[ 2 giugno ]
Ieri Leonardo Mazzei commentava a caldo i risultati delle elezioni regionali, rilevando lo schiaffione preso da Matteo Renzi e dal Pd.
A ben vedere le urne, meglio ancora, l'astensione, di schiaffoni ne hanno dati anche altri.
Su La Repubblica di oggi, Silvio Buzzanca commenta i dati delle recenti elezioni regionali diffusi dall'Istituto Cattaneo. Viene preso in considerazione quello che noi sempre abbiamo indicato come il dato più importante, ovvero i voti assoluti alle diverse liste. Il totale dei voti ottenuti dai quattro principali partiti vengono quindi confrontati con quelli da loro ottenuti alle elezioni europee dell'anno scorso e alle politiche del febbraio 2013 (quelle che segnarono la straordinaria affermazione di M5S)
Il risultato è molto significativo: il Pd ha perso, rispetto alle europee, il 50% dei suoi elettori. Per Forza Italia va molto peggio.
Ed il Movimento 5 Stelle? Ha perso quasi un milione di voti sulle europee del 2014 e circa due rispetto al 2013.
Avanza davvero, minacciosamente, la Lega Nord di Salvini, sfondando letteralmente in Toscana, Umbria e Marche. Fallisce invece l'operazione leghista di penetrazione al sud. Nel laboratorio pugliese la lista "Noi con salvini", alleata con Forza Italia, Partito Liberale e rottami neofascisti, ha di poco superato il 2%.
Pd e 5 Stelle dimezzati, exploit Carroccio
L'indagine dell'Istituto Cattaneo sul responso delle urne: ai Democratici il 50,2% in meno delle Europee I grillini perdono due milioni di voti rispetto alle Politiche 2013. Il tonfo di Forza Italia. Solo i padani raddoppiano
L'indagine dell'Istituto Cattaneo sul responso delle urne: ai Democratici il 50,2% in meno delle Europee I grillini perdono due milioni di voti rispetto alle Politiche 2013. Il tonfo di Forza Italia. Solo i padani raddoppiano
di SILVIO BUZZANCA
ROMA - A parole hanno vinto tutti. I numeri, invece, segnalano che se c'è un vincitore nelle elezioni regionali di domenica, bisogna cercarlo dalle parti di Matteo Salvini. Lo dicono le analisi sui voti, "il numero assoluto dei voti ricevuti", elaborate a caldo dall'Istituto Cattaneo sui dati forniti dal Viminale. E in effetti le cifre, secondi i ricercatori, parlano chiaro: il Carroccio "ha ricevuto un numero di consensi pari o oltre al doppio di quelli delle politiche 2013 (+109,4%, +402.584)". Gli altri perdono consensi. Tutti. A partire dal Pd che conquista cinque governatori, ma lascia sul terreno, rispetto alle Europee, 2.143.003 voti. In percentuale significa una perdita secca del 50,2%. Ma anche rispetto alle politiche del 2013 al Pd manca il 33,8 dei consensi che in valore assoluto sono 1.083.557 voti.
Il partito di Salvini registra invece dati positivi anche nel confronto con le Europee: questo dato, spiega il Cattaneo, registra "una crescita in valori assoluti di quasi la metà (+50%) pari ad oltre duecentomila unità (256.803). I dati leghisti registrano una forte crescita nelle tre regioni rosse con il raddoppio dei consensi. E se si guarda solo a Toscana e Umbria i voti triplicano. Per un apparente paradosso l'unica regione dove i voto leghisti sono in calo è il Veneto, dove si registra un meno 9,7 per cento. Ma questo dato, avvertono i ricercatori, è "plausibilmente spiegabile con il risultato eclatante della lista del 'presidente' collegata al candidato Zaia. Infine c’è da segnalare "il mutato rapporto di forze" fra Lega e Forza Italia. "Nel 2015 - scrive il Cattaneo - il peso delle camice verdi è doppio rispetto a quello delil le camice azzurre (67% contro 33%)". L'anno scorso i dati erano invece invertiti.
Allora i leghisti conquistano voti, i democratici li perdono. Ma non va certo meglio ai grillini che si sono autoproclamati vincitori. Al Movimento Cinque Stelle mancano 1.956.613 voti rispetto alle politiche del 2013. Cioè hanno perso il 59,8% dei consensi rispetto a quel risultato eccezionale. Ma i grillini perdono 893.541 voti, il 40,4% in meno, anche rispetto alle Europee dell'anno scorso, quando il Movimento registrò un arretramento elettorale.
