[ 12 agosto 2017 ]
«L'uomo non è veracemente uno, ma veracemente due»
Chi ci segue sa quanto alta sia la stima che nutriamo per Emiliano Brancaccio. Si tratta di uno dei più brillanti economisti eterodossi che circolino nel nostro Paese. Chi ci segue sa anche che difendemmo la tesi della "uscita da sinistra dall'euro" —tanto bistrattata da Alberto Bagnai per il quale, siccome l'euro è un "regime nazista", qualsiasi uscita sarebbe salvifica, a prescindere da chi la determina e pilota.
Brancaccio tuttavia non è solo un ottimo economista, è anche un fine intellettuale politico marxista. E qui sta il problema. La sua saggezza nell'arte della politica sembra essere inversamente proporzionale alla sua sapienza nel campo della scienza economica. Ma cos'è la saggezza in politica? Per chi detiene il potere la capacità di conservarlo, neutralizzando le spinte eversive. Per chi invece vuole sovvertire l'ordine di cose esistente è la destrezza con cui sa trasformare una moltitudine eterogenea tenuta in stato di sudditanza in un potente movimento in grado di prendere e conservare il potere.
Ma veniamo a noi. Il numero in edicola de L'ESPRESSO ospita un intervento di Brancaccio dal titolo La sinistra è malata da quando imita la destra. Il discorso si può facilmente riassumere come segue: le idee socialiste sono entrate in crisi quando governi di sinistra hanno applicato in economia le regole dei liberisti. E ora i progressisti rischiano di scomparire nel tentativo di emulare un'altra destra, quella xenofoba.
Sulla prima asserzione inutile sprecare fiato quanto è autoevidente. E' la seconda quella che ha attirato la nostra attenzione. Quale sarebbe la sinistra "progressista" che rischia di sparire perché emulerebbe la destra xenofoba? Sentiamo:
«L'uomo non è veracemente uno, ma veracemente due»
Chi ci segue sa quanto alta sia la stima che nutriamo per Emiliano Brancaccio. Si tratta di uno dei più brillanti economisti eterodossi che circolino nel nostro Paese. Chi ci segue sa anche che difendemmo la tesi della "uscita da sinistra dall'euro" —tanto bistrattata da Alberto Bagnai per il quale, siccome l'euro è un "regime nazista", qualsiasi uscita sarebbe salvifica, a prescindere da chi la determina e pilota.
Brancaccio tuttavia non è solo un ottimo economista, è anche un fine intellettuale politico marxista. E qui sta il problema. La sua saggezza nell'arte della politica sembra essere inversamente proporzionale alla sua sapienza nel campo della scienza economica. Ma cos'è la saggezza in politica? Per chi detiene il potere la capacità di conservarlo, neutralizzando le spinte eversive. Per chi invece vuole sovvertire l'ordine di cose esistente è la destrezza con cui sa trasformare una moltitudine eterogenea tenuta in stato di sudditanza in un potente movimento in grado di prendere e conservare il potere.
Ma veniamo a noi. Il numero in edicola de L'ESPRESSO ospita un intervento di Brancaccio dal titolo La sinistra è malata da quando imita la destra. Il discorso si può facilmente riassumere come segue: le idee socialiste sono entrate in crisi quando governi di sinistra hanno applicato in economia le regole dei liberisti. E ora i progressisti rischiano di scomparire nel tentativo di emulare un'altra destra, quella xenofoba.
Sulla prima asserzione inutile sprecare fiato quanto è autoevidente. E' la seconda quella che ha attirato la nostra attenzione. Quale sarebbe la sinistra "progressista" che rischia di sparire perché emulerebbe la destra xenofoba? Sentiamo:
«La tendenza a scimmiottare l’avversario politico tuttavia non si esaurisce nella emulazione dei liberisti. C’è infatti una nuova tentazione che caratterizza la più recente propaganda della sinistra europea di governo e che a sprazzi sembra affiorare anche tra gli slogan delle forze emergenti guidate da Corbyn e da Melenchon, apertamente critiche verso le vecchie apologie del libero mercato. E’ la tentazione di emulare un’altra destra, quella xenofoba, proprio sul tema dell’immigrazione.
Segnali di questa forma inedita di camaleontismo si rintracciano anche in Italia, dove sempre più frequentemente il Partito democratico sbanda nella direzione delle più triviali rivendicazioni securitarie contro l’immigrazione, e dove in alcune frange della cosiddetta sinistra radicale montano istanze xenofobe che si pretende di giustificare con l’idea secondo cui gli immigrati contribuirebbero ad abbassare i salari e le condizioni di vita dei lavoratori nativi. Anche in tal caso, a nulla valgono le evidenze scientifiche sull’assenza di legami causali tra immigrazione e criminalità e sui controversi e modesti effetti dei flussi migratori sulle dinamiche salariali. Considerato che anche la tesi opposta secondo cui gli immigrati sarebbero essenziali per la sostenibilità del sistema previdenziale presenta varie inconsistenze logiche ed empiriche, si deve giungere alla conclusione che a sinistra in tema di migrazioni non si fa che saltare da una mistificazione all’altra.
Se al guinzaglio della destra liberista la sinistra è entrata in crisi, in coda alla destra xenofoba la sinistra rischia di sparire dal quadro politico internazionale. La sinistra può prosperare solo se radicata nella critica scientifica del capitalismo, nell’internazionalismo del lavoro, in una rinnovata idea prometeica di modernità e di progresso sociale e civile».
Lasciamo stare il biasimo di striscio al Pd. Brancaccio nella sua censura tira in ballo, come filo-xenofobi, sia Corbyn che Melenchon —di passata, ci risulta che solo questo blog abbia dato risalto alle loro giuste posizioni contro l'immigrazione di massa e l'accoglientismo indiscriminato. Un'accusa molto grave e del tutto sballata. Viene da chiedere al Nostro: risulta forse che il Labour di Corbyn o France Insoumise stiano rischiando di sparire? Le evidenze ci dicono esattamente il contrario: mentre loro godono di ottima salute, stanno sparendo e spariranno le sinistre dell'accoglienza indiscriminata, le sinistre transgeniche che hanno abbracciato il filantropismo umanitario e la metafisica dei valori morali, coi gregari "no border" che rifiutano per principio ogni sovranità nazionale —quella "sovranità nazionale", che a Brancaccio fa venire l'orticaria...
