[ 15 dicembre 2017 ]
Domani, 16 dicembre, si svolgerà a Roma presso il centro congressi Frentani, con inizio alle ore 10:00, l'assemblea nazionale della Lista del Popolo. L'assemblea dovrebbe, nei tempi orami strettissimi, dare il via alla competizione elettorale. Qui di seguito la LETTERA APERTA ai promotori dell'iniziativa Antonio Ingroia e Giulietto Chiesa inviata dalla Confederazione per la Liberazione Nazionale.
«Chi ci segue sa che sin dalla primavera scorsa, come C.L.N., indicammo l’urgenza di utilizzare le previste elezioni del 2018 affinché i cittadini trovassero sulla scheda una lista unitaria del sovranismo costituzionale.
A questo scopo lanciammo in estate l’Appello “Per un’Italia ribelle e sovrana”.
Il tentativo non andò in porto, anche a causa dell’indifferenza del campo sovranista.
A metà novembre Antonio Ingroia e Giulietto Chiesa annunciarono la decisione di presentare la Lista del Popolo.
Come Confederazione, malgrado l’enorme ritardo sui tempi, considerato un accordo di massima sui contenuti ed il profilo della lista, segnalammo subito ai promotori la nostra disponibilità all’avventura.
Disponibilità che confermiamo, a patto : (1) di essere più chiari e netti sul profilo sovranista e antiglobalista della piattaforma elettorale; (2) che la discesa in campo elettorale sia funzionale al dopo-elezioni, quindi alla costruzione di un polo d’opposizione; (3) che la lista riesca ad essere presente in almeno due terzi dell’elettorato.
Partecipiamo dunque con spirito costruttivo e unitario all’assemblea del 16 dicembre, nella speranza che questa possa, oltre a rendere più incisiva la piattaforma, dare la spinta di cui c’è bisogno per svolgere a stretto giro il più vasto numero di assemblee territoriali, da cui dipende il successo dell’impresa.
Cari amici,
come sapete, la Confederazione per la Liberazione Nazionale (CLN) ha apprezzato la proposta di "Lista del Popolo", decidendo di partecipare al percorso che dovrà definire il programma, costruire un minimo di organizzazione, decidere le candidature e la gestione comune della campagna elettorale.
Lo abbiamo fatto perché convinti dell'esigenza di portare sulla scheda elettorale le ragioni del sovranismo costituzionale, passaggio a nostro avviso utile per cominciare ad unire tutti i soggetti che possono confluire in una forza popolare e patriottica, in grado di muovere i primi passi verso un percorso di liberazione nazionale.
Lo abbiamo fatto anche perché abbiamo trovato nella prima versione del programma ampi motivi di condivisione, pur ravvisando la necessità di alcune modifiche e precisazioni.
Purtroppo, nella seconda versione del programma, quella ora pubblicata sul sito della lista, ci sono cambiamenti che ne diluiscono il profilo sovranista, ciò che pregiudica l’auspicabile successo elettorale. Più il cittadino ci percepisce simili ai nostri concorrenti meno consensi otterremo. Ciò vale oggi a maggior ragione visto l’abbandono da parte di M5S e la Lega salviniana del discorso no-euro.
Ci riferiamo anzitutto alla posizione sull'Unione Europea che tende a confondersi con l’ "altreuropeismo" (quello a la Tsipras et similia, per intenderci). E’ scomparsa poi, inopinatamente, la questione delle nazionalizzazioni delle banche (a partire da Bankitalia) e dei settori strategici dell'economia.
Sappiamo che per unire forze diverse un compromesso è inevitabile. Ma, se le cose hanno un senso, il profilo programmatico ha da essere conseguente al grido d'allarme che lanciamo. Se parliamo di sovranità dobbiamo dire chi la minaccia e che cosa fare per riconquistarla. Se, giustamente, siamo per uscire dalla NATO perché lesiva della sovranità nazionale e popolare, non si capisce il perché non si debba indicare la necessità della rottura con la gabbia europea ed il suo principale strumento coercitivo: l'euro. Così come non si capisce, se davvero siamo contro il marasma neoliberista, la rinuncia al programma di nazionalizzazioni, senza il quale l'obiettivo di riassegnare allo Stato un ruolo centrale nell'economia del Paese non si regge in piedi.
