[ 27 novembre ]
Leonardo Mazzei, il 18 agosto scorso scriveva: «Tutto come previsto. Le oligarchie euroatlantiche stanno con Renzi e iniziano a giocare la carta del terrore», prevedendo che alle porte del referendum la campagna di intimidazione si sarebbe accentuata.
Leonardo Mazzei, il 18 agosto scorso scriveva: «Tutto come previsto. Le oligarchie euroatlantiche stanno con Renzi e iniziano a giocare la carta del terrore», prevedendo che alle porte del referendum la campagna di intimidazione si sarebbe accentuata.
La ridicola tabella [vedi sopra] che venne diffusa dal Centro Studi (sic!) della Confindustria ai primi di luglio parla da sola. Non c'era, e non c'è, ovviamente, alcuna base scientifica che corroborasse queste catastrofiche previsioni. Si trattava di un volgare tentativo di stampellare lo scasso della Costituzione e quindi il governo Renzi mentre i primi sondaggi davano il NO in vantaggio.
Ora alle porte del 4 dicembre, il fronte golpista, preso dal panico, ha sparato le ultime cartucce.
A dare una mano a Renzi sono scesi direttamente in campo la Merkel, l'ambasciatore americano ed esponenti di spicco dell'euro-oligarchia come Juncker —vedi l'intervista di oggi a LA STAMPA.
Come se non bastasse sono scese in campo in questi giorni due corazzate della finanza globale, il Financial Times e il Wall Street Journal: "Se vince il NO l'Italia fuori dall'euro", che sarebbe una bella notizia se LorSignori, per spaventare cittadini disinformati (e col conto in banca), non intendessero l'apocalisse per il nostro Paese.
Non c'è dubbio che questa campagna d'intimidazione sposterà una parte dell'elettorato sul SÌ, dando una mano a Renzi ed ai suoi pupari. Dubitiamo tuttavia, anche sulla base di quanto accaduto nel referendum per Brexit e nelle elezioni americane, che possano ribaltare la tendenza confermata dagli stessi sondaggi e che vedono il NO in vantaggio.
Qualcuno ci farà notare che un altra corazzata della finanza globale, solo tre giorni fa, L'Economist, ha invece invitato a votare NO.
Attenzione! Si tratta del più pericoloso degli endorsement.
L'Economist infatti scrive che deve vincere il NO affinché quello di Renzi sia sostituito da "un nuovo governo tecnico". Capite? E' la posizione delle quinte colonne come Mario Monti.
Come scrivevo il 28 settembre: "Dagli amici mi guardi Iddio, che da nemici mi guardo io"!
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