Quindi il Nostro, con postura pontificale, lancia la scomunica contro presunte "frange della cosiddetta sinistra radicale montano istanze xenofobe".
"EMILIÀ, MA TU TI RIFERISCI A NOI?"
Non ci risulta infatti che oltre a questo blog e a Programma 101 ci siano a sinistra organizzazioni che ritengono l'immigrazione di massa foriera di disastri sociali, quindi insostenibile, e che rifiutino il filantropismo accoglientista. Per questo saremmo "xenofobi" Emilià? Suvvia, siamo seri!
Rivelatrice la conclusione della paternale:
«La sinistra può prosperare solo se radicata nella critica scientifica del capitalismo, nell’internazionalismo del lavoro, in una rinnovata idea prometeica di modernità e di progresso sociale e civile».
La sinistra può "prosperare" (sic!) non solo "se radica nella critica scientifica al capitalismo ma se fa sua un'idea prometeica di modernità e di progresso sociale e civile"?
In due righe Brancaccio esibisce il suo intellettualismo, ma un'intellettualismo scolastico, che è un'altra prova che ben poco resta a sinistra del patrimonio gramsciano, del Gramsci che scrisse dell'Ottobre '17 che si trattava di una "rivoluzione contro il capitale" (quello di Marx). Lenin, Mao, Ho Chi Minh vinsero in virtù della "critica scientifica al capitalismo"? Vinsero (non "prosperarono") grazie alla loro capacità di agire sulle contraddizioni reali e non quelle immaginarie, al saper parlare al cuore delle masse, alla maestria con cui seppero usare parole d'ordine e obbiettivi che la vecchia dottrina non contemplava, grazie dunque alla loro creatività politica e al loro senso pratico.
Come non notare, infine, come il Nostro mostri la sua subalternità ai paradigmi progressisti e modernisti che hanno portato la sinistra alla consunzione —che è in nome loro se vennero accettate tutte le porcherie liberiste.
Altro che di modernismo prometeico l'umanità oggi necessita. Qui c'è bisogno invece di tirare il freno a mano di un "progresso" che ci conduce nell'abisso.
53 commenti:
Ho sempre sostenuto che il fenomeno delle migrazioni,in tutte le sue varianti (volontarie, forzate, temporanee, definitive) va analizzato come fattore essenziale del conflitto capitale-lavoro. Il Capitale non può prescindere dal controllo sulla mobilità della forza lavoro, e questa è in certi contesti e momenti storici la sua arma più efficace per imporre le proprie regole. Nella fase attuale dello sviluppo capitalistico predomina la dimensione "geografica" (nazionale o internazionale), e se anche lo spostamento di masse di diseredati e superstiti dai Paesi aggrediti dalle guerre imperialistiche statunitensi non è stato pianificato o può essere in parte un effetto collaterale imprevisto, il Capitale trae anche da esso forza per imporre il proprio dominio economico sulle decisioni politiche. L'arrivo in massa di "forza lavoro" può certo causare al Capitale effetti non desiderati. Mi limito a citare un esempio: ero delegato sindacale nel 1969, quando la FIAT fece arrivare a Torino migliaia di giovani dal Sud per urgenti necessità produttive, invece di un appiattimento dei salari, appoggiando le giuste rivendicazioni degli immigrati, chi ben ricorda sa che si arrivò all'Autunno Caldo, con tanto di occupazione dello stabilimento di Mirafiori (che allora aveva ben 50.000 addetti). E si arrivò anche ad imporre lo Statuto dei lavoratori. Dunque essenziale è saper trasformare ciò che potrebbe essere un problema, in una soluzione. Una vera sinistra invece di gingillarsi col buonismo o con la rincorsa ai temi della facile xenofobia dovrebbe esaminare attentamente come giocare gli arrivi decisi dal Capitale o causati dalle guerre imperialiste. Ciò non solo difendere, ma con una strategia d'attacco. Compito certo difficile, che passa anche per una regolazione degli arrivi e ripartizione delle quote in tutti i Paesi dell'UE, non fosse altro che per far scoppiare la crisi di un'unione che è ormai solo una sovrastruttura ideologica (alla quale credono i citrulli di "Pulse of Europe"), utile come copertura ipocrita al dominio di un paio di Paesi sui rimanenti, laddove la Germania è il Valvassore e tutti gli altri i Valvassini dell'impero statunitense.
Condivido quanto scrive Moreno, al solito generoso e accurato nella sua divulgazione.
Ma essendo Brancaccio un economista che anche grazie a Sollevazione ho incominciato a conoscere ed apprezzare provo a far mie le sue considerazioni, mettendole dialetticamente in opposizione alla mia attuale posizione in materia di immigrazione, incominciando a chiedermi se odio i negri o gli immigrati in generale.
Certo, le analisi si basano sui freddi numeri, quindi se Brancaccio dice che l'immigrazione non incide sul lavoro avrà i dati per dirlo. Come nel caso della criminalità percepita che a volte sopravanza quella effettiva così anche con l'immigrazione Brancaccio potrebbe alludere all'uso strumentale che i media e le entità dietro le ONG fanno cavalcando il fenomeno.
Una prima riflessione fa dire che è vero che le emergenze servono per lucrare politicamente sulla risposta emotiva, individuale e collettiva, di fronte a una minaccia: Fuga o Attacco (sì, ci sarebbe anche il fingersi morto per lo shock, come dicevamo dell'insipienza politica delle “barricate”...). Il fronte è servito, di qua o di là.
Cosa fare dunque se un'emergenza non pianificata, creata ad arte o cavalcata ci fosse, se non usare la saggezza politica auspicata da Moreno?
