[ 26 novembre ]
Scampato a numerosi tentativi di ammazzarlo da parte della CIA, sopravvissuto alla catastrofe del crollo dell'Unione Sovietica, Fidel Castro si è dovuto arrendere, non senza opporre un'accanita resistenza, all'unico nemico che non lascia scampo.
Dando la notizia della sua dipartita i media di mezzo mondo, dietro al formale rispetto che si deve ai morti, tentano di seppellirne la memoria, descrivendolo come un tiranno. Non è un caso quindi se accanto alla notizia della scomparsa del Nostro, campeggi ovunque quella dell'esultanza dei"gusanos", dei cubani anti-castristi di Miami.
Come ogni grande condottiero, tanto più se questi vive a lungo, dovendo far fronte a nemici potenti, condannato a destreggiarsi in mezzo a tempeste inattese, anche Fidel ha commesso errori, alcuni anche gravi. Non ha tuttavia commesso i crimini che la stampa liberale gli addebita.
Fidel aveva visto giusto: "La storia mi assolverà".
Lo assolvono gli oppressi ed i diseredati di tutto il mondo, anzitutto dell'America latina, per i quali resta un'icona della resistenza indomita all'imperialismo, anzitutto americano.
Lo assolviamo noi perché egli è un esempio di intransigenza morale e politica, tanto più grande se si pensa alla fine ingloriosa di tanti ex-rivoluzionari, passati con armi e bagagli dalla parte del nemico.
Scampato a numerosi tentativi di ammazzarlo da parte della CIA, sopravvissuto alla catastrofe del crollo dell'Unione Sovietica, Fidel Castro si è dovuto arrendere, non senza opporre un'accanita resistenza, all'unico nemico che non lascia scampo.
Dando la notizia della sua dipartita i media di mezzo mondo, dietro al formale rispetto che si deve ai morti, tentano di seppellirne la memoria, descrivendolo come un tiranno. Non è un caso quindi se accanto alla notizia della scomparsa del Nostro, campeggi ovunque quella dell'esultanza dei"gusanos", dei cubani anti-castristi di Miami.
Come ogni grande condottiero, tanto più se questi vive a lungo, dovendo far fronte a nemici potenti, condannato a destreggiarsi in mezzo a tempeste inattese, anche Fidel ha commesso errori, alcuni anche gravi. Non ha tuttavia commesso i crimini che la stampa liberale gli addebita.
Fidel aveva visto giusto: "La storia mi assolverà".
Lo assolvono gli oppressi ed i diseredati di tutto il mondo, anzitutto dell'America latina, per i quali resta un'icona della resistenza indomita all'imperialismo, anzitutto americano.
Lo assolviamo noi perché egli è un esempio di intransigenza morale e politica, tanto più grande se si pensa alla fine ingloriosa di tanti ex-rivoluzionari, passati con armi e bagagli dalla parte del nemico.
4 commenti:
L''ultimo comunista.
Anzi l'unico.
Appena fatta la rivoluzione nazionalizzò il latifondo. Chi possedeva il 2° più grande latifondo di Cuba ? Sua madre che non glielo perdonò mai e non gli rivolse più la parola.
In italia i comunisti, anzi i presunti tali, hanno fatto assumere le figlie in rai e mediaset. E alla banca d'Italia e nei Ministeri. A girarsi i pollici.
In russia gli ebrei, questi i comunisti "russi", utilizzavano il plusvalore per la loro bella vita. Come scrisse Céline 5000 rubli al mese ai medici (ebrei) 800 agli operai (russi).
Nazionalizzò e alfabetizzò. Fece anche errori. Aprì le carceri e mandò i delinquenti cubani in Florida dove organizzarono il traffico di droga. Al Pacino ci ha fatto un bel film. Castro invece non ci fece una bella figura: non è bello buttare l'immondizia nel prato del vicino. A sua discolpa c'è da dire che i vicini di casa eran davvero gente di merda.
Riposa in Pace Fidel Castro Ruiz. La storia ti ha assolto da un pezzo.
“In russia gli ebrei, questi i comunisti "russi", utilizzavano il plusvalore per la loro bella vita. Come scrisse Céline 5000 rubli al mese ai medici (ebrei) 800 agli operai (russi)”.
Oltre ad un irritante antisemitismo, una volgare semplificazione dell'esperienza rivoluzionaria russa. Fidel era il primo a riconoscere che non ci sarebbe stata la rivoluzione cubana senza la vittoria dell'Ottobre 1917 e quella sul nazi-fascismo del 1945.
Nessun antisemitismo, non scrivete cavolate per favore.
In Russia dopo il 1917 han comandato gli ebrei. Lo sapete anche voi e molto meglio di me.
Ma non penso sia questo il post giusto per discutere della cosa.
Salute e saluti.
In Russia dopo il 1917 ha governato il Partito bolscevico, ovvero i comunisti.
Essendo la Russia un paese multinazionale in quel partito c'erano militanti e dirigenti, di almeno 40 nazionalità.
C'erano anche ebrei? No, se si considera l'ebraismo per quel che è, ovvero una setta religiosa e non una nazionalità.
Uno dei problemi con l'antisemitismo è che esso è speculare al sionismo, che pretende appunto di trasformare una setta religiosa in una nazionalità.
Nel gruppo dirigente coloro che erano di famiglia ebraica (ammesso e mai concesso che questo sia un criterio per farsi un giudizio) erano una sparuta minoranza, in barba alle idiozie antisemite che vorrebbero far passare la rivoluzione d'Ottobre come un ...complotto dell'ebraismo mondiale.
Sul piano storico fattuale non c'è uno straccio di prova che i bolscevichi abbiano dopo il 1917 lisciato il pelo alle sette ebraiche, anzi, essi hanno adottato radicali politiche anti-confessionali che hanno colpito ogni setta, fino a trasformare l'ateismo in ideologia di Stato.
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