E' sulla base di queste nostre convinzioni che vi proponiamo, tornando in buona sostanza al programma originario, le seguenti modifiche alla seconda versione pubblicata sul sito:
1. Modifica della prima parte del punto 6 come segue: «Noi ci batteremo in tutte le sedi per ripristinare la sovranità nazionale. Con due immediate conseguenze: a) La fuoriuscita dall'attuale gabbia europea, per sua natura irriformabile — come dimostrato dalle vicende di questi anni (Grecia in primis) — a partire dall’immediata rinegoziazione e, se impraticabile, dal recesso unilaterale da tutti gli accordi europei».
2. Cancellazione integrale dell'attuale punto 7 o, in alternativa, sua profonda riscrittura che eviti ogni malinteso.
3. Sostituzione del punto 11, tornando alla versione iniziale, in particolare per quanto concerne le nazionalizzazioni.
4. Al punto 18, sulla salute, aggiungere l’abrogazione della Legge Lorenzin.
5. Un deciso rafforzamento del punto 20 sull’ambiente segnalando la minaccia che quest’economia rappresenta per l’ecosistema quindi l’urgenza di cambiare a fondo modelli produttivi, distributivi e di consumo.
Cari amici,
quello che vi chiediamo è un chiaro e forte patto politico in vista del dopo-elezioni. Non possiamo dare l’impressione che la nostra impresa si esaurisca nelle urne. Se vi saranno le condizioni, ed in primo luogo le forze, per un'adeguata presentazione - noi riteniamo che essa abbia senso solo se saremo in grado di coprire almeno i due terzi dell'elettorato, con comitati regionali adeguati allo sforzo richiesto dalla campagna elettorale — dobbiamo impegnarci, dato che la battaglia decisiva è davanti a noi — a, a dare continuità alla «Lista del Popolo» anche dopo il voto, nella prospettiva, da voi stessi evocata, e che noi pienamente condividiamo, di dare vita ad un Comitato di Liberazione e di salvezza Nazionale.
Confidiamo in una vostra positiva risposta sulle questioni poste, che è per noi condizione imprescindibile per il proseguimento del lavoro in comune.
ROMA, 14 dicembre 2017».
* Fonte: CONFEDERAZIONE PER LA LIBERAZIONE NAZIONALE
Domani, 16 dicembre, si svolgerà a Roma presso il centro congressi Frentani, con inizio alle ore 10:00, l'assemblea nazionale della Lista del Popolo. L'assemblea dovrebbe, nei tempi orami strettissimi, dare il via alla competizione elettorale. Qui di seguito la LETTERA APERTA ai promotori dell'iniziativa Antonio Ingroia e Giulietto Chiesa inviata dalla Confederazione per la Liberazione Nazionale.
«Chi ci segue sa che sin dalla primavera scorsa, come C.L.N., indicammo l’urgenza di utilizzare le previste elezioni del 2018 affinché i cittadini trovassero sulla scheda una lista unitaria del sovranismo costituzionale.
A questo scopo lanciammo in estate l’Appello “Per un’Italia ribelle e sovrana”.
Il tentativo non andò in porto, anche a causa dell’indifferenza del campo sovranista.
A metà novembre Antonio Ingroia e Giulietto Chiesa annunciarono la decisione di presentare la Lista del Popolo.
Come Confederazione, malgrado l’enorme ritardo sui tempi, considerato un accordo di massima sui contenuti ed il profilo della lista, segnalammo subito ai promotori la nostra disponibilità all’avventura.
Disponibilità che confermiamo, a patto : (1) di essere più chiari e netti sul profilo sovranista e antiglobalista della piattaforma elettorale; (2) che la discesa in campo elettorale sia funzionale al dopo-elezioni, quindi alla costruzione di un polo d’opposizione; (3) che la lista riesca ad essere presente in almeno due terzi dell’elettorato.
Partecipiamo dunque con spirito costruttivo e unitario all’assemblea del 16 dicembre, nella speranza che questa possa, oltre a rendere più incisiva la piattaforma, dare la spinta di cui c’è bisogno per svolgere a stretto giro il più vasto numero di assemblee territoriali, da cui dipende il successo dell’impresa.
* * *
LETTERA APERTA AD ANTONIO INGROIA E GIULIETTO CHIESA
ed ai sostenitori della Lista del Popolo
Cari amici,
come sapete, la Confederazione per la Liberazione Nazionale (CLN) ha apprezzato la proposta di "Lista del Popolo", decidendo di partecipare al percorso che dovrà definire il programma, costruire un minimo di organizzazione, decidere le candidature e la gestione comune della campagna elettorale.
Lo abbiamo fatto perché convinti dell'esigenza di portare sulla scheda elettorale le ragioni del sovranismo costituzionale, passaggio a nostro avviso utile per cominciare ad unire tutti i soggetti che possono confluire in una forza popolare e patriottica, in grado di muovere i primi passi verso un percorso di liberazione nazionale.
