[ 15 giugno ]
La crisi politica di Izquierda Unida (Iu), la coalizione della sinistra spagnola guidata dal partito comunista, dopo la sconfitta alle recenti elezioni regionali, sta giungendo ad un punto critico. Manolo Monereo (nella foto), sulla scia di tanti altri militanti, si è appena dimesso dalla direzione centrale di Iu.
La crisi politica di Izquierda Unida (Iu), la coalizione della sinistra spagnola guidata dal partito comunista, dopo la sconfitta alle recenti elezioni regionali, sta giungendo ad un punto critico. Manolo Monereo (nella foto), sulla scia di tanti altri militanti, si è appena dimesso dalla direzione centrale di Iu.
Manolo
Monereo, uno degli intellettuali di riferimento della sinistra spagnola, ha
presentato oggi le sue dimissioni "irrevocabili" da membro del
Consiglio politico federale e come responsabile del settore teorico e culturale di Iu.
Lo ha fatto con una lettera (QUI il PDF), indirizzata al coordinatore della
Presidenza Federale di Izquierda unida, José Luis Centella, molto critica con
l’attuale direzione del partito, in particolare con il coordinatore federale
Cayo Lara, al quale Monereo chiede un passo indietro affinché il candidato di
Iu alle prossime elezioni politiche generali diventi Alberto Garzón.
Il
leader di Iu, che ebbe importanti responsabilità all'interno
dell'organizzazione durante la fase di Julio Anguita, ha detto che ha presentato
le sue dimissioni non solo per senso di responsabilità visti gli scarsi
risultati delle ultime elezioni, ma anche perché si sentiva "insultato,
offeso e denigrato, con continue accuse di essere un “podemita” [un agente di
Podemos, Ndr], in realtà per aver difeso ciò che tutti adesso affermano di
difendere: l’unità popolare".
La
sua uscita vuole essere, inoltre, una scossa all'interno dell'organizzazione,
perché è convinto che sia urgente conferire "tutto il potere, senza tutele, a chi crede
nel cambiamento in Iu, Alberto Garzón, che non può soltanto essere l’unico candidato,
ma deve essere l'effettivo coordinatore dell'organizzazione". Per questo
Monereo ritiene imprescindibile "una nuova direzione politica intorno a
Garzon e un passo indietro dalla direzione attuale, che è molto indebolita e
che fino all'ultimo momento si è schierata contro l'unità popolare".
Monereo
spiega che Garzon dovrebbe agire libero da vincoli perché altrimenti non sarà
possibile effettuare la "autentica rivoluzione di cui Iu ha bisogno",
in quanto, oltre a portare avanti la strategia di unità popolare in vista delle
elezioni politiche generali di novembre,
ha di fronte il compito critico di rifondare effettivamente Iu
"così come ha proposto Julio Anguita, una tesi che condivido assolutamente
—aggiunge Monereo-· creando una nuova formazione di carattere marxista davanti
alla consunzione del Partito comunista spagnolo e Iu".
Della
sua lettera, segnaliamo questo passaggio:
«Ha senso che coloro che si sono opposti alla politica di unità popolare la dirigano? (...) Iu esce da queste elezioni con una forte sconfitta politica, indebolita e dovendo svolgere in breve tempo compiti che avrebbe richiesto anni di preparazione e, naturalmente, una nucleo dirigente molto coeso e capace. La questione centrale è la credibilità. Non è sufficiente indicare un candidato per ottenerla. È necessario un segnale, una scossa interna ed esterna, che dimostri nei fatti che abbiamo rettificato, che abbiamo la capacità di imparare dalla realtà e che siamo in grado di fare autocritica. Il messaggio che dovremmo trasmettere alla società è concreto e preciso: vogliamo cambiare il paese, costruire l'unità popolare proponendo per questo una persona, Alberto Garzón, che ha difeso sempre questa strategia, con un nuovo gruppo dirigente in linea con questa linea politica. Né tutele, né bicefale, né discorsi differenziati. Detto più chiaramente, i difensori della vecchia politica devono fare un passo indietro mentre i promotori dell’unità popolare, coloro che devono organizzarla e concretizzarla politicamente, hanno l'obbligo democratico di guidare il processo».
Sul
suo futuro Monereo chiarisce che non si ritira dalla lotta politica, che
continuerà a militare in Izquierda unida e continuerà a sostenere la
"unità popolare, anche al di là di Iu ed anche di Podemos, in ogni spazio
possibile, tra i quali il suo blog su cuartopoder Carta delle Amauta.
* Fonte: cuartopoder del 14 giugno
** Traduzione a cura della redazione
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