Il segno meno regna sovrano anche fra i numeri relativi a Forza Italia. All'appello manca 67 per cento dei voti incassati alle politiche del 2013. In cifre assolute sono ben 1.929.827 voti. E anche rispetto al voto europeo dell'anno scorso si segnala un calo di 840.148 voti che in percentuale sono il 46,9 per cento. Dunque un bagno di sangue quasi generale. Con tutte le avvertenze del caso. Il Pd, per esempio, insiste, con relative polemiche, nel segnalare che nel suo bottino non sono conteggiate le liste collegate ai presidenti. Il Cattaneo, spiega però che "il risultato negativo del Pd può essere attribuito solo in parte" al fenomeno delle liste collegate". Come visto, hanno avuto un effetto in Veneto sul risultato della Lega. Certamente, scrivono i ricercatori, queste cifre possono avere un peso in Puglia dove la lista Emiliano Sindaco di Puglia ha ottenuto 154 mila voti. Ma, continuano, in Veneto la lista di appoggio alla Moretti "è poco significativa, mentre in Liguria, Toscana e Marche non c'erano proprio". E in queste regioni i risultati del Pd non sono brillanti.
Il partito di Salvini registra invece dati positivi anche nel confronto con le Europee: questo dato, spiega il Cattaneo, registra "una crescita in valori assoluti di quasi la metà (+50%) pari ad oltre duecentomila unità (256.803). I dati leghisti registrano una forte crescita nelle tre regioni rosse con il raddoppio dei consensi. E se si guarda solo a Toscana e Umbria i voti triplicano. Per un apparente paradosso l'unica regione dove i voto leghisti sono in calo è il Veneto, dove si registra un meno 9,7 per cento. Ma questo dato, avvertono i ricercatori, è "plausibilmente spiegabile con il risultato eclatante della lista del 'presidente' collegata al candidato Zaia. Infine c’è da segnalare "il mutato rapporto di forze" fra Lega e Forza Italia. "Nel 2015 - scrive il Cattaneo - il peso delle camice verdi è doppio rispetto a quello delil le camice azzurre (67% contro 33%)". L'anno scorso i dati erano invece invertiti.
Allora i leghisti conquistano voti, i democratici li perdono. Ma non va certo meglio ai grillini che si sono autoproclamati vincitori. Al Movimento Cinque Stelle mancano 1.956.613 voti rispetto alle politiche del 2013. Cioè hanno perso il 59,8% dei consensi rispetto a quel risultato eccezionale. Ma i grillini perdono 893.541 voti, il 40,4% in meno, anche rispetto alle Europee dell'anno scorso, quando il Movimento registrò un arretramento elettorale.
Il segno meno regna sovrano anche fra i numeri relativi a Forza Italia. All'appello manca 67 per cento dei voti incassati alle politiche del 2013. In cifre assolute sono ben 1.929.827 voti. E anche rispetto al voto europeo dell'anno scorso si segnala un calo di 840.148 voti che in percentuale sono il 46,9 per cento. Dunque un bagno di sangue quasi generale. Con tutte le avvertenze del caso. Il Pd, per esempio, insiste, con relative polemiche, nel segnalare che nel suo bottino non sono conteggiate le liste collegate ai presidenti. Il Cattaneo, spiega però che "il risultato negativo del Pd può essere attribuito solo in parte" al fenomeno delle liste collegate". Come visto, hanno avuto un effetto in Veneto sul risultato della Lega. Certamente, scrivono i ricercatori, queste cifre possono avere un peso in Puglia dove la lista Emiliano Sindaco di Puglia ha ottenuto 154 mila voti. Ma, continuano, in Veneto la lista di appoggio alla Moretti "è poco significativa, mentre in Liguria, Toscana e Marche non c'erano proprio". E in queste regioni i risultati del Pd non sono brillanti.
7 commenti:
Da notare che la Lega rimane al palo alle Europee con lo slogan "Basta €" mentre fa incetta di voti alle Regionali con la parola d'ordine "Raderemo al suolo tutti i maledetti campi rom".
Secondo m sarebbe stato più utile un bilancio in termini di voti in assoluto e non di percentuali (diverso é aumentare del 100% passando dal 2% al 4% e passando dal 15% al 30%; lo stesso dicasi in caso di perdita di voti).
Naturalmente sarebbe idiota e rovinoso non guardare in faccia le realtà spiacevoli (non ammettere il successo dei nazisti della lega; ma anche rifiutarsi di riconoscere che la lega é NAZISTA).
