[ 14 febbraio ]
CHI ASSOLVE GLI ASSASSINI E' COMPLICE!
L'altro giorno me la prendevo con gli infami "di sinistra" che pur di prendere le difese del generale golpista al-Sisi contribuivano a gettare fango sulla figura di Giulio Regeni: non un martire ma una losca spia... degli americani (sic!)
Ora che la tragica verità s'impone oltre ogni ragionevole dubbio (Regeni sequestrato illegalmente, crudelmente fatto a pezzi e quindi giustiziato dai servizi segreti egiziani per i suoi contatti con le opposizioni egiziane, quella di sinistra e quella islamista), certi personaggetti tacciono.
Si è alzata oggi, sulla prima pagina del Corriere della Sera, una voce ben più potente, quella di Sergio Romano [nella foto], con un editoriale vergognoso, scandaloso, tutto teso a giustificare l'assassinio di Giulio Regeni.
Non lo segnaleremmo se non fosse che il signor Romano passa per un compassato ed autorevole my lord liberale.
Viene il vomito a leggere quanto scrive. Sentiamo:
Romano assolve infine in anticipo, sull'altare degli affari e della geopolitica —"Piaccia o no, l’Egitto, in questo momento, è un alleato, non un nemico"—, il comportamento pusillanime del governo italiano il quale, alla fine, non muoverà un dito.
Il ragionamento assolutorio di Romano svela quanta ipocrisia ci sia nell'atteggiamento di certi liberali per i quali gli affari, gli interessi economici e la realpolitik imperialista vengono prima di ogni altra considerazione.
CHI ASSOLVE GLI ASSASSINI E' COMPLICE!
L'altro giorno me la prendevo con gli infami "di sinistra" che pur di prendere le difese del generale golpista al-Sisi contribuivano a gettare fango sulla figura di Giulio Regeni: non un martire ma una losca spia... degli americani (sic!)
Ora che la tragica verità s'impone oltre ogni ragionevole dubbio (Regeni sequestrato illegalmente, crudelmente fatto a pezzi e quindi giustiziato dai servizi segreti egiziani per i suoi contatti con le opposizioni egiziane, quella di sinistra e quella islamista), certi personaggetti tacciono.
Si è alzata oggi, sulla prima pagina del Corriere della Sera, una voce ben più potente, quella di Sergio Romano [nella foto], con un editoriale vergognoso, scandaloso, tutto teso a giustificare l'assassinio di Giulio Regeni.
Non lo segnaleremmo se non fosse che il signor Romano passa per un compassato ed autorevole my lord liberale.
Viene il vomito a leggere quanto scrive. Sentiamo:
«Nella prospettiva del Cairo la riparazione di un atto ingiusto e crudele è molto meno importante, in questo momento, della efficacia del dispositivo di sicurezza con cui il Paese si difende dai jihadisti dell’Isis e dalla fazione radicale della Fratellanza musulmano. E sappiamo che non vi è purtroppo un forte sistema di sicurezza, in un Paese minacciato dal terrorismo islamista, se il governo non lascia ai suoi servizi di polizia un certo margine di libertà. Possiamo indubbiamente deplorare i mezzi con cui il maresciallo Al Sisi ha conquistato il potere e la brutalità con cui impedisce alla stampa di fare il suo lavoro. Ma dubito che un governo straniero possa persuaderlo, in questo momento, a modificare i suoi metodi.Un assassinio "ingiusto e crudele" ma... ma giustificabile nel quadro della "lotta al terrorismo". L'assoluzione di al-Sisi, del suo colpo di Stato, dei suoi sistemi di repressione, è quindi piena e sfrontata. E per renderla digeribile fa una chiamata di correo dicendo, ed è vero, che le stesse tanto decantate "democrazie occidentali" non agiscono diversamente.
Che cosa sarebbe successo se avessimo preteso di spiegare al governo britannico quali erano i metodi accettabili per la lotta contro il terrorismo dell’Ira (Irish Republican Army). Che cosa sarebbe successo se le democrazie europee, dopo gli attentati alle Torri Gemelle, avessero detto al governo americano che i metodi della Cia erano intollerabili, che Guantanamo era un orrendo lager, che non era giusto rapire un imam nelle strade di una delle nostre città per trasferirlo in un Paese (spesso, guarda caso, l’Egitto) dove sarebbe stato torturato? È probabile che in quel momento e in quelle circostanze la risposta britannica e quella americana sarebbero state meno educate di quella ipocrita, ma cortese, con cui il Cairo reagisce alle nostre sollecitazioni».
Romano assolve infine in anticipo, sull'altare degli affari e della geopolitica —"Piaccia o no, l’Egitto, in questo momento, è un alleato, non un nemico"—, il comportamento pusillanime del governo italiano il quale, alla fine, non muoverà un dito.
Il ragionamento assolutorio di Romano svela quanta ipocrisia ci sia nell'atteggiamento di certi liberali per i quali gli affari, gli interessi economici e la realpolitik imperialista vengono prima di ogni altra considerazione.
Non ci vengano dunque a dare lezioni sulla democrazia e sulla libertà, che titoli per farlo non ne hanno.
2 commenti:
Una domanda anche ai lettori.
La questiome se Regeni appartenesse o no ai servizi è secondaria anzi secondo me è una ipotesi da escludere; ma come è possibile che Al Sisi abbia voluto compiere un atto di una simile scomposta efferatezza?
Perché Regeni stava dalla parte delle opposizioni?
Ma un ragazzo straniero che rompe le scatole lo si espelle o lo si fa sparire, non è che lo si tortura e poi si fa ritrovare il cadavere.
Romano finge di giustificare Al Sisi ma intanto lo matchia come colpevole certo senza però darci alcuna prova concreta, quindi lo conserva come alleato ma tenendolo sotto attento scrutinio.
Secondo me Regeni è vittima di qualche manina che vuole far abbassare la testa a Al Sisi e che adesso tira fuori autopsie di cui però non potremo mai vedere i documenti originali.
NON sono un sostenitore di Al Sisi, per carità. Credo però che sia una persona che il suo mestiere di militare dittatore lo sa fare e penso che sia "insipegabile" che abbia commesso una assurdità senza senso come questa.
Non potrebbe darsi che dietro all'omicidio ci sia qualche "entità" che vuole minare i rapporto tra Egitto e Italia, magari per prenderne il posto? Come noto, di recente l'ENI ha scoperto a largo delle coste Egiziane un enorme giacimento di gas. Ci sono interessi enormi e visto quello che è successo in Libia, potrebbe essere un'ipotesi plausibile che qualche nostro "alleato europeo" voglia farci le scarpe.
Posta un commento