[ 5 giugno ] ULTIM'ORA
Tsipras, contrariamente a quanto sperava ed a quanto andava dicendo negli ultimi giorni, che l'accordo era alle porte, ha dunque scelto il Parlamento greco per dire che le condizioni poste dalla troika sono irricevibili.
In queste ore i media parlando di "rottura".
In verità Tsipras al Parlamento, pur avendo dichiarato che le condizioni poste dalla troika sono "irrealistiche", ha ribadito che vuole l'accordo ad ogni costo, che l'accordo è ancora vicino. Ma è proprio questo il suo punto debole.
Capiamo quanto scomoda sia la posizione sua e del suo governo. E' tra l'incudine dei creditori ed il martello, non solo della sua ala sinistra, ma di gran parte della sua stessa base. Non può calare del tutto le braghe, che è quello che gli chiede la troika, fa capire però che sarebbe disposto, pur di restare nell'Unione europea e di tenersi l'euro, a calarsele solo un po'.
Non vorremmo apparire cinici e spietati, ma questo psicodramma sta diventando stucchevole.
Ad una prima lettura la proposta presentata dal governo greco (ritenuta "insufficiente dalla troika), al netto di punti di resistenza onorevoli, implica un cedimento su vari fronti: accettazione del dogma del pareggio di bilancio, privatizzazioni, pensioni, mercato del lavoro. Ma in cambio di queste concessioni Tsipras chiede una forte riduzione del debito, mentre i i creditori accetterebbero solo una riscadenzazione.
Alla prossima puntata.
Tsipras, contrariamente a quanto sperava ed a quanto andava dicendo negli ultimi giorni, che l'accordo era alle porte, ha dunque scelto il Parlamento greco per dire che le condizioni poste dalla troika sono irricevibili.
In queste ore i media parlando di "rottura".
In verità Tsipras al Parlamento, pur avendo dichiarato che le condizioni poste dalla troika sono "irrealistiche", ha ribadito che vuole l'accordo ad ogni costo, che l'accordo è ancora vicino. Ma è proprio questo il suo punto debole.
Capiamo quanto scomoda sia la posizione sua e del suo governo. E' tra l'incudine dei creditori ed il martello, non solo della sua ala sinistra, ma di gran parte della sua stessa base. Non può calare del tutto le braghe, che è quello che gli chiede la troika, fa capire però che sarebbe disposto, pur di restare nell'Unione europea e di tenersi l'euro, a calarsele solo un po'.
Non vorremmo apparire cinici e spietati, ma questo psicodramma sta diventando stucchevole.
Ad una prima lettura la proposta presentata dal governo greco (ritenuta "insufficiente dalla troika), al netto di punti di resistenza onorevoli, implica un cedimento su vari fronti: accettazione del dogma del pareggio di bilancio, privatizzazioni, pensioni, mercato del lavoro. Ma in cambio di queste concessioni Tsipras chiede una forte riduzione del debito, mentre i i creditori accetterebbero solo una riscadenzazione.
Alla prossima puntata.
4 commenti:
La foga dovuta vi porta come vi capita spesso a contraddirvi.
1) Dite:
"al netto di punti di resistenza onorevoli".
Ma perché al netto? Cioè il buono dell'azione di Tsipras è da voi considerato il lordo da buttare? Ma come cavolo ragionate?
Ci sono stati i "punti di resistenza onorevoli", lo affermate voi stessi e quindi Tsipras è meglio del governo precedente per di più avendo sempre dichiarato nell'ultima campagna elettorale che non sarebbe mai uscito dall'euro. Se (e solo se) questi "punti di resistenza onorevoli" saranno mantenuti si tratterà di un enorme fattore di spinta per tutti gli altri movimenti e partiti di resistenza anti Troika in Europa. Ma stranamente per voi si tratta di "lordo"...per voi Tsipras doveva vincere per kappao costringendo Germania, BCE, FMI, Commissione Europea e oligarchie internazionali a chiedere pietà in ginocchio. Sogni d'oro.
2) Dite anche:
"Ma in cambio di queste concessioni Tsipras chiede una forte riduzione del debito, mentre i i creditori accetterebbero solo una riscadenzazione."
Qui siamo sul paradossale.Tsipras osa chiedere o se vogliamo "pretendere" che il debito greco NON debba essere ripagato per intero, ossia pone una clausola coraggiosissima e pesantissima che infatti la Troika non può accettare ma voi sembrate non accorgervi che se Atene davvero non cedesse anche solo su questo singolo punto basterebbe questa resistenza per far saltare l'intero sistema in una reazione a catena per la quale tutti gli altri PIIGS (e a ruota tutti i paesi DEL MONDO INTERO debitori del FMI) si rifarebbero all'eventuale precedente greco per ribellarsi tutti insieme alle oligarchie finanziarie.
Ma che altro dovrebbe ottenere Tsipras qualora effettivamente riuscisse a non mollare su questi due punti?
Insomma la Grecia potrebbe vincere la finale di coppa del mondo contro la Germania per due a zero ma arrivate voi e dite: "Al netto dei gol segnati la Grecia ha perso".
