[ 18 giugno ]
Domani a Roma, presso il Centro Congressi, con inizio alla ore 17:30, ci sarà l'importante incontro "NO ALLA DITTATURA DELLA MINORANZA. Contro l'italicum difendiamo la Costituzione".
Dopo l'introduzione di Giancarlo D'Andrea, interverranno: Alfiero Grandi, Luciano Barra Caracciolo, Alfredo D'Attorre e Francesco Campanella.
Alle Ore 21:00 avremo la proiezione in anteprima assoluta del documentario LASCIATECI FARE ideato e prodotto da Vox Populi.
Domani a Roma, presso il Centro Congressi, con inizio alla ore 17:30, ci sarà l'importante incontro "NO ALLA DITTATURA DELLA MINORANZA. Contro l'italicum difendiamo la Costituzione".
Dopo l'introduzione di Giancarlo D'Andrea, interverranno: Alfiero Grandi, Luciano Barra Caracciolo, Alfredo D'Attorre e Francesco Campanella.
Alle Ore 21:00 avremo la proiezione in anteprima assoluta del documentario LASCIATECI FARE ideato e prodotto da Vox Populi.
Lunedì si è svolta, sempre a Roma, presso la sede della CGIL, una riunione nazionale sempre contro l'italicum. Qui un resoconto dell'assemblea del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale.
Si
è tenuta il 15 giugno, a Roma, l'assemblea del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale. Al centro della
discussione le iniziative per contrastare con tutti i mezzi l'effettiva entrata
in vigore dell'Italicum, la nuova legge elettorale truffa voluta da Renzi.
Il
Coordinamento, che vede al suo
interno numerosi giuristi e costituzionalisti di primissimo piano, ha espresso
da subito una chiara valutazione su questa legge, giudicandola «un gravissimo danno all’assetto democratico
della Repubblica». Un giudizio netto, in virtù del totale stravolgimento
dei principi di rappresentanza ed uguaglianza del voto.
Così
scriveva infatti il Coordinamento dopo il passaggio della legge alla Camera:
«Come già il “Porcellum”, la nuova legge
“Italicum” trasforma una minoranza in una maggioranza, che potrebbe essere
smisurata rispetto ai voti effettivamente ottenuti al primo turno e aggrava il
peso del premio attribuendolo a un solo partito invece che a una coalizione.
Così il principio costituzionale dell’eguaglianza del voto è demolito».
E'
su queste basi che è stata convocata l'assemblea dell'altro ieri, allo scopo di
individuare le iniziative più utili per impedire questo nuovo scempio dei
principi costituzionali.
I
lavori sono stati introdotti da Alfiero Grandi che, dopo aver inquadrato la
battaglia contro l'Italicum nel più ampio contesto politico e sociale, ha
proposto una campagna referendaria per la prossima primavera. Non ci sono
infatti le condizioni per effettuare la raccolta delle firme entro il 30
settembre 2015, termine ultimo per arrivare al voto già nel 2016. In questo
modo la proposta abrogativa della nuova legge elettorale verrebbe così ad
incrociarsi con il voto al referendum "confermativo" sulla
contro-riforma costituzionale.
Inoltre,
al referendum abrogativo dell'Italicum potrebbero affiancarsene altri
(principalmente sulla scuola ed il Jobs Act, ma nel dibattito qualcuno ha
proposto analoga iniziativa anche sullo "Sblocca Italia"). Grandi ha
però sottolineato che tali iniziative spettano soltanto ai soggetti
politico-sociali "titolati" a farlo, non al Coordinamento in quanto tale.
Subito
dopo Gianni Ferrara ha illustrato i quesiti da sottoporre a referendum. Essi
riguardano l'abolizione del ballottaggio, del premio di maggioranza al primo
turno, dei capilista bloccati.
E'
poi intervenuto l'avvocato Felice Besostri - l'autore del ricorso alla Corte
Costituzionale che ha portato alla nota sentenza di bocciatura del Porcellum - che ha spiegato le modalità
per portare avanti i ricorsi contro l'Italicum in sede giudiziaria, investendo
tutto il territorio nazionale che è suddiviso in 26 distretti di Corte
d'Appello.
Si
sono poi susseguiti altri interventi tecnico-politici, riguardo alla
connessione tra la legge elettorale e la contro-riforma costituzionale che
tornerà a breve all'esame del Senato.
La
discussione che ne è seguita ha registrato una forte convergenza sui contenuti
e sulla valutazione della grande rilevanza della battaglia democratica contro
l'Italicum e contro le modifiche costituzionali volute da Renzi.
Intervenendo
nel dibattito, a nome di "ORA", abbiamo sostenuto che se, da un lato,
tutte le iniziative volte al raggiungimento dello scopo sono utili e da appoggiare;
dall'altro è importante capire quale possa essere davvero la battaglia
decisiva. E questa - a nostro avviso - è quella che si combatterà al referendum
"confermativo" delle modifiche costituzionali. E' chiaro che una
vittoria del no in quel referendum porterebbe di fatto alla caduta dello stesso
Italicum, dato che questa legge è stata disegnata per un sistema mono-camerale,
e che comunque un doppio ballottaggio per Camera e Senato sarebbe evidentemente
insostenibile oltreché palesemente incostituzionale.
Al
di là dei numerosi aspetti tecnici - ad esempio: il referendum
"confermativo" sarà valido anche senza il raggiungimento del quorum
dei votanti (50% + 1 degli elettori), mentre in quello abrogativo tale quorum
va raggiunto pena l'invalidazione del referendum - c'è, alla base del nostro
ragionamento, una precisa valutazione politica.
Essa
sta nel fatto che mentre sulla legge elettorale sappiamo purtroppo come il
principio antidemocratico della "governabilità" sia ampiamente
penetrato in tutti gli strati della società, assai meno popolare è la scelta
della non eleggibilità del Senato. Sappiamo bene che si tratta di due aspetti
ugualmente antidemocratici, dei quali quello rappresentato dalla legge
elettorale è in definitiva quello davvero decisivo. Ma dobbiamo saper scegliere
il terreno più favorevole, perché bisogna puntare alla vittoria, cioè alla
piena sconfitta del disegno autoritario di Renzi.
Pubblicheremo
il documento conclusivo dell'assemblea non appena sarà disponibile, ma possiamo
già dire che l'assemblea di Roma è stata un momento molto importante, sia per
la chiarezza degli obiettivi proposti, che per il forte spirito unitario che
l'ha animata. Abbiamo già tenuto alcune iniziative pubbliche insieme ad alcune
delle figure più rappresentative del Coordinamento
per la Democrazia Costituzionale, ed altre ne terremo a breve.
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