Brancaccio sembra sostenere che questa minaccia non c'è, quindi nessun fronte, e decisamente non ha nessun atteggiamento di ostilità (Attacco) sul fenomeno in sé, i dati lo rassicurano.
I Sovranisti invece potrebbero avere una percezione distorta del fenomeno o semplicemente dati diversi, e sono all'Attacco.
Non solo, senza nessuna saggezza politica il loro è per Brancaccio un Attacco cieco di tipo xenofobo.
A me questo onestamente non sembra, qui nessuno ha mai avuto toni e argomenti come Salvini contro i meridionali quando era indipendentista, o come altri che blaterano di purezza italica.
Per essere chiari, W il meticciato!
Ma questo non mi impedisce di distinguere l'immigrato che viene in Italia per spacciare o fare soldi dal rifugiato politico o di guerra. Come ho sempre distinto la mafia dai Siciliani, la 'ndrangheta dai Calabresi, la camorra dai Napoletani, la sacra corona unita dai Pugliesi...
Ma poi, se i dati dicono che sono xenofobo, come spiegare, solo per fare un esempio e per quello che statisticamente può dire a Brancaccio, che continuo ad amare (nonostante un 2 di Picche) una ragazza ruandese conosciuta in Olanda, rifugiata lì dai tempi della guerra civile?
Avrei altri dati personali dalla mia esperienza di lavoratore di questi ultimi 20 anni, come autista o bagnino, di come i miei colleghi erano sempre più rumeni, albanesi, bulgari, marocchini, senegalesi, cubani etc.
La mia reazione per non sottostare alle condizioni di lavoro sempre più concorrenziali (due autisti extracomunitari sullo stesso camion a 1000 euro contro i miei 1600) in quel caso invece che l'Attacco al padrone attraverso denunce e sindacato (maddeche?!) fu la Fuga, mi misi a fare il bagnino, ma anche lì ogni anno si andava indietro invece che avanti, e anche lì incominciai a vedere i primi colleghi sudamericani o dell'est Europa, coincidenza?
Brancaccio forse direbbe di sì, ma non ha dati per darmi del razzista.
Come io non ho prove per l'amore che provo, nonostante la guerra tra poveri in atto, per i fratelli e sorelle di Sovranità diverse e perdute, felici del loro lavoro, lasciato da me.francesco
"Anche in tal caso, a nulla valgono le evidenze scientifiche sull’assenza di legami causali tra immigrazione e criminalità e sui controversi e modesti effetti dei flussi migratori sulle dinamiche salariali."
Certo nel mondo del lavoro dei professsori universitari non ci sarannno evidenze, ma non auguro a brancaccio di dover essere costretto a cercarsi un lavoro poco qualificato per vivere: di evidenze dure come bastonate ne sarebbe sommerso.
Per quanto riguarda poi le evidenze "scientifiche" si dimentica di chi è al servizio la scienza? Come lavoratore manuale in questo caso posso dire che al danno materiale si unisce la beffa ideologica della scienza che non cerca evidenze, anzi il contrario, perchè così vuole chi la finanzia. E purtroppo brancaccio si dimostra un marxista da salotto che usa parti degli scritti di marx per una scalata sociale come un bertinotti o un vendola qualsiasi,scegliendo una collocazione sociale e materiale che li porta a distorsioni percettive comicamente paradossali se non producessero risultati tragici e dolorosi.
Caro brancaccio sapremo fare a meno di te e di bestialità così macroscopicamente evidenti.
Marco
vogliamo ammettere ALMENO che chi parla di invasione barbarica con la sinistra non ha niente a che fare?
GIovanni
Nooooooo l immigrazione non ha nulla a che vedere con le condizioni di lavoro delle masse autoctone e con la microcriminalità noooooo non esiste alcuna evidenza.
Brancaccio ennesimo soggetto completamente avulso dalla realtà in cui vivono i proletari del terzo millennio.
Non ho evidenze scientifiche, però imbianchini in strutture pubbliche che lavorano solo per il vitto e operai in divisa (pantaloni neri, maglietta bianca con logo, scarponi antinfortunistici di plastica) per spazzare le strade e bagnare le fioriere mi paiono poco casuali...
Possiamo chiamarle risorse esogene?
MA POTEVAMO VINCE LA GUERA (RIGOROSAMENTE SENZA LA R ) CON STA GENTE?????
e inoltre non dimenticate anche questi incontri sublimi :
https://www.youtube.com/watch?v=1jNeIn8i-p4
Quando gli accademici si barricano dietro alla statistica ed alle "evidenze scientifiche".. mi viene da mettere la mano alla cintola.
Esistono e come queste "evidenze", e non mi riferisco solo a quel che vediamo ogni giorno. Esistono dati inconfutabili che per il capitale è stata una manna liberalizzare il mercato del lavoro per abbassare salari e tutele. Negare che l'immigrazione di massa sia stata e sia funzionale alle deregulation e agli interessi del capitale di accrescere plusvalore significa mettere il moralismo davanti alla materialità della condizioni e delle dinamiche sociali.
E questo Brancaccio sarebbe marxista?
Non scherziamo per favore...
Non mi sembra che le critiche di Brancaccio siano così campate in aria, non so se sono rivolte specificamente verso Sollevazione, non credo. Forse più che verso specifiche formazioni culturali o politiche il Nostro ce l' ha con alcune sonore cazzate agitate dalla destra come argomenti su cui una persona di sinistra non potrebbe non convenire prima fra tutte la grande minchiata che vede l' attuale fenomeno migratorio come il tentativo di costruire il mitico esercito industriale di riserva.
"La grande minchiata dell'esercito industriale di riserva"?Poveri noi,se si contesta un fenomeno così evidente ,allora è proprio vero che il cervello di alcuni "liberi pensatori de sinistra"è stato gettato all'ammasso.O semplicemente è semplicemente tornato ad essere quello che è sempre stato e non vedere che si tratta proprio di questo non deve stupire chi invece non si accontenta delle velina preconfezionate da dare in pasto al popolo de sinistra oramai lobotomizzati da "buonismo"e "internazionalismo"contigui al capitale.