Tuttavia si devono fare due considerazioni:
1 La lega in gran parte eredita elettori stufi di Forza Italia e del suo attempato leader mangiatore dei suoi "figli politici" con un appetito che neanche le migliori rivoluzioni...
2 Il M5S, essendo completamente fuori da ogni logica di voto di scambio e di indebite elargizioni di privilegi ai suoi votanti e parenti dei suoi votanti resta ancora inevitabilmente penalizzato in qualche misura nelle elezioni amministrative (tanto più quanto più sono localizzate territorialmente; ma in qualche misura anche nelle regionali).
G.B.
(1) caro G.B. ma scusa, è proprio ii voti assoluti che l'articolo tratta.
(2) sì, l'elemento principale dell'avanzata della Lega è l'accoppiata securitarismo-xenofobia, il che conferma quanto abbiamo scritto in altre occasioni sulla Lega salviniana, e la sua natura anzitutto reazionaria. Con l'aggravante che questa Lega, via Borghi, con flat tax e taglio alla spesa pubblica, si connota come schiettamente liberista.
Alle redazione: secondo me liquidate un pò prematuramente il progetto della Lega salviniana di sfondamento al sud. Progetto che è solo agli inizi e che inevitabilmente sconta le difficoltà di chiedere il voto ad un elettorato più volte vilipeso dalla vecchia lega nordista e antimeridionale. Inevitabilmente il consenso non poteva essere subito ad alti livelli percentuali. Fatta questa premessa, però, guardando ai voti assoluti segnalo che in Puglia alle europee del 2014 la Lega aveva raccolto 9095 voti (http://www.repubblica.it/static/speciale/2014/elezioni/europee/regioni/puglia.html?refresh_cens), alle regionali 2015 la lista Noi con Salvini ne ha presi 38661, quadruplicando i voti di un anno fa. Non proprio un insuccesso, insomma. Aggiungeteci che alle comunali di Agrigento il candidato di Noi con Salvini ha preso il 9%. Dunque, è vero che Salvini non ha sfondato al sud come al centro e al nord, ma qualche segnale da non sottovalutare di una sua crescita (che sarà comunque sempre inferiore a quella delle altre regioni italiane) nel meridione c'è. Inoltre, fuori dai 4 partiti principali, va segnalato che anche Fratelli d'Italia-AN cresce in voti assoluti rispetto alle politiche del 2013 e alle europee del 2014. E considerando come è andata l'alleanza Lega-Fratelli in Toscana e nelle Marche sarei veramente più cauto nell'affermare (come avete fatto in un commento ad un'altro articolo) che un progetto lepenista all'italiana non possa sfondare compiutamente su tutto il territorio nazionale.
Redazione
Mi è arrivata una email del movimento di Civati in cui fra l'altro si dice:
"Il nostro obiettivo può passare attraverso alcuni quesiti referendari, idonei a scardinare una visione verticistica della società. Ad esempio, i quesiti possono intervenire sulla legge elettorale (anzitutto per togliere di torno i nominati e i vincitori a prescindere), sullo sblocca-Italia, per garantire la concorrenza (concessioni autostradali) e la riconversione ecologica dell’economia (trivelle), sul Jobs Act e la riforma della scuola. Oltre che su questi temi continueremo a impegnarci, anche attraverso gli strumenti di partecipazione popolare diretta, sulla legalizzazione della cannabis, così portiamo l’intergruppo a discuterne e ad arrivare a un punto più avanzato.
Avremo una sede a Roma, ma vi chiediamo di organizzarvi localmente, di scegliere tutti questi temi (che sono anche campagne) come occasione per discutere."
Non si parla di Europa e di euro...però si parla di cannabis libera...bello, eh? Importante quasi come il matrimonio dei gay.
E Fassina è peggio perché nel PD ci sta ancora dentro...
Allora visto che il fronte anti euro non lo potete fare con Civati, non lo potete fare con Fassina, gli altri che restano sono tre gatti che non voterà nessuno e che per di più tendono ad andare ognuno per i fatti suoi, direi che le scelte strategiche si riducono a due: la prima è restare nel blog a criticare potendosi vantare di essere tanto bravi, mannaggia che il movimento popolare dal basso non si decide a nascere ma quello non è certo colpa nostra.
Poi c'è la seconda.
All'ultimo anonimo...
che cazzo c'entriamo noi con Civati?
Fassina è peggio?
Non conta che un giorno sì e l'altro pure parli contro l'euro e perori la sovranità?
Che ci chiedi di fare? Di passare con la Meloni e Salvini?
CVi stiamo pisciando addosso dalla risate...
Fassina chi? Quello che sta nel PD?
Posta un commento