Siete i Machiavelli del XXI secolo...
Una possibilità è che Tsipras indirà nuove elezioni. E non può materialmente fare altro secondo me. Lì, come è giusto, la responsabilità della scelta spetterà al popolo.
LA FOGA....
Abbiamo lettori davvero esigenti.
Atri sono addirittura provano ad emulare i sofisti.
Altri ancora sono lettori occasionali e scambiano per "foga" un giudizio che è l' ultimissima puntata di una vera e propria saga — abbiamo scritto qualcosa come una cinquantina di articoli critici su SYRIZA e la sua linea pro-euro, un centinaio sul dramma greco in generale.
Comunque, nella "foga", prima di scrivere un'ULTIM'ORA (sottolienato ulti'mora) ci siamo spupazzati le 47 pagine che Tsipras ha presentato alla troika. E di lì abbiamo tratto il giudizio che il nostro lettore considera "paradossale".
Tsipras chiede una riduzione del debito.
Questo il nostro lettore lo considera la "vittoria della Grecia sulla Germania per due a zero nel finale ci coppa del mondo".
Per dirlo in una maniera poco elegante: E' UNA GRANDISSIMA CAZZATA!
Che il debito creco sia insostenibile, anche ad un governo nazista che sprema il popolo come un limone, lo sanno anche i sassi. Lo sanno i mercati finanziari, che danno per scontato che, prima o poi averrà INEVITABILMENTE l un secondo e più robusto haircut —il primo fu quello del febbraio 2012.
Caro lettore,
se vuoi prenderti per il culo come in certa misura fa l'attuale gruppo dirigente di SYRIZA (per quanto tempo ancora?) fa coi greci, libero di farlo.
La vera posta in gioco non è il taglio del debito, inevitabile, sono le condizioni del taglio. La troika a nome dei creditori chiede la continuazione del programma di crudele austerità neoliberista e mercantilista avviato già nel 2010 (primo "salvataggio). Il Piano greco presentato l'altro ieri da tsipras, da facto, è dentro la cornice neoliberista e e austeritaria, resta sul solco delle politiche di Papademos e Samaras.
E per questo Tsiparas recalcitra e fa la voce grossa in Parlamento, anche perché sa che seguire quella strada implicherebbe la spaccatura del suo partito, porre la fiducia ed andare ad elezioni anticipate. Tsipras ha bisogno, per non essere travolto dagli avvenimenti e dalla indignazione popolare, di portare a casa qualcosa (l'haircut) in cambio di una politica economica all'insegna del rigore finanziario, del pareggio di bilancio, delle privatizzazioni, del taglio alle pensioni e dei bassi salari.
Quanto occorre scendere in basso in nome dell'Europa...
Quanti discorsi vacui e risibili —che l'uscita dall'euro che sarebbe un disastro (Varoufakis)—, pur di mascherare la propria sesquipedale assenza di coraggio....
redazione
Non pretendo di avere ragione, dico solo che mi sembra impossibile che un politico sostenuto dal proprio popolo abbia paura di prendere certe decisioni. Paura di che? Sostenete che siano dei corrotti che stanno tradendo per qualche vantaggio personale?
Evidentemente Tsipras sa che questo sostegno non è cosí unanime ossia in altre parole che l'indignazione di cui parlate non sarebbe cosí travolgente.
Qui è il punto chiave per capire chi sta interpretando i fatti nella maniera corretta: se Tsipras deciderà di indire delle nuove elezioni o un referendum per lasciare la parola al popolo - e, ovviamente, se farà default unilateralmente magari uscendo dalla moneta unica - significherà che vi siete lasciati prendere la mano dalla fretta di vedere un esito "rivoluzionario".
Se invece Atene accetterà un accordo sfavorevole arroccandosi al potere, rinnegando la presumibile protesta dei suoi stessi elettori ed alleati l'errore sarà stato mio.
Non è solo la trascurabile questione di avere ragione o torto; a seconda di quale delle due dinamiche risulterà quella realmente in atto in questo frangente si capirà quale dovrà essere la strategia giusta per poter portare avanti un progetto di ribellione alle oligarchie qui in Italia e nel resto d"Europa.
Per adesso teniamoci ognuno le nostre opinioni ma cerchiamo di comprendere quest'ultimo punto.
Quoto
---Tsipras ha bisogno, per non essere travolto dagli avvenimenti e dalla indignazione popolare, di portare a casa qualcosa (l'haircut) in cambio di una politica economica all'insegna del rigore finanziario---
Molto macchinoso
Secondo voi la Troika sa già di dover fare l'haircut, Tsipras sa già che farà le riforme richieste dalla Troika ma stranamente stanno ancora là a litigare facendo l'opposto di quello che dite voi, con la Troika che non vuole concedere la ristrutturazione del debito nonostante a vostro avviso sappia perfettamente di doverla fare prima o poi e Tsipras che recalcitra dicendo che le richieste sulle riforme sono inaccettabili nonostante voi scriviate che in realtà è dispostissimo a farle.
Mi pare che la vostra ricostruzione non regga.
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