@anonimo delle 13:19:ma vogliamo smetterla di considerare "de sinistra"chi farnetica di accoglienza a tutti i costi?I visionari "internazionalisti"sono i migliori alleati del Capitale e della DESTRA VERA,(mascherata da sinistra),quella che ha ancora la faccia tosta di autoproclamarsi solidale e "accogliente"verso i "poveri"(sic).
Non mi sembra che Brancaccio voglia aprire le frontiere a tutti, fa solo notare che a destra si dia eccessivo rilievo al movimento di persone piuttosto che a quello di capitali, beni e servizi attraverso i confini e che molta sinistra si stia appiattendo su queste posizioni.
@Ippolito Grimaldi:nel suo post fa riferimento ad una presunta campagna della "DESTRA".A quale DESTRA si riferisce,quella che vuole l'arrivo in massa di manodopera sottopagata in concorrenza con quella autoctona funzionale ad impoverire con salari da fame tutto il lavoro dipendente e non,o la destra che, invece agita, come dice lei, un problema che non sottovaluta per le implicazioni e l'impatto negativo che avrà in tutto il paese,sottraendogli sovranità?)Non le sorge qualche dubbio in merito,non ha mai pensato, appurato che scrive su diversi blog e si ritiene"de sinistra"che è proprio questa pseudo sinistra che HA SVOLTO E CONTINUA A SVOLGERE IL LAVORO SPORCO A FIANCO DELLE ÉLITES MULTINAZIONALI? Quando si citano categorie politiche come destra e sinistra bisogna avere ben chiaro QUALE È, DI FATTO, IL RUOLO VERO CHE LE ÉLITES DOMINANTI ASSEGNANO A QUESTE DUE CATEGORIE POLITICHE,un ruolo da tempo immemore occupato proprio da questa sedicente "sinistra"a cui hanno assegnato l'odioso compito di annientare le classi dominate con ogni mezzo.Questo è,al momento uno dei più efficaci.Altro che "sinistra" che scimmiotta la "destra",questa è DESTRA TOUT-COURT,la sinistra VERA è altra cosa.Luciano
Ai commentatori più o meno anonimi di questo post: non avete uno straccio di evidenza empirica, non sapete di cosa cazzo parlate, siete degli ignorantissimi bifolchi accecati dalla vostra mediocrità prima ancora che dal vostro razzismo piccolo-borghese e vi azzardate a contestare il migliore marxista europeo sulla piazza, uno che ha sempre rotto il culo al gotha del liberismo a colpi di prove empiriche inconfutabili. Semmai vi leggerà lo farete solo ridere e continuare nella battaglia. Perché voi siete solo gli ennesimi topi in fila dietro i pifferai del nuovo fascismo. Redwolf
Guardi anche la definizione destra sinistra soffre di una certa relatività tutta personale, l' argomento è complesso e la rimanderei se Sollevazione acconsente ad un mio pensiero pubblicato sul blog di Fraioli.
A grimaldi
Vedo che ancora ci si trastulla a giocare con i concetti e le parole e a voler deviare, mediare impapocchiare le questioni.Sono gravissime e funzionali al capitale - e ad un progetto preciso di società - tutte le decisioni attuate tramite il WTO: libertà di circolazione quasi senza limiti a capitali, beni, servizi e uomini.
Ma proprio per questo non è accettabile una affermazione contro la verità dei fatti come questa:
"Anche in tal caso, a nulla valgono le evidenze scientifiche sull’assenza di legami causali tra immigrazione e criminalità e sui controversi e modesti effetti dei flussi migratori sulle dinamiche salariali."
La verità è rivoluzionaria, e chi mistifica lo fa perchè ha altri obbiettivi.
Penso che con questa sua posizione brancaccio si sia guadagnato molte comparsate in ambienti non certo rivoluzionari e un viatico per la sua carriera.
In quanto a lei, con i suoi impapocchiamenti, ha di fronte a sè una brillante carriera politica.
Buona fortuna, ma non venga a voler far passare per cretini o destrorsi chi certi fenomeni non li può chiudere fuori dalla porta dell'università.
Marco
Non capisco, chi è sovvranista non può non essere d'accordo che oltre la sovranità monetaria ci voglia il controllo sui confini nazionali del movimenti di persone, capitali, beni e servizi. Non tocca a me difendere Brancaccio, anche perché non ne sarei in grado, ma é inutile negare che ad un certo punto della parabola sovranista de sinistra c'è stata una corsa a rincorrere sia pure in maniera argomentata la più becera xenofobia de destra, quella degli identitaristi europei ad esempio, trascurando completamente gli altri aspetti che ho già citato. Poi per carità se uno ritiene che oltre alla sovranità monetaria sia importante soprattutto bloccare con qualsiasi mezzo il flusso di immigrati si può sempre entrare in Casa Pound e poi con calma cambiarla dal di dentro per quanto riguarda gli altri aspetti.
A cas pound vacci tu, che gli impapocchiatori come te che scrivono cose come questa
"fra tutte la grande minchiata che vede l' attuale fenomeno migratorio come il tentativo di costruire il mitico esercito industriale di riserva."
gli fanno sempre comodo.
Marco
RED WOLF scrive
"Ai commentatori più o meno anonimi di questo post: non avete uno straccio di evidenza empirica, non sapete di cosa cazzo parlate, siete degli ignorantissimi bifolchi accecati dalla vostra mediocrità prima ancora che dal vostro razzismo piccolo-borghese e vi azzardate a contestare il migliore marxista europeo sulla piazza, uno che ha sempre rotto il culo al gotha del liberismo a colpi di prove empiriche inconfutabili. Semmai vi leggerà lo farete solo ridere e continuare nella battaglia. Perché voi siete solo gli ennesimi topi in fila dietro i pifferai del nuovo fascismo".
E' commovente, per non dire patetica la venerazione, che rasenta l'idolatria, per Emiliano Brancaccio, il "migliore marxista europeo".
