittare-fine-giugno-pagamenti-giugno-fmi-183824.shtml?uuid=ABOMoZsD
Prima dicono che non pagano e il mercato perde il 2%, poi dicono che si piegheranno e si guadagna il 2%, poi che non si piegheranno e oggi perde 1.15%, domani mattina vediamo che succede...
Stanno giocando a tira e molla per fargli perdere la bussola. Si chiama, come avevo già scritto, "ambiguità creativa"
https://www.google.it/webhp?hl=en&gws_rd=cr&ei=iL5wVZ-uEsG0UNjUgdgC#hl=en-IT&q=creative+ambiguity+greece
Vedremo come finirà, per adesso mi pare che Atene si stia giocando molto bene le sue debolissime carte.
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