[ 20 febbraio ]
Intervista a cura di Andrea De Angelis*
Intervista a cura di Andrea De Angelis*
D. Ancora muri in Europa e l'impressione che Bruxelles sia sempre più scollegata dai singoli Stati aumenta. Ora che in ballo c'è anche l'Austria noi italiani lo notiamo di più?
R. "Certo è evidente che l'Europa oggi non esiste, lo dico da tempo. Esistono solo la moneta unica e la Bce, poi quando ci sono problemi da concertare a livello politico ecco che spuntano i muri, le frontiere a Ventimiglia e succede quanto sta accadendo in Austria. La prova di quello che sapevamo da tempo: l'Unione Europea è solo un nome nobilitante che copre ciò che già Lenin aveva previsto, ovvero l'Europa come trionfo del capitale finanziario dei signori europei".
Ieri il Papa tornando dal Messico ha parlato della necessità di una rifondazione europea. Che messaggio ha voluto dare?
"Non so a quale spirito facesse riferimento, perché se si riferiva a quello di Kant o di Edmund Husserl allora sono d'accordo con lui, ovvero un'idea di Europa di popoli fraterni e democratici. Se però faceva riferimento allo spirito che ha creato questa Europa, quello di Maastricht e di Lisbona, allora mi permetto di dissentire perché questa Europa di cui siamo abitanti non c'entra nulla con la prima essendo quella dello spirito capitalistico e finanziario".
L'Europa va comunque rifondata?
"Sì, è evidente. Quello che bisogna precisare è che per rifondarla bisogna prima abbatterla. Cioè se tu sei in un edificio barcollante e dalle fondamenta instabili non puoi cercare di ripararlo in itinere, devi abbatterlo e ricrearlo su nuove basi".
Quali?
"Quelle politiche e culturali, poi per ultime quelle economiche in modo che ci sia un'economia politicamente guidata".
Il professor Giulio Sapelli scrive intanto un articolo dal titolo "Perché serve una leadership mondiale". Ovvero?
"Riconosco la grande onestà di quest'uomo che ha detto quello che segretamente circola nell'aria già da un po', cioè l'idea di un nuovo ordine mondiale gestito da quello che io hegelianamente chiamo "il nuovo Signore", cioè la figura dei nuovi dominanti. Parliamo dell'1% della popolazione che vuole superare strumenti obsoleti e fastidiosi come le democrazie degli Stati sovrani nazionali, come i Governi eletti da quell'orrore che sono i popoli portatori di autonomia e decisione democratica. Quindi non mi stupisco che vogliano un Governo mondiale non democraticamente eletto, puramente economico e rispecchiante gli interessi finanziari che gestisca il mondo e la nuova plebe globale".
Da chi è composta quella che chiama nuova plebe globale?
"Precari, vecchia classe media dissolta e più in generale il 99% della popolazione".
Altro che illuminismo...
"Sì, altro che illuminismo. Questa è una rifeudalizzazione globalistica che pone in essere il rapporto servo e signore in una forma che è insieme capitalistica e feudale. Capitalistica perché sfrutta il lavoro salariato e neo-feudale perché pone il servo in una situazione sempre più subordinata e impotente dinanzi al signore globale".
Una leadership in cui si parlerà sempre più di diritti civili e sempre meno di quelli sociali?
"Questa è ormai una grande tendenza. In Grecia abbassano le pensioni minime e promuovono i diritti civili, in Italia tolgono l'articolo 18 e vogliono fare le unioni civili. In qualche modo i diritti civili fanno fine e non impegnano, come si dice da me a Torino. Sono qualche cosa che illude le masse togliendo loro la cosa importante che sono i diritti sociali".
Non c'è uno scontro verticale.
"Esatto, i diritti civili non costano nulla perché non toccano i rapporti di forza economici. La vera emancipazione sarebbe implementare i diritti civili e sociali insieme, ma loro usano quelli civili per togliere quelli sociali. Questo è il segreto...".
* Fonte: intelligo news
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