Lo abbiamo fatto anche perché abbiamo trovato nella prima versione del programma ampi motivi di condivisione, pur ravvisando la necessità di alcune modifiche e precisazioni.
Purtroppo, nella seconda versione del programma, quella ora pubblicata sul sito della lista, ci sono cambiamenti che ne diluiscono il profilo sovranista, ciò che pregiudica l’auspicabile successo elettorale. Più il cittadino ci percepisce simili ai nostri concorrenti meno consensi otterremo. Ciò vale oggi a maggior ragione visto l’abbandono da parte di M5S e la Lega salviniana del discorso no-euro.
Ci riferiamo anzitutto alla posizione sull'Unione Europea che tende a confondersi con l’ "altreuropeismo" (quello a la Tsipras et similia, per intenderci). E’ scomparsa poi, inopinatamente, la questione delle nazionalizzazioni delle banche (a partire da Bankitalia) e dei settori strategici dell'economia.
Sappiamo che per unire forze diverse un compromesso è inevitabile. Ma, se le cose hanno un senso, il profilo programmatico ha da essere conseguente al grido d'allarme che lanciamo. Se parliamo di sovranità dobbiamo dire chi la minaccia e che cosa fare per riconquistarla. Se, giustamente, siamo per uscire dalla NATO perché lesiva della sovranità nazionale e popolare, non si capisce il perché non si debba indicare la necessità della rottura con la gabbia europea ed il suo principale strumento coercitivo: l'euro. Così come non si capisce, se davvero siamo contro il marasma neoliberista, la rinuncia al programma di nazionalizzazioni, senza il quale l'obiettivo di riassegnare allo Stato un ruolo centrale nell'economia del Paese non si regge in piedi.
E' sulla base di queste nostre convinzioni che vi proponiamo, tornando in buona sostanza al programma originario, le seguenti modifiche alla seconda versione pubblicata sul sito:
1. Modifica della prima parte del punto 6 come segue: «Noi ci batteremo in tutte le sedi per ripristinare la sovranità nazionale. Con due immediate conseguenze: a) La fuoriuscita dall'attuale gabbia europea, per sua natura irriformabile — come dimostrato dalle vicende di questi anni (Grecia in primis) — a partire dall’immediata rinegoziazione e, se impraticabile, dal recesso unilaterale da tutti gli accordi europei».
2. Cancellazione integrale dell'attuale punto 7 o, in alternativa, sua profonda riscrittura che eviti ogni malinteso.
3. Sostituzione del punto 11, tornando alla versione iniziale, in particolare per quanto concerne le nazionalizzazioni.
4. Al punto 18, sulla salute, aggiungere l’abrogazione della Legge Lorenzin.
5. Un deciso rafforzamento del punto 20 sull’ambiente segnalando la minaccia che quest’economia rappresenta per l’ecosistema quindi l’urgenza di cambiare a fondo modelli produttivi, distributivi e di consumo.
Cari amici,
quello che vi chiediamo è un chiaro e forte patto politico in vista del dopo-elezioni. Non possiamo dare l’impressione che la nostra impresa si esaurisca nelle urne. Se vi saranno le condizioni, ed in primo luogo le forze, per un'adeguata presentazione - noi riteniamo che essa abbia senso solo se saremo in grado di coprire almeno i due terzi dell'elettorato, con comitati regionali adeguati allo sforzo richiesto dalla campagna elettorale — dobbiamo impegnarci, dato che la battaglia decisiva è davanti a noi — a, a dare continuità alla «Lista del Popolo» anche dopo il voto, nella prospettiva, da voi stessi evocata, e che noi pienamente condividiamo, di dare vita ad un Comitato di Liberazione e di salvezza Nazionale.
Confidiamo in una vostra positiva risposta sulle questioni poste, che è per noi condizione imprescindibile per il proseguimento del lavoro in comune.
ROMA, 14 dicembre 2017».
* Fonte: CONFEDERAZIONE PER LA LIBERAZIONE NAZIONALE
3 commenti:
Mi sembra un intervento sensatissimo.
Se la mossa del Cavallo è dentro il gabbione allora nemmeno chiamarla così.
Chiesa è convinto che euro(pa) = meno potere agli USA...lo pensa in buonissima fede e di economia sa poco.
Ingroia...beh Magistrato (Mani pulite=euro) e legato alla tradizione "fraterno-europeista"...