Segnaliamo che se Brancaccio avrebbe utilizzato "inconfutabili prove empiriche" con cui Egli avrebbe "rotto il culo" al Gotha dei liberismo") , riguardo alla relazione tra flussi migratori e mercato del lavoro, non ne ha portata nemmeno una che sorregga la sua tesi secxondo cui non ci sarebbe relazione tra immigrazione di massa e crollo di salari e tutele dei lavoratori.
Perché?
Per la semplicissima ragione che tutte questa prove dimostrerebbero che l'immigrazione, accrescendo l'esercito industriale di riserva, è del tutto funzionale al capitale grande e piccolo.
Quindi Brancaccio bluffa, e fa il moralista non l'economista (in questo caso).
Ancor più grave che egli si sia prestato alla sporca operazione editoriale de L'ESPRESSO. L'intervento di Brancaccio fa infatti da pendant a quello di Eugenio Scalfari che scrive:
“…Ma se invece di ragionare su un processo millenario ragioniamo di un processo di pochi secoli, allora l’Africa diventa un elemento positivo, che va aiutato in tutti i suoi problemi. E non solo l’Africa, ma tutti i popoli migranti che hanno di mira Paesi di antica ricchezza, con i quali convivere nel tentativo di ridurre le disuguaglianze. La vera politica dei Paesi europei è quindi d’essere capofila di questo movimento migratorio: ridurre le diseguaglianze, aumentare l’integrazione. Si profila come fenomeno positivo, il meticciato, la tendenza alla nascita di un popolo unico, che ha una ricchezza media, una cultura media, un sangue integrato. Questo è un futuro che dovrà realizzarsi entro due o tre generazioni e che va politicamente effettuato dall’Europa. E questo deve essere il compito della sinistra europea e in particolare di quella italiana”.
Hai capito Red Wolf l'inciucio?
Portare acqua al più infido giannizzero del pensiero liberista non fa onore al "più grande marxista europeo".
RED WOLF,
A PARTE L'ESALTAZIONE STUCCHEVOLE PER BRANCACCIO,
CHE COSA PUNTI L'INDICE CONTRO GLI ANONIMI?
Dicci tu per primo chi si maschera dietro al tuo nick name.
Un modesto suggerimento: e se partissimo dall'analisi dei motivi per cui è sorto il problema dei rifugiati e migranti da Medio Oriente ed Africa ?
Nessuno vorrà negare che senza le aggressioni imperialiste in Irak, Libia e senza il finanziamento dei ribelli in Siria, il numero ed il tipo di migranti verso l'Europa sarebbe stato diverso. Dunque il problema non è dovuto a catastrofi naturali ma a precisi interventi, non pianificati certo per risolvere problemi di carenza di manodopera in Europa.
Quelli che hanno creato queste situazioni (USA e loro vassalli) non si preoccupano minimamente di accogliere i fuggiaschi che hanno causato con le loro avventure criminali: ad esempio ha accolto più rifugiati irakeni una sola città svedese che gli interi Stati Uniti.
Le favole raccontate dai media occidentali servono a giustificare le avventure militari e la perseveranza nel crimine poiché le spese militari per mantenere l'occupazione dei Paesi malcapitati è un affare gigantesco per troppi: ma basterebbe che TUTTE le forze militari di aggressione/invasione abbandonassero Irak, Libia e Siria, e l'esodo finirebbe.
E basterebbe che gli "aiuti per lo sviluppo" in Africa non venissero utilizzati per modificare l'agricoltura a favore delle esportazioni verso l'Europa (e l'importazione di merci europee in Africa) e non si vedrebbero più i gommoni carichi di africani cacciati dalle loro terre per far posto alle monoculture industriali impiantate coi fondi europei per lo "sviluppo".
E dunque se anche non è possibile all'Europa fermare la mano criminale statunitense, il ritiro delle truppe NATO da tutti i Paesi invasi (e basta con la frottola degli interventi "umanitari"!) sarebbe nell'ambito decisionale europeo e sarebbe in questo contesto storico l'unica scelta intelligente. Ma ci vuole coraggio, e qui capisco che i Brancaccio / Scalfari e C. dell'attimo preferiscano lasciar correre. Ma se non hanno il coraggio di dire le cose come stanno (e lo sanno certamente) dovrebbero almeno avere il pudore di tacere. Nessun economista può seriamente sostenere che l fenomeno migratorio è un aspetto marginale per il conflitto capitale-lavoro: à meno che non si siano convertiti al credo della "mano invisibile" o del "mercato" che risolve tutti i problemi.
@Grimaldi:ancora a mistificare con questa storiella trita e ritrita della presunta vicinanza a casa Pound, in quanto sovranisti?Tralasciamo l'aspetto più grottesco e denigratorio ricorrente in certi ambienti di pseudo sinistra di questa ridicola accusa, davvero si pensa che l'immigrato INDOTTO a partire facendogli credere di andare nell'Eldorato luccicante dell'opulento(sempre meno)Occidente capitalistico,possa rivestire un ruolo di efficace difesa delle condizioni di vita e di lavoro già molto precarie delle classi dominate presenti ancora in Europa?Possiamo credere,noi beceri sovranisti, alle parole di "disinteressato"accoglimento dei "rifugiati"di una nota "rivoluzionaria" che capeggia LEuro/pa?O credere ancora che tutto ciò sia una spontanea fuga da oppressioni,e non invece una PIANIFICATA strategia dei potentati economici multinazionali ben rappresentati da quel simpatico "benefattore" americano ben noto per la sua immensa disponibilità finanziaria in grado di scatenare "rivoluzioni colorate" ammantate di filantropia?Ancora una volta nella Storia la marcescente borghesia transnazionale avrà al suo fianco uno stuolo di "utili idioti"sempre pronti alla bisogna,in servizio permanente.Luciano
Signor Luciano, a mio parere questa storia dell' esercito industriale di riserva oggi è poco meno ridicola del luddismo e sinceramente non ho voglia di discettare su piani Kalergi et similia.
Di una cosa sono certo: se il sovranismo,di sinistra, di sopra di destra e di sotto non si libera di queste argomentazioni ridicole non vedo altra lternativa che vendermi al nemico.
