[ 15 novembre ]
BLOOMBERG: NON SOLO DEUTSCHE BANK. LA CRISI DEL SISTEMA BANCARIO TEDESCO IN QUATTRO GRAFICI
* Fonte: Bloomberg, 14 novembre 2016
** Voci dall'estero
BLOOMBERG: NON SOLO DEUTSCHE BANK. LA CRISI DEL SISTEMA BANCARIO TEDESCO IN QUATTRO GRAFICI
Bloomberg è uno dei colossi della comunicazione per quanto concerne il settore finanziario globale. E' quindi considerata una fonte più che attendibile dai..."mercati". Lo studio sul sistema bancario tedesco mostra che esso è traballante e, tra quelli europei, uno dei più esposti ad un eventuale shock finanziario. Shock che potrebbe essere alle porte ove la Federal Reserve USA seguisse presto la promessa di D. Trump, di una rialzo dei tassi d'interesse. ma su questo torneremo.
I guai di John Cryan, amministratore delegato di Deutsche Bank, vanno dalle crescenti spese legali che l’azienda deve sostenere, alle regolamentazioni più restrittive che erodono i profitti. E c’è almeno una sfida che condivide coi suoi stessi concorrenti in Germania: il mercato più competitivo d’Europa.
“Deutsche Bank ha ancora molti problemi da affrontare, ma il mercato tedesco nel suo insieme è piuttosto marcio“, ha detto Martin Wilhelm, fondatore di IfK GmbH, che gestisce oltre 600 milioni di euro di titoli a reddito fisso a Kiel, in Germania. “È molto difficile per le banche poter guadagnare soldi qui“.
L’industria bancaria nella più grande economia europea siede su un grande cumulo di depositi, il che aumenta lo stress dovuto ai tassi di interesse negativi. Intanto, leggi del lavoro restrittive gonfiano i costi, e l’intensa competizione si mangia i profitti.
Cryan ha cancellato un incontro, che doveva tenersi lunedì, per discutere il futuro del settore bancario assieme alle sue controparti di Commerzbank AG e DZ Bank AG, presso la conferenza Euro Finance Week a Francoforte. È stato sostituito da Marcus Schenck, capo dell’ufficio finanziario di Deutsche Bank. I grafici seguenti illustrano alcune delle sfide che le banche tedesche devono affrontare.
“Il mercato tedesco è troppo frammentato“, ha detto Lutz Roehmeyer, gestore delle finanze alla Landesbank Berlin Investment, che detiene azioni di Deutsche Bank. L’elevata quota di mercato delle oltre 1.400 banche di risparmio e cooperative mettono pressione sui profitti di Commerzbank e Deutsche Bank, ha detto. Questo ha portato banchieri come Cryan a chiedere un consolidamento, e supervisori tra cui Andreas Dombret, membro del consiglio della Bundesbank, a dire che sarebbero utili delle fusioni, purché contribuiscano a una “redditività ragionevole e sostenibile“.
Gli istituti di credito tedeschi sono tra i maggiori critici delle misure della BCE finalizzate a rianimare la crescita tramite l’abbassamento dei tassi di interesse per imprese e consumatori. Questo perché le entrate dovute ai prestiti costituiscono proprio la maggior parte dei loro profitti. Quelle politiche [della BCE] non stanno funzionando e potrebbero rappresentare un rischio per la stabilità finanziaria, dato che le banche trovano sempre più difficile accumulare capitale, ha detto Hans-Walter Peters, presidente dell’associazione BdB delle banche tedesche. I banchieri centrali come Vitor Constancio, vice-presidente della BCE, insistono sui benefici della crescita, mentre i supervisori, come Felix Hufeld, presidente di Bafin, dicono che le banche devono considerare come crescere escludendo i prestiti.
Il tasso negativo dello 0,4 percento, praticato dalla BCE sui depositi, danneggia maggiormente le banche tedesche rispetto ai loro concorrenti in altri mercati, perché il surplus commerciale della Germania lascia a loro disposizione una grande quantità di depositi – così ha detto Stephan Engels, capo dell’ufficio finanziario di Commerzbank. La sua banca ha visto i propri profitti erosi dai tassi negativi per 226 milioni di euro nei primi nove mesi dell’anno, e per condividere gli oneri sta trasferendo i costi dei depositi sulle società loro clienti e introducendo nuove commissioni, come risulta dai registri.
Le banche tedesche si portano dietro “del personale che genera troppo poco reddito a costi troppo elevati“, ha detto Wilhelm a IfK. Intanto Deutsche Bank sta cercando di aumentare la propria efficienza tagliando 9.000 posti di lavoro, tra cui 4.000 in Germania, e anche Commerzbank sta eliminando un totale netto di 7.300 posti. In tutto, però, i posti di lavoro nell’industria bancaria di Francoforte resteranno probabilmente stabili attorno a 62.000 unità di qui al 2018, dato che le banche sono pronte a trasferire oltre 2.000 posti di lavoro a Francoforte dopo la decisione del Regno Unito di uscire dall’Unione Europea – così ha scritto Ulrike Bischoff, economista alla Landesbank Hessen-Thueringen, in uno studio di questo mese.
* Fonte: Bloomberg, 14 novembre 2016
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