Sulle modifiche al programma della Lista del Popolo, suggerisco le seguenti modifiche:
Si al ripristino del punto 11 originario, con la seguente modifiche:
prima dell'art. 41, inserire:
Principi fondamentali (articoli da 1 a 12), in particolare gli articoli 1, 2, 3 e 4. Perché "....E’ compito della Repubblica di rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana: quindi dare lavoro a tutti, dare una giusta retribuzione a tutti, dare una scuola a tutti, dare a tutti gli uomini dignità di uomo. ...." (Piero Calamandrei, 26 gennaio 1955)
I 5 GRANDI SCANDALI DELLA MODERNITA’ CAPITALISTICA SUI CUI LA LISTA DEL POPOLO TACE!!!!
1) LO SCANDALO DEL DEBITO PUBBLICO!! Il debito pubblico, come il debito estero per i paesi del terzo mondo, e’ l’arma fondamentale con cui i grandi poteri finanziari stanno imponendo politiche austeritarie e di smantellamento dello stato sociale al mondo intero. Bisogna gridare ad alta voce che questo debito e’ immorale e che la nostra nazione e’ incapace di pagarlo se non si ritorna alla sovranita’ monetaria e all’emissione di moneta non a debito!! La crescita esponenziale del debito pubblico italiano e’ iniziata dall’anno 1981, cioe’ dal divorzio imposto tra tesoro e Banca d’Italia, che ha sottratto alla banca centrale la titolarita’ dell’emissione di moneta non a debito. Da quel momento il debito pubblico italiano ha subito un vertiginoso balzo in avanti perche’ siamo stati costretti a pagare gli interessi alle banche private ed estere!
2) LO SCANDALO DEL DEBITO ECOLOGICO!! L’impronta ecologica di tutti i paesi occidentali ha superato di gran lunga l’eco-compatibilita’ del nostri modelli di produzione e di consumo. L’occidente e’ in debito ecologico con il pianeta!! Ci vogliono due o tre pianeti per sostenere il nostro squilibrato modello di in-sviluppo che ha conseguenze catastrofiche sul clima e a catena sulla poverta’ e la migrazione di massa dei popoli!!
3) LO SCANDALO ALIMENTARE!!! Questo e’ il piu’ grande scandalo della modernita’ capitalistica. Non si puo’ tacere!! Il 30% della popolazione occidentale soffre di malattie legate ad una alimentazione carnivora, chimica ed innaturale! La carne che mangiamo e’ alimentata con soia transgenica proveniente da paesi come Brasile e Stati Uniti. I nostri prodotti alimentari sono pieni di pesticidi e glisofato che fanno crescere esponenzialmente il cancro e gli enormi costi sanitari a carico della popolazione!! Per la grande soddisfazione delle industrie farmaceutiche!! Non c’e’ sovranita’ popolare senza sovranita’ alimentare. Bisogna ritornare ad una bio-agricoltura a km 0.
4) LO SCANDALO ANIMALE!!! Bisogna dire basta all’ecocidio!! Gridare ad alta voce che la civilta’ si misura dal rapporto tra uomo e i nostri cugini diretti gli animali! Ogni anno nel mondo decine di miliardi di animali vengono allevati in condizioni spaventose all’interno di allevamenti lager dove e’ in atto una catena tayloristica a ciclo continuo dello sterminio. Maltrattati e uccisi barbaramente come fossero oggetti, enti inanimati!! Per gli animali vige una eterna Treblinka nazista!! Anche gli animali hanno una sensibilita’ e sentono il dolore come noi umani. Facciamo valere le leggi sul maltrattamento degli animali anche in questi luoghi che oggi disonorano la specie homo sapiens!! Non possiamo imporre per decreto il veganesimo ma il ritorno ad un Bio-allevamento questo si!!
5) LO SCANDALO DEMOCRATICO!! E’ inutile girarci intorno!! Siamo ritornati ad una democrazia censitaria da Anciem Regime! I voti che contano e che decidono le sorti del pianeta vengono espletati da una super- oligarchia ristretta di poche migliaia di incappucciati della finanza, di lupi di borsa, che si riuniscono nelle sedi di bande criminali come la Trilaterale, Bieldelberg, FMI, Banca Mondiale, BCE. A noi popolo spetta solo di ratificare decisioni imposte da questi lupi di borsa! Chi le contesta viene bollato con l’epiteto di populista! E se il populista va al governo (come nel caso di Tsipras in Grecia) viene immediatamente fatto rientrare nei ranghi attraverso il voto dei mercati, il cosiddetto rating, che altro non e’ che il voto censitario delle elite’!!
Mauro P.
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