@Grimaldi:chi ha parlato di piani Kalergi?Risponda invece nel merito delle questioni sollevate nell'intervista a Brancaccio e cioè:dove sono questi dati inconfutabili che dimostrano quanto sia ininfluente per le classi dominate già presenti in Europa la concorrenza al ribasso di questi cosiddetti "profughi"che,va ricordato sempre, sono in gran parte richiedenti asilo per motivi economici spinti qui con la promessa di una vita simile alla media delle popolazioni europee e che invece si ritrovano come vuole il capitale a dover sottostare alle spietate leggi del profitto di quelle multinazionali che hanno sostituito,DE FACTO,la sovranità degli stati/nazione rendendosi subito disponibili accettando salari da terzo mondo.Sono un'invenzione ridicola le dichiarazioni di Corbyn ed altri che ammettono finalmente quanto sia distruttiva per il proletariato e finalizzata al solo profitto dei soliti noti la DEPORTAZIONE di schiavi del nuovo millennio?Ma che le rispondo a fare,del resto chi non vuole capire è giusto che si venda al nemico che non è quello che pensa lei,quello VERO sta marciando alla sua testa.Luciano
Appena vedo Brancaccio glielo chiedo
E allora dove sono le prove empiriche di queste sue ultime affermazioni? Susu vediamole. Io le mie le vedo ogni giorno e dicono che il libero movimento di persone è funzionale al capitale tanto quanto quello di beni e servizi...e capitali. Ed è dunque nemico del popolo lavoratore.
Credo che le strade si siano già divise. Non ci può essere terreno comune.
Chi non vuole capire è già il nemico.
ma con chi ce l'ha questo qua? a forza di distinguersi ci toccherà dividerci anche quando saremo arrivati all' unità? sovranità monetaria e controllo del movimento di persone, capitali, beni e servizi nel rispetto del dettato costituzionale. Tutto il resto sono cazzate.
Ce l ho con chi non vede che è semplicemente un delirio accogliere manodopera in un paese con disoccupazione reale oltre il 20% - per non parlare della sottoccupazione.
Un "delirio supply side" che cobtribuisce a modellare una società in senso appunto contrario ai dettami costituzionali.
Siamo diventati uno stato cuscinetto per il resto d europa.
E per dirla tutta qui sei tu a distinguerti. Sei tu a paventare cambi di casacca.
E questa come evidenza per professori e provocatori:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/08/14/schiavitu-litalia-tra-i-paesi-ue-piu-a-rischio-il-report-in-agricoltura-piu-di-100mila-sfruttati-non-solo-migranti/3793053/
Marco
Chi vede lo straniero come concorrente al ribasso nel mercato del lavoro è intriso di liberismo fino al midollo, piuttosto che prendersela con pochi disgraziati che competono nel raccogliere pomodori o prostituendosi nelle strade non sarebbe meglio proporre un salario minimo garantito, non sarebbe meglio prendersela con chi dell' immigrazione ha fatto un affare per poter fare spesa pubblica in emergenza così come una volta in alcuni ambienti affaristici si gioiva per ogni terremoto o calamità?
Che poi a dirla tutta, per chi crede nella spesa pubblica come motore dell' economia,meno male che almeno si fa un po' di spesa pubblica per gli immigrati al di fuori del patto di stabilità, io non credo che questi soldi sarebbero spesi altrimenti, io credo che non sarebbero spesi affatto.
Continuare a giocare con i concetti per voler rimanere a tutti i costi sulla scena è proprio lo stile dell'imapapocchiatore che vuole cercare visibilità a tutti i costi per fini personali.
Consiglierei ai moderatori di fare attenzione a chi entra nella discussione solo per farsi largo, e continua a confondere i concetti , cambiarli a seconda della convenienza retorica, e accusare gli altri di essere cretini, dire cazzate,avere il mito dell'esercito industriale di riserva, essere fascisti di casa pound,di essere liberisti, etc. etc.
Non si capisce perchè bisogna lasciare tutto questo spazio a meccanismi di questo genere.
Qui nessuno ha detto una parola contro alcun povero disgraziato, nè straniero, nè italiano.
E dire a chi commenta che è intriso di liberismo, è un'altra capriola che sposta un dato reale del mercato del lavoro capitalistico addossandone il liberismo a chi lo rileva.
Qui solamente si sta perdendo un mucchio di tempo e di energia perchè alcuni smaniosi di protagonismo si fanno portatori di tesi evidentemente finalizzate ad abolire un dato del reale. E una volta smascherati fanno il gioco delle tre carte.
La redazione dovrebbbe farsi carico di far sì che il dibattito sia costruttivo e corretto, rilevando i casi nei quali le argomentazioni sono continuamente ribaltate dal bianco al nero solo per avere spazio in quello che si crede un talk show.
Marco
@Ippolito_Grimaldi
"Chi vede lo straniero come concorrente al ribasso nel mercato del lavoro è intriso di liberismo fino al midollo"
Ipotesi verosimile, ma la verità, per quanto mi riguarda, è che uno straniero non è SOLO quello che scrivi tu (ma potrei darle del lei nel caso attuasse la minaccia mercenaria) bensì ANCHE quello, e prima di tutto un ESSERE UMANO.
Ma tu prendendo per vera questa ipotesi, e in senso assoluto, senza eccezioni o sfumature, rivolgendoti a supposti interlocutori "liberisti fino al midollo" prosegui:
"piuttosto che prendersela con pochi disgraziati che competono nel raccogliere pomodori o prostituendosi nelle strade non sarebbe meglio proporre un salario minimo garantito, non sarebbe meglio prendersela con chi dell' immigrazione ha fatto un affare per poter fare spesa pubblica in emergenza così come una volta in alcuni ambienti affaristici si gioiva per ogni terremoto o calamità?"
E certo che sarebbe meglio. Così da una accusa verosimile di liberismo passi a una ben più grave di razzismo.
Mettere un ipotesi verosimile a premessa di una considerazione retorica "benaltrista" non mi sembra un contributo alla chiarezza e comprensione di quello che si vuole condividere.
Anche se ti leggo da altre parti e di solito apprezzo l'intelligenza e i modi che usi nel dire le cose.
Come ho scritto sopra la tesi esplicita di Brancaccio è che dello straniero, non essendo (MAI?) un problema per il lavoro salariale o un affare per i padroni, a farne un emergenza sono i lucratori di consenso della destra xenofoba.
Nel caso parlasse con me o con te ognuno risponde secondo scienza e coscienza.
Tu procedi dalla scienza (economica), condividendo l'analisi del Prof. Brancaccio e ti senti già al riparo non solo dall'accusa di "liberista fino al midollo" ma anche da quella di razzista, la tua coscienza è salva.
Per chi vive in mezzo agli stranieri, nel lavoro o in generale, in tempi di crisi, disoccupazione, nulla assistenza sanitaria, scuole nell'abbandono etc. è possibile che dopo anni di forzata convivenza egli diventi un razzista oppure...un comunista, di qua o di là, visto che sopra si è cooptati, e se ci si paralizza si prendono botte da entrambi i lati, come le barricate.
Allora le cose incominciano ad avere un senso, secondo una regia, ordoliberista.
Questo contesto, al quale ti rivolgi commentando, a me sembra che grosso modo ha questa chiave di comprensione nell'approcciare il fenomeno immigrazione.
Pensavo fosse anche la tua, con le dovute sfumature in materia di comunismo.francesco
In parole povere bisognerebbe bannare chi non è d' accordo con Marco.
E' Ferragosto... siamo di manica larga....
Concordo con Marco su alcuni aspetti che mi sembrano essere piuttosto chiari:la visibilità,il protagonismo preconcetto,il dire e non dire,la smania pseudo discorsiva,la chiusura intellettuale di fronte ad argomenti che sembra a loro riguardare solo l'aspetto "umanitario" etc.etc.,sono propri non solo del soggetto in questione ma di larga parte di quel cosiddetto "popolo di sinistra" che prima di capire chi fosse realmente Monti e subire la "durezza del vivere",avevano applaudito e osannato il "liberatore",l'"uomo giusto"per la "sinistra",le bastonature successive li hanno poi in parte,solo in parte,fatto ricredere;per loro è cosa buona e giusta accogliere "poveri profughi che fuggono da guerre"anche se di profughi non si tratta,bensì di nuovi schiavi da inserire,magari non subito, nel "nuovo ciclo espansivo"delle multinazionali,così "benevole" verso i lavoratori,vero?Arriverà il redde rationem anche per loro,vedremo cosa si inventeranno per giustificare la prossima ennesima porcheria a danno delle classi dominate.Ps.cito questa perla del "nostro":"è giusto dare danaro ai richiedenti asilo ,perché in caso contrario non verrebbero spesi".Un troll avrebbe argomentato meglio.
E buon ferragosto a tutti..Allora e senza rancori.
Brancaccio è un intellettuale di alto rango ma non mi piace più: scrive per l'Espresso, per il Sole 24 Ore, dà sfoggio di cultura per farsi largo da solo e non si sporca le mani con la politica. Ma attenzione: non ingaggerei mai con lui una battaglia sulle prove empiriche. E' il suo terreno preferito di caccia, e lì gioca sempre al gatto col topo. Bisogna criticarlo politicamente. Ennio
Il buon Ferragosto se lo meritano le migliaia di lavoratori di questo paese ridiventato protettorato in mano a quei "benefattori"pronti a rilevare per un piatto di lenticchie aziende strategiche per la gioia degli autorazzisti nostrani fra cui fanno bella mostra i nostri sinistrati senza memoria. Auguri anche agli eroici difensori della propria dignità che sono i dipendenti dell'Alitalia sotto attacco da mesi e colpevolizzati per questo.Auguri soprattutto a tutti quei compagni che non hanno gettato il cervello al macero e continuano a non avere nessuna simpatia per chi ti dice che devi ridiventare un paria,perchè è questa la "modernità".Ps.ho dimenticato la firma in calce al commento delle 18.40.Luciano
Touchè Francesco, effettivamente mi sono fatto prendere da troppa verve polemica, ma sono veramente affranto nel constatare che siamo rimasti in pochi a sinistra a considerare l'immigrazione, modesta nei suoi saldi demografici, come l' unico ormai argomento di interesse sovranista; solo Indipendenza di Francesco Cartolini e a quanto pare Brancaccio,hanno posizioni simili alla mia, e per questo dobbiamo venire chiamati sinistrati,ti pare corretto? Avevo rimandato ad un mio articolo sul blog di Fraioli perché li facevo notare che il vero problema dell' immigrazione è la competizione sui bisogni ( il welfare) e non sulla produttività (perché poi a tutti piace spendere poco).
Ippolito, prevalere in questa discussione sulla guerra tra poveri mi imbarazzerebbe un po'.
Però lasciami confermare che lo straniero onesto e lavoratore non lo considero una minaccia per la mia identità nazionale, fondata appunto sul lavoro onesto e la tolleranza laica.
Non lo ritengo nemmeno un nemico di classe in sé, ma se viene usato a tale scopo non posso ignorarlo e devo farne i conti, come in una manifestazione per denunciare il colpo di stato in atto forse farei i conti con il manganello di un tutore dell'ordine, proletario come me...che faccio non ci vado perché mi hanno messo di fronte un poraccio come me?
Ma in questa gabbia dell'euro in cui ci siamo o ci hanno buttato succede anche questo, di dire basta, di chiudere la porta per meglio lavorare alla demolizione della gabbia.
Diversamente, si dovrebbe sperare di fare proseliti tra gli stranieri per aiutarci a conquistare la nostra sovranità...un po' paradossale per delle persone che fuggono dal neocolonialismo.
Nel video di risposta al tuo articolo (che invito a leggere per alcune tue interessanti riflessioni) Fiorenzo ha detto due volte che gli immigrati servono ANCHE a disciplinare al ribasso il costo del lavoro, condivido.
Nel senso, dico io, che nella disperazione generale nella quale versiamo (disoccupazione o lavoro sottopagato) vedere tutti 'sti giovanotti arrivare a nuoto alla ricerca di fortuna, SOPRATTUTTO legale (quindi lavoro), toglie le ultime forze per ogni ipotesi di rivendicazione salariale, poiché a noi (54 anni), “baloccati” o “bamboccioni” dello Statuto dei Lavoratori, accade di provare ANCHE un complesso d'inferiorità di fronte a tale coraggio e vitalità espressa...siamo indotti a pensare che loro abbiano più diritto di lavorare, voglia di vivere, fame etc. di noi, così collassiamo, facciamo un passo indietro, a volte pensiamo addirittura che sia giusto sparire.
Poi, chi ha altri strumenti analitici, prefigurando scenari, alza lo sguardo e vede i fili e le mani dei burattinai di questo fenomeno.
Mentre altri, confidando nella versione dei “disciplinatori delle classi subalterne”, cioè nella “classe digerente”, possono essere indotti alla reazione di chiusura di tipo xenofoba, incoraggiata dal "patriota padano" e fascisteria cantando...buon ultima a dx, ma prima a sx, segue pasdaran renziana di Trieste.
E in prossimità delle elezioni il fronte anti euro-trattati si spezza, mentre in alto si ride e si brinda alla flat tax e alla libera circolazione di capitali.
Ma capito il gioco (o giogo?) sale la rabbia, e torna la voglia di vivere, per lottare, per qualcosa di più grande del posto di lavoro o di un aumento di stipendio.
Da questa passione, questo amore per il giusto, quindi non in una prospettiva egoriferita (anche se l'ego è come la mentuccia), si affina una coscienza politica, dove, rispetto all'impegno e all'onestà intellettuale messi in gioco, “xenofobi” suona come un insulto (sempre ammesso che Brancaccio ce l'abbia con “noi”)
Non so cosa associ a “sinistrato” ma suona meno offensivo di “xenofobo”, più direttamente associabile a razzista.
Faccio a te la domanda retorica “benaltrista”: tra un lavoratore che cede alla retorica salviniana o serracchiana e un sedicente filantropo come Soros a chi riserveresti il tuo sdegno antirazzista?
...CONTINUA
...CONTINUA...
Saprai bene, da ex piddino, come me, che l'arena politica, con la sua agenda e contenuti, non la definiamo noi, scegliendo di metterci le cose che riteniamo salienti rispetto alle cose che vorremmo realizzare, infatti come spesso accade i dati “razionali” dell'economia o di qualunque altra accademia lasciano il posto alla violenza di deliberati eventi geopolitici di “menti finissime”, o alle scadenze e vincoli dei trattati internazionali.
Per molti l'arena politica è ancora quella di Giletti, Vespa o Barbara Turso, e sono la maggioranza, purtroppo.
Quindi nel caso pensassi a quella utenza televisiva mentre parlavi a quest'altra, telematica, ti invito alla pazienza, e alla fiducia nelle persone meno attrezzate intellettualmente e culturalmente di te e Brancaccio...intanto, a naso o con il cuore, la ggente ha incominciato a disertare le urne.francesco
http://egodellarete.blogspot.it/2017/05/uro-e-migrazioni.html
Ti ringrazio per queste tue considerazioni che mi faranno certamente riflettere; nel frattempo su scenari economici il sovranista Minniti riceve il meritato rispetto per aver brillantemente risolto un problema che stava cominciando a mettere a rischio l' identità di un popolo, il consenso del PD renziano e l' euro.
E non poteva essere che un ex piddino...
Ah,ma allora ditelo subito che abbiamo a che fare con un ex(?)piddino,ci saremmo risparmiati tutto questo tempo a disquisire con un ex(?)piddino.Ora tutto torna,con questi il discorso non dovrebbe neanche iniziare,via,via.
Ennio ha scritto:
Brancaccio è un intellettuale di alto rango ma non mi piace più: scrive per l'Espresso, per il Sole 24 Ore, dà sfoggio di cultura per farsi largo da solo e non si sporca le mani con la politica. Ma attenzione: non ingaggerei mai con lui una battaglia sulle prove empiriche. E' il suo terreno preferito di caccia, e lì gioca sempre al gatto col topo. Bisogna criticarlo politicamente. Ennio
Scusa Ennio, ma allora se Brancaccio sulle prove empiriche ha ragione, mi spieghi come si fa a criticarlo politicamente? Grazie. Francesco Mauro
Il sillogismo di Brancaccio si riduce all'affermazione che l'identità della sinistra sia sinonimo di modernizzazione come progresso verso una sempre maggiore interconnessione e dispiegamento delle capacità prometeiche dell'umanità tutta. Si tratta di una idea molto astratta, in effetti, incorporata profondamente in parte importante della tradizione marxista, dove più profonda è l'orma del secolo XIX (illuminismo radicale, scientismo e positivismo), ma non dell'unica. Lo stesso Marx è anche il critico dell'alienazione, in qualche modo incorporata nella tecnica, dalla quale non si può sfuggire solo con la modifica della proprietà dei mezzi o, secondo il compromesso novecentesco, con la redistribuzione ex post. Ma anche al di là di questa considerazione (per la quale il nostro economista fornisce sempre scarsa superficie di attacco), l'articolo è deludente per l'eccessiva semplificazione, contraddetta da altri scritti dello stesso. Per paura di aiutare Salvini, Brancaccio oscilla tra la negazione del problema e il "benaltrismo" (quando scrive, altrove, che piuttosto bisogna far cessare la finanziarizzazione dell'economia globale). Ed allora si rifugia nei più semplici ricatti morali. Abbiamo bisogno di più coraggio (e più pluralismo) a sinistra.
Un commento: https://tempofertile.blogspot.com/2017/08/circa-emiliano-brancaccio-la-sinistra-e.html
La Redazione si sente in perfetta sintonia con quanto scrive l'amico Visalli.
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